Argomento: Subacquea (delle partenze e delle virate)

thebear71 ha scritto:

la partenza dal blocco: a me hanno detto di cercare di non andare troppo a fondo, di cercare di entrare e stare il più possibile a pelo d'acqua in modo da non perdere tempo a riemergere, mentre nel video Phelps va bello in profondità!!!
quindi, tralasciando momentaneamente i fenomeni e tornando a noi esseri umani normali, cos'è meglio??
un bel tuffo lungo e profondo pinneggiando? o spanciare un pochettino x rimanere un pelo più a galla e riemeregere al più presto??

La profondità della subacquea va messa in relazione alla distanza e al tempo nuotato sott'acqua.
La subacquea deve durare il tempo che ci mette il corpo a diminuire la velocità dai 7-8 mt secondo della partenza dal blocco fino alla velocità di gara.
Se durasse di più o di meno ci sarebbbero delle evidenti diseconomie nella nuotata.
Però la velocità di gara cambia (oltre che da professionista a dilettante) da uno stile all'altro.
Per cui nel caso della rana,che permette la più bassa velocità tra gli stili,ci vuole un pò più tempo per arrivare alla velocità voluta (e poi cominciare a nuotare),nel crawl,che si nuota oltre i 2 mt\sec. ce ne vuole di meno.
Dunque la subacquea più lunga (5 o 6 secondi)e profonda (circa un metro) la merita la rana,subito dopo si trova il dorso la cui subacquea però a differenza di quella a rana può essere velocizzata con potenti gambate (il delfino in posizione supina è la massima espressione di velocità in subacquea,il record del mondo è 50 metri in 25 secondi:Ryan Lochte) dunque il decadimento inerziale della velocità viene rallentato,e a fronte di un tuffo (dalla maniglia invece che dal blocco) non tanto veloce la subacquea potrebbe anche rivelarsi più lunga di quella a rana;per regolamento non si possono passare i 15 metri,che in caso di atleti evoluti vengono coperti in 5 o 6 secondi.
Le più brevi e meno profonde sono le subacquee a delfino (mezzo metro) e a crawl (trenta centimetri) perchè si tratta delle nuotate più veloci,intorno ai 2 mt\sec.

Per tornare alla tua domanda,direi che entrare in acqua e restarne sotto il pelo per soli pochi centimetri è molto penalizzante,perchè il corpo dovrebbe vincere la resistenza data dalla tensione superficiale dell'acqua;cosa che invece va fatta in un piccolo buco in cui far passare tutto il corpo al momento dell'ingresso e al momento dell'uscita,per minimizzare gli attriti.
Durante la subacquea,per breve che sia,conviene invece restare bene immersi.

Dunque la partenza corretta è quando entri in acqua con un angolo di circa trenta gradi (dunque non piatto per andare più lontano possibile,quello che io chiamo il tuffo a rimbalzo.....la quasi spanciata),dopodichè ti metti subito orizzontale alla profondità congrua per il tuo stile di nuotata,tra il metro e i trenta centimetri (dunque mentre nuoti l'acqua in superficie non si muove) e resti sotto per tutto il tempo durante il quale riesci a nuotare più velocemente rispetto alla tua velocità di crociera della nuotata.

La subacquea corta è la scelta obbligata di chi non è capace di nuotare veloce in subacquea,ma anche in questo caso deve essere fatta SOTTO all'acqua,altrimenti ci si impianta.

Ciao

PS
La subacquea delle virate segue le stesse identiche considerazioni.

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Re: Subacquea (delle partenze e delle virate)

esaustivo e preciso come sempre!!!!
grazie mille!!!

la sconfitta

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Re: Subacquea (delle partenze e delle virate)

Stefano sei stato super chiaro smile
Però volevo chiederti, orientativamente, a che distanza dal blocco dovrei cercare di entrare in acqua (per rispettare  30°)? Considerando che sono lenta, che non so tuffarmi, ecc... perchè in passato ho provato e vado sempre molto a fondo... tipo per pescare le perle >_>

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4

Re: Subacquea (delle partenze e delle virate)

Laura, anch'io le prime volte colavo a picco!! big_smile Il mio istruttore mi teneva un tubo di quelli galleggianti a una certa distanza dal blocco e dovevo cercare di superarlo, lo metteva ogni volta un pochino più lontano: quanto l'ho odiato!!! Però così ho imparato ad "allungare" il tuffo.

...nuota che ti passa...

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Re: Subacquea (delle partenze e delle virate)

Io ho fatto l'esercizio con il tuffo dentro l'ula-op... ma anche con quello c'era chi riusciva ad entrare più obliquo e chi come me andava dritto verso il fondo! tongue

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Re: Subacquea (delle partenze e delle virate)

sally ha scritto:

Laura, anch'io le prime volte colavo a picco!! big_smile Il mio istruttore mi teneva un tubo di quelli galleggianti a una certa distanza dal blocco e dovevo cercare di superarlo, lo metteva ogni volta un pochino più lontano: quanto l'ho odiato!!! Però così ho imparato ad "allungare" il tuffo.

Però prima è meglio imparare a tuffarsi,e solo dopo provare ad allungarlo,altrimenti si ottiene sicuramente il "tuffo a rimbalzo".

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Re: Subacquea (delle partenze e delle virate)

Laurablu ha scritto:

Stefano sei stato super chiaro smile
Però volevo chiederti, orientativamente, a che distanza dal blocco dovrei cercare di entrare in acqua (per rispettare  30°)? Considerando che sono lenta, che non so tuffarmi, ecc... perchè in passato ho provato e vado sempre molto a fondo... tipo per pescare le perle >_>

Non è una questione di distanza.....il parametro da tenere fermo è l'inclinazione,che non occorre sia proprio proprio a 30 gradi,basta avere capito il senso,cioè che un tuffo troppo lungo,se si entra troppo piatti,non serve a niente perchè ti impianti.
La distanza viene di conseguenza.
Io entro sui 3 metri e mezzo quasi quattro,ma dipende da tantissimi fattori,come la tua altezza,la capacità di spinta delle gambe,e la capacità di controllare il corpo nella fase di volo.

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Re: Subacquea (delle partenze e delle virate)

Laurablu ha scritto:

Io ho fatto l'esercizio con il tuffo dentro l'ula-op... ma anche con quello c'era chi riusciva ad entrare più obliquo e chi come me andava dritto verso il fondo! tongue

Piuttosto dell'ula-op (che è troppo largo e duro) è meglio un bel salvagente anulare di gomma,possibilmente stretto (tanto ci si infila chiunque grazie alla spinta),molto più utile per istruire il corpo all'ingresso in un unico buco.
Non appena le braccaia spalle e testa sono entrate in acqua,il trucco è immaginare di avere un peso stretto tra le mani,me di avere l'intenzione di allungarlo verso il muretto opposto.
Questa iperestensione,oltre a indirizzare il corpo nella giusta direzione impedendo l'eccessivo affondamento,"libera" le vertebre e permette alle gambe di sfilare dentro il buco con leggerezza,senza invece piombare pesantemente fuori dal buco prima,e verso il fondo vasca poi.

Ciao

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9

Re: Subacquea (delle partenze e delle virate)

contianuiamo nella discussione sui tuffi,please!!

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di marina sito web

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Re: Subacquea (delle partenze e delle virate)

marina ha scritto:

contianuiamo nella discussione sui tuffi,please!!

Non hai smaltito ancora la litigata con i vigili o ti stai esercitando per un terzo lavoro? E andate qua e andate là, mi sembri na vigilessa, ti manca solo la fotina col cappello e siamo al completo!!!=D=D=D

Stella lo sai che scherzo big_smile
HAI. RAGIONE

1) AUT DISCE, AUT DISCEDE
2) Azzoppare il cavallo pensante....questo

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11

Re: Subacquea (delle partenze e delle virate)

OT: L'ho trovata! *_* Quindi leggo e casomai scrivo lì... ad ogni modo grazie per l'infinita pazienza smile Avete mai pensato di "importantizzare" alcune discussioni? In altri forum è risultata una scelta comoda per chi deve gestire "il traffico".

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12

Re: Subacquea (delle partenze e delle virate)

wink avete rotto talmente tanto per l'indice a analitico e ora non lo usate??arles ci blocca tutti tra un po' wink

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Re: Subacquea (delle partenze e delle virate)

Dov'è l'indice analitico? Io non ce l'ho O.O

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Re: Subacquea (delle partenze e delle virate)

marina ha scritto:

avete rotto talmente tanto per l'indice a analitico e ora non lo usate??arles ci blocca tutti tra un po'

indice analitico ??
ma dov'e' ?
anche io non lo vedo: ok, se mi "applico" riesco a non vedere neanche l'acqua nel mare... ma questo indice mi sfugge dove sia   smile

Si fa presto a dire ... NUOTO

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Re: Subacquea (delle partenze e delle virate)

c'è scritto"indice"sulla home page del forum...

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16

Re: Subacquea (delle partenze e delle virate)

marina ha scritto:

c'è scritto"indice"sulla home page del forum...

ah... ok: allora avevo inteso male io.
cmq l'indice c'e' anche in fondo alla pagina di ogni singola discussione  tongue
kisses  smile

Si fa presto a dire ... NUOTO

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17 (modificato da Andrea85 27-12-2010 23:38:31)

Re: Subacquea (delle partenze e delle virate)

Ciao!
Qualche giorno fa mi è capitato di vedere una gara di nuoto per televisione in cui il telecronista tecnico evidenziava un particolare della subacquea in partenza dell’atleta che poi ha vinto la gara (50m a delfino mi pare).
L’atleta non realizzava la classica subacquea in posizione prona ma manteneva un certo angolo (non saprei stimarlo ma cmq < = 45°). L’angolo a cui mi riferisco è quello creato dall’asse passante per le spalle ed il piano costituito dal fondo della vasca.
Il commentatore sosteneva che tale posizione serve a ridurre le resistenze del corpo immerso in acqua.
Pensandoci un po’, mi trovo in parte d’accordo infatti, ragionando a parità di traiettoria (quindi di profondità) e di velocità sviluppata durante la subacquea, le resistenze idrodinamiche d’attrito dovrebbero essere le stesse per ogni posizione assunta visto che dipendono solo dal gradiente di velocità che si sviluppa in prossimità del corpo stesso; invece la resistenza di pressione (determinata dalla sezione frontale del corpo in avanzamento moltiplicata per la distribuzione della pressione) nel caso di posizione inclinata, diminuisce leggermente a patto che la spalla in posizione più bassa si trovi alla stessa profondità che si raggiungerebbe con una subacquea convenzionale.
Pertanto un accorgimento del genere, oltre ad aver senso solo se tutto il resto è perfetto, può portare a dei vantaggi. L’atleta per eseguirlo deve essere particolarmente sensibile, cioè in grado sia di capire in modo istintivo a che profondità si trova e come agire di conseguenza sia di comprendere come generare una spinta che permetta una subacquea inclinata senza però perdere di vista la fluidità nei movimenti e la velocità.

Questa è la mia, sicuramente discutibile, opinione. Voi cosa ne pensate?

Un saluto a tutti. Ciao.

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Re: Subacquea (delle partenze e delle virate)

Si tratta di differenze talmente marginali da poter venire facilmente vanificate da una esecuzione meno che perfetta.
Più che altro conviene ripartire di taglio per velocizzare la ripartenza dopo il cambio di direzione;cioè invece che perdere tempo ad aspettare di essere nuovamente in posizione perfettamente prona dopo la virata,conviene invece spingere con le gambe quando si è ancora leggermente inclinati,e poi riallinearsi solo in seguito,un pò come dopo la virata a crawl.
Un altro motivo per eseguire la subacquea inclinata è per avere un maggior numero di punti di riferimento visivi e riuscire a rendersi conto della effettiva profondità;capita infatti che in posizione piatta si veda solo il fondo vasca e si sbaglino le sincronie per la riemersione,in posizione inclinata il problema si risolve meglio.

Ciao

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19

Re: Subacquea (delle partenze e delle virate)

nelle sedute di scarico (ma non solo), mi cimento con le subacquee da muretto a muretto perché rappresentano un eccellente esercizio che combina il miglioramento delle fasi successive della partenza e della virata, l'apnea e la sensibilità.
tuttavia dopo qualche esercizio di questo tipo avverto un forte indurimento all'altezza delle coscie, il quale progressivamente tende a diminuire man mano che sciolgo, ma ciò accade molto lentamente e a volte non riesco a smaltirlo del tutto durante l'allenamento. sono un po preoccupato di questo e non vorrei rinunciarvi.

è normale tutto ciò?

wink

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Re: Subacquea (delle partenze e delle virate)

Non tanto,ma bisogna vedere quante ne fai e come le fai.

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21 (modificato da Endimione 27-10-2011 16:13:08)

Re: Subacquea (delle partenze e delle virate)

Andrea85 ha scritto:

Ciao!
Qualche giorno fa mi è capitato di vedere una gara di nuoto per televisione in cui il telecronista tecnico evidenziava un particolare della subacquea in partenza dell’atleta che poi ha vinto la gara (50m a delfino mi pare).
L’atleta non realizzava la classica subacquea in posizione prona ma manteneva un certo angolo (non saprei stimarlo ma cmq < = 45°). L’angolo a cui mi riferisco è quello creato dall’asse passante per le spalle ed il piano costituito dal fondo della vasca.
Il commentatore sosteneva che tale posizione serve a ridurre le resistenze del corpo immerso in acqua.
Pensandoci un po’, mi trovo in parte d’accordo infatti, ragionando a parità di traiettoria (quindi di profondità) e di velocità sviluppata durante la subacquea, le resistenze idrodinamiche d’attrito dovrebbero essere le stesse per ogni posizione assunta visto che dipendono solo dal gradiente di velocità che si sviluppa in prossimità del corpo stesso; invece la resistenza di pressione (determinata dalla sezione frontale del corpo in avanzamento moltiplicata per la distribuzione della pressione) nel caso di posizione inclinata, diminuisce leggermente a patto che la spalla in posizione più bassa si trovi alla stessa profondità che si raggiungerebbe con una subacquea convenzionale.
Pertanto un accorgimento del genere, oltre ad aver senso solo se tutto il resto è perfetto, può portare a dei vantaggi. L’atleta per eseguirlo deve essere particolarmente sensibile, cioè in grado sia di capire in modo istintivo a che profondità si trova e come agire di conseguenza sia di comprendere come generare una spinta che permetta una subacquea inclinata senza però perdere di vista la fluidità nei movimenti e la velocità.

Questa è la mia, sicuramente discutibile, opinione. Voi cosa ne pensate?

Un saluto a tutti. Ciao.

Sono anni che cerco una spiegazione esauriente sulle differenze tra subacquea prona e sub laterale. La tua disamina è eccellente ma vorrei capire meglio perché la resistenza di pressione è inferiore nel caso della posizione inclinata.
La delfinista che hai visto è Therese Alshammar, la quale esegue le partenze e le virate con il corpo leggermente inclinato. C'è anche l'americana Coughlin ad adottare una tecnica simile: lei esegue una vera e propria sub laterale con il corpo completamente perpendicolare al piano del fondo su un fianco per qualche metro per poi riportarsi lentamente in posizione prona prima di emergere per la prima bracciata.

... I, the accelerated line

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22

Re: Subacquea (delle partenze e delle virate)

3 domande per stefano:

1) per 2 settimane non ho potuto allenarmi come avrei voluto per colpa di dolori alle spalle (oggi provo a ripartire) e in questo periodo ho fatto le uniche esercitazioni che mi erano permesse: tante gambe e tante subacquee (delfino, rana, delfino sul dorso).
ho scoperto che le subacquee  mi piacciono un sacco, le ritengo un ottimo esercizio di acquaticità, oltre che un eccezionale esercizio per le gambe a delfino e vorrei mantenerle anche in futuro. più o meno vorrei fare 200/300m ad allenamento e magari arrivare a 400/500m negli allenamenti di scarico. tuttavia qualche tempo fà ho letto un tuo post sull'ipossia in cui dicevi che troppi metri in apnea determinano un calo di potenza.
ci sono delle controindicazioni in quello che vorrei fare o posso andare tranquillo?

2) le subacquee a rana sono le uniche in cui le braccia hanno un ruolo attivo.
mi chiedevo: spingendo acqua con le mani, la subaquea a rana può essere considerato un esercizio di sensibilità al pari delle remate?

3) qualche settimana fà, ti dicevo che sulle subacquee a delfino sentivo dei dolori all'altezza dello coscie che adesso con la pratica sono diminuiti. io ho pensato che può essere l'acido lattico.
è plausibile?

ciao e grazie
wink

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Re: Subacquea (delle partenze e delle virate)

Nessuna controindicazione,quando sei stanco ti riposi e poi riparti con la stessa potenza di prima.

Certo,è una remata.

No,dipende da quanto fletti le gambe durante il pinneggio,le cosce che bruciano invece degli addominali,significa che stai flettendo troppo le gambe probabilmente per compensare una scarsa mobilità del bacino.
Un sistema per capirlo è farlo con le pinne,perchè la flessione eccessiva della gamba ti farà percepire il maggior carico sulla gamba.

Ciao

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24 (modificato da nuotix 16-11-2011 08:53:15)

Re: Subacquea (delle partenze e delle virate)

gentilissimo come sempre smile

stefano '62 ha scritto:

No,dipende da quanto fletti le gambe durante il pinneggio,le cosce che bruciano invece degli addominali,significa che stai flettendo troppo le gambe probabilmente per compensare una scarsa mobilità del bacino.
Un sistema per capirlo è farlo con le pinne,perchè la flessione eccessiva della gamba ti farà percepire il maggior carico sulla gamba.
Ciao

questo disagio lo avverto specialmente quando cerco maggiore ampiezza di movimento rispetto a quando cerco la frequenza. da ciò deduco che l'ampiezza vado ricercarla più di gambe che di bacino. proverò con le pinne.


mi ero dimenticato di chiederti una cosa:
qual'è il momento migliore per piazzare l'esercizio durante l'allenamento?
se le subaquee si considerano un esercizio di sensibilità direi che è più opportuno che vadano fatte prima del lavoro metabolico oppure è indifferente?

ciao e grazie ancora per i consigli wink

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Re: Subacquea (delle partenze e delle virate)

Dipende se l'obiettivo dell'allenamento è tecnico o se è metabolico.

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