26

Re: apnea

alferez ha scritto:
orangone ha scritto:

Già, provato oggi ma non mi è riuscito nulla.
In compenso ho fatto un 2x10x100 in ipossia in A2. Mi ha sfasciato.

a piramide o a numero bracciate fisse?

Scusate la mia intromissione il fatto della deglutizione l'avevo già sentita ma non mi ha mai aiutato, piuttosto ho percepito dei miglioramenti aumentando la sensibilità in scivolamento e abbassando la velocità. Questo mi suggerisce come sia diversa la percezione del nostro corpo in acqua in un una modalità unica e questa cosa mi piace.

Io faccio a bracciate fisse ad andature blande  4*100 stile oppure serie tipo 8*50 andata stile ritorno braccia distese con gambe a rana o stile con 1 sola respirazione. 2km di sola ipossia in A2 per me sono davvero troppi, altre volte la faccio alla fine di alcuni lavori, nelle fasi di arrivo al muretto, mi serve per migliorare la sopportazione alla fatica in virata e successivo scivolamento come + volte suggerito da Stefano.

Ciao Norberto

Buona bracciata a tutti -__-

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27

Re: apnea

nove ha scritto:
alferez ha scritto:
orangone ha scritto:

Già, provato oggi ma non mi è riuscito nulla.
In compenso ho fatto un 2x10x100 in ipossia in A2. Mi ha sfasciato.

a piramide o a numero bracciate fisse?

Scusate la mia intromissione il fatto della deglutizione l'avevo già sentita ma non mi ha mai aiutato, piuttosto ho percepito dei miglioramenti aumentando la sensibilità in scivolamento e abbassando la velocità. Questo mi suggerisce come sia diversa la percezione del nostro corpo in acqua in un una modalità unica e questa cosa mi piace.

hai detto una verità sacrosanta che pochi hanno bene a mente. l'aumento della andatura non comporta direttamente una maggiore velocità e quindi un minore tempo di percorrenza. tutto dipende da quanto i nostri movimenti siano idrodinamici che vuol dire che paradossalmente, ad esempio in apnea, una nuotata più lenta sia più produttiva di una nuotata subacquea più rapida.
questo concetto va estesto anche per le nuotate complete. ad esempio ho visto alcuni che su 100m fanno in A2 un tempo troppo simile se non uguale ad una B1 spesso perché aumentando l'andatura prendono letteralmente a schiaffi l'acqua.
la sensibilità in acqua, capire quanta acqua si sposta con un determinato movimento, la percezione del nostro corpo immerso in un fluido sono aspetti fondamentali che però si acquisiscono gradualmnte (chi più chi meno) soltanto con la costanza, l'impegno e soprattutto non subito, ma dopo tanto tempo

ciao!   wink

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28 (modificato da orangone 28-05-2011 12:20:52)

Re: apnea

alferez ha scritto:

a piramide o a numero bracciate fisse?

alla cazzo, nel senso che cercavo di respirare il meno possibile, quindi circa ogni 4-6 bracciate.

Oggi ho fatto un 4x100 con palette e pull bouy con respirazioni 2-3 volte per vasca max. Mi sono sfasciato di nuovo, ma mi sono anche divertito in sacco.

C'è da dire che ieri ho inserito l'ipossia in un allenamento abbastanza duro di 3000m, mentre oggi mi sono riscaldato e poi ho fatto l'ipossia e poi basta.

Dimenticavo...ho provato la deglutizione dopo un 25m in apnea. Secondo me cambia la posizione del diaframma, probabilmente aiuta veramente, ma devo ancora acquisire consapevolezza e sensibiltà per capire meglio.
Ho notato che a fine vasca dopo deglutizione, quando riposavo, ho fatto 4-5 rutti, mai successo.

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29 (modificato da curioso 25-09-2011 21:29:11)

Re: apnea

allora se il principio per gli apneisti e' quello di tenerla l aria...lo dovrebbe essere anche per i nuotatori quando fanno le virate...insomma..e' preferibile fare un bel respirone la bracciata prima di virare e poi trattenere il respiro dopo la vitata e ri-niziando a nuotare fino a che si puo', o e' meglio come la si prende soffiarla fuori l aria?

ippocampo ha scritto:

Sì, l'apnea è soprattutto una questione mentale e va allenata per migliorare. Purtroppo il fastidio, almeno per gli apneisti che ho conosciuto io, rimane, ma ci si "abitua" e si impara ad ignorarlo ...quello di deglutire è un sistema, a me purtroppo viene da soffiare ma è sbagliato perché l'aria è meglio tenerla. Innanzitutto bisogna stare rilassati e poi muoversi piano ed è meglio distrarsi pensando ad altro perché anche solo un minuto in apnea diventa un'eternità!

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Re: apnea

La fase della capriola in virata si fa in apnea.

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

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Re: apnea

Ciao Stefano

Ieri in allenamento ho eseguito 6x25/1' gambe stile in apnea con pinnette. L'allenatore mi diceva che ha una duplice funzione: migliorare la sensibilità della gambata (infatti ho capito dove sbagliavo) ed il miglioramento della condizione e del rilassamento. Inoltre mi ha consigliato di riproporre gli stessi esercizi tutti i giorni, per adesso dopo il riscaldamento e più in avanti come esercizi di defaticamento (meglio ancora dopo lavori in B1). Ieri non ho avuto modo di approfondire la cosa e, poichè vedo che siete in sintonia, volevo porti queste domande:

1) perchè è utile al rilassamento?
2) ci sono controindicazioni se fatto tutti i gg? (problemi non ne ho e mi diverto da matti)
3) perchè sono più utili come defaticamento?

PS: spero un giorno di farmi una vasca intera senza pinnette. Vuol dire che ho risolto i problemi di gambata stile!!

Ciao

1) AUT DISCE, AUT DISCEDE
2) Azzoppare il cavallo pensante....questo

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Re: apnea

1 perchè l'apnea stimola l'economicità delle nuotate,quindi rilassa.
2 no
3 diciamo che vanno bene ANCHE come defaticamento (a causa del punto 1)

Ciao

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33 (modificato da defiore73 26-01-2012 11:23:51)

Re: apnea

Ciao Ragazzi! da 5 mesi circa ho iniziato a nuotare e la difficolta' piu' grande che riscontro e' la gestione del fiato nella nuotata. Ho chiesto agli istruttori xo' hanno pareri discordanti chi mi dice di prendere grandi boccate d'aria rilasciandola velocemente nella fase subacquea chi invece di prendere poca aria e rilasciarla lentamente nella parte subacquea... il mio istruttore sostiene che nello stile devo respirare, sempre, ogni tre bracciate, ma purtroppo non riesco a coprire le lunghe distanze.... vorrei un consiglio, Grazie ciao

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34

Re: apnea

Respira quando ne senti il bisogno, stai imparando...  preferibile sentirsi dire "meglio la respirazione ogni 3 per un miglior assetto in acqua e migliori equilibri" dall'istruttore che imporre ! e poi per il fiato, arriverà' hai appena iniziato e probabilmente lo devi costruire man mano che continui con gli allenamenti. I td su ipossia, apnea, tecnica a dorso o stile ti saranno utili fatti un giro anche sugli altri usando la ricerca.

Ciao N_

Buona bracciata a tutti -__-

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Re: apnea

Ciao Nove ... ti ringrazio per il consiglio mi rincuori, io credevo che fosse un mio problema...

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36

Re: apnea

Sembra troppo presto perché' tu possa avere un problema di respirazione, leggi leggi e vedrai quante nozioni puoi apprendere.

ciao N_

Buona bracciata a tutti -__-

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37 (modificato da nuotix 26-01-2012 15:10:42)

Re: apnea

defiore73 ha scritto:

Ciao Ragazzi! da 5 mesi circa ho iniziato a nuotare e la difficolta' piu' grande che riscontro e' la gestione del fiato nella nuotata. Ho chiesto agli istruttori xo' hanno pareri discordanti chi mi dice di prendere grandi boccate d'aria rilasciandola velocemente nella fase subacquea chi invece di prendere poca aria e rilasciarla lentamente nella parte subacquea... il mio istruttore sostiene che nello stile devo respirare, sempre, ogni tre bracciate, ma purtroppo non riesco a coprire le lunghe distanze.... vorrei un consiglio, Grazie ciao

oltre ad appoggiare nove sul fatto che si respira quando se ne ha necessità e quindi è stupido imporre un certo numero di bracciate (a meno che non sia un esercizio apposito ovvero l'ipossia), devo fare una precisazione su come si rilascia l'aria durante le bracciate, che poi mi pare sia il tuo dubbio.

c'è chi sostiene che l'aria vada trattenuta e poi rilasciata celermente primo di prendere altra aria. ERRORE. tale pratica è dannosa perché durante l'esecuzione delle bracciate si produce anidride carbonica e se non si espelle piano piano e con regolarità succede che si accumula e questo determina alla lunga un certo irrigidimento nella nuotata nonché una maggiore stanchezza.

invece c'è chi sostiene che l'aria vada rilasciata con costanza e non vada MAI trattenuta. CORRETTO. i motivi li puoi trovare volgendo al contrario il discorso fatto più su. del resto se così non fosse non avrebbero senso (o ne avrebbero di meno) sia le respirazioni a candela sia l'ipossia stessa.
se non ricordo male stefano addirittura propone molto presto sia delle esercitazioni in ipossia, anche se non so quanto presto.

l'ipossia ha la funzione sia di far imparare l'allievo a GESTIRE in modo più efficiente l'aria in modo da esaurirla solo un attimo prima di una nuova respirazione sia di migliorare la biomeccanica della nuotata in quanto l'esercizio ipossico aiuta tantissimo ad eliminare le pause delle bracciate.
lo stesso discorso vale per l'apnea nel senso che, come prima, permette di sviluppare certi meccanismi che poi si rivelano utilissimi nelle nuotate in superficie

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38 (modificato da defiore73 26-01-2012 16:19:42)

Re: apnea

oh finalmente.... grazie e io che pensavo di fare "ostruzionismo" verso il mio istruttore..... no Nuotix lui mi dice che nello stile devo sempre respirare ogni tre bracciate sono anche entrata in polemica con lui, forse sbagliando, perche' ci si deve fidare di cio' che dice il tuo istruttore, ma gli ho ribadito piu' volte che non riesco ogni tre o per lo meno no nelle lunghe distanze.... vorrei farvi un' altra domanda... secondo voi, considerato il fatto che nuoto praticamente da pochissimo e sarei ancora un girino :-) e' giusto cominciare a lavorare sui tempi o e' ancora prematuro.... perche' noi gia' lo facciamo
p.s. leggerò attentamente tutti i post ho ancora tanto da imparare ..... grazie

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Re: apnea

bella questa "chicca" sull'apnea non vedo l'ora di provarla :-) ti faro' sapere

nuotix ha scritto:

due suggerimenti che magari potranno sembrare banali xk forse sono scontati:
1) non so se lo sai, ma x l'apnea esiste un piccolo trucchetto. la mia allenatrice mi diceva di deglutire quando incominciavo a sentire che l'ossigeno stava terminando.
con me funziona.
2) e poi un altro consiglio. la bracciata a rana deve essere esattamente quella che si attua in fase subacquea dopo la virata. quindi le braccia vanno completamente distese lungo i fianchi e poi si recuperano

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40 (modificato da nuotix 26-01-2012 20:35:22)

Re: apnea

defiore73 ha scritto:

oh finalmente.... grazie e io che pensavo di fare "ostruzionismo" verso il mio istruttore..... no Nuotix lui mi dice che nello stile devo sempre respirare ogni tre bracciate sono anche entrata in polemica con lui, forse sbagliando, perche' ci si deve fidare di cio' che dice il tuo istruttore, ma gli ho ribadito piu' volte che non riesco ogni tre o per lo meno no nelle lunghe distanze.... vorrei farvi un' altra domanda... secondo voi, considerato il fatto che nuoto praticamente da pochissimo e sarei ancora un girino :-) e' giusto cominciare a lavorare sui tempi o e' ancora prematuro.... perche' noi gia' lo facciamo
p.s. leggerò attentamente tutti i post ho ancora tanto da imparare ..... grazie

scusa defiore, mi sono accorto di non aver risposto in modo esauriente al tuo primo post.
la quantità di aria che si deve assumere, deve essere tale da permetterti di fare le bracciate successive. ergo: non serve a nulla sostare in posizione di respirazione al fine di riempire fino all'orlo i polmoni di aria bensì devi prendere quanta aria è indispensabile fino alla prossima respirazione.
non sono un istruttore quindi mi mancano conoscenza quindi magari mi sbaglio, ma intuitivamente tendo ad escludere che sia corretto dire ad un allievo:"prendi tanta aria". secondo me anche un principiante riesce a capire da solo quanto respirare senza stare a pensarci semplicemente perché gli viene naturale.

quanto al tuo istruttore e le 3 bracciate. una delle ragioni di ciò è che si vuole abituare l'allievo sia respirare a dx sia a sx. la ragione è giusta invece il metodo che usa il tuo istruttore è sbagliatissimo. una maniera intelligente per bypassare ciò, sarebbe quello di dire: "respirate per quante bracciate riuscite, non è importante il numero in sé. se respirate ogni 3 bene. se non ci riuscite, va benissimo anche ogni 2, l'importante però che variate la direzione della respirazione: nella vasca di andata respirate sempre a sinistra, in quella di ritorno ricordatevi di respirare a destra". imporre sistematicamente sempre e comunque delle formule astratte (ma dove sta scritto poi???) è una cialtronata ed è come pretendere di costruire un edificio dal secondo piano. imporlo è semplicemente stupido.

per quanto riguarda i tempi: intendi che vi fare ad esempio i 25m/50m e vi prende il tempo?
se così fosse è a dir poco prematuro perché il cronometro non dovrebbe neanche esistere fino a che non si riesce a costruire sull'allievo un'impianto di nuotata sufficiente. tendo ad escludere che in solo 5 mesi tu abbia acquisito tali abilità e ciò varrebbe anche se fossi nelle mani dell'istruttore più bravo del mondo.

ps. quella della deglutizione me lo disse la mia allenatrice di triathlon. non se abbia un valore fisiologico causa-effetto. può aiutare dal punto di vista psicologico

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Re: apnea

sono pienamente d'accordo con cio' che dici ..... peccato che non lo capisca lui .....domani mi strigliera' nuovamente a dovere, io andro' fino a dove potro', non posso lasciarci le penne per lui ;-) io sono del parere che prima si debba imparare a camminare e poi a correre ..... per quanto riguarda i tempi, si ci fa fare i 50 o 100 mt e ci prende il tempo .... e i risultati sai quali sono???? scoordinamento dei movimenti e implosione polmonare :-)))) mah!!!! 



 

nuotix ha scritto:
defiore73 ha scritto:

oh finalmente.... grazie e io che pensavo di fare "ostruzionismo" verso il mio istruttore..... no Nuotix lui mi dice che nello stile devo sempre respirare ogni tre bracciate sono anche entrata in polemica con lui, forse sbagliando, perche' ci si deve fidare di cio' che dice il tuo istruttore, ma gli ho ribadito piu' volte che non riesco ogni tre o per lo meno no nelle lunghe distanze.... vorrei farvi un' altra domanda... secondo voi, considerato il fatto che nuoto praticamente da pochissimo e sarei ancora un girino :-) e' giusto cominciare a lavorare sui tempi o e' ancora prematuro.... perche' noi gia' lo facciamo
p.s. leggerò attentamente tutti i post ho ancora tanto da imparare ..... grazie

scusa defiore, mi sono accorto di non aver risposto in modo esauriente al tuo primo post.
la quantità di aria che si deve assumere tale da permetterti di fare le bracciate successive. ergo: non serve a nulla sostare in posizione di respirazione al fine di riempire fino all'orlo i polmoni di aria bensì devi prendere quanta aria è indispensabile fino alla prossima respirazione.
non sono un istruttore quindi mi mancano conoscenza quindi magari mi sbaglio, ma intuitivamente tendo ad escludere che sia corretto dire ad un allievo:"prendi tanta aria". secondo me anche un principiante riesce a capire da solo quanto respirare senza stare a pensarci semplicemente perché gli viene naturale.

quanto al tuo istruttore e le 3 bracciate. una delle ragioni di ciò è che si vuole abituare l'allievo sia respirare a dx sia a sx. la ragione è giusta invece il metodo che usa il tuo istruttore è sbagliatissimo. una maniera intelligente per bypassare ciò, sarebbe quello di dire: "respirate per quante bracciate riuscite, non è importante il numero in sé. se respirate ogni 3 bene. se non ci riuscite, va benissimo anche ogni 2, l'importante però che variate la direzione della respirazione: nella vasca di andata respirate sempre a sinistra, in quella di ritorno ricordatevi di respirare a destra". imporre sistematicamente sempre e comunque su queste formule astratte (ma dove sta scritto poi???) è una cialtronata ed è come pretendere di costruire un edificio dal secondo piano. ci si arriva per gradi esattamente come si arriva per gradi, nelle esercitazioni in ipossia, a respirare ogni 9 o ogni 11 (per chi è in grado di farlo). imporlo è semplicemente stupido.

per quanto riguarda i tempi: intendi che vi fare ad esempio i 50m e vi prende il tempo?
se così fosse è a dir poco prematuro perché il cronometro non dovrebbe neanche esistere fino a che non si riesce a costruire sull'allievo un'impianto di nuotata sufficiente. tendo ad escludere che in solo 5 mesi tu abbia acquisito tali abilità e ciò varrebbe anche se fossi nelle mani dell'istruttore più bravo del mondo.

ps. quella della deglutizione me lo disse la mia allenatrice di triathlon. non se abbia un valore fisiologico causa-effetto. può aiutare dal punto di vista psicologico

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Re: apnea

defiore73 ha scritto:

Ciao Ragazzi! da 5 mesi circa ho iniziato a nuotare e la difficolta' piu' grande che riscontro e' la gestione del fiato nella nuotata. Ho chiesto agli istruttori xo' hanno pareri discordanti chi mi dice di prendere grandi boccate d'aria rilasciandola velocemente nella fase subacquea chi invece di prendere poca aria e rilasciarla lentamente nella parte subacquea... il mio istruttore sostiene che nello stile devo respirare, sempre, ogni tre bracciate, ma purtroppo non riesco a coprire le lunghe distanze.... vorrei un consiglio, Grazie ciao

Allora partiamo dal principio......
Per prima cosa fingi di avere una bottiglia chiusa e sotto vuoto,nel momento in cui apri il tappo questa si riempe di aria,tanto rapidamente che non ti è assolutamente possibile cercare di riempirla per esempio solo per metà richiudendola in fretta.
Allo stesso modo quando apri la bocca per respirare i polmoni vengono pervasi di aria e tu nonpuoi impedirlo nè controllarne il flusso.

Per seconda cosa immagina di gonfiare un palloncino,mano a mano che l'aria ne espande il volume ti risulterà sempre più difficile soffiarne dentro ancora,perchè più la gomma si espande e maggiore sarà la resistenza offerta dal palloncino perchè più si tende un materiale elastico e maggiore sarà la sua tendenza a ritornare allo stato originario di quiete,fino al punto di tensione massima oltre il quale ti sarà impossibile gonfiarlo ulteriormente,dopodichè l'aria comincerà a defluire nonostante i tuoi sforzi per mandarla dentro.

Ecco,i nostri polmoni sono fasciati da muscoli (grandi dentati posteriori,superiore e inferiore,e muscoli pettorali) che col loro lavoro ne determinano l'espansione e la contrazione e sono elastici proprio come quel palloncino,quindi più cerchi di forzare l'ingresso di aria e più quei muscoli cercheranno di tornare ad accorciarsi tornando a comprimere i polmoni,e ti ritroverai con aria che già vuole uscire quando ancora sei li a cercare di gonfiarti come un rospo.
Quando invece basta un singolo attimo a riempirti proprio come nell'esempio della bottiglia.
Prova se non ci credi,ad aprire la bocca SENZA incamerare aria nei polmoni;ti accorgerai che ti è possibile solo se aprendo la bocca manterrai chiusa la glottide.

Morale della favola:
la inspirazione deve essere la più naturale possibile,senza forzature.
La espirazione pure deve essere priva di forzature però deve essere concreta,perchè più aria sporca (anidride) si espelle e più spazio ci sarà per quella pulita in ingresso,e meno tempo occorrerà per riempirsi.
Infatti quello che capita spesso e potrebbe essere il tuo problema,è che l'allievo affaticato e in debito di aria eviti di soffiare con decisione nell'illusione di tesaurizzare aria,e poi si ritrovi ad aprire la bocca cercando inutilmente di prendere aria,perchè quella pulita in entrata trova i polmoni occupati da quella sporca che non è stata espulsa prima e vuole uscire ora,come tante persone che vogliono alcune entrare e alcune uscire dall'unica porta.
La risposta migliore (seppure imperfetta) tra i due istruttori è la seconda,e va intesa in questo modo:
soffiare più a lungo sott'acqua (però non troppo piano,ma nemmeno forzatamente,bensì in modo naturale ma concreto e deciso) per espellere molta aria sporca e fare spazio a quella pulita,dopodichè sarà suficiente aprire la bocca per un attimo in modo naturale per essere sazi di aria buona,e tornare sotto a soffiare.
Spesso dico ai miei allievi di immaginare che insieme alle bolle sott'acqua se ne vada anche la fatica,più ne fai e meglio è.

Quanto alla respirazione a tre,leggi un pò qua:
https://www.nuotomania.it/public/blog/index.php/2012/01/quando-respirare-a-due-o-a-tre/

Ciao

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Re: apnea

Grazie mille Stefano,  la tua risposta e' stata esaustiva, faro' tesoro dei tuoi consigli :-)  li mettero' in pratica da oggi stesso...  ti faro' sapere ;-) Ciao

stefano '62 ha scritto:
defiore73 ha scritto:

Ciao Ragazzi! da 5 mesi circa ho iniziato a nuotare e la difficolta' piu' grande che riscontro e' la gestione del fiato nella nuotata. Ho chiesto agli istruttori xo' hanno pareri discordanti chi mi dice di prendere grandi boccate d'aria rilasciandola velocemente nella fase subacquea chi invece di prendere poca aria e rilasciarla lentamente nella parte subacquea... il mio istruttore sostiene che nello stile devo respirare, sempre, ogni tre bracciate, ma purtroppo non riesco a coprire le lunghe distanze.... vorrei un consiglio, Grazie ciao

Allora partiamo dal principio......
Per prima cosa fingi di avere una bottiglia chiusa e sotto vuoto,nel momento in cui apri il tappo questa si riempe di aria,tanto rapidamente che non ti è assolutamente possibile cercare di riempirla per esempio solo per metà richiudendola in fretta.
Allo stesso modo quando apri la bocca per respirare i polmoni vengono pervasi di aria e tu non puoi impedirlo nè controllarne il flusso.

Per seconda cosa immagina di gonfiare un palloncino,mano a mano che l'aria ne espande il volume ti risulterà sempre più difficile soffiarne dentro ancora,perchè più la gomma si espande e maggiore sarà la resistenza offerta dal palloncino perchè più si tende un materiale elastico e maggiore sarà la sua tendenza a ritornare allo stato originario di quiete,fino al punto di tensione massima oltre il quale ti sarà impossibile gonfiarlo ulteriormente,dopodichè l'aria comincerà a defluire nonostante i tuoi sforzi per mandarla dentro.

Ecco,i nostri polmoni sono fasciati da muscoli (grandi dentati posteriori,superiore e inferiore,e muscoli pettorali) che col loro lavoro ne determinano l'espansione e la contrazione e sono elastici proprio come quel palloncino,quindi più cerchi di forzare l'ingresso di aria e più quei muscoli cercheranno di tornare ad accorciarsi tornando a comprimere i polmoni,e ti ritroverai con aria che già vuole uscire quando ancora sei li a cercare di gonfiarti come un rospo.
Quando invece basta un singolo attimo a riempirti proprio come nell'esempio della bottiglia.
Prova se non ci credi,ad aprire la bocca SENZA incamerare aria nei polmoni;ti accorgerai che ti è possibile solo se aprendo la bocca manterrai chiusa la glottide.

Morale della favola:
la inspirazione deve essere la più naturale possibile,senza forzature.
La espirazione pure deve essere priva di forzature però deve essere concreta,perchè più aria sporca (anidride) si espelle e più spazio ci sarà per quella pulita in ingresso,e meno tempo occorrerà per riempirsi.
Infatti quello che capita spesso e potrebbe essere il tuo problema,è che l'allievo affatcato e in debito di aria eviti di soffiare con decisione nell'illusione di tesaurizzare aria,e poi si ritrovi ad aprire la bocca cercando inutilmente di prendere aria,perchè quella pulita in entrata trova i polmoni occupati da quella sporca che non è stata espulsa prima e vuole uscire ora,come tante persone che vogliono alcune entrare e alcune uscire dall'unica porta.
La risposta migliore (seppure imperfetta) tra i due istruttori è la seconda,e va intesa in questo modo:
soffiare più a lungo sott'acqua (però non troppo piano,ma nemmeno forzatamente,bensì in modo naturale ma concreto e deciso) per espellere molta aria sporca e fare spazio a quella pulita,dopodichè sarà suficiente aprire la bocca per un attimo in modo naturale per essere sazi di aria buona,e tornare sotto a soffiare.
Spesso dico ai miei allievi di immaginare che insieme alle bolle sott'acqua se ne vada anche la fatica,più ne fai e meglio è.

Quanto alla respirazione a tre,leggi un pò qua:
https://www.nuotomania.it/public/blog/index.php/2012/01/quando-respirare-a-due-o-a-tre/

Ciao

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Re: apnea

defiore73 ha scritto:

secondo voi, considerato il fatto che nuoto praticamente da pochissimo e sarei ancora un girino :-) e' giusto cominciare a lavorare sui tempi o e' ancora prematuro.... perche' noi gia' lo facciamo

Orrore.....

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Re: apnea

stefano '62 ha scritto:
defiore73 ha scritto:

secondo voi, considerato il fatto che nuoto praticamente da pochissimo e sarei ancora un girino :-) e' giusto cominciare a lavorare sui tempi o e' ancora prematuro.... perche' noi gia' lo facciamo

Orrore.....

hahahahahahah a chi lo dici, dovresti vedermi nuotare mentre cerco affannosamente di coprire il tempo hahahahah ( altro che stile ) ...... sembro una scheggia impazzita hahahahha

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46

Re: apnea

ciao. il lavoro in ipossia è meglio farlo prima di un lavoro centrale o dopo ? Grazie.

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Re: apnea

Non esistono regole fisse per gli allenamenti,ma solo relazioni di causa ed effetto da conoscere per valutare come raggiungere meglio i propri obiettivi.
Bisognerebbe prima sapere se il lavoro in ipossia per te è un obiettivo o uno strumento,e se è uno strumento a quale obiettivo dovrebbe servire.
Solo sulla base di queste considerazioni si può stabilire cosa sia meglio fare.
Considera che se lo fai all'inizio sarai più lucido e minimizzerari gli effetti negativi sulla tecnica,quindi è l'ideale se l'ipossia serve ad analizzare con meno disturbi un gesto tecnico.
Se invece lo fai alla fine avrà più caratteristiche aerobiche,dunque più incisivo nel caso ti serva per scopi metabolici per prolungare per esempio una fase di subacquea in un finale di gara.

Ciao

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48

Re: apnea

stefano '62 ha scritto:

Non esistono regole fisse per gli allenamenti,ma solo relazioni di causa ed effetto da conoscere per valutare come raggiungere meglio i propri obiettivi.
Bisognerebbe prima sapere se il lavoro in ipossia per te è un obiettivo o uno strumento,e se è uno strumento a quale obiettivo dovrebbe servire.
Solo sulla base di queste considerazioni si può stabilire cosa sia meglio fare.
Considera che se lo fai all'inizio sarai più lucido e minimizzerari gli effetti negativi sulla tecnica,quindi è l'ideale se l'ipossia serve ad analizzare con meno disturbi un gesto tecnico.
Se invece lo fai alla fine avrà più caratteristiche aerobiche,dunque più incisivo nel caso ti serva per scopi metabolici per prolungare per esempio una fase di subacquea in un finale di gara.

Ciao

Pensavo di farlo per contribuire meglio alla rottura del fiato e per un assetto degli equilibri della nuotata. Almeno a me da questi benefici se fatto all'inizio di ogni seduta. Proverò a farli anche a fine allenamento.Grazie .Ciao

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Re: apnea

In che senso contribuire alla rottura del fiato.
Non so che cosa intendi tu,ma la rottura del fiato è il termine volgare con cui si identifica il momento,che è una delle finalità del riscaldamento,in cui il meccanismo aerobico entra in funzione dopo circa quattro minuti dall'inizio del riscaldamento,e ripaga il debito di ossigeno contratto nei due o tre minuti precedenti a causa dell'esaurimento dei sistemi anaerobici,e che determinava dunque un moderato debito e il relativo fiatone dopo il primo minuto di lavoro.
Non c'entra niente con l'apnea e le sue finalità.

Ciao

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50

Re: apnea

stefano '62 ha scritto:

In che senso contribuire alla rottura del fiato.
Non so che cosa intendi tu,ma la rottura del fiato è il termine volgare con cui si identifica il momento,che è una delle finalità del riscaldamento,in cui il meccanismo aerobico entra in funzione dopo circa quattro minuti dall'inizio del riscaldamento,e ripaga il debito di ossigeno contratto nei due o tre minuti precedenti a causa dell'esaurimento dei sistemi anaerobici,e che determinava dunque un moderato debito e il relativo fiatone dopo il primo minuto di lavoro.
Non c'entra niente con l'apnea e le sue finalità.

Ciao

Forse mi sono spiegato male . Il mio obiettivo in quel giorno era voler fare un 400 mt con virate con respirazione ogni 3 bracciate.Andatura su un A 2. Prima di questo avevo pensato di fare queste piramidali  in ipossia per poter fronteggiare questa mia piccola scommessa. Per quello io pensavo di poter rompere il fiato.Grazie. Ciao

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