credo che cirone abbia colto il problema. INfatti credo che il mio problema principale non sia la tecnica in sè, che non sarà perfetta ma credo sia decente, infatti appena (e sottolineo "appena") mi metto in acqua oppure dopo che ho recuperato il fiato mi sento viaggiare tranquillo, respirando anche ogni 8 bracciate, mi pare di andare veloce senza avere un grosso dispendio di energia...insomma sarebbe tutto perfetto, se non fosse che giò dopo una vasca (50 metri), quella idilliaca sensazione va via, e mi ritrovo a lottare col fiato che inizia a scarseggiare già dopo la seconda bracciata, in pratica vado in iperventilazione. Ora non voglio dire che sono allenato, perchè mi alleno ad intermittenza e diciamo che non avendo uno stimolo dato dalla competizione non faccio mai allenamenti pesanti (anzi), però fisicamente, almeno in apparenza, mi vedo messo bene, e vedere gente magari di 50 anni, con la panza, visivamente meno atletici di me che scivolano nell'acqua con molta più "leggerezza" (e non credo sia un fatto solo di impegno, ok io volendo potrei fare anche 400 metri a stile libero senza fermarmi, ma arriverei alla fine morto penso, mentre vedo gente che macina vasche senza fermarsi), ed allora mi chiedo: dove sbaglio? perchè io sono sicuro che la nuotata di un principiante si differenzia dalla nuotata di un agonista per un innumerevole serie di fattori, ma solitamente c'è UN errore principale, che è quello che ti limita maggiormente. Questo secondo me soprattutto nel nuoto, dove che ne so un movimento sbagliato della mano o una postura sbagliata della testa ti può influenzare per il 30 o 50% la velicità e la resa finale. Quindi il mio scopo è, in assenza di video dimostrativo che spero di poter fare prima o poi (devo trovare qualcuno che me lo faccia, e non è impresa da poco, allenandomi da solo), cercare razionalmente di capir eil problema. Perchè ok lo sport è fatica, ma non può essere solo fatica estenuante, come sarebbe sforzarsi di macinare vasche con quell'errore che ti fa da rimorchio dietro.
Io mi sono concentrato sulla respirazione: praticamente dopo 30-40 metri vado costantemente in iperventilazione, solo nello stile libero in pratica, nella rana e nel dorso vado come una piuma (è questa la cosa strana!) e vorrei capire come evitare. Perchè quando sei in affanno e ti manca costantemente l'aria oltre al fatto che è una fatica immane, ti deconcentri dalla nuotata che peggiora in resa aumentando il consumo di ossigeno, in un circolo vizioso che vorrei interrompere.
MI chiedo, in un momento come questo, meglio che mi concentro sullo stile, facendo ad esempio vasche lente, col pulboy, con le palette, a pugno chiuso, insomma per migliorare lo stile, oppure è solo un fatto di resistenza per cui devo cercare di macinare più vasche possibile col mio stile attuale, e poi automaticamente migliorerò?
Per il fatto di nuotare con altre persone, a parte il fatto in sè che sono un "solitario" (alcuni direbbero che sono proprio asociale, ma io non mi ritengo tale) e non amerei l'idea, soprattutto perchè penso che il livello medio (a meno non mi mettano coi bambini di 7 anni, FORSE ) sarebbe molto sopra il mio e mi costringerebbe a lavori non intensi, ma estenuanti, per mantenere il ritmo con gli altri, e sinceramente per quanto voglia migliorare, non amo l'idea di ammazzarmi di fatica (come facevo un periodo in cui seguivo un corso, tra l'altro non mi sentivo migliorare così tanto, in relazione all'impegno che ci mettevo), ora già ho fatto l'abbonamento per 3 volte a settimana di nuoto libero, se ci aggiungessi un corso almeno 2 volte a settimana vorrebbe dire nuotare tutti i giorni...ok male non fa però insomma, per un principiante 5-6 volte a settimana son tante! ma ci penserei pure, se non fosse il fatto che a giugno non credo inizino altri corsi. magari l'anno prossimo ci penserò.
Ultimissima cosa: guardando un po' di video su youtube in cui parlano dei vari stili e dei più comuni tipi di nuotatori con i relativi errori, credo di rientrare in quello che chiamano il "kicktastic" (se guardate su youtube lo trovate subuto: ecco io nuoto a quel modo proprio), e questo spiegherebbe anche l'intenso consumo di ossigeno. Ovvero, siccome mi ricordavo che così diceva il mio allenatore, io nella fase di spinta cerco di spingere moltissimo, come se "schiaffeggiassi" l'acqua, ma mi chiedo, è giusto così? ho sempre pensato che era necessario farlo, perchè giustamente è nella fase di spinta che ti propelli di più, ma mi chiedo: se ci mettessi troppa forza? (considerate che ho una muscolatura del braccio e delle spalle abbastanza forte, e questo potrebbe aumentare ulteriormente il fabbisogno di ossigeno).
In pratica per farvi un'idea di come nuoto (andamento da crocera, dopo almeno 50 metri): bracciate lente, lunghe almeno così mi pare, circa 46-55 al minuto, con rollio accentuato (altra cosa che mi diceva il mio istruttore, ma forse lo accentuo troppo? non so), gambe poche (ho già poco ossigeno di mio, se lo consumo pure per le gambe penso che farei peggio) principalmente mi stabilizzo soltanto, una respirazione ogni 2-3, una piccola pausa (questo è un'abitudine sbagliata che mi porto, ma anche una conseguenza della scarsa resistenza) tra una bracciata e l'altra, faccio 200 metri (se ho voglia di faticare un po') poi mi fermo 30-45 secondi e riparto. IN media farò 1500 metri per allenamento, sempre se va bene. Inoltre ora me l'hanno fregato e lo dovrò ricomprare, ma ho notato che con il pulboy sento nettamente meno fatica e posso macinare più vasche di file, ma non so il motivo.
QUalche modo per aumentare il fiato in modo semplice lo conoscete? se no sarò costretto a nuotare col boccaglio, se continuo così! ah, inoltre sto prendendo i tempi e le bracciate per vasca, e mi sto accorgendo che non miglioro affatto: faccio 50 metri (senza tuffo, poca spinta) in 1:05-10 con una andatura normale (46 bracciate se allungo molto e cerco di sfruttare pure lo scivolamento), se cerco di fare uno sprint ci metto poco meno, circa 53 secondi per le solite 54 bracciate (, anche se mi affatico parecchio di più ed aumento parecchio il numero di bracciate (che suppongo meno "complete" però). INsomma non vedo miglioramenti, eppure mi sto allenando 1 ora ogni volta (diciamo 45 minuti vivi) per 3 volte a settimana, e dovrei vedere qualche miglioramento, dopo un mese e mezzo circa. Anche il fatto che con lo sprint ci metta poco meno che con l'andatura di crocera, significa che già con quest'ultima vado quasi al limite delle mie possibilità, ovvero mi impegna molto.
Dimenticavo di dire: siccome non mi va di portarmi dietro un foglio con l'allenamento, è proprio indispensabile per vedere miglioramenti seguire una tabella tipo quella del sito? se vado a senso e macino vasche ugualmente, alternando magari dorso e stile come mi viene, ho possibilità di migliorare?