stefano '62 ha scritto:

non so in che ambiente stai tu.

Guarda mi sembra che tu la stia mettendo in un inutile gara di cielodurismo, forse perche pensi di appartenere a quella categoria che io ritengo inadatta ad allenare (forse sbaglio, ma non credo). Tuttavia se fai il paragone tra un allenatore non ex-agonista super preparato sui sacri testi, ed un ex agonista senza il 1° livello FIN-allenatore ed ignorante come una capra, sono io il primo a dire che è meglio il primo del secondo. Ma nel caso di  uguale preparazione teorica, sto tutta la vita con l'ex allenatore agonista, perche quello che ci sta scritto sui libri bisogna saperlo applicare, e per esperienza vissuta ti posso garantire che non è sempre così (volendo ti potrei pure fare dei nomi e dei cognomi). Unica mosca bianca in controtendenza a cui do merito al merito è Bastelli, dell'Azzurra 91 Bologna, allenatore dell'olimpionico Di Tora, e dei medagliati agli assoluti Travaglini, Pizzirani, Selleri (questi ultimi due però fatti vincenti da Di Mito, l'ex della Pellegrini, ex-agonista ranista alla President Bologna, e forgiatore di altri atleti medagliati agli assoluti). Come me tuttavia, sembra la pensino quasi tutti i dirigenti di società sportive (quelle di prima fascia almeno, le altre non so perche sono troppe) e della nazionale stessa ( e della maggior parte delle nazionali di primo livello).
Comunque in che ambiente stia io non penso sia cosi importante, ma se proprio vuoi sapere chi sono non ho problemi a dirlo: mi chiamo Thomas Masi e la mia carriera di nuotatore agonista, se proprio ti interessa, la puoi avere dalla Fin, mentre quella da master la trovi senza problemi sul sito nuotomaster.it. Non mi sembra il caso di dover stare a fare qui un'inutile lista del palmares personale.
ciao

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mixmaxmaxxx ha scritto:

Negli allenamenti in B1 macinavamo chilometri assurdi (7-8 km per intendersi) con lavori allucinanti, in A2 lavori interminabili (3000m di lavoro centrale) e i B2 sempre seguiti da anche un secondo lavoro.

Azz...io ricordo ancora che avevamo una sera a settimana con la distanza battezzata e diviso in una sola serie! Nel macrociclo di allenamento arrivavamo a 3 settimane dalla Coppa Brema con il massimo del carico...l'avevamo battezzata la settimana dell'inferno! big_smile ahahahha che tempi!!

Si da per scontato che chiunque vada ad insegnare nei corsi abbia il 1° e/o 2° livello FIN da istruttore più relativo brevetto di salvamento sempre FIN, e che sappia nuotare BENE, e per bene nn intendo ex agonista, ma nemmeno che nuoti tra lo SCHIFO e il SUPERSCHIFO. Ma la cosa comporta ingenti esborsi di tempo (non meno di 2 anni per avere tutti e 3 e brevetti) e di denaro, cosi spesso e volentieri si improvvisano istruttori sia ex agonisti sia una valanga di nuotatori amatoriali che arrivano da Scienze Motorie (o ISEF), che a male pena stanno a galla in acqua, che insegnano  dopo avere preso i vari brevetti di insegnamento minori (UISP, AICS, CSI etc...).

Discorso a parte invece per gli allenatori. Io sono dell'opinione che non possa allenare una squadra agonistica uno che non sia stato a sua volta un  agonista, e questo per diversi motivi. Primo, gli atleti non amano farsi dare ordini da uno che non abbia a sua volta sputato lo stesso sangue che si sta chiedendo loro di sputare. Secondo, chi non ha mai fatto allenamenti agonistici non riesce, a non riuscirà mai, a comprendere la fatica psicologica che comportano certi carichi di lavoro. Cosi ti ritrovi tutti questi pseudo scienziati del kaiser che ti chiamano allenamenti impossibili, solo perche la teoria vuole che in quel momento ci sia quello specifico allenamento. Ad esempio vedi allenatori che ti chiamano un 20x100 df a 1'30 al 9° km di allenamento o un 8x400 Stile in soglia, senza comprendere che se hai già fatto carichi di lavoro pesanti durante la seduta, questi allenamenti distruggono psicologicamente l'atleta. Oppure ne vedi altri che hanno già preparato l'allenamento a casa, e nn lo modificano nemmeno se vedono che gli atleti hanno avuto magari una giornata pesante e sono a pezzi prima ancora di scendere in acqua. Terzo ho notato che chi non è stato agonista, fa fatica a comprendere il concetto di squadra e di allenatore, e cioè che il suo lavoro non si ferma solo all'allenamento e alla gara, non comprendendo l'importanza dei collegiali o delle trasferte come momento di crescita collettivo.

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chicco5 ha scritto:

CHIEDO AIUTO..CON 1'05E9 SUI 100 QUANTO DOVREI GIRARE SUL 200

Stessa vasca o vasche diverse? Sei un velocista o uno da ritmi medi? Sei uno da prestazione tempo in negativo o in positivo? Se sei allenato sulla distanza e hai fatto prove tempo frazionate....direi che dovresti stare sotto i 2'20'' (la logica direbbe più o meno 1'08 e 1'10 circa nei passaggi sui 100)

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(25 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

Beh darti un consiglio senza nemmeno sapere quale sia il tuo stato di forma e le tue predisposizioni, è un po da indovini! Dovresti sentire il tuo allenatore quali possono essere, secondo lui, le due gare dove potresti rendere di più. In caso non ci fosse nessun riscontro in tal senso...beh allora scegliti le gare più facili, e in posti vicino a casa tua.
Ti voglio comunque far notare che, qualora la tua società ti facesse gareggiare ai fini della classifica federale FIN, devi fare 3 GARE DIVERSE E NON IDENTICHE (non importa se in due o più manifestazioni). wink
Buona fortuna! wink

dino ha scritto:

Vorrei soffermarmi su un altro aspetto: io desidero fare l'allenatore di una squadra agonistica, assoluti o master; leggo i costi dei corsi e sento gli amici istruttori che vengono pagati qualcosa tipo 6€ l'ora, un amico allenatore mi dice di guadagnare 400€/mese.

Da noi gli istruttori guadagnano 10/12 €/ora, mentre per un allenatore la somma più del doppio (sui 24-26 € ora) naturalmente al netto. La somma mi sembra più che onesta!
Penso che alla President Bologna, CN UISP Bologna, CSI Azzurra 91 (Rari Nantes BO, AICS  e Nuovo Nuoto Bologna sono nostre consorelle) le somme siano più o meno le stesse.

paolac ha scritto:

Anche se so che sarà difficilissimo trovare un lavoro perchè da noi il sistema di assunzione è clientelare e si basa sulle amicizie e parentele e non sulle capacità putroppo! Pensate che nella struttura dove ho fatto il tirocinio sono tutti parenti del coordinatore e chi è fuori dal giro di parentela non entra a lavorare, mi sono addirittura imbattuta in un istruttore che non ha mai fatto nuoto ma è il cognato allora.. Mah. Scusate se mi sono dilungata... mi date un consiglio? Grazie smile

Guarda non so dove tu abbia fatto il corso e per quale società abbia lavorato. Ti posso garantire che nella mia città (Bologna) questo fenomeno è sconosciuto! E' chiaro che se sei un ex-nuotatore agonista hai più probabilità di riuscire ad insegnare, rispetto ad un'altro che arriva dai corsi e basta, poichè sei da anni nel mondo del nuoto, conosci a fondo le problematiche relative all'apprendimento e all'allenamento, e quindi sei preferito. In più conosci probabilmente i membri delle strutture societarie (sia della tua ex squadra che di altre), e quindi sai già chi è la persona o le persone alle quali rivolgersi per lavorare. Capita poi talvolta che fanno fare l'istruttore a nuotatori agonisti delle proprie squadre anche per dare loro una specie di stipendio, in uno sporto molto avaro di denari per i propri praticanti.
Fossi in te andrei presso tutte le segreterie delle società di nuoto della tua città e mi proporrei (non ho capito se hai preso il brevetto FIN)

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(63 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

defiore73 ha scritto:

Ciao Ragazzi! da 5 mesi circa ho iniziato a nuotare e la difficolta' piu' grande che riscontro e' la gestione del fiato nella nuotata.

Cerca di nuotare in ipossia, cambiando la frequenza di respirazione ogni 25 metri (una resp. ogni 3-7-9). L'importante è che siano sempre dispari, in modo da restare sempre in assetto.  Se sei in grado di fare la virata non respirare mai in uscita, ma fa sempre uno o due bracciate prima di farlo! wink

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(188 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

stefano '62 ha scritto:

La gara dei 200 metri è una gara veloce,ma è la più resistente delle gare veloci,quindi adatta a velocisti resistenti.

Uhmmmm....su questo ho i miei dubbi! I 200 stile sono sempre stati il terreno dei 400metristi veloci, cioè abituati ad avere elevata tolleranza lattacida unita a  buone capacità di strategia di gara oltre che costante "sensazione" dell'acqua.

Comunque per quanto riguarda gli allenamenti, bisogna concentrarsi  molto sulla potenza e sulla tolleranza lattacida oltre che sul VO2 Max. Il 100 di ritorno è sempre quello che ammazza in gara, soprattutto se si è inseguito uno che nel primo 100 fa il "passaggio televisivo", quindi è quello che bisogna allenare tantissimo.
Presupponendo un buon allenamento aerobico e di soglia, in genere ci si allena molto sulle distanze frazionate, in modo da imparare le sensazioni in acqua durante l'andatura e per innalzare la soglia di tolleranza. Il C3 per chi prepara un 200 stile è abbastanza inutile a mio avviso. wink