Re: Esercizi per trovare gli equilibri
Hap! Abbiamo postato quasi in contemporanea e ho inviato prima di leggerti, scusa! L'avessi fatto non sarei più tornata sull'argomento! Eliminerò la esse dal mio alfabeto natatorio ehe!
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Hap! Abbiamo postato quasi in contemporanea e ho inviato prima di leggerti, scusa! L'avessi fatto non sarei più tornata sull'argomento! Eliminerò la esse dal mio alfabeto natatorio ehe!
Ma perchè questi esercizi, in cui si nuota a stile con un solo braccio per volta, sono più faticosi che non la nuotata completa?
Se non hai un buon assetto, soprattutto perché non riesci a sfruttare la spinta inerziale scivolando adeguatamente sull'acqua.
Altrimenti, più o meno faticoso, è un concetto relativo: se il tuo obbiettivo è percorrere 25 metri in tot secondi, evidentemente dovrai sforzarti di più, con un solo braccio, e ciò accadrà due volte, nel senso che non solo c'è un solo braccio che spinge, ma anche la spinta inerziale sarà una sola.
Se invece devi solo percorrere 25 metri, in teoria succederebbe che fai uno sforzo più o meno analogo, ma ci metterai più tempo.
Quando parlo di sforzo parlo di "quantitativo di lavoro".
Questa spiegazione non mi illumina. A stile c'è sempre un solo braccio per volta che spinge, no? Però 50 vasche stile le posso anche fare, ma 25 con il destro e 25 col sinistro no.
Non ho capito perché dici che non ti illumina, però mi sento di dirti che, seppure è vero che a stile (completo) c'è un braccio per volta che spinge, si inserisce la mano per andare a prendere l'acqua cercando di trovare il momento giusto, così da sfruttare al meglio l'inerzia dell'altra spinta, che si sta esaurendo, e che dobbiamo cercare di conservare scivolando al meglio.
Immagina di remare con le pagaie di una canoa: la prima spinta è un po' più faticosa, perché la barca è ferma; poi comincia scivolare, e tu poco per volta acquisti velocità, inserendo di volta in volta la nuova remata sull'inerzia della precedente, cercando di non dare la remata troppo presto per sfruttare il più possibile la spinta, e non troppo tardi, perché altrimenti la nuova remata diventerebbe più faticosa, come era stato con la prima. Capisci che le remate ben accoppiate, in questo stato di cose, richiedono ognuna uno sforzo minore.
Ma il quantitativo di lavoro che ti serve per realizzare una certa performance alla fine dovrà essere il medesimo, in totale: quindi nuotando con un braccio, tutto questo lavoro dovrà essere compiuto da quel braccio, che a ogni bracciata dovrà sforzare un po' di più, perché non potrà giovare della spinta inerziale dell'altro braccio.
Ora, è possibile che poi nel tuo nuotare con un braccio fai fatica perché con le braccia non solo remi per incedere, ma anche per tenerti a galla.
Invece, come nell'esempio precedente, il tuo corpo è come la canoa, e galleggia, e scivola, e questa è la prima cosa; successivamente, si rema con le braccia per portarsi avanti.
Evidentemente il lavoro con un braccio, essendo asimmetrico, porta a disturbare maggiormente gli equilibri, rendendo tutto più difficile; ma proprio per questo costruttivamente più stimolante.
Io per lo meno, quando esercito la nuotata con un braccio solo, penso proprio a questo: devo scivolare e galleggiare normalmente, in primis, e poi uso il braccio per portarmi in avanti.
Non a caso ho parlato di canoa, e non semplicemente di barca; non so se hai mai provato a remare in una canoa con una pagaia: bilanciare le remate è fondamentale, perché altrimenti comincia a ruotare da tutte le parti, senza percorrere un metro. Quindi penso che l'esempio della canoa renda di più l'idea di quanto sia difficile remare con un braccio e basta.
Se remi con un braccio, non è che cominci a ruotare come la canoa su te stessa, ma sotto sotto, anche se non te ne accorgi, si verifica un disturbo dell'equilibrio che può compromettere tantissimo l'efficienza dell'incedere. Questo se non stai attenta o non riesci a galleggiare e scivolare per ben benino.
Forse ti succede che hai troppa fretta di concludere la vasca, come se dovessi farlo con la stessa rapidità di quando lo fai con entrambe le braccia.
Ma invece ti direi di farlo con molta calma: qui il tuo scopo non è finire la vasca il prima possibile, ma di studiare bene le sensazioni che questa situazione squilibrata ti offre.
La fretta, intesa come aumento del ritmo della bracciata, diventa una conseguenza di ciò che dici riguardo all'inerzia. Se voglio sfruttare l'inerzia della bracciata precedente occorre che mantenga il ritmo che adotterei con due braccia, anche se ne uso solo uno. Oppure me ne frego, ma la bracciata è per l'appunto più faticosa e il ritmo, conseguentemente per me, più lento. Quindi col cavolo che respiro ogni tre bracciate.
In entrambi i casi: puff! Pant!
Ho un po' incasinato il discorso...
come per tutti gli esercizi di tecnica ...ci si fa se si rimane rilassati!
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