Ciao
secondo me è necessario capire con quale scopo indossiamo le pinne e solo dopo possiamo capire quale sia il modello che meglio fa il caso nostro. Una pinna lunga, compatta e rigida per esempio è faticosa ma molto propulsiva. Una piccola e molto morbida, soprattutto con fori per il passaggio dell'acqua sono ottime per lo snorkelling, dà quel galleggiamento di base ma non affatica il nuotatore.
Personalmente in acque libere le uso solo ed esclusivamente quando sono in mare molto aperto, cioè quando parto magari da una barca e non ho altro punto di riferimento. Il mio scopo non è avere maggior velocità bensì una maggiore stabilità e potenza per far fronte alle correnti che in mare non sono uno scherzo e ti possono mettere in difficoltà.
Uso una pinna di media lunghezza e media morbidezza, che dà una pinnata comoda ma non troppo "floscia"; vivo comunque le pinne come un intralcio alla mia pinnata naturale, sento l'obbligo di cambiare il ritmo delle gambe e mi fa venire i crampi alle dita dei piedi. Sono parte obbligatoria del kit del piccolo nuotatore d'altura, soprattutto sono state usate una volta per un ripescaggio di un tizio, ma spesso tornano a casa linde perchè piuttosto che usarle preferisco rimandare l'allenamento verso le coste.
In piscina di solito si usano le corte più a scopo di esercizio che non di velocità e ricordati che devi farti autorizzare in quanto in vasca affollata puoi far male a chi ti nuota affianco.
Non so se ti son stata di aiuto.
ciao ciao
La Foca