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(22 risposte, pubblicate in Stile libero (crawl))

Ciao,

come hai notato "sbandi" (o meglio "sculi" un po' come la biscia, non eccessivamente ma c'è) questo perché in entrata incroci le braccia un pochino, la mano deve entrare in linea con la spalla e non davanti alla faccia, questo accade perché molti vogliono vedersi la mano, la mano non te la devi vedere praticamente mai (tranne forse in un pezzo della passata), se la vedi, stai sbagliando. Quando allunghi il braccio sott'acqua il corpo deve bilanciare l'ingresso a X davanti alla faccia e quindi serpeggi.
Questo fatto è ulteriormente accentuato dal fatto che ti dicevo della respirazione con la faccia fuori, se fai caso quando respiri da davanti si vede bene che ti scomponi completamente, le gambe si allargano e nuoti storta, perché ti giri troppo, idealmente quando respiri la nuotata vista da davanti non deve cambiare quasi di una virgola, non dovresti quasi accorgerti che il nuotatore sta respirando. Lo so che all'inizio è innaturale perché pensi di morire ma la faccia la devi girare di qualche cm e basta, io ho imparato forzandomi a non staccare gli occhi dal fondo anche quando respiravo, ovvero anche in respirazione dovevo vedere un pochino di fondo, vederlo girandosi completamente è impossible.

Ribadisco poi che il braccio sinistro in particolare è troppo robotico, scioglio, fallo andare libero (sempre se nn hai qualche problema posturale/scheletrico che io ignoro) fai caso a quanto tempo impiega alla fine della passata prima di iniziare il recupero, è come se ti piantassi e aspettassi un secondo prima di farlo ripartire.
Questo è comunque, penso, il classico effetto di chi fa "troppi" esercizi di tecnica/controllo e nelle prime fasi tende poi a non mettere insieme con scioltezza quanto appreso negli esercizi di isolamento, che per l'appunto essendo di isolamento vincolano molto il ragionamento dell'allievo.

La passata mi sembra buona, o cmq non da correggere come le cose che ci siamo detti!

Un abbraccio
PS. Io non sono di certo un esperto, solo un cultore, come te, delle belle nuotate.

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(22 risposte, pubblicate in Stile libero (crawl))

Ciao Rehya,

premetto che la nuotata di base ormai c'è tutta, quindi sarò un po' "cattivo" con i dettagli (del resto siamo ad un livello superiore ormai).

Come tu stessa hai notato, devi correggere leggermente la testa, ma non perché sia troppo "alta", ma perché quando respiri ti giri troppo e guardi il soffitto, questo causa un disallineamento del corpo e lo noti anche dalla gambata che in respirazione "sforbicia" (svacchi con le gambe). La correzione è molto semplice, sforzati di non guardare fuori, quando respiri non devi vedere niente di ciò che ti circonda, ma al massimo il pelo dell'acqua o pochissimo sopra. Capirai che hai corretto l'errore quando riprendendoti vedrai soltanto metà della faccia uscire, ora si vede tutta. Tranquilla che respirerai lo stesso e andrai molto più veloce.

La bracciata mi sembra buona, anche se per giudicarla serve l'inquadratura subacquea per vedere se tieni il gomito alto. Per quanto riguarda il recupero sei troppo "controllata", nel senso il recupero deve essere sciolto, la mano in entrata invece ha paura di fare schizzi, il braccio deve entrare morbido e scarico, si vede chiaramente che invece il tuo braccio è sotto controllo per tutta la traiettoria del recupero e questo risulta nella classica nuotata un po' robotica. Il braccio deve cadere a peso morto, ciò non vuol dire che devi prendere a schiaffi l'acqua ma si deve percepire che il braccio cade morbido. questo al momento non lo fai perché fai una pausa alla fine della spinta e quindi il braccio non può sfruttare lo slancio (vedi punto successivo).

Collegato a prima c'è il particolare che vai a scatti perché si nota che pensi troppo ad ogni passaggio della nuotata, spingi-pensi-esci-pensi-entri-pensi... e ne risulta che nuoti in 2 tempi Taaa-TA-Taaa-TA-Taaa-Ta, anche questo si risolve facilmente, sforzati di non spezzare il ciclo e spingi con regolarità come se avessi due remi, dai più continuità al ciclo e fingi di avere un ritmo per la spinta di braccia TA-TA-TA-TA-TA-TA, ciò non vuol dire che devi andare sparata ma che non ci debbono essere tempi morti, tu al momento hai 2 tempi morti: tra una spinta e l'altra e quando hai finito la spinta (prima di iniziare il recupero).

Per il resto ovviamente vai benissimo ed hai anche una buona gambata (come quasi tutte le donne).

Un abbraccio!

Da alcuni mesi ho iniziato a riprendermi con regolarità, prima lo facevo una volta l'anno, notavo le imperfezioni però poi per vedere la correzione in un nuovo video dovevo attendere mesi perchè mi vergognavo di chiedere ogni settimana ai bagnini di riprendermi. Ora ho procurato una custodietta che consente al cellulare di rimanere fermo da solo e direi che dobbiamo sfruttare tutti questa grossa arma (certo non è che lo butto sul fondo, ma resiste anche tranquillamente a ben più di qualche schizzo e alle mani bagnate!)

A volte faccio proprio video di correzione in presa diretta. Posiziono il cellulare in diagonale, faccio le due vasche, guardo il video e applico subito la correzione riprendendomi nuovamente. Devo dire che è un metodo incredibile anche perché le sensazioni inizialmente sono molto contraddittorie, prima di vedersi effettivamente.

Io ad esempio ero convinto di recuperare le braccia a stile delfino in maniera dritta e con ingresso palmo di taglio, invece ho notato che iniziavo il recupero troppo presto (gomiti piegati) e il palmo non entrava affatto di taglio, bensì piattissimo facendo molto più attrito. Così come ero convinto di inserire la respirazione in tempo perfetto, invece attendevo qualche decimo di secondo di troppo. Cose che con i video sto praticamente correggendo molto rapidamente perché una volta fatta anche SOLO una volta la correzione poi diventa automatica e si sa che è la sensazione del movimento corretto.

A prescindere dagli agonisti, voi lo fate? Vi consiglio di farlo! Vincete la timidezza di chiedere o di sembrare scemo a posizionare il cellulare a bordo corsia... è un'arma vincente!

Old Man ha scritto:

Durante questa fase è stato essenziale fissare lo sguardo sul sedere della ragazza che nuotava nella corsia affianco e cercare di non perderne il contatto.

tu hai vinto il premio del mese! big_smile Stavolta me ne frego dei commenti tecnici, perché se possibile, anche io riparto sempre quando ho nella corsia affianco un sedere allineato, quella è la vera scia da seguire! Immediatamente seguito dal fare le respirazioni a candela quando la medesima si appresta a fare una virata, direi big_smile

Atro che sale pesi, è in piscina che si vedono i migliori "fisici" in assoluto!!!

*** FINE OFF TOPIC***

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(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

Misty nuotava qualche annetto fa e aveva un delfino un po' particolare, oltre la passata delle braccia, aveva anche la tendenza e procedere in modo molto "oscillante", nel senso che affondava molto la testa e il tronco. Una cosa che ora si tende a fare molto meno.
Cmq la passata è un'esasperazione della famosa S o buco della serratura, con le mani che praticamente si toccano all'altezza della pancia. Se non ricordo male anche Phelps, soprattutto quello ad inizio carriera adottava quella strategia. Non saprei dirti, per mia esperienza credo sia un modo come un altro, forse da un senso di spinta leggerissimamente superiore e agevola l'uscita delle braccia che vengono sparate fuori, è comunque una passata che richiede grandissima esperienza perché portare le mani così vicine richiede grande padronanza ed equilibrio in acqua, si ha infatti l'impressione di non avere appoggi, rispetto ad avere le braccia che passano più parallele. Io preferisco la passata meno arzigogolata, alla Mike Kavic, per intenderci.

https://www.youtube.com/watch?v=M9GRiXBS0e0 nel video ha il costumone nero.

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(15 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

Ciao Ciro! Commento sempre volentieri video di colleghi e soprattutto per il Delfino.
Globalmente gli "errori" principali te li hanno detti. Volevo fare un inciso: li chiamerei "errori da apprendimento" che ancoa uoi smussare, nel senso, mi sembri una persona che vuole migliorarsi, quindi penso che con la pratica (sono onesto, mesi e forse anche uno o due anni), ti accorgerai piano piano e li dimenticherai.
Il delfino nella sua forma "grezza" c'è tutto, cioè hai iniziato a comprendere quello che il 90% delle persone che non vuole imparare il delfino non comprende mai, ovvero quel minimo di sincronia tra gambata in ingresso braccia e gambata a fine spinta. Per me il delfino base sta tutto lì, il resto lo si affina con mesi e mesi e mesi (e mesi) di pratica.

Poi ovviamente le imperfezioni ci sono ed è meglio che tu le conosca, ma qui ormai siamo già allo step successivo che puoi affrontare.

TESTA: non sempre, ma tendi a tenerla INCASSATA in fase di spinta, guardi praticamente dritto sotto di te, quasi col mento che tocca il collo (proprio come quando si fa uno sforzo) e la superficie dell'acqua ti taglia addirittura la nuca, questo è uno dei principali motivi per cui tendi a inabissarti e per il quale le spalle sono rigide, perché la testa così ti porta ad avere una posizione cifotica che non favorisce un movimento sinuoso delle spalle e del corpo in generale. Prova anche da seduto, come fai ad essere sciolto di spalle se incassi il mento nel collo??? La testa dovrebbe essere in posizione relativamente neutra e stabile (non rigida) e guardare FISSO intorno ai 45 gradi (spesso la testa la mandi su e giù un po' senza coerenza). Trucchetto del mestiere: quando nuoti il delfino dovresti percepire la linea della superficie appena al di sopra degli occhialini, proprio appena a metà fronte, addirittura se nuotato in velocità, col delfino, dovresti qualche volta rischiare di arrivare ad avere la superficie ad altezza occhi (di certo ASSOLUTAMENTE non alla NUCA!!!)

PASSATA: Si vede che ci hai lavorato. Però devi fare l'ultimo salto di qualità cioè devi evitare con tutte le tue forze quel pernicioso e inutile allargamento iniziale che ti fa perdere potenza. Tira immediatamente, senza abbracciare l'acqua in modo così esagerato e concentrati sul gomito alto. La continuità è buona ed è una cosa positiva. Cerca di essere un po' più "cattivo" però, che all'acqua non le fai male. Sei fisicamente leggero e hai galleggiabilità quindi anche al tuo livello puoi TRANQUILLAMENTE fare i 25m in 20 secondi, va bene nuotare rilassato, ma tu esageri.

RITMO: La passata infatti deve avere l'accelerazione in fase di spinta, non devi girare come un mulino a velocità costante, quando finisci la bracciata devi spingerti oltre un ostacolo, un virtuale balzo nell'acqua. Il ritmo della bracciata deve essere continuo, certo, ma non TROPPO lento e costante, affondi anche per quello, perché come abbiamo detto tante volte, il delfino è una nuotata in RITMO, se passano troppi decimi di secondo nel ciclo di bracciata il corpo tende ad affondare. Io non sono una fanatico delle nuotate veloci, ma nel delfino devi PER FORZA avere un po' di ritmo, altrimenti affondi.

BACINO: questo te lo hanno detto tutti. Hai fatto praticamente tuo il tempo braccia-gambe però ancora la gambata è troppo scalciata (nel senso che la gambata parte solo dal ginocchio, anche se cmq non è un calcio esagerato come le scalciate che si vedono in giro). Il bacino è davvero troppo fermo, non amo quelli che nuotano a salamandra ma nemmeno a bacino fermo. In questo caso devi solo e soltanto nuotare di gambata delfino, comprati un boccaglio e fatti vasche intere a gambata delfino e braccia lungo i fianchi e poi la stessa cosa a dorso. Questi esercizi sono fondamentali perché non consentono scuse: se non sei sinuoso non ti muovi di un metro e dopo mezza vasca affondi. Nuotando il delfino completo infatti hai l'illusione che la gambata vada bene perché c'è la bracciata che sopperisce e non ti rendi conto che la propulsione della gambata è invece ZERO.

Continua così, correggi una di queste cose alla volta e il delfino sarà tuo!!!

ciao ciao!!!

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(36 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Paolo82 ha scritto:

Phelps ha dalla sua gli 8 ori di Pechino, che e' stato un risultato straordinario.
Capisco il punto di vista di Stefano sui costumoni, anche per me quella e' stata una pagina buia della storia del nuoto, ma 8 ori sono sempre 8 ori.

mi sento d'accordo con l'amico Paolo e parlo da fan non particolarmente sfegatato di Phelps (non amo il suo stile di nuoto, non amo il suo stile personale, non mi piace il suo fisico etc.) se però vincere 6 medaglie prima (2004) e 8 dopo (2008), fosse così facile, perché non l'hanno fatto tutti? I costumoni ce li avevano tutti non solo Phelps (a differenza di Thorpe che nel 2000 era l'unico ad avercelo nella tontezza generale degli altri che lo inseguivano con lo slippino o quasi, tipo Rosolino nella finale dei 400 stile libero).

Ho anche letto "phelps è antipatico percHé pensa solo a vincere", onestamente mi ha fatto ridere (ne capisco il senso, ma mi sembra fuori luogo), un atleta professionista a cosa dovrebbe pensare, scusate? Con sponsors che lo pagano 5 milioni di $ l'anno solo per metterti un costume o usare un shampoo, a cosa dovrebbe pensare? A fare i 200 rana solo per essere più "sportivo"??? big_smile big_smile

Per il resto, se scindiamo il discorso sportivo (più concreto) da quello più filosofico, allora sono poi d'accordo sul resto e qualche argomento fa lo sostenni anche io. Non è un grande esempio di sportività a livello umano, il fatto che sia il più medagliato non vuol dire che sia il più tecnicamente dotato (peraltro ampiamente dimostrato) anche perché il suo erede Chad Le Clos a mio modesto parere nuota un delfino che fa stilisticamente vomitare e sembra uscito dagli anni '70 eppure sembra un treno... un mistero...

Credo sia tutto qua, capire sempre il parametro di giudizio nella vita. Stiamo giudicando l'uomo? lo sportivo? l'atleta in base alle sue doti tecniche?

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(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

Paolo82 ha scritto:

Io sono un master da 770 punti (1' 05'' sui 100 stile) e sono sicuro di non fare 17 secondi in subacquea.
Adesso sono fermo per infortunio, ma appena mi rimetto in sesto mi faccio cronometrare.

non so, magari mi sto ricordando male anche perché io nuoto per il piacere del gesto e non per il tempo, quindi mi cronometro raramente e in modi artigianali, tipo appena arrivo alzo veloce la testa per cercare il cronometro a muro, con tutti gli errori di valutazione (minimo 1 o 2 secondi di ritardo in arrivo o in partenza). Possibile che stia dicendo una cavolata, sabato faccio un paio di vasche di riscaldamento e mi sparo un paio di apnee gambata delfino e vediamo, se magari trovo l'assistente di vasca gentile mi faccio un video col cell! tanto siamo grandi ormai per giocare a chi ce l'ha più lungo smile

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(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

Paolo82 ha scritto:

Al di là dei giudizi di merito, 20 secondi, considerata la spinta, significa essere sotto il metro al secondo, e quindi secondo la regola aurea di Stefano, essere produttivi in subaquea!

16-17 secondi è ottimo Dolphin, ma col tuffo o con spinta?

con spinta da sotto! io non sono agonista quindi in 5 anni di nuoto avrò fatto 10 tuffi in tutto, di cui 6 con gli occhialini che mi saltano big_smile big_smile bò... io non pensavo fosse granché, prossima volta mi cronometro bene, ma sotto i 20 secondi ci sono tranquillamente se proprio mi ci metto in testa di farlo al 100%... non pensavo fosse niente di straordinario anche perché sono uno schiappa da 1:20 nei 100 metri stile libero... ammetto però che sono sempre stato affascinato dal pinneggio e l'ho curato tantissimo fin dall'inizio (del resto ho appena fatto caso proprio al mio nick) anche perché adoro la sensazione di scioltezza e di lavoro sugli addominali, oltre che credo di essere l'unico amatore della mia città che ha capito che il pinneggio non vale solo dall'alto verso il basso, ma anche quando recuperi e pinneggi in senso opposto dal basso verso l'alto e questo ti da una doppia propulsione! smile

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(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

stefano '62 ha scritto:

Aggiungo che se non si dispone di un pinneggio ottimo (più o meno,essere capaci di farsi una vasca di solo pinneggio in non più di una ventina di secondi) la subacquea vi farà solo andare più piano a prezzo di una fatica boia per le elevate resistenze subacquee.
In quel caso è molto meglio limitarsi a una subacquea breve di pochi metri e senza pinneggio e cominciare a nuotare il prima possibile.

secondo me stavolta sei stato di buon cuore smile a meno che non abbia travisato, 20 secondi per 25 metri in pinneggio è buono, dai... non ottimo big_smile e lo dico da uno che ce ne mette circa 16-17 andando al 100% e non mi considero NEPPURE buono, ad essere onesto, ma discreto smile
Secondo me ottimo è tipo 14-15. Però va be' qui stiamo parlando di lana caprina...

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(4 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

pinnagialla ha scritto:

Grazie Stefano, effettivamente alterno sedute più pesanti a sedute meno faticose.
Ma qualche giornata di riposo assoluto può essere utile?

Ricordo la mitica frase di un mio vecchio allenatore "se passi la carta vetrata sulla mano a intervalli regolari, alla fine ti esce un callo. Se passi la carta vetrata sulla mano tutti i giorni o per troppo tempo, non smetterà mai di uscirti sangue".

Avevo 9 anni, ma prima ancora di ogni nozione medico/tecnica/scientifica, mi ricordo quell'insegnamento e non mi ha mai tradito. Quando il cervello mi dice "basta", mi fermo. Esiste una sorta di magia, il corpo ha proprio bisogno del periodo di stacco, tramite il quale è come se ricreasse nuovo tessuto, si riassettasse. Non a caso, ad esempio, chiunque suona uno strumento sa benissimo che due giorni dopo una sessione di ore e ore di prove, si suona sempre meglio e nell'attività fisica, ovviamente con peculiarità per ogni sport, funziona nello stesso modo.
L'errore che infatti vedo fare ai principianti è confondere la costanza con l'accanimento, concetti diversi.

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(36 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

E' un argomento talmente spinoso e con tante di quelle sfaccettature che probabilmente richiederebbe un forum a sé stante. Io ti posso dire onestamente la mia, ovvero da 31enne che ha praticato sport (vari) da quando aveva 6 anni e un paio di questi a livello agonistico. Il doping è ormai parte integrante di qualsiasi disciplina sportiva, dal livello appena più che amatoriale fino alle prestazioni di rango Olimpico. E' una pratica che purtroppo, nella stragrande maggioranza dei casi, coinvolge trasversalmente allenatori e atleti di qualsiasi rango. Si va da chi ha più sostanze in corpo di una farmacia a chi "arrotonda" per risolvere quel "problemino" di resistenza o quei dolorini.

Ciò non toglie che le gesta atletiche alle quali assistiamo siano meravigliose e continueranno ad entusiasmarci, nel nuoto come in ogni altro sport, ma è chiaro che se si pensa che un essere umano normale possa correre i 100 metri in 9 secondi o nuotarli in 46 allora si è ancora un po' fuori dal mondo.
Un buon allenatore, qualche anno fa, mi disse a tal proposito "adesso? nemmeno la frutta è più naturale"... a voi le conclusioni.

Ciò però, a mio avviso, è un discorso che non deve riguardarci, noi dobbiamo continuare umilmente a sputare sangue per divertimento e per abbattere di qualche secondo i nostri umanissimi record personali o per fare 50 metri a delfino senza annegare. Dall'altro lato, infatti, bisogna ricordarsi che gli atleti d'élite sarebbero comunque dei marziani anche se TOTALMENTE "puliti" ed allevati a riso e pollo; le sostanze, di qualsiasi natura esse siano e a prescindere dalla loro quantità, rientrano infatti in un discorso relativo ad un allenamento che viene portato a livelli estremi, inumani e con parametri talmente tecnici che per noi amatori non deve nemmeno esistere, il tutto, inoltre, sotto la supervisione di interi team di esperti (e medici) che trattano l'atleta come se fosse una macchina di Formula 1 prima di un gran premio, ovvero prestando attenzione al millimetro e su tutto.

Ovviamente, mi assumo la responsabilità di ciò che dico e la mia non vuole assolutamente essere un'opinione atta a gettare fango sui tanti allenatori "onesti" in giro per l'Italia e il mondo, ma, concludo, l'utilizzo di farmaci rappresenta molto più la regola che l'eccezione a livelli d'élite.

ludovico_van ha scritto:

@Stefano.
Ma io non ho mica preso Phelps perché ha vinto di più di tutti. Ho preso quel video semplicemente perché mostra la netta differenza tra le 2 bracciate.
Comunque allo scopo va bene anche il filmato dei 1500 metri che hai postato tu. Se vai nel video a 4' 00'' vedi in ripresa subacquea proprio la differenza della quale parlavo io.
IL cinese a me pare che faccia con le braccia la stessa cosa che fa Phelps nell ' altro video: una pausa una volta che  il braccio è entrato in acqua durante la quale il tipo si estende e ruota di più col busto. è come se volesse rimanere in quella posizione mentre sta spingendo con l'altro braccio. Se guardi il canadese, Cochrane, che è arrivato secondo vedrai uno stile completamente diverso. Il canadese una volta che mette il braccio nell' acqua poi lo manda subito verso il basso.

e infatti è proprio quello che ti abbiamo spiegat sin dall'inizio, sono i due modi differenti di nuotare lo stile libero, uno a frequenza di bracciata medio-alta e l'altro molto più lungo cioè con il braccio che rimane davanti più a lungo quasi ad attendere che anche l'altro entri in acqua.

stefano '62 ha scritto:

Ma perchè quando si cercano informazioni su come si nuota si buttano tutti sempre su phelps che invece non è mai stato un esempio di buona tecnica

vado un attimo off topic perché il concetto espresso da Stefano è interessante e merita quattro righe. Purtroppo, nel nuoto come in qualsiasi altro aspetto della vita, si confonde il "successo" o anche la "bravura" (in senso ampio) con l'essere effettivamente ed OGGETTIVAMENTE i "migliori" in quel determinato campo.
Gli attori più pagati non sono affatto i più bravi, gli scrittori che vendono di più non sono sempre i più capaci, i calciatori più famosi idem, i musicisti che vendono di più sono spesso tra i più scarsi, nel caso di Phelps, si confonde il fatto di avere delle doti inumane di resistenza fisica con il fatto di avere la migliore tecnica in assoluto, cosa che, per l'appunto, non è corretta. Tempo fa lessi che Spitz avesse non so quanta capacità polmonare in più rispetto all'individuo medio o ad altri colleghi nuotatori, pertanto è ovvio che anche con una tecnica non perfetta, un individuo del genere parta avvantaggiato.
La colpa, comunque, a mio avviso, non è del principiante, ma dei mass media che nella nostra società tendono a dare il 99% dell'importanza al "vincitore", lasciando il restante 1% a tutti quanti gli altri. Pertanto, se uno vuole imparare a nuotare, nel nostro caso, se scrive "swimming" si ritroverà il 90% dei risultati tutti incentrati su Phelps, quindi farà il collegamento di cui sopra: Vincitore=Esempio.

Solo quando si diventa più esperti o comunque più sofisticati in un determinato campo, si riesce a comprendere che i veri esempi, nel nuoto, nella scrittura, nella musica o dove vi pare, equivalgono molto raramente a colui che in quel campo è il più "famoso" (vincente/bello/ricco).
Quindi, anche io sottolineo l'importanza di non farsi influenzare dal concetto del "seguire il vincitore", il vincere/vendere/fare soldi non è sempre collegato alle capacità globalmente intese. Si abbia la curiosità di esplorare anche coloro che rimangono un po' più nell'ombra.
Rimanendo al nuoto, non è affatto improbabile che un mediocre nuotatore (inteso sotto il profilo dei tempi) abbia una tecnica molto bella alla quale tutti vorremmo ispirarci.

ciao! permettimi di sottolineare una cosa: come sempre fanno, i giornalisti hanno creato ad arte una cosa con ben poco senso, anche io anni fa quando ne capivo sicuramente meno di ora, pensai guardando quel video che phelps ha chissà quali doti magiche per non fare bolle o robe simili, tieni invece in considerazione che in quel video vengono paragonate due nuotate totalmente diverse ed in momenti diversi.
Phelps sta nuotando rilassato ed in sovrapposizione con bracciata ultralunga, mentre thompson sta nuotando in piena accelerazione e con frequenza di bracciata piuttosto elevata. Insomma un paragone che non centra una mazza.
Fatta questa premessa, direi che il consiglio è quello di cercare di sfruttare al massimo la bracciata, evitando l'errore principale dei non agonisti, ovvero la bracciata che si focalizza sul quadrante centrale, dimenticandosi che il braccio deve spingere fino al fianco e la mano esce ad altezza sedere e non poco più giù del petto.
Per il resto, non c'è una nuotata più GIUSTA, ovvero con "pausa" come la chiami tu o senza pausa. In fase di gara, dipende molto dalla lunghezza della gara stessa, nelle gare sino ai 100 si nuoterà con frequenza alta, man mano che la distanza si allunga si allunga anche lo scivolamento e si diminuisce un po' la frequenza.
In ogni caso ci sono atleti più portati alla nuotata di frequenza e atleti più portati alla nuotata più allungata e con un po' di pausa. Io ad esempio con la nuotata di frequenza mi stanco troppo in fretta e preferisco quella più allungata. Le due nuotate in inglese si chiamano "shoulder driver" e l'altra "hips driven". Se non hai ancora le idee di base chiare guarda questo video, se sai l'inglese sarebbe meglio, ma anche se non lo sai, guardando il video capisci la differenza e cosa intendo ciao! https://www.youtube.com/watch?v=b746O3Ltz44

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(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

Credo che qualche pagina indietro Stefano abbia fornito dei lavori propedeutici ad aumentare le distanze per la nuotata delfino. Cmq, visto che tu più o meno sei nella mia situazione e quindi non penso sia ancora necessario scendere troppo nel tecnico, ti dico cosa sto facendo io e credo possa applicarlo.
Faccio 25 (riesco anche nei 50 anche se per poche ripetute e non da troppo stanco) poi proseguo a stile libero senza fermarmi. Quindi faccio 25 delfino e 75 a stile libero a ritmo non massimale ma cmq sostenuto, il fatto di non fermarsi dopo la vasca delfino sta preparando una base aerobica per poi inserire in scioltezza la seconda vasca di fila a delfino. Infatti ho notato che tra gli amatori quasi tutti quelli che fanno il delfino (già di per se pochi), si fermano subito dopo averne fatto una vasca (un amatore che fa i 50 a delfino non lho ancora mai visto in 5 anni), credo che invece sia fondamentale ripartire subito, proprio per abituarsi allo sforzo della seconda vasca che ti assicuro agli inizi è tanto. Dopo che riuscirai con (relativa) tranquillità a fare un 100 come 25df+75sl sono sicuro che inserire la seconda vasca a delfino inizierà ad essere più facile. Diciamo che nella mia mente, perlomeno a livello istintivo, sento che 75 metri a stile libero possono equivalere ad un secondo 25 a delfino.
Con un principio simile, puoi fare l'inverso, fare sempre 75 o 100 ma partire con 50 o 75 a stile libero e fare l'ultimo 25 a delfino, in questo modo si inizia a lavorare in maniera più mirata su un delfino in ossigeno che inizia a scarseggiare.

PEr il resto puoi provare il metodo classico, ovvero spezzare il 50 in due ripetizioni da 25 sempre più ravvicinate, io agli inizi dopo un 25 delfino dovevo fermarmi 5 minuti, ora riesco a rimanere nel range di qualche secondo (ma cmq non meno di 30 sinceramente). Secondo me però, il primo metodo è migliore perché anche se si cambia stile, il fatto di non fermarsi è molto utile a livello mentale.

ciao

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(4 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Ciao e ben arrivato! Be' partiamo dal presupposto che do per scontato che tu non abbia nessun altro tipo di problema di salute (ne sono certo e te lo auguro per altri 100 anni), credo che il vero problema alla base, se di problema vogliamo parlare, è che il nuoto è in assoluto uno degli sport in cui si brucia la maggior quantità di calorie poiché muoversi nell'acqua può essere dannatamente dispendioso, sopratutto nei primi anni quando la tecnica non è ancora efficiente e per fare lo stesso numero di metri ci si "dimena" e si fatica molto di più. Un agonista è chiaro che per fare 400 metri non spende quasi nulla, un amatore spende tantissimo.

E' difficile dirlo senza averti neppure visto ma credo tu sia semplicemente un morfotipo (tipo di fisico) che tende a stare magro e a dover introitare una quantità abnorme di cibo anche solo per rimanere allo stesso peso, pertanto se a questo aggiungi il fattore nuoto, le cose sembrano abbastanza chiare. Poi, a ciò che dici, fai il corso da poco, e quindi probabilmente hai notevolmente intensificato l'attività che probabilmente era un po' più blanda quando facevi solo nuoto libero.

Per il resto, le tue considerazioni sui cambiamenti del tuo fisico sono simili a quelle di molti altri con il tuo stesso morfotipo. Io ho una stazza più grossa rispetto alla tua, sono alto 180 e peso 83 kg (con un bassa % di massa grassa poiché ho fatto culturismo per anni prima di nuotare) e, come te, nei primi 2-3 anni di nuoto ho perso chili quasi su base settimanale, forse 5-6 già nei primissimi mesi e col classico esempio delle gambe che diventano sempre più fini e "scattanti" mentre tutto sommato la parte dalla vita in su (le spalle non ne parliamo) è rimasta "quasi" uguale, ma questo dipende dalla tipologia di movimento che il nuoto impone. In fin dei conti il torace, le spalle e i dorsali lavorano quasi ininterrottamente e la vita tende a diventare molto sottile e compatta perché gli addominali lavorano moltissimo (se nuoti bene).

Pertanto, credo che tu non debba affatto lasciare il nuoto, i cambiamenti che rilevi sono normalissimi, ma devi metterti in testa che devi mangiare tanto tanto tanto per compensare le calorie bruciate e venire incontro al tuo metabolismo che probabilmente, come detto, brucia alla rapidità di un forno accesso.
Detto ciò, concludo dicendo anche che agli inizi, quando si cambia più o meno drasticamente il proprio regime di allenamento, i cambi di peso sono molto marcati, poi il corpo tende a trovare il suo equilibrio, è ovvio che non dimagrirai per sempre, altrimenti tra due anni saresti sotto terra smile

Apro una parentesi sui muscoli, non so se tu sia uno dei tanti che ha iniziato a fare nuoto credendo al famoso mito che "il nuoto ti fa diventare GROSSI", nel qual caso sappi che non è vero e nel forum ne abbiamo parlato decine di volte, il nuoto ti fa un bel fisico (se ti sai allenare) ma non ti fa salire da 63 chili a 75, per quello ci vuole solo palestra e piatti di pastasciutta sino a vomitare.
ciao!

commento sempre con piacere i video sul delfino! be' hai migliorato tantissimo rispetto ad un video che ricordo postasti mesi fa, brava davvero, adoro le persone che si migliorano sempre! lo si deduce dal fatto che la bracciata mi sembra molto più concreta e adesso si inizia a vedere bene che prendi acqua anche se a voler essere pignoli potresti togliere, secondo me, ancora un paio di bracciate, farne 10-11 è il top per nuotatori amatori a nostro livello e secondo me tu ci puoi arrivare.

Purtroppo l'inquadratura è bella per guardarti, ma non perfetta per giudicare tecnicamente perché quello che accade sotto l'acqua si intuisce. Sei ormai ad un livello in cui credo che "grossi" consigli da dare nn ce ne siano più... quindi al massimo entriamo nella zona "particolari"!

Se proprio devo addentrarmi nel mondo delle sfumature, dico che hai un recupero troppo violento, in particolar modo nella bracciata in cui respiri se fai caso, il movimento delle braccia non è lineare ma è dall'alto verso il basso, cioè ti getti a capofitto in acqua con un vettore obliquo e non orizzontale, dai uno schiaffo all'acqua, dai quasi due palate a mano aperta e secondo me questo comporta anche un po' troppo affondamento del blocco testa spalle, situazione che quando non respiri vedo molto meno accentuata. Questo non saprei se definirlo cmq un "difetto", poiché anche ad altissimi livelli vedo quel tipo di recupero, ad esempio KAvic e Florent Manaudou hanno un recupero molto violento e meccanico con le braccia che sbattono in acqua, di certo però secondo me ci si può lavorare. Anche io in parte ho quel difetto e sto lavorando per migliorarlo non ponendo le mani parallele all'acqua in entrata, bensì più inclinate, cioè entrando col pollice, questa posizione a braccia girate rende praticamente meccanicamente impossibile entrare con lo schiaffo ed agevola un recupero più orizzontale. Poi quando sei stanco viene difficile girare le braccia in quel modo, ma è questione più di abitudine che altro, ho notato.

Ti faccio anche un appunta sulla testa, non so se dipende dal fatto che eri stanca o cosa, ma la tieni un po' troppo incassata, cioè credo tu guardi dritto sotto di te e non in obliquo, al posto di vedersi un po' la fronte si vede infatti solo la tua nuca che a momenti addirittura scompare, anche questo non saprei se definirlo difetto, però nella nuotata che "a me piace" (e infatti puoi dire "chissenefrega" big_smile ) io preferisco vedere il blocco della testa che procede con gli occhialini che sono appena al di sotto della superficie, incocciando acqua con la parte alta della fronte e non col centro della testa.

La gambata a me non dispiace ed il tempismo mi sembra ottimo tra gambe e braccia, anche se non posso giurare se ogni tanto SFORBICI, ovvero i piedi si aprono e scalciano, ma ci vorrebbe un altra inquadratura e cmq non penso accada.

Per la bracciata ci vorrebe un'altra inquadratura, ma secondo me la fai tutto sommato bene anche se mi ricordo che forse le aprivi un po davanti alla testa!

OK, sei stata tu a volere tutti questi appunti big_smile per me a livello globale nuoti già un buon delfino, ma per queli come noi buono non è mai abbastanza vero? io passo ore e ore solo a correggere cazzate big_smile il diavolo sta nei dettagli.

brava davvero e continua così

BRAVO BRAVO BRAVO!
E' chiaro che ancora possiamo correggere delle cose, ma in termini "prospettici" si vede che stai migliorando a vista d'occhio ed è questo che da appassionato di sport mi sento di sottolineare e quindi farti i complimenti. E' proprio questo approccio che mi piace, migliorarsi sempre! La maggior parte dei nuotatori che vedo in piscina da 4-5 anni (quando ho iniziato io) sono identici al giorno in cui li ho visti la prima volta, ed è una cosa per me inconcepibile.

Venendo a te: complimenti, la gambata l'hai migliorata TANTISSIMO. Quelle maledette caviglie dure e a martello ci sono ancora, ma si vede che pian piano le stai sciogliendo e sono anni luce meglio dell'ultima volta. La tua posizione in acqua è molto più idrodinamica, sei più dritto e tieni le gambe (quasi) sempre strette e la gambata "spastica" a scatto è QUASI del tutto sparita, ora le gambe sembra che finalmente sia tu a comandarle e non viceversa.
Continua a lavorare sulla gambata, ho notato che (non so se volontariamente), ogni tanto blocchi la gambata. Mi viene allora da darti un consiglio. Prova a nuotare vasche con le gambe immobili, come se avessi un pull buoy, facendo però attenzione ad un solo particolare, a mettere i piedi perfettamente distesi, fallo con cognizione di causa e noterai come in acqua ti senti andare più leggero senza quel freno a mano tirato. Magari alternale con un altro lavoro "specifico", ovvero stile libero con due soli colpi di gamba, in corispondenza di ogni bracciata. A me sta aiutando molto a percepire l'uso coordinato della gambata ed a sentirne l'utilità nella stabilizzazione della nuotata. Poi, sarà una mia idea, ma due gambate per ciclo ti rendono più attento a quello che fai, a volte nella furia di "frullare" le gambe si perde un po' quello che stanno realmente facendo, basta che vadano...

Mi sento di sbilanciarmi e sono convinto che di questo passo, alla fine di questa stagione (giugno) la tua gambata sarà quasi del tutto corretta e i tuoi piedi molto più morbidi e distesi.

Ho notato che ora fai come ti avevo suggerito, cioè la virata e l'uscita almeno alle bandierine, a tal proposito, occhio alla posizione di streamline, tu tieni le braccia un po' a rombo sopra la testa e aperte (come i vecchi), invece tu sei giovane e forte, quindi mani una sull'altra e stringi bene la testa tra le braccia e allunga quelle braccia come se fossi una freccia, non un aquilone.

Altre cose in ordine sparso: la tua respirazione vedo che è ancora solo e soltanto a destra, impara a respirare da tutte e due i lati, questo comporta, secondo me a catena, il fatto che stai sviluppando una nuotata un po' zoppa, ovvero il tuo lato sinistro è visibilmente più debole e controlli meno il braccio che "quasi" trascini perché da quel lato non ruoti mai per respirare quindi ne sei un po' meno padrone.

Per ora continua a concentrarti su gambata fluida piedi morbidi e posizione in acqua orizzontale e a gambe strette, poi prossimo obbiettivo sarà migliorare la presa d'acqua, per un atleta giovane come te fare più di 20 bracciate per vasca da 25 con una nuotata lunga e rilassata è una cosa assolutamente da migliorare, devi scendere COME MASSIMO SINDACALE a 18.

Ci rivediamo dopo natale!

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(3 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

esatto! smile hai visto che belli? di una qualità incredibile, anche se di quasi 40 anni fa, molto suggestivo smile

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(3 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Ciao ragazzi, c'è un canale strepitoso su youtube che incredibilmente ha pochissime visite nonostante sia interessantissimo!

Contiene filmati didattici storici rimasterizzati di altissima qualità, con nuotatori del calibro di Spitz e Gary Hall Senior.
Vi posto il link di questo video didattico splendido sul delfino con Mark Spitz, ho trovato interessantissimo confrontarlo con la tecnica attuale e devo dire che in molte parti lo stile è rimasto immutato, probabilmente la variazione più rilevante è nel recupero delle braccia che era fatto coi gomiti piegati e nella respirazione all'epoca un po' troppo scattosa, ma credo dipendesse dal fatto che non indossavano occhialini. Certo, poi non sapevano fare le virate, né mettersi in streamline e tenevano la faccia totalmente in avanti, ma quello non dipendeva dallo stile delfino, ma dalle conoscenze dell'epoca!

Dategli un'occhiata, lo troverete interessante (sopratutto gli amanti del delfino)

https://www.youtube.com/watch?v=8h9kL5op3cI

PS. Mi piacerebbe sapere anche l'opinione di chi all'epoca aveva già la barba e i peli nelle ascelle, cioè Stefano smile smile

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(48 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

Il fatto che non si possa nuotare il delfino LENTO credo sia uno dei tanti luoghi comuni del nuoto.

Il delfino lento è nuotabilissimo, il concetto del nuotare LENTO viene infatti erroneamente accomunato al concetto del FARE PAUSE, prendiamo come esempio lo stile libero con sovrapposizione, classico esempio di nuotata LENTA e rilassata.
Ovviamente nel delfino la pausa non si può né deve fare, ma questo non vuol dire che ogni vasca nuotata con questo stile debba sempre essere minimo all'80% delle proprie energie.

Come ho letto correttamente una volta su un thread, la passata subacquea può essere continua (come giusto) ma a velocità ridotta e pur conservare anche l'accelerazione in fase di spinta.
Ciò per dire che un delfino rilassato può essere nuotato senza dubbio, anzi, a mio parere il vero piacere del delfino lo si coglie andando "lenti/rilassati" perché si riesce a comprendere le dinamiche del corpo che nelle fasi concitate di una vasca nuotata velocissima sfuggono un po' per vari motivi.

Se si ha una tecnica base armonica (intendo braccia e gambe coordinate), si può variare le velocità senza problemi.
Basta anche solo guardare la differenza tra le gare 50-100 e 200 delfino, dove gli atleti utilizzano passate subacquee con velocità diverse e/o gambate più deboli o assenti eppure tutti hanno continuità di bracciata, ciò che rallentano sono i gesti, che non vuol dire AUMENTARE le pause.

Poi certo, è ovvio che il passo tartaruga a delfino è impossibile, il delfino contando sulla doppia spinta di braccia avrà di suo sempre una velocità intrinseca leggermente superiore e un dispendio di energie altrettanto superiore (non ho basi scientifiche ma credo che 500 metri nuotati a delfino saranno sempre e cmq più dispendiosi di 500 metri nuotati a stile libero anche per gli agonisti!!!), ma la variazione di velocità non è così impossibile.

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(48 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

Assolutamente corretto.

Io ho impiegato 2 anni (o due stagioni settembre/luglio complete, se preferisci) per imparare il delfino.
Il secondo anno l'ho speso per assemblare la nuotata completa e per imparare sopratutto la seconda frustata.

Veniamo a noi, la respirazione, non mi vergogno a dirlo, è un particolare sul quale lavorerò  molto approfonditamente quest'anno, la "ciliegina sulla torta" dopo la quale potrò finalmente iniziare a concentrarmi sulle distanze nuotate più che sullo stile in sé e per se (il mio obbiettivo è un bel 100, non mi interessano i tempi, ma 4 vasche a delfino, per un amatore, se fatte con buona tecnica, sono una piccola grande soddisfazione, o due bei cinquantini in vasca lunga) e parlo di un 100 finito bello "allegro", con bracciata corretta e fluida, non come quei tonni che magari vedi annaspare trascinando le braccia tutte arcuate, convinti che "stanno facendo delfino", invece sembrano Raul Bova in quel telefilm.

Ovviamente non è che ora non respiro quando nuoto il delfino, ma mi rendo conto che, come giustamente hai notato anche tu, la respirazione è quasi un disturbo alla nuotata se non la si apprende bene. Ora, in estate, nuoto in vasca olimpionica e ogni allenamento mi sparo qualche 50 a delfino (faticoso ma bellissimo, la vasca è infinita), qualcosa che per me era un sogno.
Però quando dopo circa 20 metri devo ovviamente respirare per poter concludere la vasca senza diventare viola, ho proprio quella sensazione di "dispiacere", perché la respirazione non è fluida come le bracciate a testa bassa. Lavorerò molto sulla tempistica del sollevamento della testa e sul particolare principale che frega molti, anche tanti agonisti a quanto vedo, ovvero tenere lo sguardo estremamente basso verso la superficie dell'acqua col collo rilassato e non guardando il muretto opposto, che ti da l'illusione di prendere più aria ma ti fa affondare molto di più.
Non escludo che opterò per vasche intere respirando ad ogni bracciata, un po' come phelps, non perché mi piaccia, ma per capire bene la dinamica del movimento.

Ti racconto questa breve esperienza, perché io ho iniziato a nuotare a 26 anni, da "grande" come te, quindi mi ricordo benissimo cosa vuol dire cimentarsi a fare il delfino quando fino all'altro giorno sembrava difficile fare anche solo un 50 a stile libero.

Permettimi di darti un consiglio sugli esercizi, ce n'è uno che mi aiutato più di tutti ed è il delfino ad un braccio, però il braccio inattivo lo devi tenere lungo il fianco e NON steso davanti. E' molto più utile perché col braccio steso davanti hai una linea di galleggiamento più facile e ti dà sensazioni false che nella nuotata vera a delfino non trovi.
Infatti nel momento in cui le braccia fanno la passata, nel delfino VERO non hai niente oltre il blocco petto-spalle che ti tiene a galla, se invece tieni un braccio davanti è come se avessi qualcosa a cui appoggiarti e che ti falsa la percezione. Allo stesso modo, il delfino col braccio davanti ti consente di fare una pausa senza affondare quando le braccia sono entrambe davanti e questa pausa poi rischi di portartela nella nuotata completa, se invece il braccio inattivo lo tieni lungo il fianco devi andare subito in presa, come nella nuotata vera, altrimenti affondi.
Puoi farlo respirando di lato, non importa, ma aiuta molto e ti consente di capire il momento esatto in cui devi dare la seconda frustata, ovvero quando il braccio e in zona addome!

Spero ti sia utile, a presto buon delfino!

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(8 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

http://www.youtube.com/watch?v=tgmpPFDN7oI

questo video didattico con Popov è persino più bello! Si migliora solo a guardarlo.

Ciao! Innanzi tutto complimenti per la precisione delle angolazioni, accidenti se io trovassi qualcun(A) così gentile migliorerei tantissimo!

Cmq, il problema principale emerge chiaramente nell'ultimo video.
NUOTI TROPPO IN OBLIQUO, ovvero, hai le gambe troppo giù. Dovresti immaginare di nuotare in "discesa", ovvero con la testa un po' più in basso dei piedi (è una percezione, in realtà devi essere orizzontale, ma il paragone rende l'idea).
Credo si tratti di una debolezza dei muscoli addominali ed erettori spinali, che mi pare siano del tutto rilassati, non consentendoti di tenere una posizione a "tavoletta" e la gambata in se la dovresti un po' migliorare, poichè è un po' scalciata, più che pinneggiata.

La posizione della testa è effettivamente troppo incassata, tocchi praticamente la gola con il mento, questo ti rende un po' troppo rigido. Alza pure lo sguardo a 45°, devi vedere qualche metro avanti, non le mattonelle che hai sotto la pancia. Questa posizione sembra quasi tu la tenga a forza anche se è innaturale, nota come ti ingobbisce tutto il blocco collo-spalle, rendendoti quasi cifotico in acqua, questo ti impedisce anche di avere un rollìo naturale, a momenti hai le spalle troppo piatte sull'acqua, perché sei incassato col collo.

La bracciata tutto sommato non è male, anche se magari un po' troppo a braccio teso in tutto il ciclo subacqueo, la fai completa sino al sedere e questo è già molto per noi amatori, l'ingresso è dritto davanti alle spalle e non incroci sulla testa ed è buono anche questo, magari col tempo cerca di renderla più "efficiente", ovvero spingere più acqua con il blocco avambraccio-omero al posto di limitarti a remare e basta a volte un po' "passivamente" e passa leggermente più vicino al baricentro, non passare dritto a fianco al corpo. Dalla bandierine fai circa 23-25 bracciate, un uomo medio credo possa rimanere sempre tranquillamente sotto le 20 anche senza essere un campione. La respirazione mi sembra buona, non esasperi la rotazione della testa e tutto sommato gli occhialini non fuoriescono troppo dal pelo dell'acqua. Quando respiri a destra lo fai bene, quando respiri a sinistra alzi la testa e poi la giri e questo è sbagliato (si nota nel video frontale al ritorno).

Da dietro noto che non hai l'effetto biscia ma procedi abbastanza dritto, ed è buono. Però sopratutto in fase di respirazione fai la "forbice" con le gambe, ovvero le divarichi troppo, ma questo dipende tutto dal discorso fatto a monte, dovuto alla posizione errata delle gambe in acqua e del loro movimento errato (troppo ampio e con le gambe divaricate).

Queste sono le cose che ho notato a primo acchito, ma io credo che continuando a filmarti riuscirai a migliorare sempre più.
Mi raccomando, lavora sulla posizione ORIZZONTALE quella è fondamentale, inizia a nuotare a gambe incollate e ferme, così svilupperai sensibilità sulla loro posizione, sbatere le gambe da a volte la falsa percezione che siano a galla, se le tieni ferme e non riesci ad andare avanti) capirai come stimolare la bassa schiena a tenerle alte.

ciao ciao!!