Re: Respirazione stile libero

interessante la risposta di stefano a ceodecasteo..mmm

non importa quante volte cadi, ma quante volte cadi e ti rialzi

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Re: Respirazione stile libero

Quando avevo cominciato a nuotare, ricordo che la maggior parte degli istruttori sosteneva che l'espirazione, nuotando a stile, deve essere continua e progressiva: diluita lungo il lasso di tempo in cui la testa sta in immersione.

Ho anche letto, però, non ricordo se sulle pagine di Nuotomania o forse su Wikipedia, che spesso i nuotatori di lungo corso tendono invece a trattenere l'aria per un certo tempo, per poi espellerla poco prima di approntarsi a inspirare.

Non so bene perché, ma oggi mi sono sorpreso a respirare così anch'io.
Da tempo ho smesso di tenere il conto delle respirazioni, e in effetti respiro un po' quando credo.
Però mi succede che siccome sono sempre piuttosto concentrato sulle sensazioni di acquaticità, per evitare di distrarmi e godermi queste sensazioni più a lungo senza disturbi, secondo me ho preso l'abitudine di trattenere l'aria per un qualche bracciata, poi espellerla (diciamo nel giro di un paio di bracciate) appunto quando comincio a sentire che avrò bisogno di aria nuova.

È un'abitudine che devo cercare di levarmi, oppure si tratta di un modo di respirare che ha una sua valenza?

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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Re: Respirazione stile libero

Mia esperienza:

Se trattieni l'aria ti stanchi prima, prova a fare delle ripetitute da 800 mt e poi dimmi se le hai completate trattenendo la respirazione. Credo che si e no riuscirai a nuotare 4 vasche da 25.

La respirazione deve essere fluida, almeno per grandi volumi di lavoro.

Ciao

1) AUT DISCE, AUT DISCEDE
2) Azzoppare il cavallo pensante....questo

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104

Re: Respirazione stile libero

Anche io come Cirone tendo a trattenere l'aria. Ma sei sicuro Mario che e' + faticoso? Per me trattenerla e' automatico e non mi pesa, mi fa' + fatica cercare di buttarla fuori distribuendola in tutte le bracciate.

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105 (modificato da Cirone Furioso 22-06-2011 23:11:14)

Re: Respirazione stile libero

Credo che la considerazione di Mario abbia abbastanza senso, nonostante tutto.
L'unica cosa che mi fa pensare è che il mio ultimo istruttore ci ha spiegato che facendo apnea è necessario trattenere appunto l'aria per il tempo che si sta in immersione (ad esempio facendo rana subacquea), ed espirare solo quando ci si appresta a riemergere.
Stando alle sue indicazioni, cominciare a espirare da subito, anche debolmente, sarebbe proprio nocivo: in effetti quando ho realizzato che mi sono abituato a respirare in questo modo, ho riprovato a espirare come facevo prima, ma mi viene una sensazione come da giramento di testa; ho la sensazione di perdere il controllo del debito d'ossigeno.
Come dire che questo breve lasso di apnea mi consente di avere più ossigeno a disposizione per concentrarmi meglio su come mi sto muovendo.

The ice caps are melting, Leonard.
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106

Re: Respirazione stile libero

Io se inizio ad espirare subito vado in debito di aria , mi manca proprio , invece se per una o due bracciate la trattengo, sensa nessuno sforzo, mi sembra di procedere meglio . Probabilmente difetto nell'espirazione costante e prolungata

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Re: Respirazione stile libero

Ciro, parlavo della respirazione crawl. Per la rana la penso come il tuo istruttore. Dovete immaginare lo scambio respiratorio come un metronomo che detta i tempi di nuotata. Provate a visionare le immagini DAL BASSO di una gara 1500 e notate in quale momento della bracciata buttano via l'aria. Ripeto, per esperienza personale, per distanze brevi (50 e 100 mt) la respirazione la eseguo un pò trattenuta, per lunghe distanze preferisco una espirazione lenta ma costante. Dopo quasi 2 anni di nuoto riesco a respirare (nelle ripetute da 800 mt) ogni 4 bracciate e conto di arrivare a 6 nel tempo, perchè sono convintissimo che la respirazione disturbi la nuotata (almeno nel mio caso).

Ciao

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108

Re: Respirazione stile libero

Che io sappia va bene iniziare subito a soffiare come, specie se si fanno più bracciate, trattenere per qualche bracciata e iniziare dopo, l'importante è che una volta iniziato a espellere aria non ci si fermi e si finisca di soffiarla tutta. Cioè non va bene soffiarla a tratti! Io faccio provare già nel corso ambientamento a soffiare nei più svariati modi, variando i tempi, aspettando o no e variando naso/bocca o tutti e due insieme. In modo che quando uno arriva ad allenarsi come voi, può scegliere come respirare a seconda della necessità del momento, percui penso che ognuno deve scegliere il metodo con il quale si trova meglio.
L'apnea invece è un altro campo, siccome bisogna restare senza respirare il più a lungo possibile, conviene senz'altro tenersi l'aria nei polmoni!

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Re: Respirazione stile libero

Sì, il riferimento che ho fatto all'apnea è un po' fuori tema: anch'io parlavo di crawl.
Ho citato questa cosa per spiegare il motivo per cui trattenere un poco il fiato mi sembrava potesse avere un senso.

The ice caps are melting, Leonard.
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Re: Respirazione stile libero

Cirone Furioso ha scritto:

Ho anche letto, però, non ricordo se sulle pagine di Nuotomania o forse su Wikipedia, che spesso i nuotatori di lungo corso tendono invece a trattenere l'aria per un certo tempo, per poi espellerla poco prima di approntarsi a inspirare.

E' una tecnica valida che uso anche io,molto comune ma adatta a chi con la respirazione sa farci pure le acrobazie.
Però si tratta di uno o due secondi,non di sette bracciate,e deve venirti naturale,altrimenti lascia stare.

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

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Re: Respirazione stile libero

eureka ha scritto:

Io se inizio ad espirare subito vado in debito di aria , mi manca proprio ,

Significa che i tuoi muscoli dentati posteriori (i guardiani della respirazione) non hanno resistenza e non sono in grado di lavorare lentamente in modo controllato per lungo tempo,ma si irrigidiscono subito e il risultato è che non riesci più a soffiare.
Traduzione:non hai abbastanza fiato e devi migliorare la tua capacità.
Respirazioni a candela fatte lentamente (3 secondi sotto e uno fuori a prendere aria) in ripetute crescenti da 30,poi 40 etcetera fino a cento.

Ciao

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112 (modificato da .fabioss. 11-07-2011 19:31:32)

Re: Respirazione stile libero

scusate se mi intrometto in questa discussione ma anch'io volevo cercare di capire una cosa.
quando nuoto a stile libero se comincio a espirare subito appena la testa è in acqua riesco a malapena a fare 2 bracciate, ma proprio a malapena tant'è che quando giro la testa per respirare sono quasi sfinito e quindi mi risulta difficile farmi tutti i 25m, anzi diciamo che mi faccio mezza vasca e poi mi tocca fermarmi per 1 secondo e riprendere. questo, voi lo sapete meglio di me, non va bene. cioè la vasca va fatta TUTTA.
allora praticando nuoto libero ed esercitandomi per diverse vasche ho notato anch'io la cosa che dicevate prima e cioè che se trattengo l'aria diciamo per le prime due bracciate poi riesco a espirare completamente e fare altre 2 bracciate prima di inspirare. in sostanza se espiro subito riesco a malapena a fare 2 bracciate e poi mi tocca fermarmi, se invece trattengo l'aria per le prime 2 bracciate riesco a farne in totale 4 tra una inspirata e l'altra e non mi serve fermarmi a metà vasca.

da quello che ho capito leggendo i vostri post se non erro non dovrebbe essere errata come tecnica, ovviamente sempre se quando si comincia ad espirare non ci si fermi e non si espiri quindi a tratti. cioè:
1) trattenere l'aria per le prime bracciate
2) "buttare fuori" tutta l'aria per le ultime bracciate
3) inspirare
4) ripetere così fino a fine vasca


spero di aver capito bene.


stefano '62 ha scritto:
eureka ha scritto:

Io se inizio ad espirare subito vado in debito di aria , mi manca proprio ,

Significa che i tuoi muscoli dentati posteriori (i guardiani della respirazione) non hanno resistenza e non sono in grado di lavorare lentamente in modo controllato per lungo tempo,ma si irrigidiscono subito e il risultato è che non riesci più a soffiare.
Traduzione:non hai abbastanza fiato e devi migliorare la tua capacità.
Respirazioni a candela fatte lentamente (3 secondi sotto e uno fuori a prendere aria) in ripetute crescenti da 30,poi 40 etcetera fino a cento.

Ciao

questo tipo di esercizio m'interessa. cioè tu dici di andare giù, espirare completamente per 3 secondi, poi tornare su per 1 secondo e ripetere in questa maniera inizialmente per 30 secondi, poi 40 e così via. ho capito bene.
beh se serve ad allenare la respirazione allora lo farò di sicuro.

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Re: Respirazione stile libero

La respirazione a candela è affaticante?

Spiego: è il classico tipo di esercizio che non ho mai voglia di fare, perché devi fermarti apposta per farlo.
E allora io ne faccio un po' quando faccio le ripetute dispari e mi fermo dalla parte fonda della vasca.
Bè, in effetti anche dalla parte bassa.
Mi dico che se praticare la respirazione a candela fa bene, se riesco a farlo in modo tale da prendere anche fiato, va anche meglio.

È un ragionamento sensato?

The ice caps are melting, Leonard.
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114

Re: Respirazione stile libero

@fabioss

trattenerla come fai tu è un errore.
l'aria va eliminata tutta gradualmente per poi assumerne di nuova attraverso la respirazione.
se non riesci, significa che non sei abituato a questo fondamentale e quindi devi lavorarci sopra
wink

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115

Re: Respirazione stile libero

nuotix ha scritto:

@fabioss

trattenerla come fai tu è un errore.
l'aria va eliminata tutta gradualmente per poi assumerne di nuova attraverso la respirazione.
se non riesci, significa che non sei abituato a questo fondamentale e quindi devi lavorarci sopra
wink

il problema è che ho fiato per due sole bracciate, cioè il movimento comunque mi fa consumare aria più velocemente e quindi arrivo alla fine della seconda bracciata dove devo prendere aria subito perchè non ne ho più.
il fatto di trattenere il fiato per le prime 2 mi permette di farne 4 in tranquillità e di prendere aria dopo con la stessa tranquillità, però se dici che è sbagliato...

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116 (modificato da Cirone Furioso 11-07-2011 23:05:48)

Re: Respirazione stile libero

Mi permetto di dirti la mia, del resto sono concetti che sono stati tanto diffusamente discorsi sul forum, che li ho assimilati persino io.
Credo di poter dire che ci sono vari aspetti:
- la strategia nel gestire l'economia delle risorse (in questo caso l'aria a disposizione)
- gli strumenti per farlo (la muscolatura e la capacità polmonare)
- fra questi due ci sta anche il fatto di avere una nuotata ergonomica: già diverse volte si è scritto che se non si è in grado di percorrere almeno l'intera vasca corta a stile in apnea, vuol dire molto probabilmente che la nuotata è troppo dispendiosa, e quindi bisogna migliorarla.

Io provo a mettertela così: fai il paragone con quando fai attività terrestre. Mica stai lì a dirti quante volte respiri e ogni quanto giusto?
Penso che dotarsi di una buona tecnica respiratoria nel nuoto sia arrivare a un punto in cui succede quasi la stessa cosa.
Anche per questo (e anche qui riporto concetti già discorsi) è bene imparare a respirare da entrambe le parti. Uno deve riuscire a respirare quando ne ha bisogno.
Di qui, ritorno al primo punto di cui sopra: gestisco la respirazione a seconda di cosa mi propongo di fare.
Ad esempio, se voglio fare un lungo tratto in apnea, non comincio a espirare subito.
Oppure se voglio fare un breve tratto in scatto, cerco di gestire la respirazione in modo da fare il minor numero di scambi (respiratori) possibili.
Magari sto facendo un numero elevato di ripetute, e allora penso che sia buono il consiglio di Mario, di dosare con ritmi lunghi e ben distesi lo scambio respiratorio; se poi per caso vado un po' in debito perché ho calcato un po' troppo, faccio un po' di metri in cui respiro ogni bracciata, per riprendere un po' fiato.
Ti confesso che anche a me è successa la stessa cosa l'ultima volta che ho pensato attivamente a espirare fin da subito: mi ha portato rapidamente al debito di ossigeno.
Credo che questo non sia un bene, ma altresì durante la mia nuotata "di crociera" non penso affatto a quando respirare, mi viene ormai abbastanza spontaneo. Se comincio a fare questi conti nella testa, senz'altro vuol dire che sto nuotando male e che è il momento di fare una piccola sosta e riprendere la concentrazione.

Ovviamente le mie sono considerazioni di un neofita che si sforza di nuotare con senso critico, e che cerca di imparare qualcosa da questo forum: infatti aspetto al riguardo i commenti dei moderatori.

Ciao!

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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117 (modificato da nuotix 12-07-2011 08:25:06)

Re: Respirazione stile libero

@ fabioss

cirone ha ragione.
non devi sforzarti di prendere aria ogni 4 bracciate se non sei in grado di farlo.
la respirazione non ha dei canoni rigidi da rispettare perché un nuotatore respira quando ne sente la necessità e tanto meno cerca di trattenere l'aria tongue
ad esempio se in questo momento elimini gradualmente tutta l'aria che hai preso e non riesci a fare più di 2 bracciate, benissimo, non c'è nessun problema. respiri ogni due bracciate magari nuotando 50m respirando sul lato destro e 50m sul lato sinistro. poi solo con l'allenamento e la pratica sarai in grado di respirare ogni 3 o ogni 4 senza trattenere l'aria che, se risulta una attività forzata, rende la nuotata molto tesa

se ti può interessare potresti fare un esercizio che si chiama ipossia. io ad esempio la inserico praticamente in ogni allenamento nel riscaldamento.
fai 300/400m cambiando la respirazione. si può fare o su ciclo di bracciata o su vasca
ad esempio, ipossia su ciclo di bracciata significa che respiri 1 volta dopo 2 bracciate, 1 volta dopo 3 bracciate, 1 volta dopo 4 bracciate (2-3-4). consecutivamente.
ipossia su vasca: esempio 25m respirando ogni 2 bracciate, 25m respirando ogni 3 bracciate, 25m respirando ogni 4 bracciate.
questi sono solo dei semplici esempi che se vorrai potrai cambiare a scelta

(a volte a noi ci facevano fare 3-5-9)

wink

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118

Re: Respirazione stile libero

Cirone Furioso ha scritto:

Mi permetto di dirti la mia, del resto sono concetti che sono stati tanto diffusamente discorsi sul forum, che li ho assimilati persino io.
Credo di poter dire che ci sono vari aspetti:
- la strategia nel gestire l'economia delle risorse (in questo caso l'aria a disposizione)
- gli strumenti per farlo (la muscolatura e la capacità polmonare)
- fra questi due ci sta anche il fatto di avere una nuotata ergonomica: già diverse volte si è scritto che se non si è in grado di percorrere almeno l'intera vasca corta a stile in apnea, vuol dire molto probabilmente che la nuotata è troppo dispendiosa, e quindi bisogna migliorarla.

Io provo a mettertela così: fai il paragone con quando fai attività terrestre. Mica stai lì a dirti quante volte respiri e ogni quanto giusto?
Penso che dotarsi di una buona tecnica respiratoria nel nuoto sia arrivare a un punto in cui succede quasi la stessa cosa.
Anche per questo (e anche qui riporto concetti già discorsi) è bene imparare a respirare da entrambe le parti. Uno deve riuscire a respirare quando ne ha bisogno.
Di qui, ritorno al primo punto di cui sopra: gestisco la respirazione a seconda di cosa mi propongo di fare.
Ad esempio, se voglio fare un lungo tratto in apnea, non comincio a espirare subito.
Oppure se voglio fare un breve tratto in scatto, cerco di gestire la respirazione in modo da fare il minor numero di scambi (respiratori) possibili.
Magari sto facendo un numero elevato di ripetute, e allora penso che sia buono il consiglio di Mario, di dosare con ritmi lunghi e ben distesi lo scambio respiratorio; se poi per caso vado un po' in debito perché ho calcato un po' troppo, faccio un po' di metri in cui respiro ogni bracciata, per riprendere un po' fiato.
Ti confesso che anche a me è successa la stessa cosa l'ultima volta che ho pensato attivamente a espirare fin da subito: mi ha portato rapidamente al debito di ossigeno.
Credo che questo non sia un bene, ma altresì durante la mia nuotata "di crociera" non penso affatto a quando respirare, mi viene ormai abbastanza spontaneo. Se comincio a fare questi conti nella testa, senz'altro vuol dire che sto nuotando male e che è il momento di fare una piccola sosta e riprendere la concentrazione.

Ovviamente le mie sono considerazioni di un neofita che si sforza di nuotare con senso critico, e che cerca di imparare qualcosa da questo forum: infatti aspetto al riguardo i commenti dei moderatori.

Ciao!

discorso più che sensato. wink

nuotix ha scritto:

@ fabioss

cirone ha ragione.
non devi sforzarti di prendere aria ogni 4 bracciate se non sei in grado di farlo.
la respirazione non ha dei canoni rigidi da rispettare perché un nuotatore respira quando ne sente la necessità e tanto meno cerca di trattenere l'aria tongue
ad esempio se in questo momento elimini gradualmente tutta l'aria che hai preso e non riesci a fare più di 2 bracciate, benissimo, non c'è nessun problema. respiri ogni due bracciate magari nuotando 50m respirando sul lato destro e 50m sul lato sinistro. poi solo con l'allenamento e la pratica sarai in grado di respirare ogni 3 o ogni 4 senza trattenere l'aria che, se risulta una attività forzata, rende la nuotata molto tesa

se ti può interessare potresti fare un esercizio che si chiama ipossia. io ad esempio la inserico praticamente in ogni allenamento nel riscaldamento.
fai 300/400m cambiando la respirazione. si può fare o su ciclo di bracciata o su vasca
ad esempio, ipossia su ciclo di bracciata significa che respiri 1 volta dopo 2 bracciate, 1 volta dopo 3 bracciate, 1 volta dopo 4 bracciate (2-3-4). consecutivamente.
ipossia su vasca: esempio 25m respirando ogni 2 bracciate, 25m respirando ogni 3 bracciate, 25m respirando ogni 4 bracciate.
questi sono solo dei semplici esempi che se vorrai potrai cambiare a scelta

(a volte a noi ci facevano fare 3-5-9)

wink

il vostro discorso è giustissimo, in sostanza è solo una questione di pratica. io comunque nella mia situazione attuale trovo, per via della resistenza ridotta al minimo, piuttosto arduo farmi 25m espirando fin da subito perchè già dopo 12m vado in debito di ossigeno e mi accorgo che la nuotata (quindi bracciate e respirazione) non è rilassata ma comincio a irrigidirmi.
la questione di trattenere l'aria per 2 bracciate e successivamente espirare completamente e farne altre 2 prima di inspirare è un'attività che mi viene del tutto naturale e infatti la nuotata (quindi intendo sempre bracciate e respirazione) è decisamente più sciolta.
dico che mi viene del tutto naturale perchè forse sono anni che riesco a gestirla in questa maniera (non mi riferisco allo stile libero ma proprio al fatto di trattenere l'aria e fare delle bracciate) e quindi in un certo senso mi sono abituato.

detto questo però mi rendo conto che sarebbe meglio se riuscissi ad espirare fin da subito, magari cominciando da 2 bracciate dove comunque ho ancora qualche difficoltà, per fare pratica e arrivare a fare 4 bracciate magari espirando continuamente con la stessa scioltezza con la quale riesco a farne 4 diciamo a modo mio.

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Re: Respirazione stile libero

.fabioss. ha scritto:

questo tipo di esercizio m'interessa. cioè tu dici di andare giù, espirare completamente per 3 secondi, poi tornare su per 1 secondo e ripetere in questa maniera inizialmente per 30 secondi, poi 40 e così via. ho capito bene.
beh se serve ad allenare la respirazione allora lo farò di sicuro.

Non trenta secondi ( o cento) ma trenta volte (cioè circa due minuti),poi 40 poi 50 e cosi via fino a 100 (6 o 7 minuti).

Comunque in fase di apprendimento le pause respiratorie sono assolutamente da evitare.
L'aria entra e poi esce e cosi via,senza mai fermarsi a bocca chiusa.
Ho un collega molto bravo che le infila anche agli inizi,con buoni risultati per i suoi allievi,ai quali riesce effettivamente a trasmettere ciò che deve,e a sviluppare buone e lunghe espirazioni.
Ma è una pratica (di elevato livello didattico) che ha sviluppato nel tempo con raziocinio e intelligenza e che necessita di determinati accorgimenti e di avere ben chiare le funzionalità della respirazione,dunque abbastanza difficile e non alla portata di un maestro meno che ottimo e nemmeno di un autodidatta.

Perciò consiglio di cercare di sviluppare la capacità di soffiare (come consigliato in tutti i testi) senza pause,senza eccessi ma a lungo,allenandosi con le esercitazioni a candela al bordo vasca.
E poi innestarla sula nuotata avendo cura di NON buttare fuori tutta l'aria nel momento stesso in cui metti giù la testa.
Certo che se uno soffia subito a manetta,è difficile durare più di due secondi.

Ciao

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Re: Respirazione stile libero

nuotix ha scritto:

@fabioss

trattenerla come fai tu è un errore.
l'aria va eliminata tutta gradualmente per poi assumerne di nuova attraverso la respirazione.
se non riesci, significa che non sei abituato a questo fondamentale e quindi devi lavorarci sopra
wink

Proprio come ho appena scritto.

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Re: Respirazione stile libero

Faccio inoltre notare che soffiare da subito non porta a vuotarsi di ossigeno e al relativo debito.
Si tratta infatti di aria "sporca",già usata,carica di anidride e da espellere,dunque soffiarla fuori con decisione non intacca le scorte di ossigeno.
L'idea del debito di ossigeno in realtà è "fame di aria",nel senso che la compressione eccessiva (e precoce) dei polmoni per espellerla determina il bisogno opposto di espanderli,come un elastico teso che vuole tornare allo stato inerte.
Per contro,se si soffia per troppo poco tempo accade che l'eccesso di anidride resta in circolo con gravi conseguenze (affaticamento precoce e rigidità muscolare).

La soluzione è imparare a soffiare molto a lungo ma piano,per non innescare il bisogno di decomprimere precocemente i polmoni (come l'elastico troppo teso) e tornare a inspirare troppo presto.

Ciao

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122

Re: Respirazione stile libero

il mio problema allora è proprio quello. devo imparare e non soffiare fuori tutta l'aria in maniera così veloce come faccio perchè altrimenti appunto vado in debito d'aria e non ce la faccio.
penso quindi di aver inquadrato il problema.

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123 (modificato da enjoymike 19-07-2011 22:28:38)

Re: Respirazione stile libero

Mi inserisco in questa discussione cosi non frammentiamo troppo il forum, per aggiungere una questione su un dettaglio nella respirazione che mi e' venuto in mente oggi mentre facevo esercizi di respirazion con un braccio solo a stile libero:
Ma durante quei pochi secondi in cui la testa si gira a prendere aria, il braccio dal lato dove si prende aria è quasi arrivato lungo il corpo alla fine della spinta pronto a uscire (giusto?)
parallelamente l'altro braccio, quello con la mano che va in presa, sta gia iniziando a prendere acqua? oppure e' ancora allungato in avanti? Perchè oggi mi sono accordo che io finisco la presa d'aria che il braccio e' gia affondato di 30/ 40 gradi (cosi a percezione) mentre in alcuni video noto che c'è una micro pausa di "scivolamento" intanto che la testa si gira a prendere aria in cui la mano resta quasi in appoggio sull'acqua di fronte alla spalla.
Mi chiarite un po' la situazione? Mike
DImenticavo, respirazione ogni tre. smile

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Re: Respirazione stile libero

Quando respiri il braccio attivo è fuori dall'acqua.
Quindi è necessario che il braccio "inerte" non lo sia poi tanto,e anzi crei appoggi ed equilibrio.
Il fatto che sia (apparentemente) quasi fermo o che sia invece già un pò più affondato del gomito dipende esclusivamente dal tipo di nuotata:veloce o lunga,rapida o tranquilla.
Cioè non è tanto importante.
Quello che invece è importante,è che appunto crei un appoggio.

Ciao

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125

Re: Respirazione stile libero

Grazie mille! ero entrato in paranoia big_smile

ora che le cose sembravano discretamente fluide pensare di regolare una cosa così consistente mi preoccupava.In effetti l'affondo della mano avanti un po' mi serviva proprio per tenere l'appoggio visto che sono tutto nervo e in acqua peso...
Già devo ancora lavorare parecchio sul tenere il bacino piu' in asse per non aver le gambe a carretto... almeno le braccia lasciamole girare. .)

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