Erbetta ha scritto:Leggo in varie discussioni che si parla molto di quante bracciate si fanno per coprire la distanza di una vasca. Perchè è così importante questo parametro? Non ho la minima idea di quanto tempo ci voglia a coprire la distanza di na vasca ma, a parità di tempo, che cosa cambia a percorrerla in poche o tante bracciate? E sempre a tal proposito non ho capito molto bene il significato di "lavorare sul ritmo e lavorare in ampiezza".
Ritmo e ampiezza sono tecnicismi per definire alcuni parametri della nuotata.
Ampiezza significa ampiezza della nuotata,cioè quanta strada si fa con una singola azione standard,ed è esattamente il parametro su cui hai chiesto informazioni.
Avere una buona ampiezza significa che l'efficienza della nuotata è soddisfacente,avere carenze di ampiezza significa il contrario.
L'ampiezza della nuotata è la somma di molti fattori:
dalla capacità di mantenere un buon equilibrio abbattendo le resistenze all'avanzamento (equilibrio),
alla correttezza biomeccanica del gesto (tecnica),
alla quantità di forza applicata nell'acqua (capacità fisica)
e alla percentuale di essa che riesce ad essere effettivamente utile (sensibilità propulsiva)
e questo in particolar modo dipende dalla dotazione nervosa dell'allievo che gli permette di "sentire" meglio (propriocezione) quali sono i modi migliori di spingere (biomeccanica della passata subacquea)
e oltre a tutto questo dipende dalla struttura del nuotatore,da quanto è alto e dalla lunghezza delle sue braccia (fattori antropometrici)
infine dipende anche da come si sta nuotando,cioè se piano o forte,oppure se in allungamento o con movimenti più rapidi.
Per questo motivo non esiste il numero ideale di bracciate,perchè dipende troppo dalla evoluzione del nuotatore,dalle sua peculiarità e dalle sue scelte contingenti.
Diciamo che a parità di sforzo,fare più strada con ogni spinta significa avere una migliore efficienza della nuotata,diminuire nel tempo il proprio dato standard significa essere diventati più efficienti;quindi pur restando una vera e propria sciocchezza mettersi a gareggiare su chi fa meno bracciate per vasca,tuttavia lavorare su tutti quei parametri che ho snocciolato sopra è INDISPENSABILE per sviluppare nuotate fluide e congruenti.
Il Ritmo invece è un termine tecnico con cui gli istruttori identificano la corretta distribuzione della forza durante le azioni.
E' un errore di ritmo quando nella nuotata ci sono accenti di forza nei momenti sbagliati o rallentamenti forzosi che irrigidiscono muscoli che dovrebbero invece restare inattivi.
Per esempio gli schiaffi in ingresso di mano seguiti da una decelerazione subacquea sono errori di ritmo,perchè invece la fase subacquea deve essere in accelerazione,cioè con velocità in progressivo aumento dall'ingresso alla spinta finale.
Oppure rallentare le braccia durante il recupero come per iper-controllare la traiettoria,o come per paura di far male all'acqua in ingresso,sono errori di ritmo perchè c'è una indebita attivazione muscolare che produce rigidità e compromette la dinamica delle azioni e la fluidità della nuotata.
Gli errori di ritmo si correggono resettando la nuotata,cioè facendo tutto in modo tranquillo per eliminare gli accenti di forza,e con azioni "morbide" per eliminare le rigidità e il controllo ossessivo.
Ciao
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