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(93 risposte, pubblicate in Stile libero (crawl))

Ok. Chiarissimo

grazie

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(93 risposte, pubblicate in Stile libero (crawl))

Laurablu ha scritto:

Scusami Stefano... quindi (pur con un certo grado di variabilità in base al tipo di nuotata veloce/lenta) la passata subaquea e la passata aerea non sono mai simmetriche (in tempo e in spazio)? Cioè c'è un momento in cui entrambe le mani sono sotto l'acqua (e non semplicemente a pelo d'acqua)?

Almeno nel nuoto lento è giustificabile avere le braccia a 180° sul pelo dell'acqua? sad
(vuoi vedere che a lungo ho cercato di correggere un'asimmetria che era giusta? sad )

Mi riferisco anche all'ultimo post di haunted (soprattutto al filmato).

Mi inserisco perchè sulla modalità della bracciata ci sto lavorando da due mesi, in quanto  la mia sensazione era che il mio avanzamento era impulsivo invece che uno scorrimento regolare: questo lo ritenevo un errore originato da un problema di tecnica della bracciata. Nelle innumerevoli discussioni che ho letto ho più volte trovato scritto che la spinta deve essere regolare, e allora ho provato ad aggiustare  la frequenza della bracciata in modo che la spinta del braccio successivo iniziasse poco prima dell'esaurimento della spinta del braccio antecedente.
Tutto questo lo dico non per insegnare qualcosa ma per confrontare quella che è la mia esperienza.
Mi sono molto allenato col pull buoy e ho visto che avevo necessità di anticipare l'ingresso in acqua del braccio successivo perchè avevo una spinta scarsa del braccio sott'acqua. Per cui ho cominciato a nuotare con recuperi più veloci, soprattutto tenendo presente il grande insegnamento di Stefano che è quello di "sentire" l'acqua: per cui sono arrivato a regolare l'ingresso  del secondo braccio in acqua quando il primo aveva appena passato la perpendicolare sotto la pancia.
Aggiungo che secondo me guardare i filmati dei grandi campioni è molto traditore sotto questo punto di vista in quanto la spinta di un Phelps è mille volte superiore alla mia per cui lui ha il problema casomai di ritardare l'ingresso in acqua del secondo braccio.
E' un pò come confrontare la frequenza del battito d'ali di un'aquila con quella di un colibrì: paragoniamo due strutture muscolari e osse completamnte diverse. Chi è meno forte muscolarmente deve aumentare leggermente la frequenza per avere le spinte dei due bracci coordinate: il criterio secondo me deve essere che la spinta di un braccio deve cominciare leggermente prima dell'esaurirsi della spinta dell'altro.
Per questo motivo è proprio giusto dire che dipende dalle caratteristiche personali,  perchè dipende dalla nostra forza e non dalla geometria in astratto.

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(203 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

sono d'accordissimo. Quello che volevo dire (e che non ho spiegato bene, me ne sono accorto rileggendo la mia nota) è che ho fatto un weekend sugli sci e ho visto dei miglioramenti significativi: normalmente faccio 250 metri di riscaldamento in 8-9 minuti. Questo mercoledi ho impiegato 6 minuti in assoluta scioltezza. E sentivo chiaramente l'assetto migliore: avevo le chiappe fuori dall'acqua (no so se è corretto).
C'è qualcuno che si ritrova?
grazie Mario della tua risposta: trovo i tuoi inetreventi molto utili e vicini alla mia esperienza.
ciao

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(203 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Marioaversa ha scritto:

NB: le gambe affondate sono il problema del 99,9999999999999999999999999% di chi si avvicina al nuoto in tarda età.
Ciao

Mario,
nel fine settimana ho sciato alla grande.
Poi ho saltato l'allenamento di nuoto del lunedi perchè ero stanco. Oggi sono andato e le gambe andavano col turbo: mi sembrava di essere un siluro che viaggiava a pelo d'acqua con le gambe come eliche che mi davano una spinta pazzesca.
La sensazione era che l'assetto era migliorato e le gambe non affondavano. Poi nel corso dell'allenamento ho visto che lentamente le gambe "scendevano" anche perchè all'inizio avevo spinto di più del solito.
cosa ne pensi?

5

(203 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Marioaversa ha scritto:

Namor, gli esercizi sono: gambe stile con pinnette in subacquea, cambi di ritmo, gambe in verticale (in questo caso è importante che ci sia qualcuno che ti osservi in quanto si tende a non avere una posizione perfettamente verticale, io ne faccio per 30" e 30" di riposo; adesso li faccio da solo ma le prime volte mi seguiva l'allenatore).

La settimana prossima è prevista una sessione completa di tecnica finalizzata alla frequenza per distanze brevi (25 e 50 mt) e ti saprò dire.
Gli esercizi a secco sono i migliori ma per mancanza di tempo non riesco a seguirli.

NB: le gambe affondate sono il problema del 99,9999999999999999999999999% di chi si avvicina al nuoto in tarda età.
Ciao

grazie. molto interessante.
per favore mandami poi un aggiornamento sugli sviluppi: sta diventando la mia priorità  numero uno.

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(203 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Marioaversa ha scritto:

Ciao a tutti. Stefano, oggi sono serio e quindi mi puoi rispondere.

Fino ad ora abbiamo parlato dell'utilità del pull, mi piacerebbe invece parlare QUANDO NON UTILIZZARE IL PULL.
Ho sempre avuto il problema di gambe pigre ed affondate ma grazie al lavoro che sto portando avanti con l'allenatore, piano piano stanno salendo anche se c'è ancora tanto da fare. Allora la domanda/riflessione è questa: per chi ha problemi come i miei è giusto continuare ad utilizzare il pull buoy?

ho anch'io il problema delle gambe basse: puoi dirmi la progressione che stai facendo e gli esrecizi?
ciao

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(203 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

stefano '62 ha scritto:
delfino67 ha scritto:

si dice e scrive pull buoy !!!!  e perchè se provo a usarlo a st libero le gambe si irrigidiscono e fatico il triplo a fare la braciata  dove sbalio ?'' se stefano mi può rispondere ...a usarlo a dorso mi ci capisco di più  però ribadisco che ti aiuta molto a sentire e capire che assetto che hai e che bracciata fai

Debolezza dei muscoli lombari (o in altri casi semplice mancanza di relax).
Se le gambe si muovono qusto innesca di riflesso un lavoro di sollevamento a carico dei muscoli lombari,se invece stanno ferme allora tali muscoli (se non sono tonici) ne approfittano per farsi la siesta e le gambe affondano;è ua cosa tipica di chi soffre (o soffrirà) di schiena.
Puoi risolvere usando una tavoletta la posto del pool,opuuure provando a tenerlo stretto tra le caviglie.

Ciao

Scusa Stefano non ho capito se il pull tra le caviglie aiuta i lombari o no. Nell'ultima risposta che hai dato dicevi che non li fa lavorare. Mi puoi illuminare?
grazie

stefano ha detto:
"A questo punto con braccio in acqua e mano in presa,cioè con corpo e pesi in equilibrio stabile,si deve collocare la spinta del braccio opposto."

Se ho capito bene: allora non è vero che le braccia lavorano in controfase. Voglio dire che ci sarà un momento in cui avrò le due braccia davanti: un braccio disteso e orizzontale a pelo d'acqua e l'altro sotto l'acqua che comincia a spingere. Sbaglio?

venerdi mi hanno detto che sbaglio completamente la bracciata a dorso.  Ho fatto una ricerca nel forum ma non c'è una discussione specifica (io almeno non l'ho trovata). Qualcuno mi può aiutare?
Ho cercato anche filmati sull'argomento. Ma non si riesce mai a capire il percorso del braccio sott'acqua: che tratiettoria deve seguire?
grazie a chi mi risponde.

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(27 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

la mia esperienza è che se il raffreddore è associato ad un senso di spossatezza generale è meglio non andare. Se invece hai solo un po di naso chiuso ma ti senti bene vai pure, che ti fa anche bene. Tieni presente che quando abbiamo un raffreddore vuol dire che abbiamo un processo infiammatorio in corso e il fisico reagisce a questa "minaccia" producendo più globuli bianchi, e questo peggiora la capacità del sangue di portare ossigeno ai muscoli, per questo quando l'infiammazione è estesa ci sentiamo stanchi.
Da quello che dici sembra che l'infiammazione si sta estendendo (sei partito col  mal di gola e adesso interessa anche il naso), il che vuol dire che il tuo fisico non riesce a contrastarla. A posto tuo non mi affaticherei.
Questo è quello che so io. Tengo a precisare che non sono medico: sono cose che ho capito. Se c'è qualche parere più autorevole ben venga.
bye bye

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(4 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

grazie nuotix!
bella la discussione che mi hai suggerito.

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(4 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

ho un  raffreddore fastidiosissimo. congestione nasale pazzesca. Ho saltato l'allenamento di ieri ... dovrei andare domani ma non sono guarito.
se vado in piscina col raffreddore peggioro la situazione?
in passato mi è successo che sono andato in piscina col raffreddore e mi è addirittura sparito. Invece l'anno scorso sono andato con un leggero raffreddore e la sera ero a letto con la febbre.
c'è qualcuno che ci è passato?

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(4 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Stefano mi puoi spiegare cosa vuol dire respirazione a candela? è un esercizio di cui  sento molto parlare in questo forum.
grazie in anticipo

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(5 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

chiarissimo!
grazie e buon anno!

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(4 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

ho letto adesso questa discussione di 3 anni fa! e un difetto che ho anch'io. Con bel tempismo pongo una domanda: cosa sono gli scivolamenti sul dorso?
altra domanda: può servire la tavoletta tenuta dalle mani, con braccia distese dietro la testa?  vediamo se la risposta arriva prima di tre anni...
ciao
Mario

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(5 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

avevo letto in questo sito che il corpo umano per ricostruire le scorte di glicogeno ha bisogno di 36 ore dopo una seduta di allenamento. credo che dipenda tutto dall'intensità dell'allenamento. Ma non sono un esperto. Lo dico solo perchè avevo letto una discussione già avviata su questo. Se ti interessa la provo a cercare

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(14 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

ok. metabolizzo i consigli.
grazie
il principe namor della marvel non aveva crampi perchè aveva delle piccole ali ai piedi... io invece che ne ho preso solo il nome sono un comune mortale senza ali...

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(14 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

il piede deve stare rilassato in tiutti gli stili (libero, dorso e rana)? io pensavo che per avere una gambata più efficiente è meglio tenderlo soprattutto nelllo stile libero
comunque grazie della risposta
ciao

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(14 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

ciao a tutti.
mi alleno tre volte alla settimana. Ho notato che in alcuni casi mi vengono fastidiosi crampi alla pianta del piede. questo accade soprattutto quando esagero con l'intensità della nuotata (cerco di andare piu veloce) oppure quando faccio l'allenamento piu tardi del solito (in genere cerco di allenarmi di mattina alle 11.30 ma nn sempre ci riesco)
grazie a chi volesse darmi qualche suggerimento
Mario

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(4 risposte, pubblicate in Presentazioni)

grazie... comunque benvenuto...piacere mario

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(4 risposte, pubblicate in Presentazioni)

ho deciso di cominciare...