Leggendo tra i vari interventi dentro al forum un paio di mesi fa mi sono imbattuto in qualcosa che più o meno faceva così: “senza virata sono solo serie da 25 mt.”
Ho percepito l’affermazione come la segnalazione di un problema non indifferente.
Ho sempre nuotato da autodidatta; alternando periodi di buona frequenza della piscina a pause di anni…
Da un paio di anni sono diventato “dipendente”, se non vado in piscina divento nervoso; ora riesco a venirci 4/5 volte la settimana, con punte di 6. Negli ultimi due anni con la famiglia siamo stati per le vacanze in montagna e anche lì sono andato a cercarmi una piscina dove si potesse nuotare (Dolaondes di Canazei e a Primiero). Nonostante la passione non mi sono mai cimentato con le virate, i primi tentativi fatti mi si sono stampati nella testa e così ho lasciato perdere; mi entrava l’acqua dal naso e con una fitta sembrava passare dal nervo ottico per arrivare sino al cervello e lì restarvi per almeno 20 secondi, il tempo di fare un nuovo tentativo di virata e risentire la fitta. Quindi ho smesso di provarci e mi sono giustificato pensando: se facessi anche la virata, limerei via subito almeno 1 minuto; così ho continuato ad arrivare in fondo alla vasca, scivolare su un fianco, girarmi e mentre spingevo con i piedi per ripartire a tirare un bel respiro; insomma a prendermi una piccola, ma proprio piccola pausa. Leggendo quella affermazione ne ho dedotto che i miei 1500 mt non sono mai stati 1500 nuotati di fila, ma 25 mt per 60 volte L
Bene, mi sono studiato un po’ la teoria della virata, ho guardato qualche video e ho ricominciato seriamente i tentativi.
Oggi a parte che ci metto più di prima ad invertire il senso di marcia, a parte che faccio fatica ad arrivare a 400 mt., a parte che quando mi capovolgo esco contromano, a parte le remate…
Non pensavo che una virata potesse influire così tanto sulla mia capacità di nuotare; non pensavo che quella leggera pausa che mi prendevo fosse così riposante.
E’ tutta un’altra cosa. Devo avere dei problemi nella respirazione perché esco sempre svuotato di aria e quindi sento le gambe basse ed ho fretta di respirare. Probabilmente espello più aria di quanto dovrei (ma le fitte alla testa non voglio più sentirle).
Oggi eseguo qualcosa che assomiglia ad una virata.
Respiro ogni 3 e quando arrivo alla 18° bracciata sono a circa 1,5 mt. dal muro e sento il bisogno di respirare, allora aggiungo la 19° molto corta e respiro in qualche modo (quasi frontalmente) e subito dopo cerco di dare una pinnata, piego la testa e comincio a buttare fuori aria da naso e bocca, mentalmente mi impongo di allungare le braccia verso i piedi, sento i piedi uscire dall’acqua, prima il sinistro e per simpatia il destro, e qui ho le braccia non in alto ma come se fossi seduto alla scrivania a scrivere sul pc, a quel punto succede qualcosa per cui comincio a remare e nel frattempo quando batto il piede sinistro sul muretto sono già quasi a pancia in giù pronto per la spinta... che è debole e nella testa una gran fretta di uscire dall’acqua a respirare, tanto che esco con le braccia alla superman (una tesa in avanti e l’altra stesa sul fianco) ma sembro zavorrato ai piedi e quando la bocca finalmente affiora respiro in qualche modo e per tre bracciate la pago cara perché mi sento pesante e senza ossigeno, ci metto qualche bracciata a riprendere il ritmo giusto di respirazione, ma nel frattempo sono arrivato dall’altra parte… ad ogni virata la fatica aumenta, non nelle braccia, ma nella respirazione, tanto che al massimo faccio 400 mt di fila.
E allora serie da 100 o 200
Credo che il primo problema da affrontare sia proprio di come arrivo alla 18° bracciata quando dovrei respirare… ma indietro non si torna.