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(9 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Bene, grazie credo di capire che in entrambe le situazioni si puo trarne vantaggi diversi.
x Chicco 5: cosa intendi esattamente per benefici enormi? Considerando la mia passione per il mezzofondo in acquelibere avere meno pause
(nn sempre effettuo la virata) dovrebbe essere meglio? O forse la differenza è irrilevante?
Ciao

Ciao tutti,
ho cercato nel forum se questo mio dubbio fosse già stato discusso ma senza successo:
faccio 3/4 allenamenti settimanali (seguo quelli del fondo ma accorcio equamente le ripetizioni delle fasi) e da poco ho la possibilità di farne 1/2 in vasca da 50 mt anzichè da 25. Dopo una prima prova ho avuto un la sensazione di dover affrontare un nuovo tipo di allenamento o comunque un diverso adattamento all'ambiente.
La domanda è come variare eventualmente nelle schede quelle ripetizioni da 25-75 con relative pause adattandole alla vasca da 50?
Secondo voi è più allenante la vasca da 50 per chi come me concentra buona parte dell'allenamento sulla potenza aerobica e sulla resistenza? (partecipo a qualche breve competizione in acquelibere).
Grazie e buone nuotate.

Scusa ma per partecipare a queste manifestazioni devo essere tesserato FIN? Io non lo sono, e poi ho dato un'occhiata al sito che mi hai indicato e ho notato che si tratta di coprire una distanza di 6 km. Mi piacerebbe ma nn credo di avere una preparazione fisica, ma soprattutto mentale, adeguata a tale distanza. Mi sembrava di aver letto in qualche discussione che organizzano traversate nn competitive dello stretto con distanze di circa 3,5 km. Sbaglio? Spero di no altrimenti mi sà che devo lasciare perdere. Ciao

Grazie Sere_p e ConteMascetti per le gradite risposte, chi meglio di voi conosce quei posti.
Sapete indicarmi quando aprono le iscrizioni? Vorrei prenotarmi delle date da me preferite per organizzarmi con il lavoro. E' necessario iscriversi in gruppo? Perchè probabilmente verrò solo.
Secondo voi è STRETTamente necessario allenarsi in mare prima della competizione, perchè dubito che avrò modo di farlo (forse 1 0 2 volte al max).
Grazie e ciao

Ciao a tutti
vorrei chiedere ai molti iscritti nel forum se qualcuno mi riporta la propria esperienza della traversata nello stretto di Messina. So che esiste il sito
baiadigrotta.it dove sicuramente mi appoggiero' l'anno prossimo per organizzarmi la traversata stessa.
Seguendo anche le tabelle d'allenamento, ho cominciato ad allenarmi sulla resistenza nuotando per circa 1 h (3,3 - 3,5 km) cercando di tenere un'andatura al 70% del mio massimale. Le mie esperienze in acquelibere sino ad oggi si sono limitate al laghi di Lecco e Orta (abito nella prov di Monza) quindi nessuna esperienza in mare.
Ricevere consigli, indicazioni e incoraggiamenti sarà per me importante e meno preoccupante decidermi di affrontare una tale esperienza.
Grazie anticipatamente.

ciao,
la condropatia rotulea è un argomento che purtroppo ho vissuto in prima persona negli ultimi 2 anni.
Non mi permetto ovviamente di esprimere pareri sul tuo caso, ma ti riporto la mia esperienza: sottoposto all'intervento nel 2009 con una tecnica piuttosto invasiva in quanto non avviene in artroscopia ma ti viene praticamente aperto il ginocchio. Nel mio caso sono state fatte delle microperforazioni alla rotula, applicata una membrana collagenica alla stessa, quindi richiuso, questo allo scopo di stimolare le cellule staminali alla riproduzione della cartilagine.
La riabilitazione è molto lunga e impegnativa a meno che hai la possibilità di farti seguire giornalmente da un fisioterapista che ti accorcierebbe i tempi di recupero.
Le cause possono essere diverse, nel mio caso credo che oltre ad una degenerazione naturale della cartilagine abbia influito negativamente il tennis praticato per oltre 15 anni e il calcio.
Nota positiva in tutto questo è il riavvicinamento al nuoto, lasciato ai tempi della scuola, inquanto il programma riabilitativo prevedeva anche degli esercizi o semplici camminate in acqua dove il peso corporeo non sollecita troppo l'articolazione.
In origine ero un pò spaventato o forse prevenuto nell'eseguire la gambata a rana, ma ora va molto meglio ed eseguo tutti gli stili senza problemi. Come allenamenti a secco sono consigliati esercizi, con elastici o senza, dove vai a rafforzare il quadricipite.
Ho abbandonato a malincuore tennis e calcio, ma mi sono appassionato al mezzofondo in acque libere ritrovando cosi' un nuovo stimolo sportivo con discreti risultati. (ho avuto preziosi consigli dagli esperti di questo sito che rispondono con tanta pazienza e professionalità alle tante richieste. Un sincero GRAZIE a tutti loro)

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(10 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Chiaro e limpido, mi avete chiaramente delucidato e soprattutto stimolato ad andare avanti.
Un grazie sincero ad entrambi. Ciao

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(10 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

In realtà ho fatto la prime 3 gare l'anno scorso dopo 3 anni di allenamento costante (3 volte alla settimana) mirato al mezzofondo.
Ho 44 anni e non ho certo pretese, ma l'esperienza positiva dell'anno passato mi ha portato a continuare con passione. Consapevole del fatto di avere ancora dei margini di miglioramento mi sn molto impegnato inserendo allenamenti a secco, seguendo bene le schede, e orologio al braccio ho migliorato il mio passo e quindi i tempi. Credo che la condizione fisica ci sia almeno per quelle distanze, ma come spiegavo nel momento della competizione tutto salta e le mie aspettative svaniscono.
Di certo nn mollo e cque vada continuerò a partecipare.
Grazie Nuotix per l'interessamento.

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(10 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Ciao vorrei chiedere un parere e magari un consiglio: da qualche anno mi alleno costantemente 3-4 volte alla settimana, e ultimamente ho cercato di applicare al meglio la tecnica della nuotata(crawl) seguendo le vs. indicazioni per sfruttare al meglio tutte le mie energie. Non avendo iniziato da giovane a nuotare correttamente lo sforzo è alto ma devo dire che seguendo le vs. schede e misurando i tempi in piscina ho ottenuto dei netti miglioramenti. Fin qui tutto bene, poi viene il momento della competizione (acque libere 1500-2000 m) e succede che tutti gli schemi e le buone premesse saltano: sensazione di affanno, debito di ossigeno, quindi respirazione ogni 2 anzichè ogni 3, la spinta delle braccia nn è più parallela al corpo ma scordinata.... risultato tanta fatica per tempi al di sotto delle aspettative. Cosa mi succede? condizioni ambientali? impatto con acqua fredda (17-18°)? poco pre riscaldamento? direzione da controllare? Credo che la vs. lunga esperienza possa darmi qualche suggerimento.
Grazie anticipatamente

Grazie 1000,
cercherò eventualmente in rete qualche esercizio specifico e adeguato per i lombari dovendomi arrangiare da solo a casa.
Ciao

Ciao,
ringrazio per le vs. risposte sempre pronte ed efficienti ma credo di non essermi spiegato bene con la descrizione del mio allenamento:
(ho cercato di utilizzare un linguaggio tecnico ma invano scusate) i 15 x 100 li faccio a stile libero solo braccia utilizzando la tavoletta fra le gambe. Ho notato un netto miglioramento nella scivolata in acqua diminuendo anche il numero di bracciate e accorciando i tempi (1,35 sec ogni 100 m), ma purtroppo ho la senzazione quando continuo l'allenamento  togliendo la tavoletta che la mia carenza nell'uso delle gambe (spinta e assetto) peggiori sempre di più. E' bene che continui oppure no?????
Questo allenamento aveva attirato la mia attenzione in una discussione letta riguardo un allenamento specifico per il mezzofondo.
Fra circa 2 mesi inizieranno alcune competizioni nei laghi e vorrei presentarmi (questo x me è il 2° anno) più tranquillo e sereno rispetto allo scorso anno, senza ovviamente nessuna pretesa, ma divertendomi di più.
Ciao e buona domenica

Ciao,
sto utilizzando da circa 2 mesi la tavoletta in questa sessione di allenamento:
500 m riscaldamento (stile e dorso)
15 x 100 stile con tavoletta con 15 sec. pausa ogni 100
500 m defaticamento (rana e stile)
Lo scopo è quello di migliorare la prestazione nel mezzofondo (1500) in acque libere (come da vs. sugger letto qua e là).
Il mio problema e che quando tolgo la tavoletta il fiato è ok, ma sento le gambe pesanti, fuori assetto e la velocità per ogni vasca scende di 3-5 sec, premetto che ho un ginocchio al 50% per un'intervento di condroplastica rotulea e nn ho molta forza nei quadricipiti (da sempre).
Come potrei esercitare le gambe a non essere solo una zavorra? E' corretto l'allenamento descritto?
Grazie anticipatamente

Ti ringrazio per la risposta sempre pronta ed efficiente, magari se riuscirò ti manderò volentieri un video. Cosa si intende per carenza requisiti di base? Ambientamento e rilassamento si possono, o quanto meno cercare di apprendere prima  a livello teorico? Mi spiego, ci sn delle informazioni per esempio come è meglio agire per rilassarsi? Ciao

Ciao a tutti, vi scrivo per avere un parere e magari un consiglio pratico per risolvere il mio problema: dopo il solito allenamento ci circa un'ora ho un dolore al collo. Questo succede quanto pratico lo stile libero, e in particolare sulle lunghe distanze mi sento irrigidire durante la rotazione della testa ds e sx per la respirazione e non riesco ad essere rilassato. Non capisco a cosa è dovuto? Tecnica sbagliata? Esercizi di stretching potrebbero aiutarmi? Ho cercato nel forum discussioni inerenti al mio problema ma senza successo. Ciao e grazie anticipatamente.

Ciao,
tra poco con la bella stagione iniziero' a fare qualche traversata in acque libere (distanze nn superiori ai 1500 m) e sarà per me la prova di come l'allenamento invernale sia stato efficace e corretto.
Mi alleno da 4 anni in maniera molto seria e costante 4 volte alla settimana. Una volta con istruttore e 3 volte allenamento libero dove percorro circa 2500/2700 m suddiviso per la maggior parte dei casi cosi:
60 vasche a stile (non scendo sotto i 30 min. accidenti) che coprono circa la distanza delle competizioni e poi alterno rana e dorso x 40 vasche.
Dopo un ultimo sfogo di 3/4 vasche a delfino con pausa, concludo con 10 vasche lente a stile.
Come è consigliabile affrontare il periodo prima delle competizioni (tipo d'allenamento, accorgimenti nutritivi ecc.)?
Il tipo di allenamento è adeguato per fare bene e soprattutto migliorare il tempo delle prove?
Grazie e complimenti per l'impegno e la passione che trasmettete con le vs. risposte.

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(2 risposte, pubblicate in Presentazioni)

Ciao ma tutti mi chiamo Claudio ed è la prima volta che scrivo ad un forum, ma questo lo ritengo utile e interessante.
Ho 43 anni e solo da 3 (purtroppo) frequento settimanalmente una piscina. I primi 2 anni ho seguito un corso bisettimanale dove gli istruttori mi hanno perfezionato i 4 stili del nuoto (cambiando anche la respirazione nel crawl da 2 a 3 bracciate). Nell'ultimo anno ho aumentato la frequenza a 4 volte la settimana dovendo riabilitarmi per un intervento al ginocchio sofferente di condropatia rotulea. In questo periodo mi sono appassionato alle competizioni amatoriali di mezzo fondo in acque libere non superando percorsi da 1500. In origine il traguardo era raggiungere l'altra sponda del lago sano e salvo, ora stimolo e la passione mi portano a desiderare di migliorare un pò i tempi che non sono certo agonistici
(non scendo sotto i 30 min).
Seguendo dei consigli ho migliorato il modo di alimentarmi, i 4 gg di allenamento in acqua  vengono diversificati (spero correttamente), a casa ho aggiunto 2 volte alla settimana degli eserci con i pesi con schede di lavoro mirate, credo di dare il meglio ma con scarsi risultati.
Sarà ormai l'età? Non ho più margini di miglioramento? Nel caso avete dei suggerimenti per l'allenamento specifico, e sulla frequenza degli allenamenti nella settimana?
Ho riscoperto questo sport probabilmente troppo tardi e cque vadano i miei "tempi" gli stimoli e le passioni, i benefici fisici e mentali che si ottengono sono un ottimo motivo per continuare a nuotare.