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(235 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

si scusa ho letto di fretta.
ricordo che tempo fà un utente avevo scritto che il suo istruttore gli aveva fatto fare proprio tavoletta col pull in mezzo alle gambe così l'ho associato al tuo caso.
cmq la sostanza non cambia: dare una tavoletta in mano ad un allievo che non riesce ad avere un assetto sufficientemente orizzontale è grosso errore.
spesso e volentieri nel nuoto un difetto della nuotata è figlio di difetto che sta a monte e l'istruttore bravo è in grado di individuarlo.
nel tuo caso specifico, se affondi con le gambe, la soluzione NON è fare gambe con la tavoletta. le gambe non centrano una mazza. Invece significa che non hai ancora "svegliato" i grandi muscoli del tronco cioè quei muscoli che ti consentono di tenere una postura corretta.
gli istruttori meno capaci invece sono quelli che cercano di correggere la conseguenza piuttosto che la fonte del problema.

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(204 risposte, pubblicate in Rana)

dohan9 ha scritto:

Ciao, sto lavorando per migliorare la gambata a rana. Attualmente ho il problema di spingere l acqua più ai lati che non dietro. C'e qualche esercizio che può aiutare a correggere la gambata? Attualmente faccio gambe rana con braccia ferme ...mi sono accorto che vado meglio se spingo con le gambe verso il.basso

gambe rana col pull fra le cosce e tavoletta, rana sul dorso (non tenere le gambe raggrinzite, ma cerca di prendere l'acqua abbastanza a fondo), subacquee a rana (idem come prima solo che qui l'acqua deve pescarla alzando i piedi verso il soffitto).
convenendo sull'opinione di thorpe, nella rana anche l'uso della semplice tavoletta non ostacola il miglioramento della gambata (la tavoletta permette di affondare leggermente il bacino, assetto che somiglia a quello della nuotata completa).

Piuttosto, oltre alla pertinenza degli esercizi, è importante come li fai.
Quando arrivano più o meno all'altezza delle chiappe, i piedi "aprono" a martello (non prima! altrimenti rallenti). Poi fai in Accelerazione un cerchio con le gambe, cercando (importantissimo!) di "schiacciare" l'acqua in mezzo ai piedi.

Un altro consiglio importante. quando fai gli esercizi, prova a fare la gambate a diverse profondità.

stefano '62 ha scritto:

Inoltre a volte faccio fare ripetute con partenza da fermi in galleggiamento.

oh già.
ad esempio un bel 8x50 in c1 con galleggiamento statico di fronte al muro a testa fuori, poi virata da fermo e 50m a fuoco.

cmq sì ciro, le partenze da fermo sono molto utili, se altro perché aiutano ad ampliare il bagaglio di esperienze in acqua. più cose si è in grado di fare, più il sistema nervoso è indotto ad organizzare risposte diverse alle varie situazioni proposte, è meglio è.

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(235 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

tabs78 ha scritto:

1) dai commenti dell'istruttore(sempre che comunque a dirmi che devo allungarmi..) credo di aver capito che tengo bacino e gambe troppo basse(sia a stile che a dorso), che esercizi mi consigliate?lui mi ha fatto fare stile con pullbuoy e tavoletta, per il dorso si limita a farmi segno di alzare la gambe o meglio di tenere le ginocchia in acqua e fare uscire il piede scalciando(devo dire che a dorso una buona percentuale di errore è anche dovuta al fatto che lo faccio alla fine e sono molto stanco)

cosa mi tocca leggere yikes
segui il mio consiglio. se puoi cambia istruttore. questo è un cialtrone.
hai bisogno di scivolamenti dinamici, esercizi di sole gambe con esclusione delle braccia, non queste porcherie. tavoletta + pull buoy è una sonora bestemmia.
leggi qualche discussione sulla guida.

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(260 risposte, pubblicate in Dorso)

@marina
non sono d'accordo sulla respirazione a 3. nel mio caso, se dovessi respirare sempre a 3, avrei dei problemi. nelle ripetute ai primi 50 metri respirerò si e no 5 volte. se respirassi ogni 3 prenderei troppo ossigeno.
cmq la respirazione a dorso è un aspetto che sto curando solo ultimamente e, mannaggia a me, se l'avessi fatto prima!!!!
hai proprio ragione. influisce enormemente sulla linea di galleggiamento, sulla fluidità e mi sembra di fare meno fatica

@stefano
nello stile libero si respira solo dopo che il braccio opposto in quanto è il momento che disturba meno gli equilibri, assicura una maggiore continuità dinamica.
E invece perché nel dorso si deve inspirare all'ingresso di una delle due braccia? cioè a dorso, a differenza del crawl, la testa è emersa. quindi per quale motivo quel momento è migliore di un altro?

vi sembrerà una domanda molto banale, però oggi, nuotando a stile, ho notato un aspetto al quale non avevo mai fatto caso.
era un 8x200 in a2 (preceduto da un blocco estenuante a delfino). inizio l'espirazione col naso, poi proseguo ad espellere gran parte dell'aria con la bocca e infine (e di questo non mi ero mai accorto), mentre il capo ruota per l'inspirazione, elimino la pochissima aria ancora rimasta "riattivando" il naso.

quindi la mia domanda è: è normale arrivare ad avere ancora un briciolo d'aria da eliminare, mentre il capo sta ruotando, per intenderci in quella frazione di secondo nella quale rimane ancora sotto il pelo dell'acqua prima catturare nuova aria?
è normale è un'espirazione in successione naso-bocca-naso?

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(2 risposte, pubblicate in Presentazioni)

delle pinnette non è ne ho la più pallida idea. basta che siano pinnette!
per gli allenamenti noi personalmente non possiamo fare nulla. però ci sono a disposizione quelli del sito: https://www.nuotomania.it/nuotoallenamenti.html

ciao benvenuta e in bocca a lupo per i tuoi acciacchi

no, non sbagli wink

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(260 risposte, pubblicate in Dorso)

marina ha scritto:

magari non hai chiara la respirazione a dorso:su un braccio prendi aria sull'altro la soffi...

scusate, ma io su questo punto non sono molto d'accordo.
fermo restando che sincronizzare la respirazione alle braccia l'ho letto qui sul forum, sul manuale (letto per cultura personale............per il momento wink ), nella sezione della tecnica a dorso del sito e l'ho sentito dire da un mio amico istruttore, fermo restando tutto questo che certamente sarà vero, però io avrei un'obiezione, semplicemente ponendo in analogia la medesima situazione allo stile libero.

ci ragiono un attimo sù e mi chiedo:
perchè nella respirazione a dorso non vale il medesimo principio della respirazione a stile libero "prendi l'aria che ti serve, butta fuori tutta l'aria sporca e respira quando ne hai bisogno"?
non credete che sincronizzare rigidamente la respirazione all'entrata e all'uscita delle braccia abbia lo stesso valore della leggenda della respirazione a 3 dello stile libero?
non sarebbe più logico adattare lo scambio respiratorio in base alle esigenze dell'organismo, che lui solo conosce?

60

(287 risposte, pubblicate in Quinto stile)

che significa "non devo buttarla dietro"? hmm
forse intendevi che la gamba dietro si solleva leggermente. se intendevi questo, allora sì, ma si realizza automaticamente, spingendo a dovere con gamba avanti. poi le gambe vanno subito distese tipo ballerina per allinearsi alle spalle.

considera poi che senza la pedana, la gamba dietro sostanzialmente non spinge, ma ha piuttosto una funzione di equilibrio con lo scopo di spostare rapidamente il peso del corpo dai talloni alle punte

61

(235 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

se ha paura, allora bisognerebbe tornare molto indietro e fare in modo di debellare la paura, che impedisce un rapporto amichevole con l'acqua e quindi preclude qualsiasi apprendimento.
in poche parole parole: ha disperato bisogno di ambientamento e rilassamento.

ma scusa tabs, ma la ragazza frequenta il corso? cioè è sotto la supervisione e la gestione di un istruttore?

qui le spiegazioni:
https://www.nuotomania.it/public/forum/upload/viewtopic.php?id=65&p=2

63

(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

hai ragione, ho scritto male. cancello il mio post

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(1 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

leggi sulla guida la sezione principianti.
soprattutto mi viene in mente una discussione in cui spiego come imparare ad andare autonomamente sott'acqua. una volta che impari il gioco è fatto.

65

(235 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

scusate ragazzi, ma ogni tanto ho dei momenti di debolezza e deliro lol

a tabs. bene, sono risultati incoraggianti. bravo.
un consiglio importante: fai attenzione a NON rallentare eccessivamente la nuotata, pena la mancanza del consolidamento di un parametro importantissimo della nuotata: la continuità. prova a sentire gli appoggi, ma senza smettere di ruotare le spalle. associando il cagnolino e altre remate, migliorerai senza neanche accorgertene e gli appoggi li troverai senza neanche pensarci;)
quanto ai galleggiamenti verticali, vai sulla guida. troverai parecchi spunti interessanti. nulla ti vieta di inventarti altre fome di galleggiamento. prova ad esempio questo: porta le ginocchia verso il petto, testa fuori e rema con le braccia. poi cerca di remare di meno, poi ancora meno, poi sempre meno. più riesci a rinunciare all'uso delle braccia e meglio è.

a thorpe. già che ci sono vorrei chiederti: più o meno quando decidi di far eseguire il cagnolino senza l'ausilio del tubo sotto le ascelle?

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(235 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Thorpe ha scritto:

Eh... ecco un semplice esempio di come saltare degli step

perché? cosa ho scritto di sbagliato? hmm

67

(235 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

dalle 37 bracciate/25m io deduco che hai bisogno di consolidare la struttura grezza della nuotata a crawl.

fai così: scivolamento dal bordo. poi comincia a remare con le braccia senza fermare mai spalle, spingendo verso dietro (più o meno sotto le perpendicolari delle spalle). fai tantissime bolle sia col naso sia con la bocca e quando hai finito l'aria ti fermi e ricominci dal bordo.
L'obiettivo dell'apnea è da parte consolidare lo scambio respiratorio in asssociazione della nuotata, dall'altro imparare girare senza sosta le spalle, acquisendo una prima forma di spinta propulsiva fatta in maniera accettabile

cagnolino si fa preferibilmente a testa fuori. le braccia sono alternate. allora il braccio destro all'inizio sta fermo in avanti. col braccio sinistro porti l'acqua sotto la spalla sinistra e poi lo riporti in avanti. quando il braccio sinistro torna avanti, remi allo stesso modo col destro sotto la spalla destra. ritorna in avanti il destro e parte il sinistro e così via.
nulla ti vieta di farlo anche con testa immersa.
la soluzione migliore è farne un po' a testa fuori e un po' a testa immersa.

Ps.
tirare nel senso di spingere (in accelerazione)

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(3 risposte, pubblicate in Presentazioni)

benvenuto

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(235 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

oltre a quanto detto giustamente da thorpe, aggiungo che dire "allungati" ad un principiante rischia nella stragrande maggioranza dei casi innescare un'azione nella quale il braccio tira prima in avanti e poi verso il basso. invece il braccio deve tirare verso dietro!!!
siccome è opportuno dare meno informazioni possibili, io ti consiglio di fare tante remate soprattutto a pungi chiusi perché sensibilizzano e aiutano di capire cos'è una bracciata.

tabs78 ha scritto:

Ps dorso: un istruttore ha detto di ruotare leggermente la spalla/busto..l'altro di tenerla ferma..qui cosa dite?

non mi piacciono nessuna delle due.
la seconda soprattutto perché un dorso a spalle ferme,bloccate e dure come la roccia non è neanche il cugino di secondo grado del dorso
nella prima ciò che è sbagliato è dare indicazioni sul busto, che rischiano di causare un'oscillazione esagerata del tronco.

tu pensa solo a ruotare le spalle senza fermarti MAI e spingere l'acqua verso i piedi. al busto e al resto lascia perdere. vanno a posto da soli

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(68 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

no cirone, i due esercizi sono completamente diversi.
infatti sul video postato da Allievo ho espresso un giudizio proprio alla luce delle classiche gambate con braccia lungo il fianco (la foca) e non per quello che era (delfinizzazione)

ps. se il tizio del video scrive "esercizio delfino" con tanto di sottotitolo "esercizio base per il delfino tenendo le mani indietro lungo le gambe", io ci casco come un salame perché la prima cosa che mi viene in mente sono le gambe a de con braccia ai fianchi  mad

marina ha scritto:

Il formaggio e'grasso:la sera evitalo perché non hai tempo di smaltirlo...mettilo magari dopo la pasta,ma il pane e la pasta insieme lascia perdere:o pane o pasta...le fette biscottate somo più leggere perché non hanno lievito.

quindi è possibile fare un pasto nel quale la parte dei carboidrati è completamente a carico del pane? cioè se faccio un allenamento tosto molto dispendioso, torno a casa e mangio una quantità idonea di pane al posto del riso o della pasta, riesco ad integrare il glicogeno perduto ugualmente con successo?

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(3 risposte, pubblicate in Presentazioni)

ciao e benvenuto

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(2 risposte, pubblicate in Presentazioni)

ciao e benvenuto

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(2 risposte, pubblicate in Presentazioni)

ciao e benvenuto

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(68 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

dire che l'esercizio è eseguito malissimo non rende sufficiente giustizia alla realtà.
il blocco testa spalle dovrebbe stare il più fermo possibile, invece danno una testata verso l'acqua facendo il cavalluccio. orrore. e poi non c'è la minima continuità d'azione.
siccome gli errori macroscopici vengono commessi da tutti e 3, allora concludo che non sia tanto colpa degli allievi, ma che l'istruttore sia scarso e non sappia esattamente cosa sia una gambata (anzi, meglio frustata) a delfino.

l'insegnamento della nuotata parte dalle braccia: pull buoy e braccia in apnea. poi si deve creare un requisito di flessibilità del bacino sia con esercizi a secco sia in acqua con quell'esercizio (fatto bene) e con l'omologo a pancia in sù (ancora più efficace , ma ben più faticoso)