51

Re: la tecnica/la forza

sabato in allenamento mi hanno fatto notare che ho le gambe "ballerine", nel senso che non riesco a tenerle ferme ma girano insieme al corpo quando respiro e questo mi farebbe perdere circa il 30% di quanto potrei esprimere soprattutto nelle lunghe distanze.. ma quando io cerco di tenerle ferme mi sento molto rigido e dopo poco inizio a sentire dolore al ginocchio hmm come posso fare?

se gettassi su di un piatto della bilancia tutto ci

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Re: la tecnica/la forza

Se ho capito bene (e non ne sono certo) mi sembra di capire che hai le gambe che vibrano,e il loro ruotare col corpo non è il problema primario ma quello "derivato".
Per muovere le gambe correttamente dovresti lavorare col quadricipite mentre la gamba calcia in basso e col bicipite femorale (e muscoli connessi) quando lo recuperi verso l'alto;quando lavora l'uno,l'altro è "spento" per permette il lavoro dell'antagonista.
Dunque nella gambata corretta lavorano il quadricipite sinistro e bicipite destro,mentre gli opposti sono rilassati,e viceversa nel momento seguente dell'azione,e cosi via ritmicamente.
Nonostante l'apparente semplicità,si tratta di un lavoro di ccordinazione non da poco,e alcuni non riescono ad organizzarlo,per cui i muscoli delle gambe lavorano TUTTI QUANTI contemporaneamente,dunque le gambe non vanno ne su e ne giù,ma piuttosto vibrano restando ferme sul posto per effetto del disturbo simultaneo e opposto dei muscoli antagonisti tra loro (quadricipiti e bicipiti).
Di conseguenza ogni volta che il tronco ruota per effetto delle bracciate,il blocco intero di bacino e gambe,invece che interagire con l'acqua in conseguenza di gambate proficue,ruota col tronco.
L'effetto visibile è questa rigidità del blocco del bacino,corredata SEMPRE da una separazione eccessiva delle ginocchia e delle cosce,ma il problema vero è quella mancanza di coordinazione motoria di cui sopra,che si elimina con lavori di rilassamento.

Ma la mia è solo una ipotesi.

Ciao

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53

Re: la tecnica/la forza

continuo qui perche non sapevo dove postare.....oggi ho provato a fare delle spinte da muretta ..esercizi consigliati da stefano x l assetto idrodinamico....con il piu lungo sono arrivato quasi a meta vasca....circa 11 mt x l esattezza...cn elastico ai piedi...solo spinta senza battere le gambe...è un buon dato?

24 ore di Nuoto di Bad Radkersburg 2013..... 54,9km nuotati smile

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54

Re: la tecnica/la forza

certooo!!

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di marina sito web

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55

Re: la tecnica/la forza

marina ha scritto:

certooo!!

confortante smile

24 ore di Nuoto di Bad Radkersburg 2013..... 54,9km nuotati smile

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56 (modificato da nuotix 16-06-2011 13:57:34)

Re: la tecnica/la forza

ciao stefano, volevo chiederti dei chiarimenti e dei consigli sulla sensibilità di cui hai parlato in un post precedente e che è un prerequisito essenziale prima ancora della tecnica e della forza

1) ti spiego. io ho ripreso ad allenarmi dopo 5 mesi di inattività. appena ho rimesso piede in acqua (lo scorso febbraio) ho subito percepito la sensazione sgradevole di avere una sensibilità pari a zero. non sentivo minimamente quanta acqua riuscissi a spingere. poi piano piano piano ricominciando a fraquentare giornalmente la piscina, ricominciando ad allenarmi su lavori metabolici (dal 10 marzo circa) gradualmente ho riacquisito sensibilità, ma a dire il vero non al livello che avevo prima.
onestamente sono preoccupato xk ci sono momenti in cui mi rendo conto di viaggiare meno veloce in acqua e mi rendo conto che la mia capacità di sentire l'acqua è diversa rispetto ad un anno fà.
ciò accade nonostante i lavori che eseguo li sopporto bene (anche quelli più duri. ti ricorderai sicuramente la discussione in cui ti parlavo della b1 che patisco degnamente), nonostante quest'anno a differenza dello scorso mi alleni il doppio (l'anno scorso ero un triathleta), nonostante la qualità dei lavori sia superiore, nonostante mi conceda dei periodi riposo rispettando mesocicli mensili e microcicli settimanali (poi sicuramente qualcosina avrò sbagliato, ma quando mi sento stanco magari mi prendo un giorno di riposo in più), nonostante tecnicamente non ho problemi.
mi sono chiesto che magari il problema riguardasse la tecnica. la risposta è no xk penso di avere una buona tecnica  e penso che non fa differenza far passare volutamente il braccio 1 centimento più a destra o sinistra. anzi forse tecnicamente ho una bracciata più consona alla mia struttura fisica: prima eseguivo un recupero estremamente flesso, praticamente al massimo possibile, ora il recupero è leggermente meno flesso, più rilassato e (credo) più naturale. ho apportato questo cambiamento sia perché impiegavo troppo tempo in fase aerea sia perché per eseguire quel recupero abbisognavo di una bracciata potente che non ho per nulla sia perché mi dicevano avessi una bracciata scattosa

tutto questo dirti che nonostante quello che ti ho scritto, quest'anno sono più lento di almeno 2/3 secondi in un 100m, ho perso in brillantezza, in velocità e sensibilità
volevo chiederti: esiste una relazione fra la velocità di percorrenza e la sensibilità o meglio fra sensibilità e scivolamento? cioé questo mio calo prestativo può essere condotto esclusivamente ad una carenza della sensibilità che a sua volta ha determinato un minore scivolamento e avanzamento?? oppure ci può essere dell'altro?

2) ho letto girovagando nel forum e in rete i metodi per migliorare la sensibilità sono:remate, ipossia, apnea, SL a pugni chiusi, SL a mani aperte, nuotata a cagnolino. in particolar modo le prime due. esistono altri esercizi specifici per stimolarla?? (da ieri ho deciso di reintrodurre come l'anno scorso sistematicamente nei miei allenamenti 400m di ipossia nel riscaldamento. infatti la nostra allenatrice ce la faceva fare sempre)

3)nonostante abbia una buona tecnica faccio 19 bracciate (col pull boy. è un numero alto) segno che la tecnica (intesa nel modo che tu hai spiegato in quel lungo post della prima pagina) conta fino ad un certo punto
sviluppare la sensibilità può avere l'effetto di ridurre il numero di bracciate??

ps. scusa il post lungo. avevo bisogno di sfogare la mia delusione

ciao
wink

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Re: la tecnica/la forza

Secondo me un nuotatore ha un ottimo aiutante, che può essere molto generoso e non pretende nulla in cambio, solo di essere ascoltata con attenzione.
Si tratta della forza d'inerzia.
Se le presti attenzione, l'inerzia ti aiuta a scivolare, ti sostiene le braccia quando recuperi, ti stimola nel galleggiamento: se la senti, ti si presenta i mille momenti.
Se invece uno pretende di andare di potenza e comincia a piantare delle manate in acqua, a sgambare come un patttino, la forza d'inerzia ti lascia da solo e se ne va in giro per i flutti.

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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Re: la tecnica/la forza

nuotix ha scritto:

ciao stefano, volevo chiederti dei chiarimenti e dei consigli sulla sensibilità di cui hai parlato in un post precedente e che è un prerequisito essenziale prima ancora della tecnica e della forza

1) ti spiego. io ho ripreso ad allenarmi dopo 5 mesi di inattività. appena ho rimesso piede in acqua (lo scorso febbraio) ho subito percepito la sensazione sgradevole di avere una sensibilità pari a zero. non sentivo minimamente quanta acqua riuscissi a spingere. poi piano piano piano ricominciando a fraquentare giornalmente la piscina, ricominciando ad allenarmi su lavori metabolici (dal 10 marzo circa) gradualmente ho riacquisito sensibilità, ma a dire il vero non al livello che avevo prima.
onestamente sono preoccupato xk ci sono momenti in cui mi rendo conto di viaggiare meno veloce in acqua e mi rendo conto che la mia capacità di sentire l'acqua è diversa rispetto ad un anno fà.
ciò accade nonostante i lavori che eseguo li sopporto bene (anche quelli più duri. ti ricorderai sicuramente la discussione in cui ti parlavo della b1 che patisco degnamente), nonostante quest'anno a differenza dello scorso mi alleni il doppio (l'anno scorso ero un triathleta), nonostante la qualità dei lavori sia superiore, nonostante mi conceda dei periodi riposo rispettando mesocicli mensili e microcicli settimanali (poi sicuramente qualcosina avrò sbagliato, ma quando mi sento stanco magari mi prendo un giorno di riposo in più), nonostante tecnicamente non ho problemi.
mi sono chiesto che magari il problema riguardasse la tecnica. la risposta è no xk penso di avere una buona tecnica  e penso che non fa differenza far passare volutamente il braccio 1 centimento più a destra o sinistra. anzi forse tecnicamente ho una bracciata più consona alla mia struttura fisica: prima eseguivo un recupero estremamente flesso, praticamente al massimo possibile, ora il recupero è leggermente meno flesso, più rilassato e (credo) più naturale. ho apportato questo cambiamento sia perché impiegavo troppo tempo in fase aerea sia perché per eseguire quel recupero abbisognavo di una bracciata potente che non ho per nulla sia perché mi dicevano avessi una bracciata scattosa

tutto questo dirti che nonostante quello che ti ho scritto, quest'anno sono più lento di almeno 2/3 secondi in un 100m, ho perso in brillantezza, in velocità e sensibilità
volevo chiederti: esiste una relazione fra la velocità di percorrenza e la sensibilità o meglio fra sensibilità e scivolamento? cioé questo mio calo prestativo può essere condotto esclusivamente ad una carenza della sensibilità che a sua volta ha determinato un minore scivolamento e avanzamento?? oppure ci può essere dell'altro?

2) ho letto girovagando nel forum e in rete i metodi per migliorare la sensibilità sono:remate, ipossia, apnea, SL a pugni chiusi, SL a mani aperte, nuotata a cagnolino. in particolar modo le prime due. esistono altri esercizi specifici per stimolarla?? (da ieri ho deciso di reintrodurre come l'anno scorso sistematicamente nei miei allenamenti 400m di ipossia nel riscaldamento. infatti la nostra allenatrice ce la faceva fare sempre)

3)nonostante abbia una buona tecnica faccio 19 bracciate (col pull boy. è un numero alto) segno che la tecnica (intesa nel modo che tu hai spiegato in quel lungo post della prima pagina) conta fino ad un certo punto
sviluppare la sensibilità può avere l'effetto di ridurre il numero di bracciate??

ps. scusa il post lungo. avevo bisogno di sfogare la mia delusione

ciao
wink

La sensibilità è alla base di tutto;non è tecnica e non è metabolismo,ma influisce sulla loro efficacia.
E' determinata dalla qualità delle terminazioni nervose (esterocettori e propriocettori),cioè dalla comunicazione tra periferia-centro del sistema nervoso.
Il loro lavoro stabilisce l'efficacia della trasmissione della forza muscolare all'acqua.

In acqua la forza disponibile non supera l'otto per cento.
Nel senso che non è fisiologicamente possibile applicare in acqua più dell'otto per cento della forza del muscolo.
Una buona sensibilità propulsiva fa sì che l'atleta applichi tutto il suo otto per cento (o giù di lì) invece che un misero due o tre per cento.

Ciao

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59 (modificato da nuotix 17-06-2011 09:43:50)

Re: la tecnica/la forza

grazie mille
quindi stimolare la sensibilità è fondamentale e se si perde urge recuperarla. oltre all'ipossia, vorrei inserire in ogni allenamento 200/300m di remate (di più se scarico). può andare o ne metto di più?

ps. adesso mi spiego una cosa. una volta ho avuto la fortuna di dividere la corsia con enrico catalano (non mi ricordo se stato o è ancora primatista italiano sui 50m dorso) che, se la memoria non mi inganna, aveva inserito nell'allenamento un blocco consistente di remate.

pps. la risposta a cirone la posto in una discussione più pertinente

ciao
wink

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Re: la tecnica/la forza

Le domande di nuotix sono interessanti ed aspetto il parere di Stefano.

A proposito di "remate" a me capita di sentire molto il lavoro dei muscoli degli avambracci, tanto da fermarmi ad ogni vasca per più di 30". Sbaglio qualcosa o è normale?.

Ciao

1) AUT DISCE, AUT DISCEDE
2) Azzoppare il cavallo pensante....questo

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61

Re: la tecnica/la forza

ciao mario,

io ho interpretato che stefano con la risposta che mi ha dato abbia dato parere positivo ai quesiti che ponevo cioè una migliore sensibilità favorisce la scivolamento (viceversa se la sensibilità si arrugginisce come nel mio caso si scivola di meno) e quindi si ridece il numero di bracciate.

le remate. nelle remate è necessario tenere i gomiti più fermi possibile limitando anche i movimenti dell'avambraccio. il nostro obiettivo sono le mani e per questo gli esercizi li eseguo solo ed esclusivamente col pull boy.
voglio postare qualche video che ho scovato su internet(nel caso non lo sapessi remate=sculling o scull), ma se cerchi bene fortunatamente su youtube ce sono tanti:
http://www.youtube.com/watch?v=2CHt4J6nJvo
http://www.youtube.com/watch?v=uAeGxyPp8w4&feature=relmfu
http://www.youtube.com/watch?v=PxPgQ3LElMg&feature=related (secondo me qui il ragazzo muove eccessivamente gli avambracci)
http://www.youtube.com/watch?v=9M7OCRXDIPw&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=6iYjjZsAF-U
http://www.youtube.com/watch?v=io1UO8rx_yE (questo è sofisticato però sembra che le sincronette stiano nuotando in una vasca popolata da pesci)
http://www.youtube.com/watch?v=CQ19IHkBLLs&feature=relmfu
http://www.youtube.com/watch?v=3WYyowAvb5U&feature=related

oggi le ho fatte per la prima volta nel lavoro secondario. 200m totali (50m pancia in giù braccia distese + 50 pancia in sù braccia distese sopra la testa x2). il secondo è sicuramente il più difficile. la prima volta ho impiegato una eternità ad arrivare in fondo. tuttavia in entrambi gli esercizi ho notato una cosa: a parità di forza (bassissima) che imprimevo al movimento mi giravo, non riuscivo a mantenere una traiettoria diritta perché sulla mano destra ho più sensibilità di quella sinistra.
al secondo giro ho cercato di concentrarmi al massimo, movimenti lentissimi. mi sentivo più consapevole dell'acqua che spingevo tanto che procedevo più diritto e leggermente più spedito.

insomma, senza tralasciare A2, B1, C1, B2, è sulla sensibilità che devo lavorare in questo momento. la strada da fare è lunga ma sono entusiasta perché si aperta una nuova prospettiva gigantesca che mai avevo ponderato, semmai snobbato, ma che ero ritengo essenziale se voglio migliorare

ciao
wink

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Re: la tecnica/la forza

nuotix ha scritto:

grazie mille
quindi stimolare la sensibilità è fondamentale e se si perde urge recuperarla. oltre all'ipossia, vorrei inserire in ogni allenamento 200/300m di remate (di più se scarico). può andare o ne metto di più?

ps. adesso mi spiego una cosa. una volta ho avuto la fortuna di dividere la corsia con enrico catalano (non mi ricordo se stato o è ancora primatista italiano sui 50m dorso) che, se la memoria non mi inganna, aveva inserito nell'allenamento un blocco consistente di remate.

pps. la risposta a cirone la posto in una discussione più pertinente

ciao
wink

L'atleta completo cura costantemente la tecnica perchè è molto volatile e si perde facilmente (Popov lo faceva tutti i mercoledì pomeriggio,nuotando alla massima lentezza una parte consistente della seduta,il motivo lo scrivo nel PS).
E nei momenti di tecnica si usa fare pure coordinazione e remate di sensibilità:
esempio di allenamento gestito dal sottoscritto:
1000 riscaldamento
20 x 50 remate varie
20 x 25 remate con pool buoy a crawl alternato a gambero (come guardare un film all'indietro) a coppie sincronizzate.
2000 metri aerobici con nuotate miste e tratti in soglia
20 x 25 gambe proprio stile in apnea e totale subacquea con pinnette,forte,riposo meno di trenta secondi.
C1
8 x 25\riposo 30"
6 x 50\1'
5 x 100\90"
tutto proprio stile alla massima andatura
Scarico aerobico

Morale,gli esercizi di sensibilità fanno parte integrante del lato tecnico degli allenamenti,da fare costantemente nell'arco del tempo a intervalli regolari infilandoli qua e là nelle sedute,più spesso in quelle di scarico,ma non solo.

PS
Eseguire determinati movimenti (movimenti,non azioni) più e più volte innesca un adattamento neuromuscolare fondamentale:le fibre nervose utilizzate vengono progressivamente ricoperte di mielina,un pò come il manovale che tende a spalmare di grasso gli attrezzi che usa di più.
Questo maggiore rivestimento di mielina fa sì che le prossime volte il movimento avvenga più facilmente utilizzando QUEL percorso di fibre nervose piuttosto che un altro.
Quindi se per esempio sei stanco e poco lucido e non controlli tanto bene il movimento,ebbene anche in questa situazione è quasi certo che il movimento avverrà utilizzando quel binario il cui utilizzo è facilitato,cioè le fibre mielinizzate.
Riproducendo alla massima lentezza e in modo analitico (con estrema attenzione) i movimenti ottimali,si ha una maggiore certezza di compiere il gesto voluto,e di "asfaltare" di mielina le fibre giuste,aumentando le probabilità di eseguire i gesti più convenienti anche quando la nostra attenzione cala.

Per lo stesso principio risulta difficile correggere chi consolida errori sottovalutandoli in anni e anni di nuotate casuali,perchè le fibre maggiormente mielinizzate saranno quelle sbagliate,e ad ogni piccolo deconcentramento il movimento andrà a cadere inesorabilmente nell'errore.
Ecco perchè in fase di apprendimento occorre discriminare i frazionamenti in modo da nuotare bene per la stragrande maggioranza del tempo,limitando al minimo i momenti di scarsa lucidità.

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Re: la tecnica/la forza

nuotix ha scritto:

c
insomma, senza tralasciare A2, B1, C1, B2, è sulla sensibilità che devo lavorare in questo momento. la strada da fare è lunga ma sono entusiasta perché si aperta una nuova prospettiva gigantesca che mai avevo ponderato, semmai snobbato, ma che ero ritengo essenziale se voglio migliorare

ciao
wink

Senza contare che in questo modo gli allenamenti sono meno piatti e simili tra loro,più diverti varii e utili.
E anche i momenti di scarico acquistano una valenza più elevata.

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Re: la tecnica/la forza

Grazie Nuotix, qualche video lo conosco.

Cerco di non muovere tanto gli avambracci, penso che articolando le mani entrino in gioco anche i muscoli degli avambracci e non penso che siano poco sviluppati. Forse devo eseguirli più lentamente. Boh! Ci provo.

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65 (modificato da nuotix 18-06-2011 13:32:11)

Re: la tecnica/la forza

@mario
forse sbaglierò, ma il consiglio sugli avambracci l'ho dato secondo un principio che per me è fondamentale: se si ha bene a mente un obiettivo, tutto ciò che può ostacolare quest'ultimo ci disturba. ergo, se devo concentrarmi al 100% sulle sensazioni che mi da l'acqua sulle mani, muovere le gambe e quindi non usare il pull buoy (come si vede in alcuni video che ho postato), è solo un fattore che rischia di disturbarci. idem i gomiti, idem gli avambracci.
secondo me nelle remate ogni tanto è importante magari cambiare il movimento delle mani all'interno della stessa ripetuta (notalo nel secondo video), l'angolazione delle mani oppure si mantiene lo stesso movimento spostando le braccia più all'esterno o più all'interno. questo aiuta per sperimentare quanta acqua sposta di più o di meno il primo movimento rispetto al secondo e quindi stimola la percezione, alla quale però farebbero interferenza tutti quei fattori estranei al nostro obiettivo.
per questo motivo penso che, se ad esempio vogliamo migliorare la tecnica subacquea dello SL, l'ideale sarebbe usare lo snorkel così che la respirazione non ci distrae e non ci fa cambiare l'assetto in acqua dandoci la possibilità di concentrarci sulle braccia


@ stefano

stefano '62 ha scritto:

esempio di allenamento gestito dal sottoscritto:
1000 riscaldamento
20 x 50 remate varie
20 x 25 remate con pool buoy a crawl alternato a gambero (come guardare un film all'indietro) a coppie sincronizzate.
2000 metri aerobici con nuotate miste e tratti in soglia
20 x 25 gambe proprio stile in apnea e totale subacquea con pinnette,forte,riposo meno di trenta secondi.
C1
8 x 25\riposo 30"
6 x 50\1'
5 x 100\90"
tutto proprio stile alla massima andatura
Scarico aerobico

bell'allenamento!!! (anche se per il mio livello e per i miei obiettivi la C1 è leggermente eccessiva. specialmente quei 5x100 alla fine fanno parecchio paura smile )
avrei 3 quesiti/curiosità da chiederti:
1) mi potresti spiegare le "remate con pool buoy a crawl alternato a gambero (come guardare un film all'indietro) a coppie sincronizzate"?
2)  come si stimola la sensibilità nei nuotatori alle prime armi o nei bambini?
3) ammettiamo teoricamente che 2 nuotatori compiano a uno stesso identico movimento, facciano passare il braccio chirurgicamente nello stesso punto. domanda: è possibile che dove il 1mo nuotatore senta acqua dura il secondo non la senta affatto?? la mia risposta è sì perché questo spiegherebbe che il modo di nuotare dei professionisti si differenzi da nuotatore a nuotatore, che quindi non esiste una didattica universale, che tutto dipende da quello che comunica l'acqua e in base a questo costruire la bracciata

ps. da ora in poi terrò bene a mente il discorso sulla mielina!

ciao
wink

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Re: la tecnica/la forza

Nuotix
penso che alla fin dei conti il movimento esatto lo si acquisisca con l'esperienza, con tanti esercizi, provare e riprovare. Penso che sia qualcosa di personale.
Quando eseguo esercizi gambe stile e dorso, a volte ci metto anche le remate, sia per rendere l'esercizio più completo ma soprattutto per guadagnare tempo, purtroppo ho 75' per allenarmi e gli esercizi gambe mi rubano molto tempo (sono lentissimo).
In genere nel periodo estivo dedico al sabato e la domenica (quando vado in piscina con la famiglia) agli esercizi di sensibilità e tecnica, tutto ciò che non riesco a fare durante la settimana. Il dramma è la stagione invernale quando il tempo a disposizione è solo in pausa pranzo.

Ciao

1) AUT DISCE, AUT DISCEDE
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67

Re: la tecnica/la forza

concordo al 100% smile
ognuno poi ha le sue preferenze ed giusto che le mantenga a patto che non siano controproducenti come non lo sono in questo caso

ciao
;

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68

Re: la tecnica/la forza

ciao stefano, potresti rispondermi al mio penultimo post prima di questo??

ciao
wink

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Re: la tecnica/la forza

Ah sì.
1)
Immagina di riprendere con la telecamera uno che nuota con gambe ferme e con un braccio alla volta,uno destro e uno sinistro.
Poi rimanda il film all'indietro e hai la nutoata a gambero.
Praticamente il braccio entra dietro il sedere,poi spingi acqua col dorso della mano dalla coscia fino al punto dove la mano di solito entra in acqua normalmente,poi recuperi al contrario.
A coppie sincronizzate significa in due appaiati che lavorano simultaneamente.

2)Alle prime armi la sensibilità si sviluppa con gli spostamenti più semplici,dando compiti sotto forma di azione,cioè spostati da qui a li.
Soprattutto a cagnolino oppure remando stando in equilibrio sopra una tavoletta o un body board,da quella semplice tipo i surfisti,a quelle più difficili a pancia in su oppure all'indietro (verso i piedi).

3)
Esistono differenze tra la scelta ottimale per uno e quella per altri in relazione alla diversa lunghezza delle leve e agli scostamenti personali sulla dinamica della passata.
Però queste differenze sono limitate perchè le leggi della idrodinamica sono valide per tutti.

Ciao

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70

Re: la tecnica/la forza

stefano '62 ha scritto:

Ah sì.
1)
Immagina di riprendere con la telecamera uno che nuota con gambe ferme e con un braccio alla volta,uno destro e uno sinistro.
Poi rimanda il film all'indietro e hai la nutoata a gambero.
Praticamente il braccio entra dietro il sedere,poi spingi acqua col dorso della mano dalla coscia fino al punto dove la mano di solito entra in acqua normalmente,poi recuperi al contrario.
A coppie sincronizzate significa in due appaiati che lavorano simultaneamente.

wow!
appena posso la proverò!

ciao
wink

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Re: la tecnica/la forza

Tanti auguri.

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72 (modificato da nuotix 24-09-2011 10:32:40)

Re: la tecnica/la forza

stefano, guarda questi video
http://www.youtube.com/watch?v=io1UO8rx_yE
http://www.youtube.com/watch?v=CQ19IHkBLLs&feature=relmfu
volevo chiederti una cosa. di solito quando faccio le remate uso sempre il pull buoy perché le gambe non mi stanno a galla a lungo.
quando mi cimentavo le prime volte le gambe quasi crollavano immediatamente(era da tanto tempo che non nuotavo). col tempo riuscivano a stare più in superficie per qualche metro per poi sprofondare come prima. da questo punto di vista quindi un flebile mglioramento l'ho notato.

come posso fare queste esercizi senza pull? o meglio quali requisiti bisogna sviluppare affinché si possa fare a meno del galleggiante? lo chiedo perché vedo sia dai video sia da alcuni miei amici che ci riescono senza il supporto del pull e mantengono le gambe in superficie che è un piacere, il tutto ovviamente tenendole rilassate (come si vede dai video per intenderci)

wink

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73

Re: la tecnica/la forza

stefano, mi potresti dare la tua opinione?
wink

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Re: la tecnica/la forza

Le gambe stanno su se si hanno buone doti di galleggiamento,cioè se i muscoli del tronco,addominali in primis,riescono a lavorare in modo autonomo e automatico.
In effetti andrebbero fatti senza il pool,ma è chiaro che se non ci si riesce allora occorre usarlo,ed è col pool che io li propongo le prime volte.
Comunque fino a che non si riesce a galleggiare ottimamente in modo statico,farlo addirittura sulle remate è impossibile.

Ciao

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75

Re: la tecnica/la forza

1) il galleggiamento è una qualità migliorabile nel tempo, nuotando con ottima regolarità e, passami il termine, mangiando panini?
ps ricordo che la mia allenatrice mi disse a suo tempo che avevo un buon galleggiamento di base. non so se le due cose sono collegate, ma mi diceva anche di controllare meglio la gambata perché usciva troppo dall'acqua. però forse le due questioni non sono connesse

2) che cosa mi consiglieresti per migliorare il "galleggiamento statico"?
la stella che fanno fare ai bambini?
wink

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