Ciao a tutti,
Ho già letto diversi post del topic e nel forum, e vi chiederei un parere/consiglio riguardo la bracciata nel crawl, così riesumo questo topic che mi sembra in argomento.
Ho ripreso nuoto dopo tanti anni di inattività, durante la lezione l'istruttrice mi fa notare che la mia bracciata nel crawl si ferma a metà, all'altezza della pancia diciamo e poi tiravo fuori il braccio dall'acqua. L'entrata era in oltre a braccio curvo e non ben disteso.
Mi correggo allungando il braccio in fase di spinta fino a "toccare" (in modo più o meno figurato) la coscia.
La prima impressione è di una fatica molto maggiore ai muscoli delle braccia, in particolare il braccio più debole sx che talvolta fatico a sollevare fuori dall'acqua dopo che ho nuotato per diverse vasche.
Nei giorni mi rendo conto che per "aiutarmi" nel sollevamento del braccio faccio un uso maggiore della spalla con anche una lieve rotazione di spalla e bacino (il famoso rollio? o un mio errore? ).
Il movimento mi sembra in generale più fluido ed efficace con l'uso della spalla.
Mi accorgo però che adesso il braccio dx, quello su cui ho più forza (faccio sempre respirazione verso dx e ho molte difficolta a respirare a sx) in fase di trazione va molto più in profondità. La sensazione è che in fase di presa del braccio sx, la spalla dx affondi un pò troppo e il braccio dx in fase di trazione va in profondità e in posizione dritta (spalla e mano sulla stessa linea senza angolazione) e allarga di un po' la "circonferenza", insomma come se andasse a cercare l'acqua in profondità e verso l'esterno. Il risultato è che dopo una sessione di nuoto così sento un fastidio alla spalla e al muscolo dorsale, come se avessi eccessivamente sovraccaricato il muscolo.
Ho pensato che il problema potesse essere causato dalla mancanza di angolazione fra spalla e polso, così oggi nuoto facendo attenzione a non tenere il braccio dritto in fase di trazione ma creare angolo fra braccio e avambraccio (guardando un po' di video, credo sia il famoso angolo 90 o 95).
Il risultato è una sensazione di sovraccarico della spalla e dorsale molto minore (è ancora un po' dolorante dalla sessione precedente), una maggiore durezza dell'acqua in fase di trazione (le braccia si sono stancate molto prima insomma) e una maggiore sensibilità in fase di spinta e uscita della mano dall'acqua.
Ora...capendo tutti i limiti nel consigliarmi in base a una descrizione testuale e in attesa della mia prossima lezione di nuoto, vi chiedo:
- Il maggior uso della spalla e leggera rotazione che ho descritto per aiutare il sollevamento/recupero del braccio è corretta o potrebbe essere una "stortura" che ho messo in atto per sopperire alla debolezza del braccio sx?
- La rotazione della spalla sul braccio più debole, può aver causato un affondamento dell'altra spalla in fase di trazione e conseguente trazione a braccio teso e in profondità? Ho è un problema di trazione del braccio dx che parte troppo in ritardo? (orientativamente comincio la trazione del dx quando il sx è appena entrato in acqua)
Può il braccio che si allunga in profondità avermi causato i dolori a spalla e muscolo dorsale?
- Creare angolo fra braccio e avambraccio è corretto? La maggiore resistenza dell'acqua in trazione percepita in questo caso è elemento positivo o negativo?