Argomento: Scelta pinne per salvamento

Chiedo a tutti, ma soprattutto a Stefano 62 che credo sia il più esperto per quanto concerne il salvamento, un parere sull' acquisto di un paio di pinne che possono fare la differenza con il mare agitato.
Premetto che non mi sono mai allenato con nessun tipo di pinne, ma dovendole usare per il mio lavoro di bagnino vorrei un ausilio efficiente in termini di propulsione e senza spendere un capitale. Anche perché ho visto pinne piccole tipo le Finis Edge, ma credo siano più adatte per l' allenamento, mentre altre a pala lunga sono dichiarate adatte per la velocità. Sono un po' confuso.
Vi ringrazio.
Francesco

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Re: Scelta pinne per salvamento

Ciao, faccio subito chiarezza sui pro e contro delle pinne.

I Pro:
Le pinne nel salvamento NON servono ad andare più veloce e nemmeno a vincere la corrente.
Perchè nella stragrande maggioranza dei casi la differenza di velocità o di contrapposizione alla corrente è ininfluente.
Difatti se la corrente è forte le pinne non faranno la minima differenza, se invece è debole la differenza di velocità può compensare il tempo perso per metterle solo in rari casi dove il pericolante è molto lontano e i frangenti e le secche sono dislocati in modo da non obbligarti a camminare come un papero tra una nuotata e l'altra.

Il valore aggiunto della pinna nel salvamento risiede sopratutto nella possibilità di galleggiare meglio con un pericolante aggrappato al collo o con pericolanti multipli, o nella facilità con cui ci si può immergere per recuperi in profondità.

I contro:
principalmente due
1 - l'impiccio nell'indossarle e la difficoltà di capire in fretta in quale punto convenga farlo:
difatti può capitare di mettere le pinne poi nuotare un tratto e poi ritrovarsi a dover camminare come un papero in una successiva secca prima di ributtarsi a nuoto.
L'alternativa sarebbe prima fare un pezzo a nuoto senza pinne (ma tenendole dove....tra i denti ?) poi metterle nella secca mentre onde fortissime rischiano di fartene perdere una e poi buttarti finalmente a nuoto.
2 -l'impiccio nel rientro col pericolante:
cosa facciamo se mentre trasportiamo un pericolante privo di sensi arriviamo a una secca che ci impedisce di nuotare ?
Camminiamo come un papero col pericolante a pompieristica o appoggiamo il pericolante nell'acqua bassa mentre ci togliamo le pinne ?

Le conclusioni sono due:
la pinna è uno strumento importante, ma il suo utilizzo è da valutare con estrema attenzione situazione per situazione.
La situazione ideale è quando siamo di supporto a un collega in azione, nel qual caso abbiamo il compito di garantire la sicurezza del rientro e la pinna è un aiuto oggettivo; oppure quando abbiamo la certezza che durante il nostro intervento avremo il supporto di qalche collega che ci toglie l'impiccio del rientro a papero.

Ma in ogni caso l'impiccio è qualcosa con cui fare i conti, ed è necessario minimizzarlo.

L'unica pinna davvero utile nel salvamento quindi è la pinna corta perchè consente una maggiore agilità di movimento e offre minore impatto ai marosi mentre la si indossa.
Cercate anche di avere un contenitore a tracolla che vi consenta di portarvele dietro mentre nuotate e poi indossarle al momento giusto.
Evitare nel modo più assoluto le pinne multi-misura, quelle con le bretelle per regolare la dimensionde del piede.
Alla prima onda resterete senza pinna.

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