Posso consigliarti la lettura di questi 2 articoli

https://www.nuotomania.it/public/blog/in … limentari/

http://www.bodybuilding-natural.com/int … sicurezza/

Ciao

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(2 risposte, pubblicate in Presentazioni)

Benvenuta smile

Non demordere; io ho imparato a nuotare a 5 anni ma nelle competizioni in acque libere vedo ottimi nuotatori con tantissima volontà che nuotano da, relativamente, poco tempo.
Comunque noi maschietti abbiamo le gambe pesanti, a me basta un leggerissimo movimento per tenerle a galla. Vero è che vedo alcuno in piscina che nuotano con le gambe mezzo metro sotto l'acqua: quello è un problema.

Io non riesco a fare il morto(in piscina) anche se sono rilassatissimo e nonostante sia un buon nuotatore. Anzi, l'unico modo per aiutarmi è usare gli addominali. Non fartene un cruccio smile  Penso che il punto di partenza debba essere un altro.

Se ho capito bene è quello che cerco di fare anche io ma lo trovo molto più stancante.
Piuttosto, a proposito di recupero, ho trovato in rete questo:

http://blog.swimmershop.it/2014/05/osse … meccanica/

mi ha lasciato un pò sconcertato.

Ciao

6

(3 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

federico.ullo ha scritto:

quella che vedi in foto... il problemma che è strettissimo per indossarlo...poi una volta messo (con fatica) sembra tutto ok! è normale? scusate ma è la prima volta che uso questa tipologia di costumi da gara

Io ho, normalmente, una 50 per lo slip, jammer da competizione e pantalone da acque libere una 46(taglia italiana). Per metterlo ci metto 5/10 minuti, mai bagnato perchè non entra. Non ti dico la fatica per il pantalone delle acque libere, per il full body i miei amici si mettono in 2...........

Insomma, è normale perchè deve essere aderentissimo e io mi sono tenuto anche un pò largo perchè dovrei avere una 44.

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(3 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

federico.ullo ha scritto:

https://www.nuotomania.it/public/forum/upload/img/m/5848/t/p1a7kglo051jsm16v2hl51qhm1g8g3.jpg
Salve ragazzi, ho appena acquistato un costume jammer da competizione Jaked J07, ho seguito le misure riportate sul sito per girovita, altezza e peso solo che è piccollissmo. La mia taglia per un costume jammer normale è la 48-50 però non mi trovo con questo costume... chi può aiutarmi?! Grazie mille

Ciao Federico, che taglia hai preso?

8

(4 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

ricottina ha scritto:

Una ventina di secondi dei miei tentativi in questo stile:

https://www.youtube.com/watch?v=GYj_p8g … e=youtu.be

Oltre ai commenti, sono benvenuti indicazioni per esercizi specifici, in particolare per la respirazione, in quanto appena provo a mettere la testa fuori il bacino precipita e mi pianto!
Grazie in anticipo.

Ciao Ricottina,
devi aver sbagliato qualche impostazione perchè il video risulta privato e non si può vedere.

9

(81 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

Crepi il lupo. Penso che tu abbia ragione per la distanza....... ci vediamo l'anno prossimo.

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(81 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

Ti aspetto, quest'anno nuotiamo sino a novambre. Ma ti consiglio le gare di settembre, Stintino è meravigliosa.

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(81 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

Forse in mare non si diventa mai esperti........

O, forse, bisogna conoscere i percorsi per affrontarli bene. La gara di sabato era nuova, per me. Una meravigliosa traversata che portava in una isola con una piccola splendida spiaggia. Sicuramente ho allungato parecchio ma importa poco. Bella anche la gara del giorno dopo, poco più di 2 km girati con una media di 1 e 29 ogni 100 metri. Per me un bel risultato e un obiettivo che non pensavo di raggiungere quest'anno, senza muta. Di medaglia non se ne parla, ancora, la mia categoria è zeppa di ex-agonisti e atleti con le palle. L'anno prossimo passerò master 55, piccola consolazione dell'invecchiamento..........qualche pezzettino di latta lo acchiapperò. smile

Si, è successo a me, il primo anno che ho ripreso a nuotare. Inutile operare alla mia età, la lesione è minima. Ho continuato a nuotare ma evito il dorso, cerco di riscaldarmi bene prima di sottoporre a sforzi eccessivi il fisico e mi sto, gradualmente, adattando alle lunghe distanze, io che sono velocista.

La lesione è dovuta al nuoto, ho caricato troppo dopo un fermo di 35 anni..... Ma adesso continuo a nuotare tranquillamente evitando gli eccessi.

ciao

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(81 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

Ricomincia la stagione delle gare in acque libere. Saranno 4 mesi belissimi e emozionanti. Si parte con il triangolo di Cala Ginepro e si finirà alla fine di settembre a Cagliari dopo aver girato per tutta la Sardegna, passando per Cala Gonone, Alghero, Stintino, Tavolara, Torregrande, La Maddalena, etc.....Oggi parto per Orosei con una grande gioia e una grande emozione condivisa da tutti gli amici che nuoteranno con me.

Immagino che chi ama la montagna provi le stesse sensazioni..... per me è così.
Pubblico questa descrizione bellissima  di Angela Cusmano che ho trovato su Facebook. Angela, non ci conosciamo ma abbiamo in comune le stesse sensazioni. smile


"Il nuoto in acque libere...
Aria di mare e acqua salata ....quella ke ti entra nelle vene e arriva dritta fino al cuore...
E' un amore unico, ti ammalia come una sirena, strega i tuoi pensieri.... Ti immergi e ritrovi una forza inaudita quella che ti fa affrontare e superare tutte le impervie difficoltà marine...
onde,correnti,meduse....
Non è per tutti ...è il mare che sceglie chi può avvicinarlo e diventare parte di esso...
E' un patto silenzioso e tacito di rispetto, e' un patto di vita,uno stile di vita
Il nuotatore open water e' uno spirito libero, fuori dagli schemi
Vive l'elemento acquatico nella sua interezza...
Non ha corsie ne riga nera a segnare il suo percorso ....libero arbitrio nelle scelte tattiche e tecniche... Ha una mente superiore nel fronteggiare le difficoltà che affronta comunque con giudizio e intelligenza sopraffina,bracciata dopo bracciata, senza mai sottovalutare l'avversario/amico Mare
La preparazione e' silenziosa fatica e duri sacrifici, nuotare nuotare nuotare...aldilà dello stremo, fino all'ultima forza, "stringendo i denti", soffrendo e lottando per superare i propri limiti umani ed arrivare poi al traguardo...
Le parole non rendono del tutto la meravigliosa sensazione ... Bisogna provare, bisogna tentare assolutamente questa avventura per capire e comprendere...
Il nuoto in acque libere e' una filosofia di vita....
Una vita che va vissuta con amore ....
Una vita di dedizione assoluta...
Una vita oltre l'immaginario comune che tempra e rende migliori"

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(8 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Mi piace la descrizione di Angelo ma riesco a provarla solo in mare. In mare le sensazioni positive superano ogni cosa, non c'è ansia che possa levarmi il gusto di nuotare, di trovare il giusto equilibrio, il rollio, l'allungamento. Tutte cose che non trovo più in piscina dove gli elementi di disturbo sono troppi. Ormai, per questo motivo, non faccio più gare in piscina; la tensione è troppa, non ho sensazioni che mi gratifichino a tal punto da superare questo scoglio. Anche gli allenamenti che mi sfinivano li ho lasciati alle spalle, cerco il giusto compromesso tra divertimento e fatica senza ansia da prestazione.
Fossi più giovane insisterei, forse, ma alcuni acciacchi(e lesioni) mi hanno fatto capire che anche il mio corpo reclama la sua giusta ricompensa e il suo benessere.

Tritol80 ha scritto:

Ciao a tutti!
Oggi per la prima volta ho cominciato ad usare "seriamente" il pull buoy in allenamento bloccando i piedi con il laccio  come dovrebbe essere consono fare; prima non l'ho praticamente mai utilizzato.
Subito dalle prime baciate ho notato che mi scomponevo parecchio facendo quindi fatica a mantenere l'assetto ottimale.
Ho nuotato 800mt tranquillo, e a quell'intensità solitamente a stile viaggio intorno ai 1'57/2' sui 100mt, con il pull buoy ho nuotato ad una media di 2'20"
È normale? Solitamente leggo di persone che col pull buoy nuotano più veloci.

Prova a togliere il laccio e vedi come le cose cambiano.... in  realtà non è che con il pool vai più veloce ma senza laccio conservi l'apporto delle gambe(cosa che non si dovrebbe fare ma viene spontaneo usarle inconsapevolmente) e fatichi meno perchè le gambe galleggiano meglio. Senza laccio faccio gli stessi tempi faticando molto meno(dai 200 in su e se non devo spingere molto, altrimenti molto meglio senza pool), con il laccio mi scompongo e devo faticare per trovare l'assetto giusto. Però ha una sua grande utilità.

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(7 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

Se sei in gara della puntura della medusa te ne freghi; perderesti troppo tempo. Se il fondale è alto mentre nuoti per conto tuo fai in modo di rientrare per trovare un fondale più basso. La nuotata non è mai sicura oltre la fascia di sicurezza che tiene alla larga le barche o, peggio, le moto d'acqua. Io nuoto sempre paralleo alla costa non più distante di 150 metri; anzi nuotiamo perchè è una saggia abitudine nuotare almeno in 2. Se ti allontani conviene utilizzare una boa che leghi alla caviglia e che segnali la tua presenza ma anche così non è prudente. Quando si atraversa la corsia per l'uscita delle barche fare molta attenzione.....
Per quanto mi riguarda, se le condizioni del mare sono critiche,  vado dal bagnino e gli spiego che sono un nuotatore master e che ho bisogno di allenarmi anche in quelle condizioni di mare.  Se il bagnino mi dice che, per motivi di opportunità, è meglio non dare il cattivo esempio, rinuncio anche se "prendere" le onde mi piace da impazzire.
Fare le gare in mare è una delle poche opportunità che si hanno per nuotare al largo in tutta(o quasi) sicurezza.
Interessante l'articolo di Stefano; devo confessare che molte delle tecniche consigliate le utilizzo inconsciamente adattandomi al tipo di onda o di corrente anche perchè non tutto è teorizzabile e le combinazioni infinite. L'unica tecnica che non utilizzo è quella di respirare dalla parte dell'ondina corta fastidiosa perchè insieme all'onda arriva molta acqua che infastidisce la respirazione; respiro dalla parte opposta se l'onda non è molto irregolare perchè è quasi impossibile adeguare continuamente il ritmo della respirazione che è molto importante mantenere regolare. Un'altra cosa che cambio è la larghezza della bracciata ma non saprei dire in quali condizioni o perchè...... ci sono situazioni di mare grosso nelle queli infilo le braccia strette per allungarmi sott,acqua e altre nelle quali utilizzo una bracciata larga e corta. sad

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(36 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

bds ha scritto:
fsol ha scritto:

Phelps é un indiscusso super campione, in acqua.
Tutto il resto.....é un altro discorso.

catullo ha scritto:

che c'azzecca l'erba e l'alcool o un presunto doping mai provato? Rimane un signor campione.

Non me ne volete ragazzi, ma queste due osservazioni confermano il pensiero comune dei giorni nostri, cioè che la prestazione sia l'unica cosa che conta. Uno sportivo famoso non dovrebbe costituire esempio in virtù del suo palmares, bensì dello spirito con il quale affronta le competizioni e, nondimeno, della condotta che tiene all'infuori del campo di gara.
Phelps ha sempre nuotato unicamente per vincere, palesandolo nelle scelte (come quella di evitare accuratamente di mettersi in gioco nei 100sl, gara regina, nel biennio più scintillante della sua carriera) e nelle dichiarazioni (spesso arroganti e poco rispettose) e si è reso protagonista di diverse vicende extranatatorie negative. Elementi che non concorrono a fare di lui un'immagine da proporre ai più piccoli con fine educativo.
Il doping non centra direttamente in tutto questo discorso, fino a prova contraria Phelps non è un dopato. Tuttavia la pratica illecita può trovare terreno fertile in un contesto sociale ove gli sportivi che si assumono come punto di riferimento sono i cannibali, i più vincenti di tutti. I Phelps, i Nadal, i Bolt. Il giovane che si appresta alla pratica sportiva non si allenerà più con lo scopo di divertirsi e competere lealmente, accettando il risultato finale (qualunque esso sia) con la serenità di chi sa di aver dato tutto; trarrà, invece, energie mentali dal sogno di emulazione dei suoi idoli, rischiando di perdere di vista l'etica sportiva nel momento in cui la selezione naturale dovesse impedirgli di riuscire nell'intento.

No, mi sembra che ci allontaniamo un pò da quello che stavamo sostenendo. Ferme tutte le vostre osservazioni alle quali riconosco un valore propedeutico ed educativo il discorso era molto più banale e semplice. Non amo Maradona, non mi piacciono i suoi atteggiamenti e trovo il suo comportamento e stile di vita antieducativo e deplorevole; detto tutto questo è stato un grande calciatore, difficile sostenere il contrario così come Pantani era un grande ciclista. Allo stesso modo Phelps può non essere un modello(e, fino ad adesso non ci sono tracce di doping)  ma, per me, rimane una grande nuotatore.
Ci sono atleti che, poi, al di là delle loro qualità atletiche hanno catturato più o meno l'attenzione dei media: c'è un tennista(che non ricorda nessuno) che è arrivato al 3° posto nel ranking mondiale; si chiama Davydenko e aveva difficoltà a trovare sponsor per via del suo aspetto anonimo......... Ci sono altri tennisti, tecnicamente poco dotati come Nadal, che oggi è il tennista più pagato al mondo nonostante abbia vinto ben poco nel 2015 e ci sia più di un dubbio sull'utilizzo di sostanze proibite. Eppure molti ragazzini si sono avvicinati al tennis grazie alle sue gesta e che non sapranno mai chi era Davydenko o chi è Stepanek che, quanto a talento, fa 10 a 0 a Nadal che, oltretutto ha un atteggiamento del c.azzo anche in campo. Se fossi un maestro di tennis non prenderei ad esempio lo spagnolo per i miei allievi ma, in parte, gli sarei grato per aver portato qualche ragazzino a giocare a tennis piuttosto che piantato davanti al computer o in mezzo alla strada. E Nadal non sarà il migliore ma rimane un  campione.

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(36 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Concordo con fsol..... c'è di meglio? Può darsi ma che c'azzecca l'erba e l'alcool o un presunto doping mai provato? Rimane un signor campione.

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(803 risposte, pubblicate in Quinto stile)

Non è il solo, anche Marco Orsi vira così. Anzi, a detta sua, è la virata migliore. Centu concasa, centu berrittas.... sad

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(803 risposte, pubblicate in Quinto stile)

Grazie Stefano per l'esauriente risposta.
In riscaldamento non ho problemi ma ci vorrebbe qualcuno che verificasse la posizione dei piedi.
Nelle ripetute veloci e quando sono stanco, invece, la tendenza è ad anticipare la rotazione e ho l'impressione di tornare al fusillo. In ogni caso, mi è proprio impossibile eseguire la rotazione, dopo aver girato in posizione supina, in uno scatto veloce. Ma questo perchè, mentalmente, c'è una fretta spasmodica di ripartire e poca lucidità nel gestire la virata. Tant'è che riemergo troppo presto con i piedi che battono a mille, probabilmente troppo alto mi ritrovo a combattere con il moto ondoso che ho creato. Invece noto che gli atleti evoluti sfruttano la subacquea e le pinnate a delfino senza apparente fretta.

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(803 risposte, pubblicate in Quinto stile)

Direi di si, non saranno gli occhialini a far propendere per una virata o per l'altra. Piuttosto, vorrei capire quale è più efficiente tra le 2 virate.

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(803 risposte, pubblicate in Quinto stile)

Questa è una virata che non riesco a fare: con la pancia rivolta verso l'alto. Cioè, riesco a farla ma solo quando è molto lunga; in velocità perdo molto tempo.
Eppure ci è stata raccomandata come la più efficace per evitare disallineamenti tra le gambe.

https://www.youtube.com/watch?v=V4Evm1rYDZc

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(803 risposte, pubblicate in Quinto stile)

E' solo un problema di occhialini....se c'è una buona adesione  non può essere una virata a far imbarcare acqua. smile

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(5 risposte, pubblicate in Presentazioni)

ciao Angelo e benvenuto.
Io ho cominciato a gareggiare in mare 2 anni fa, senza pensare alla competizione ma alla possibilità, unica, di fare delle nuotate lunghissime in posti meravigliosi che mi sarebbero state precluse, altrimenti.
Ne vale la pena e continuo a gareggiare per il solo gusto di nuotare in mare aperto.

Sabato ricominciamo gli allenamenti; si ricomincia a vivere smile

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(73 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

A me spaventa più lo s.l. che la rana. Non tanto per la partenza perchè ho una buona reattività e una buona spinta ma per la virata. Proprio per questo non penso sia del tutto corretto dare tutto senza pensare; la testa serve sempre, anche nelle gare veloci se non altro per richiamare quei meccanismi che devono essere collaudatissimi.
Devo sapere perfettamente a che punto iniziare la virata(meglio prendere riferimenti sul fondo che guardare di fronte), provare e riprovare le partenze ma anche organizzare la respirazione: quante volte respiro, a quanti metri e standardizzare il tutto.
Da noi le gare sono tutte in vasca da 25 metri: io "dovrei" respirare una volta ai 18 metri, una volta ai 32(poco dopo la virata, evitando di respirare all'uscita dalla subacquea) e una ai 40 metri. Praticamente respiro con mezza bocca , cercando di essere il più veloce possibile.
C'è chi riesce a fare tutti i 50 senza respirare, chi respira una volta sola; per me è impossibile.
Incamero molta aria prima della partenza con delle respirazioni profonde; all'inizio viene un pò di giramento di testa ma è questione di abitudine.
Alla fine i gesti dovrebbero essere talmente automatizzati che c'è solo un piccolissimo richiamo da parte del cervello ma se arrivi alla fine dei 50 con le braccia che girano a vuoto e vedi gli altri sfilarti davanti forse è meglio gestire anche le risorse. Insomma, piuttosto che dare il 100 % dall'inizio e arrivare al 50% alla fine, meglio un 95% per tutti i 50 metri...........

Naturalmente è solo una strategia personale.

In bocca al lupo smile