ah ok, niente di nuovo
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ah ok, niente di nuovo
E la nuotata di Popov è il risultato di decenni di sviluppi,compresi i benefici delle soluzioni tecniche dei tempi di Spitz e dei parametri dinamici che si possono studiare nei libri di tecnica che hanno proprio Spitz come modello.
Ste, cosa intendi esattamente per parametri dinamici? Intendi per esempio il momento giusto in cui collocare la respirazione, la sinergia fra presa e spinta, il rapporto fra ampiezza e frequenza della nuotata et similia?
si si lo so però ogni tanto per comodità di chi ci legge repetita iuvant
Quella di Phelps è un'interpretazione molto particolare che faceva leva su una flessibilità articolare fuori dal comune, associata ad una presa che andava ad avvolgere per bene l'acqua, tale da permettergli di far "rimbalzare" in avanti e far uscire appena appena la testa per prendere aria senza danneggiare gli equilibri della nuotata
Personalmente trovo il suo delfino stupendo da vedere (a differenza degli altri 3 stili, non parliamo poi del suo dorso) per fluidità, capacità di tenere a filo d'acqua gli occhi, timing di uscita e di entrata della testa, armonia, ma non è un tipo di nuotata buona per un'imitazione o per l'insegnamento per quanto riguarda quell'aspetto sull'affondamento della testa
penso che sia abbastanza l'universale il verdetto che la sera sia più frequentata
Anziché pensare a diminuire la frequenza, prova ad immaginare di diminuire l'intensità, cercando di tenere le gambe più rilassate
Secondo me..........hanno ragione entrambi.
La sovrapposizione non è prerogativa di una certa velocità o di una certa distanza di gara.
E' possibile nuotare in sovrapposizione sia ad andature più o meno blande (il classico esercizio dello stile in successivo per intenderci) sia ad andature molto sostenute.
Una sovrapposizione nuotando più piano è diversa ad una sovrapposizione nuotando forte: ciò che varia è il tempo in cui le braccia rimangano davanti in presa, la quale in velocità è molto molto più rapida, e il punto in cui le braccia entrano ed escono...... ma questo vale anche per le nuotate in opposizione.
Tuttavia non esiste una regola fissa in base alla quale si possa escludere di nuotare in un modo o nell'altro.
Se guardi una gara di nuoto vedrai 8 atleti che nuoteranno in maniera più o meno differente.
La scelta di una tecnica piuttosto che l'altra dipende da diversi fattori.
Prova a prendere come punto di riferimento il tronco (ricordo che il rollìo è innanzitutto un'oscillazione del tronco -infatti si chiama rollìo del tronco-che poi in un secondo momento ha per EFFETTO un'oscillazione che si traferisce in tono minore tanto ai fianchi quanto alle spalle).
Poi come diceva giustamente marina il gioco di spalle è semplicemente incantevole, l'ampiezza del movimento, l'eleganza.......insomma un poeta dell'acqua , unico e inimitabile
Faccio un piccolo passo indietro......io non starei tanto a fossilizzarmi sul dualismo fra nuotata in sovrapposizione e alternata anche perché come diceva stefano le nuotate vengono stravolte dalla velocità e un maggior grado di sovrapposizione è inevitabile nelle nuotate più blande.
Piuttosto la vera discriminante è un'altra. Secondo me la sovrapposzione induce una maggiore, passatemi il termine, "pigrizia" col rischio di consolidare l'errore che in presa si tira in basso anziché verso il basso-dietro, vettore di spinta che è invece più facilitato dall'alternato.
bravo
grazie nuotix
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mi puoi dire per cortesia come faccio a quotare solo una parte di un post? ogni volta quoto tutto e diventa un caos per chi mi legge...
clicca su cita, poi cancelli manualmente i frammenti di testo che non ti interessano ai fini della citazione.
ps. la citazione dovrebbe stare al di sopra del commento che si intende inserire. Più scorrevole, più leggibile
@allievo
il braccio passivo avanti permette di lavorare sugli appoggi in respirazione e di far capire che il braccio non deve stare proprio a pelo, ma leggermente sotto.
Sono tutti importanti, c'è chi preferisce gli uni e chi preferisce gli altri.
@elalma
una differenza di mobilità può dipendere da diversi fattori (es postura, modo di dormire, ecc)
Anche il nuoto può influire. dipende da come nuoti e quanto nuoti. considera che respirare da ambo i lati è a tutti gli effetti un'abilità che va acquisita, sempre.
allenati a respirare da entrambi i lati e vedi se fra un mese la situazione migliora. se migliora, allora è "colpa" della respirazione monolaterale
nel senso che ogni allenamento deve avere un obiettivo su cui lavorare.
Bene, quel tuo obiettivo sarà la tecnica.
Se ad esempio di solito fai un 1000m di lavoro-obiettivo metabolico, che so per aumentare la resistenza, quei 1000m li farai ruotare attorno alla tecnica, che di solito viene relagata nell'attivazione.
Un buon metodo per lavorare sulla tecnica come obiettivo è fare ad esempio 10x100m (25 in esercizio 25 completo 25 in esercizio 25 completo) riposo 10/15''. E' solo uno spunto. Con un po' d fantasia le soluzioni possibili sono tantissime
fra gli esercizi fondamentali hai dimenticato quello in cui si esegue la respirazione laterale con entrambe le braccia passive in basso
vedrete che bella sorpresina ho in mente per il forum..........solo che ho bisogno di un sacco di tempo per prepararla, tempo di cui in questo periodo dispongo a singhiozzo.
forse per l'estate sarà pronta, forse dopo, spero solo non ci vogliano troppi mesi per giungere al parto
Diciamo che il decalogo si avvicina leggermente alla mio progetto..... ma leggermente.........
Grazie davvero Nuotix
! Infatti proverò ad aggiungere esercizi appositi al mio stretching e vediamo se migliorerò un pochetto
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Per quanto riguarda la respirazione quindi non avevo capito nulla: se gli occhi devono stare a raso acqua devo guardare il fondo della piscina... praticamente ho sempre sbagliato: significa che il collo non devo proprio alzarlomi stupisco però che nessun istruttore si sia mai accorto di un errore così grossolano.
temo che tu abbia frainteso.
E' oltremodo ovvio che nella respirazione lo sguardo si alza leggermente per agevolare la fuoriscita della bocca e catturare aria nuova (altrimenti come fai a respirare? ).
Quindi l'istruttore non ti ha corretto perché non esiste nessun errore grossolano.
Ciò che volevo dirti è un'altra cosa: mentre lo sguardo si alza un po' (per i motivi che adducevo prima), il mento deve stare quanto più possibile attaccato alla superficie dell'acqua al fine di scongiurare spinte verticali e mantenere un'ottimale continuità propulsiva fra i cicli di bracciata interrotti dalla respirazione.
Come realizzare ciò?
Il mio consiglio NON è di guardare in basso, ma di prendere come riferimento ciò che vedi.
Quindi, mentre prendi aria e alzi lo sguardo, cerca di tenere gli occhi più vicino possibile alla superficie dell'acqua.
Secondo me è una buona strategia per avere un assetto più piatto possibile.
ciao
Intanto complimenti per aver letto tutte le 62 pagine, non è da tutti
Quanto ai quesiti che ponevi:
Nella respirazione gli occhi devo stare quanto più possibile “raso-acqua”.
Per la rigidità di schiena suppongo che il tuo istruttore asserisse che non hai una mobilità del bacino sufficiente ad effuare la gambata (o meglio frustata) in modo sciolto e naturale.
Praticamente mentre nuoti tu “senti” che il bacino frusta e invece se ne sta bello fermo, compensando tale immobilità con eccessivo piegamento delle ginocchia.
Servono esercizi a secco a iosa come circonduzioni del bacino, escusioni avanti-indietro e destra-sinistra.
Concordo con marina che bisognerebbe vederti per dare un giudizio più delineato.
squat, scalini più o meno alti, salti con una gamba sola, salti a piedi uniti.
gli esercizi a secco sono utilissimi, vanno bene, ma forse non rappresentano la cura più adeguata al tuo problema nel senso che gli esercizi a secco sono indicati soprattutto per lavori di potenziamento utili solo a chi nuota contro il tempo (gare) oppure a creare requisiti di flessibilità articolare (es le circonduzioni del bacino per la frustata a delfino).
Se non riesci a battere le gambe dopo un po', bisogna lavorare in acqua perché forse ciò che manca è il consolidamento di alcuni obiettivi primari di una nuotata
Ve ne racconto un'altra.
Devo dire che i primi 3 giorni di questa settimana sono stati densi di "personaggi" davvero bizzarri.
Due giorni fà "nuotava" un ragazzo più o meno della mia età, avrà avuto sui 20 anni.
Mai visto prima.
Nuotava per 3, 4 massimo massimo 5 minuti. Usciva dall'acqua. Si asciugava con cura e poi si metteva a giocare con lo smartphone. Finiti i 5 minuti di svago col telefono, tornava in acqua, dopo 5 minuti riusciva dalla vasca, si riasciugava e riprendeva lo smartphone. Dopo aver finito di trafficare, rientrava in acqua, poi usciva, si riasciugava e riprendeva in mano lo smartphone. E poi rientrava in acqua............
Sarà andato avanti per un'ora
era divertentissimo vederlo
faceva troppo ridere
io dico che la cosa migliore è variare gli allenamenti.
grazie mille del consiglio
correggimi se sbaglio. direi che ci sono alcuni esercizi più indicati, però forse possono andare bene più o meno tutti (anche quelli a braccio singolo continuo) a patto di concentrarsi bene su questo aspetto e su questo momento della nuotata e che ci sia qualcuno che ti veda da fuori. sbaglio?
ps.
l'alternato consigliato da deia sarebbe quello con pausa in avanti a braccia ferme? è a causa della pausa che lo aborrisci, giusto ?
ieri osservavo un tizio sul bordo che indugiava ad entrare mentre inequivocabilmente annusava con molto amor proprio e molta passione le proprie ascelle. che schifo!
quali sono gli esercizi più indicati per lavorare specificamente sull' "anticipo" della testa rispetto all'ingresso delle braccia durante la fase di respirazione?
l'esercizio (l'unico) che eseguo è la foca: gambe a delfino, braccia lungo il corpo, respiro tenendo gli occhi "raso-acqua" e poi vado immediatamente a cercare la riga sul fondo con lo sguardo.
il problema è che con questo esercizio le braccia sono ferme
avete altri spunti?
respirazioni a candela.
vai sulla guida e cerca respirazioni a candela: http://www.nuotomania.it/public/forum/upload/viewtopic.php?id=2997
troppo lontano.
benvenuto!
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