Argomento: Atletica e Nuoto

Non so se è giusta posta qua.
Leggendo la gazzetta ho letto che la Pellegrini associa la preparazione in acqua e a secco anche l atletica..
Cosa ne pensate? Il preparatore dice che è utile per la parte aerobica? Che ne pensate? Chiedo  anche ai più esperti non solo ai nuotatori

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Re: Atletica e Nuoto

L'altletica dà al corpo certamente un sacco di benefici che il suo preparatore di certo conoscerà..
Penso che stimolare il corpo con allenamenti e modalità sempre nuove sia utilissimo..
Mi piacerebbe sapere cosa fa di preciso smile

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Re: Atletica e Nuoto

Io ho aperto questa discussione per questo!!! Nell intervista dice che per non stare troppo 'ferma' svolge sedute di atletica.. Sembra trovare vantaggio da questa cosa!!

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4 (modificato da ricottina 17-07-2013 20:44:30)

Re: Atletica e Nuoto

Io ho visto per la prima volta una piscina a 50 anni, ma ho fatto atletica a livello agonistico da ragazzo. Ho ovviamente trovato differenze, alcune sorprendenti. Per esempio vedo che i nuotatori fanno molti km al giorno (7-8), compresi i velocisti, mentre in atletica gli allenamenti sono molto più corti (direi 1-1.5 Km per i velocisti), dopo almeno mezzora di riscaldamento.
Vedo che anche i tempi di recupero nelle ripetute, nel nuoto possono essere brevissimi ed anche ad un dilettante anziano come me qualche volta sono sufficienti pochi secondi di riposo per ripartire, mentre i recuperi in atletica sono generalmente più consistenti.
Un'altra cosa che mi ha colpito dei nuotatori guardandoli da vicino è la magrezza relativa delle gambe.
Poi, vagando nel forum, ho riconosciuto un sacco di termini che mi ricordo dall’atletica (resistenza alla velocità, etc.), ma del resto è ovvio, visto che qualunque sia l’elica (braccia nel nuoto e piedi nell’atletica) o il motore (muscoli del tronco o delle gambe), alla fine il problema è trovare il combustibile.
Ciò detto, l’articolo di stamattina mi ha un po’ sorpreso perché accomuna il potenziamento aerobico con i 400 mt. I 400 sono resistenza alla velocità ed è meglio affrontarli seriamente con una preparazione specifica, non a caso li chiamano “la corsa che uccide”, quindi  a me non sembra una grande idea.
Il tempo (66 sec) comunque, per la cronaca, è scarsino!

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Re: Atletica e Nuoto

Io lo vedo come un'aggiunta per potenziare le gambe in resistenza. La pellegrini credo possa correre tranquillamente sotto quel tempo, andando però a snaturare l'allenamento di appoggio a quello principale che è in vasca.

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6 (modificato da Thorpe 26-07-2013 12:12:17)

Re: Atletica e Nuoto

Per andare forti in acqua bisogna allenarsi rompendosi il culetto in acqua e non correndo o facendo chissa cosa fuori dal nostro carissimo liquido....

Ovviamente le attività a secco come aiuto nella preparazione sono molto utili, la palestra con i carichi a secco, è  addirittura fondamentale oltre a un certo livello....

resta di fatto però che devono girare intorno al nuoto e nn deve essere quest'ultimo a girare intorno alle varie attività a secco.. il lavoro in vasca è sempre prioritario.


La pellegrini sta facendo questo poichè a suo dire si trova nell'anno "sabbatico"  quindi evidentemente si allena per alenarsi ma nn spinge sull'acceleratore, vedi la sua scelta di gareggiare a dorso, e quindi variare un pò gli stimoli, fare qualcosa di diverso, questo credo sia uno dei motivi principali...  Che poi dia una dato aerobico importaante di base ci sta, ma nn è nulla di specifico, la resistenza aerobica nel nuoto si fa nuotando e macinando serie di  A2 e successivamente anche  B1 E B2.

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7 (modificato da ricottina 26-07-2013 22:39:22)

Re: Atletica e Nuoto

Oggi Repubblica riportava che la Pellegrini ha riparlato dei 400 mt. Li ha giustamente riportati ad una prestazione di resistenza alla velocità, ma quello che ora non torna è che apparentemente li corre in progressione, partendo piano e accelerando dopo. Così arriva riposata e serve a poco. Se l'obbiettivo è quello di provare l'ebbrezza di 25 mmol/l di acido lattico (livelli che non credo si raggiungano nel nuoto), bisogna partire forte e quando arrivi ai 200 e sei quasi morto, inizi la corsa in salita per arrivare alla fine.
Non credo comunque che serva, se no lo farebbero tutti i nuotatori. Quello che può essere utile è invece per l'aspetto psicologico: qualche volta Federica si è tirata indietro sui 400 sl, Soffrire sui 400 piani è certamente un buon allenamento mentale per imparare a soffrire poi in acqua. Comunque farlo a ridosso delle gare non mi sembra una grande idea, perché ho l'impressione che il nuoto si regga su equilibri delicati. Speriamo che sia circondata da professionisti validi: già l'anno scorso l'idea un po' strana di cambiare allenatore prima delle Olimpiadi non ha portato frutti.

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