stefano '62 ha scritto:

La mancanza di rollio tra l'altro determina il famigerato conflitto Acromion-Claveare e la possibiltà di lussazione della spalla.

Ricordo che tanti anni fa i pallanuotisti lamentavano grandi dolori alle spalle, il motivo è da ricercarsi nella tipica nuotata a spalle ferme, testa alta e assenza di rollio?

Ciao.

stefano '62 ha scritto:

La prima regola è la sicurezza,quindi dopo un tuffo occorre togliersi dal mezzo per evitare che il tuffatore successivo produca marmellata.

Una volta ho assistito alla seguente scena: un atleta stava provando i tuffi, sale sul blocco, si mette in posizione e si tuffa... in quel momento una ragazza che nuotava nella corsia affianco, senza guardare attraversa la corsia dell'atleta che non si era accorto dell'improvviso attraversamento e l'atleta ha spanzato sulla testa della ragazza! Risultato finale: marmellata!
In realtà nulla di rotto per nessuno, solo tanto dolore e tanto spavento, però non sarebbe una cattiva idea guardare prima di attraversare.
Io, quando vado a nuoto libero, generalmente mi comporto così: preferisco tuffarmi nelle corsie laterali, se non è possibile, mi tuffo, alcune bracciate veloci per immedesimarmi alla situazione di gara e immediatamente dopo mi sposto dal centro corsia, mi avvicino ai galleggianti, guardo, passo sotto i galleggianti, guardo se posso passare, attraverso in questo modo tutte le corsie, arrivo al muro laterale e raggiungo le scalette oppure salgo direttamente a bordo vasca diciamo all'altezza delle bandierine e torno a piedi ai blocchi di partenza.
Ho detto generalmente perché non seguo una regola fissa, a seconda delle situazioni mi regolo, altre volte infatti subito dopo il tuffo preferisco tornare a bordo vasca rimanendo nella stessa corsia e attraversare da lì (dipende da quanta gente c'è, se nuoto in vasca lunga o da 25...).
Quando mi trovo a bordo vasca, che sto fermo o devo attraversare, aspetto di poter passare fermandomi ad uno-due metri dal bordo e appiattendomi ai galleggianti in modo da consentire a quelli che arrivano di poter virare in tutta serenità.
Mi fanno perdere la concentrazione quelle persone che attraversano tutte le corsie sott'acqua, mentre sto passando: l'attraversamento in subacquea costituisce un imprevisto che mi deconcentra e mi innervosisce, soprattutto quando l'attraversamento avviene in prossimità della zona virata, non la faccio e mi innervosisco.
Ciao.

stefano '62 ha scritto:

Poi il tempo viene ripartito tra le varie attività,insegnare e allenare.
Che gli stipendi non siano lauti è pacifico,e per mangiarci bisogna essere professionisti a tempo pieno,non andare là solo un paio d'ore al giorno.
Ma 6 euro sono la tariffa che le società micragnose assegnano ai tecnici tappabuchi di dubbio valore.
Quelli stabili e di provata validità che la società vuole tenersi stretti prendono molto di più.
Nella mia società gli istruttori ne prendono 12,e come allenatore prendo un forfait che ne vale circa una trentina.

E' esattamente il nocciolo della questione, ci sono società (quella per cui nuoto è una delle più importanti e blasonate della regione) che, soprattutto nella scuola nuoto, si avvalgono di istruttori giovanissimi che si accontentano di lavorare per "pagarsi le sigarette" con contratti della durata di un anno: buono per arrotondare lo stipendio ma non ci vivi!
Il mio allenatore svolge la maggior parte del lavoro a casa, preparare gli allenamenti, studiare gli esercizi, personalizzare allenamenti ed esercizi per migliorare i difetti di ognuno di noi... questo lavoro viene retribuito?
E' un po' come l'insegnante di scuola che viene pagato per il lavoro svolto a scuola, le ore previste dal contratto, ma non viene pagato per il lavoro svolto a casa per preparare la lezione del giorno dopo, per correggere i compiti, ecc.
Vorrei chiederti se anche tu lavori a casa e, se si, se nel calcolare il valore di un'ora di lavoro hai tenuto conto anche di queste ore.
Poi, per carità, ci sono società che investono in qualità e società che preferiscono tagliare i costi a danno della qualità, con tutte le possibilità intermedie (valorizzare solo la squadra agonistica, solo la squadra master...)

marioaversa ha scritto:

Ragazzi scusate se intervengo di nuovo ma non mi dò pace!

Come si fa a pagare 30€ all'ora (e scommeto pure lordi) ad un allenatore di 2 livello??!! Ma qui siamo proprio alla follia!! I nostri gruisti (con tutto il rispetto) prendono 34€ all'ora ed in più vitto, 14 mensilità, contributi etc.
Per chi non lo sapesse, un allenatore di 2 livello è il massimo della carriera contanto di corsi "salatissimi" alle spalle!!
Bah! Io non ho parole......

Quando dico che, in questo sistema, non viene valorizzata la figura del docente, intendo esattamente questo! che senso ha acquisire esperienza, professionalità... investire tanti soldi, se poi vieni considerato meno di un operaio generico? (per operaio generico intendo senza professionalità specifiche)?
Ovviamente sto ingigantendo un po' per meglio sottolineare le mie perplessità.

stefano '62 ha scritto:

Quanto alla comunicazione facciamo chiarezza.
Non è che uno che abbaia ordini non comunica,e uno che è buono e cordiale invece si.

Condivido in pieno, mi sono spiegato male io: l'allenatore-sergente non aveva la capacità di relazionare con gli atleti, non comprendeva le difficoltà e i problemi dei singoli (adolescenti).
Ma il quesito che mi pongo è un altro: per un adolescente è preferibile avere un allenatore-sergente che ti porta a buoni risultati o è meglio valorizzare l'aspetto umano (è il mio secondo padre)?

E' solo per la discussione, il passato non torna!

Ciao

Cirone Furioso ha scritto:

io sono un pigrone per natura,

io, per pigrizia, ho deciso di fare gare brevi, il 50ino.
Perché? durano di meno!

Vorrei soffermarmi su un altro aspetto: io desidero fare l'allenatore di una squadra agonistica, assoluti o master; leggo i costi dei corsi e sento gli amici istruttori che vengono pagati qualcosa tipo 6€ l'ora, un amico allenatore mi dice di guadagnare 400€/mese.
Mi passa la voglia di lavorare, di essere sempre aggiornato, di fare corsi, di assumermi le responsabilità, di mettermi in gioco.
Se non viene valorizzata la figura dell'insegnante, del "magister", a me sembra ovvio vedere un corpo docente (allargo la discussione alle scuole) demotivato. C'è qualcosa che non va: o il sistema è sbagliato o sono io troppo venale.
Per quanto riguarda le caratteristiche, ho avuto un allenatore che mancava nella comunicazione (fa' questo perché lo dico io!) col quale ho raggiunto buoni risultati; ed un altro allenatore molto bravo nella comunicazione ma col quale ho raggiunto risultati meno buoni. A distanza di tempo ricordo i RISULTATI raggiunti col primo allenatore, ma se devo pensare ad un allenatore penso al secondo, di cui, però, ricordo prima l'UOMO.
Non so cosa sia meglio, non ho risposte... propongo argomenti su cui riflettere.

Ciao

stefano '62 ha scritto:

Allora secondo me il tuo gomito non era alto come pensavi (l'autocoscienza motoria in acqua si sviluppa dopo anni e anni) ma invece era basso e veniva trascinato dalla mano.
Io la chiamo bracciata ad aeroplanino,perchè la mano fa come un aeroplanino e recupera a dita in avanti e palmo verso l'acqua.
E' la conseguenza naturale della richiesta (sbagliata perchè precoce) o della pretesa di recuperare a mani vicino al corpo,quando ancora non si è garantita la biomeccanica corretta del lavoro delle spalle durante il recupero (ruotare liberamente in semi-cerchio perfetto,per inerzia da spinta cioè senza utilizzo attivo della muscolatura)
In pratica le spalle non sanno girare come si deve,e il fatto che la mano voglia passare vicina al corpo obbliga il gomito a compensare questo deficit  abbassandosi di colpo,anche se l'allievo magari lo aveva appena alzato come per dare una gomitata al cielo.
Questo fa si che i tendini della spalla vadano a strisciare contro una montagnola ossea (a volte fatta ad uncino) che sta sulla testa dell'omero,si usurino,provochino prima dolore e in seguito lussazioni alla spalla.

Nella evoluzione tecnica delle nuotate si procede dal centro alla periferia,cioè prima testa e tronco e per ultime le unghie delle dita.

Prima imparate a girare le spalle con dei bei cerchi larghissimi,poi imparate a nuotare a braccia morbide,e dopo UN BEL Pò DI TEMPO,garantita la biomeccanica corretta,allora si può pensare alle traiettorie del recupero,le quali nella tecnica della nuotata stanno alla rotazione delle spalle come le tendine del solaio stanno alla costruzione delle fondamenta della casa.

Ciao

Grazie Stefano, nel corso degli anni mi hanno corretto di tutto ma nessuno mi ha mai detto che non ruoto le spalle a sufficienza, oggi ho i dolori alle spalle; non vorrei approfittare delle tua gentilezza, ma posso inviare sulla tua e-mail un video di una mia nuotata a stile libero, per avere dei consigli per poterla migliorare?
Ciao

stefano '62 ha scritto:

Il recupero deve avvenire per inerzia almeno per la prima metà,altrimenti interverrebbero muscoli della spalla che invece non devono lavorare,inoltre verrebbe disturbata la dinamica degli spostamenti del peso tra un lato e l'altro del corpo e tra uscita e ingresso della mano,compromettendo la presa d'acqua successiva.
Nel recupero la spalla deve ruotare bella alta in modo che il gomito passi più alto della testa e ricada in basso solo dopo averla sopravanzata.
Ma non c'è nessuna legge che stabilisca quanto larga debba passare la mano,è ininfluente.
Il braccio deve entrare in acqua sulla diretttrice della spalla omologa,già disteso (ma non ipersesteso) ma con la mano prima del gomito,con la spalla che si ridistende in acqua strisciando le orecchie.
A questo punto con braccio in acqua e mano in presa,cioè con corpo e pesi in equilibrio stabile,si deve collocare la spinta del braccio opposto.
Tutto il resto sono personalismi.

La mia esperienza: fino a poco tempo fa il recupero delle braccia lo facevo molto stretto, cioè molto vicino al corpo, con la mano che passava molto vicino all'ascella, con gomito alto... da un po' di tempo sto accusando dei fastidiosi dolori alle spalle e sto provando a fare una bracciata un po' più larga, con un movimento leggermente circolare, sempre gomito alto... il doloretto scompare, e forse, riesco ad imprimere maggiore forza nella prima fase della trazione subacquea, infine il movimento mi sembra più naturale.
Per i doloretti alle spalle sto cercando di eseguire esercizi di rinforzo dei deltoidi, ma penso che i risultati siano scarsi, a volte aumentano e il dubbio è che non li sento solo a seguito di un buon riscaldamento e non per il rinforzo muscolare.
Alla prossima.

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(14 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

Erik ha scritto:

Ciao Dino, mi puoi dire dove hai trovato queste info? Grazie!

Ciao Erik, sul sito che ho segnalato sopra - http://www.torino2013wmg.org/?lang=it - in basso a destra c'è il contatto via e mail, ho semplicemente chiesto e dopo alcuni giorni mi hanno risposto.
Spero di essere stato utile e se recuperi altre info, per piacere condividile che magari l'anno prossimo ci troviamo  tutti a Torino.

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(3 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

Scusate la provocazione, ma qualche tempo fa ho assistito ad una scena che mi ha messo il tarlo:
durante il riscaldamento due M70 che litigavano; nuotavano nella stessa corsia ed hanno cominciato.
Il primo: - scusa!
L'altro: - io non scuso niente!
Non voglio diventare così! è il troppo cloro, l'ansia da prestazione o l'aterosclerosi? A che età sarebbe opportuno guardare la TV?

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(14 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

thebear71 ha scritto:

non sono riuscito a capire se faranno anche la gara di acque libere....
anche perchè non penso che sia possibile fare una 5KM nel Po!!!!! tongue
magari nei Laghi di avigliana, ma che inquinamento però!!!!:lol:

Io una 5 km nel Po la farei... ma solo in favore di corrente!

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(14 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

Effettivamente, Stefano, ci si deve rifare al regolamento in vigore al 31.12.2013, regolamento vigente per ogni singola disciplina, quindi per il nuoto saranno ammessi gli M25.
Altre info che ho recuperato: non si gareggia per nazione, ma come singoli individui e non ci saranno tempi limite per potersi iscrivere; le iscrizioni saranno aperte a cominciare da Aprile 2012 (più o meno).
Che altro aggiungere? faremo di tutto per esserci!

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(188 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

stefano '62 ha scritto:

In realtà le due cose si influenzano in entrambi i sensi.
Non intendevo sostituire quell'idea alla tua,ma aggiungerla.

Ciao

Grazie, ho le idee molto più chiare. A presto.

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(14 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

Ho letto anche io qualcosina, posto il link della manifestazione, chiamata World Masters Games
http://www.torino2013wmg.org/?lang=it
sito ancora incompleto, in particolare mi piacerebbe sapere se ci saranno i tempi limite per partecipare come ai mondiali. Ho un feeling particolare con Torino e mi piacerebbe parteciparvi.
Ho letto anche che sono denominati Master gli atleti over 35, nel nuoto over 25; mi sorge un dubbio: a questa competizione, nel nuoto, possono partecipare gli over 35 o gli over 25?

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(188 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

Grazie per aver risposto, sono convinto (ho grande fiducia nell'allenatore) che abbia voluto spostare il mio interesse da un obiettivo "molto difficile" ad uno "più abbordabile", ma ho paura che lo abbia fatto nel modo sbagliato.
Mi piace la concretezza di stefano '62 quando mi dice "puoi farcela a condizione che..." in quanto mi aiuta a non spostare l'attenzione dallo sprint, in realtà io continuo ad allenarmi come sprinterista e ad avere come gare preferite i 50 e i 100 sl. L'allenamento di cui sopra, il passo di gara, l'ho pensato solo come integrazione ai 4 allenamenti settimanali, e anche come verifica (ma in minima parte) sui miglioramenti della velocità; poi sabato e domenica riposo assoluto. Ma il pensiero che avevo, Stefano, forse, me lo ha stravolto: pensavo che con questo allenamento integrativo avrei migliorato di conseguenza il 100 sl, ora Stefano mi porta a pensare che potrei migliorare il 200 come conseguenza del miglioramento sul 100.
Ho un asso nella manica: mi sto allenando da soli 3 mesi e con una 15ina di Kg di zavorra che sto cercando di mollare in fondo alla vasca, e non mi arrendo così facilmente!
Detto questo, se dovessi raggiungere l'obiettivo, la sera andrò a festeggiare, se non dovessi raggiungerlo, cercherò un'altra scusa per festeggiare! Ciao a tutti

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(188 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

Buongiorno a tutti,
sono Dino e sono nuovo del forum, mi è venuta voglia di iscrivermi leggendo i post, soprattutto di questa discussione, anche perché ho intenzione di provare i 200 sl a fine stagione e li voglio preparare per benino. Ho 42 anni ed ho ripreso a nuotare da 3 mesi dopo quasi 30 anni, i miei tempi in vasca lunga sono: sul 50 sl 33" e sul 100 sl 1'15" (in entrambi i casi decimo + decimo -). Coloro ai quali ho espresso il desiderio di fare i 200 sl in 2'25" (decimo - perché il decimo + mi dispiacerebbe) mi hanno un po' scoraggiato: "è difficile!" "li faccio io 2'25"
Ebbene, dico io, se li fai tu li posso fare anche io! mica sei Phelps!
Detto questo con tono scherzoso ma anche con un pizzico di amarezza, e, sapendo che il traguardo è ambizioso, ho pensato di integrare i 4 allenamenti settimanali con un altro dedicato, un'idea sarebbe:
- 400 riscaldamento
- 4 x50 veloci
- 4 x 100 tecnica
- 400 allungato (con gli ultimi 10 metri di ogni 50 veloci) oppure 4x 50 gambe + 200 con il cambio di ritmo
- 100 sciolto
L'idea, semplice o forse semplicistica, è quella di impostare l'andatura del 50 intorno ai 35" e ridurre gradualmente i tempi di recupero. Oggi faccio 8 x 50 con ripartenza a 50" mantenendo una media di 40". Il tutto in vasca lunga. Mi piacerebbe sapere le vostre opinioni in merito. Sottolineo che ho fiducia nell'allenatore, ma so che non può impostare l'allenamento di tutta la squadra sui miei obiettivi; inoltre, proprio l'allenatore sta spegnendo i miei entusiasmi, forse a ragione, ma voglio provarci.

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(1 risposte, pubblicate in Presentazioni)

Ciao, mi presento:
sono Dino, ho 42 anni e sono un nuotatore master.
Ci leggiamo nel forum, a presto.