L'attività fisica produce modifiche,cioè adattamenti.
Questi adattamenti possono essere stabili oppure no.
Dipende dal fatto che si raggiunga la soglia allenante o meno.
Nel caso non si raggiunga questa soglia allenante l'effetto è moderato e a termine,se cioè fai una corsetta al di sotto delle tue possibilità ottieni un effetto benefico nel senso che riossigeni il sangue,muovi le articolazioni quindi le tieni bene oliate facendo circolare il liquido sinoviale,mantieni il tono muscolare,anche quello del cuore e dei muscoli deputati alla respirazione.
Però l'effetto non è stabile e se passa un pò di tempo senza che lo fai allora la volta successiva le tue capacità rimarranno sempre quelle se sei un giovane con orologio biologico ancora lentissimo,invece saranno diminuite se hai raggiunto l'età in cui il tuo orologio biologico comincia a camminare più velocemente.
Si tratta cioè di una benefica attività di mantenimento,i cui effetti sono limitatissimi e spariscono istantaneamente in caso di stop.
Se invece il carico dell'attività oltrepassa la soglia allenante,cioè la dose di carico che puoi sopportare senza produrre un adattamento concreto,allora questo adattamento si verificherà sempre per compensare e reagire allo stimolo.
Questo adattamento può essere di due tipi:compensativo oppure non-compensativo.
Nel primo caso si ottiene una modifica del quadro ormonale che attesta lal tua omeostasi (equilibrio delle funzioni fisiologiche) su un punto insindacabilmente superiore e migliore alla faccia di qualsiasi dottorino.
Questo adattamento è in grado non solo di rendere più forte i soggetti giovani,ma anche di rallentare gli orologi biologici più ticchettanti,producendo sensibili effetti sulla capacità cardiaca,sulla quantità di mioglobina contenibile dalle cellule,sulla disponibilità energetica,sull'efficienza del sistema muscolo-scheletrico e di quello metabolico,sulla durezza delle ossa,sulla condizione psico-fisica,sulla capacità polmonare e quindi anche sulla possibilità del cuore di lavorare con maggior spazio di manovra a parità di sforzo,etc.
L'unico beneficio impossibile da ottenere con detta attività è mettere indietro l'orologio biologico,ma è dimostrato che può rallentarlo.
Nel secondo caso in presenza di uno stimo inadeguato (eccesso oggettivo di carico-tipologia di carico non compatibile con patologie specifiche del soggetto-soggetto non sano-etc.) l'adattamento invece sarà di tipo negativo,per esempio crampi,collassi,strappi muscolari,infiammazioni tendinee,etc.
Dire che l'attività allenante fa meno bene di quella di mantenimento,a prescindere,significa dire che non esiste al mondo un allenatore capace di produrre adattamenti positivi invece che negativi,e che al tempo stesso non esiste al mondo nessuno che non abbia bisogno di migliorare una condizione fisica oggettivamente insufficiente,e che l'unico scopo dello sport è quello di mantenerti in forma tra una poltronata televisiva e l'altra.
Traduzione:lo sport fa bene a prescindere a patto che si sia una persona sana,e può aiutare con i dovuti distinguo e adattamenti specifici a recuperare una situazione di salute problematica.
Quella di mantenimento è sufficiente e non presenta alcun rischio.
L'attività allenante dà benefici migliori e più stabili,per definizione,ma presenta rischi facilmente evitabili con opportuni accorgimenti.
Se molti non fanno attenzione e incorrono in problemi più o meno gravi la colpa non è dell'agonismo,ma di chi vi si è rivolto senza averne i requisiti,o di pratiche inadeguate e fuori dai canoni di correttezza.
Se una volta sentite queste considerazioni,un detrattore cercasse di buttarla in calcio d'angolo dicendo che invece l'agonismo fa male perchè c'è il doping,allora stiamo discutendo con qualcuno intellettualmente disonesto.
Perchè qui si parla di effetti dello sport,non di chimica industriale e nemmeno di droga,che rientra ppunto in quelle pratiche inadeguate di cui parlavo.
Ciao
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