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Didattica delle virata a stile libero e dorso

Giovane atleta intento ad effettuare virata a stile libero

(di stefano Tiozzi)
Oggi parliamo di come si insegnano le virate a dorso e crawl. La virata non è altro che il cambio di direzione che avviene durante la nuotata al momento in cui si raggiunge il muretto e occorre invertire il senso di marcia. Ce ne sono di sette tipi differenti, una per ognuno dei quattro stili e una per ognuno dei tre cambi di stile dei misti.

Quelle che ci interessano oggi sono quelle che comprendono una capriola durante l’esecuzione, cioè quelle a dorso e a crawl. Ciò che le distingue dalle altre è il fatto che la capriola fa sì che il cambio di direzione avvenga prima di avere toccato il muretto. Questo permette di mantenere la velocità inerziale della nuotata rimbalzando sul muro come una pallina di gomma, senza invece disturbarla come quando invece il cambio di direzione avviene dopo il tocco del muretto. Naturalmente ciò avviene solo se la capriola è fatta a regola d’arte, e a questo scopo riveste particolare importanza il primo imprinting dato all’allievo in fase di didattica in modo da non lasciargli sviluppare perniciose abitudini.

Di seguito elenco la sequenza didattica degli esercizi generali che secondo me sono più funzionali al conseguimento di una virata decente nello stile libero e nel dorso.

Sequenza didattica

  1. imparare a fare la capriola in galleggiamento statico a gambe unite e braccia allargate (in modo che non aiutino remando, cosa sbagliatissima); l’uso della corsia per girarvisi attorno è utile nel caso degli allievi meno dotati che abbiano particolari difficoltà a mantenere un corretto assetto in capriola;
  2. procedere di sole gambe con braccia lungo i fianchi e viso immerso, in prossimità del muretto affondare la testa lentamente mentre le braccia tirano verso i piedi nel tentativo di dirigersi in direzione opposta al senso di marcia; un pò come avere qualcosa in mano e cercare di strisciarlo sulle gambe portandolo verso i piedi; e il blocco testa e spalle devono seguire questa azione come se il corpo fosse il rullo di un tapis roulant, con l’effetto di cercare il prima possibile la posizione a petto verso l’alto; cosa che facilita e velocizza il successivo srotolamento della colonna vertebrale. Appena il mento tocca il petto eseguire rapidissimamente la capriola, nel momento in cui le gambe vengono inevitabilmente e automaticamente catapultate verso la parete, se le braccia hanno tirato verso i piedi il corpo avrà compiuto la rotazione attorno ad esse,rimaste ferme sul posto, e vi ritroverete coi piedi appoggiati, a pancia in su, e con le braccia posizionate già in posizione idrodinamica,senza che abbiano sbracciato in modo ridicolo e pernicioso;piccola spinta dal muretto e successivo scivolamento subacqueo sul dorso;
  3. inserire le braccia all’esercizio precedente. In avvicinamento nuotando a crawl respirare lateralmente a un paio di metri dal muretto,poi fermare un braccio in basso,poi fermare l’altro sempre in basso,una volta in posizione a braccia lungo i fianchi eseguire la capriola esattamente come nell’esercizio precedente. In fase evoluta è comune eseguire l’ultima bracciata durante la capriola,in fase di apprendimento è un’idea pessima che stimola inutili “sbracciate”.
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In questo modo abbiamo ottenuto il cambio di direzione da crawl a dorso, propedeutico all’apprendimento delle virate da dorso a dorso e da crawl a crawl; che a questo punto è possibile cercare di imparare con buone probabilità di successo.

Atleta con corpo allineato in fase di spinta dal muro
Atleta di elite in fase di spinta. L’allineamento piedi, spalle mani è stato messo in evidenza

Per la virata a dorso:

  1. Esercizi di nuoto con 4 bracciate a crawl in apnea e 4 a dorso e via di seguito,cercando di passare da dorso a stile e viceversa in modo fluido senza fermare le braccia nè fare movimenti superflui con la testa;necessario per sviluppare ed allenare la caratteristica peculiare della virata da dorso a dorso,cioè il cambio di assetto prima della capriola. In particolare è utile il passaggio da dorso a crawl,che va eseguito in modo che nell’istante in cui il braccio che ha appena recuperato entra in acqua il corpo ruoti lateralmente,immergendo istantaneamente il viso in acqua dal lato del braccio appena entrato,mentre la spalla opposta proietta in fuori l’altro braccio che ha appena spinto facendogli fare un recupero a crawl;
  2. nuotare a dorso, a due metri dal muretto girarsi a pancia sotto con la tecnica appresa nell’esercizio 4, eseguire una unica passata subacquea che abbia lo scopo di posizionare le braccia lungo il corpo,poi eseguire la capriola come nell’esercizio numero 2.

Per la virata a crawl:

  1. riprendere gli esercizi 2 e 3 ruotando leggermente il corpo durante la capriola con l’obiettivo di ritrovarsi con il corpo ruotato di circa 90 gradi nel momento in cui i piedi appoggiano al muretto. Per riuscirci, nel momento in cui si catapultano i piedi verso il muretto, è sufficiente ruotare leggermente di lato il petto dal lato voluto per ritrovarsi in una posizione a pancia di fianco e il gioco è fatto, poi basta eseguire una bella spinta dal muretto e successivamente completare la rotazione solamente dopo che le gambe si sono già belle distese.

Accortezze per una virata veloce:

  1. lo scivolamento di ripartenza va eseguito in subacquea, a non meno di 20 30 cm cotto la superficie dell’acqua; se durante lo scivolamento l’acqua in superficie si muove significa che siete troppo a galla e la tensione superficiale dell’acqua vi sta rallentando;
  2. cercare di ruotare il corpo completamente in modo da ritrovarsi in posizione prona (a pancia sotto) prima ancora di spingere per la ripartenza, NON E’ CORRETTO.

8 pensieri su “Didattica delle virata a stile libero e dorso

  1. paola dice:

    Salve, diverse volte nel forum ho chiesto esercizi per allenare la virata, sono ancora in fase di apprendimento putroppo fai da te perchè nessuno mi corregge, a volte la virata mi esce a volte no, sono addirittura riuscita a farla a dorso con pinneggiamento,poi però risbaglio distanze dal muretto e faccio la virata storta! Non riesco a capire cosa indovino quando mi esce decentemente e cosa no. Altro dubbio che avevo era quello relativo alla capriola, uscivo comunque a pancia in su e poi dovevo rigirarmi per virare a stile, putroppo non sempre centro il muretto, spesso viro lontana e la spinta va a farsi benedire. Sarebbe meglio dedicare il nuoto libero a questi esercizi. Grazie post utilissimo! Ciao

  2. Stefano dice:

    Sbagliare la distanza non è un errore,si tratta di una delle caratteristiche delle fasi di apprendimento,che miglioreranno con l’esperienza.
    Se il problema persiste significa che non si è capaci di lasciarsi scivolare a dovere dopo l’ultima spinta,dunque non è un problema della virata ma dei fondamentali di percezione di avanzamento,e occorre lavorare sulle remate e sugli scivolamenti.
    Ripartire a pancia in su invece che laterale non è un gran problema,anche quello col tempo migliorerà,e rimane sempre meglio del “fusillo”

  3. Mario Aversa dice:

    Ciao Stefano e complimenti, non ho letto nulla sulla preparazione respiratoria, se non sbaglio occorre virare in completa apnea e quindi espirare (dal naso) in fase di spinta dal muretto. Vorrei una conferma.

    Poi un dubbio: quando svolgo ripetute lunghe (ad esempio 2×800) negli ultimi 200 mt fatico tanto ed evito la virata, vorrei chiedere se devo sforzarmi ad eseguirle comunque o seguo il mio corpo e risparmiare le energie per non compromettere la nuotata?
    Grazie

    • Stefano dice:

      Non c’è nulla sulla preparazione respiratoria perchè l’apnea di una virata dura al massimo sei o sette secondi.
      Chi non dispone di tale risibile capacità di apnea non ha un problema di virata,ma ha un problema sito molto a monte delle virate,direi addirittura in fase di ambientamento.
      Il motivo per cui alla fine di ripetute lunghe (e la lunghezza è relativa all’atleta e alle sue capacità) si fatica a tenere le virate,è perchè la stanchezza accelera le pulsazioni e diminuisce molto la capacità di apnea.
      Sono dell’avviso che nel momento in cui l’allievo non riesce più ad eseguire le virate e preferisce toccare e ripartire,quello sia il campanello di allarme che rivela il suo attuale limite.
      In questo caso consiglio di lasciare perdere le ripetute più lunghe,perrchè sarebbero palesemente una richiesta eccessiva,e al tempoo stesso uno stimolo a non farlo virare (cosa invece necessaria:le virate si imparano facendole sempre)
      Piuttosto conviene prendere come ripetuta massima quella stessa distanza,allungata opportunamente di una cinquantina di metri perchè sia incisiva,naturalmente con l’obbligo di fare sempre tutte le virate.

  4. Valentino Angeletti dice:

    La virata non mi è stata mai insegnata e non l’ho mai eseguita con piacere. Da quando ho ripreso a nuotare in piscina la eseguo mal volentieri. Ora, dopo la lettura di quest’articolo, ho iniziziato ad eseguirla con costanza e devo dire che noto miglioramenti, però non riesco ad eseguirla senza ul leggero movimento delle braccia alla fina della capovolta, che mi serve per mettermi in linea, perchè altrimenti rimarrei sul dorso e troppo a fondo. Non riesco ad eliminare il pernicioso sbracciamento.

    • Stefano dice:

      Insisti,è questione di pratica.
      Prova tenendo un oggetto con entrambe le mani e immaginando di allungarlo verso i piedi e il muretto opposto durante la capriola.

  5. ANDREA dice:

    nuoto da 3 anni circa .. ho sempre evitato di fare le virate sopratutto per paura di non farle bene etc etce.. quali consigli mi dai per iniziare e non fare la figura del pesce lesso??

    grazie, Andrea

    • Stefano dice:

      Se leggi l’articolo i consigli ci sono tutti.
      Dopodichè bisogna farle add ogni ripetuta,perchè le virate non si imparano in quei dieci minuti ogni tanto in cui ti metti a provare,che sono necessari per costruire qualcosa di corretto,ma si affinano poi con la pratica,cioè facendole e facendole e rifacendole,ogni santo giorno in ogni singola vasca.

      Ciao

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