Sono molto utili,se li fai col braccio fermo in basso puoi lavorare anche sul rollio;comunque i migliori sono quelli con il braccio fermo in alto.
Dato che parli della passata a dorso,ti ricopio qui di seguito un mio post in proposito,inserito altrove,ma che invece era meglio se inserivo qui fin dall'inizio.
Sono note di tecnica molto vecchie (ma ancora utili ai principianti),di quando gli agonisti facevano uscire la mano con pollice verso la coscia,questa avrebbe agganciato acqua (sul dorso della mano e delle dita),e oltre a generare un vettore di spinta verso il basso,sarebbe finita in faccia;dunque per evitarlo si preferiva piegare la mano al polso in modo che le dita puntassero in basso durante l'uscita;era il classico recupero a polso spezzato,ed è ancora molto utile nella scuola nuoto per provocare una biomeccanica che sia allo stesso tempo semplice da apprendere,ma non troppo lontana da un buono sviluppo futuro della nuotata.
Io stesso la insegno così ai principianti.
Attualmente invece tra i nuotatori di èlite si preferisce un recupero a mano tesa (cioè come fosse un prolungamento del braccio) ed Intraruotata,cioè facendola uscire già girata in fuori dando la precedenza al mignolo,quindi tagliando l'acqua senza agganciare acqua in uscita;dunque la frustata come precedentemente intesa non serve più e la mano è libera di continuare a tirare acqua verso i piedi,con scopi propulsivi fino in fondo.
Un movimento simile viene ugualmente fatto in modo naturale,come conseguenza della dinamica della spinta,ma è sbagliato cercare di concentrarvisi allontanadosi da ciò che invece è prioritario:la propulsione.
Naturalmente non è propulsivo il momento in cui sotto all'acqua la mano,dopo avere spinto,intraruota per prepararsi ad uscire (in effetti è già parte del recupero);ma ci tenevo a fare chiarezza per evitare che si continuassero a vedere quegli strani e inutili gesti vezzosi eseguiti troppo spesso al posto di una importantissima parte conclusiva della spinta.
Morale della favola:quando avete agganciato l'acqua,poi l'avete portata all'altezza dei vostri fianchi e ancora l'avete lì e state con l'avambraccio a 90 gradi rspetto al corpo,e col gomito vicino ai fianchi....ecco,in quel momento dovete immaginare di avere nelle mani un mucchio di palline,e di gettarle dritte dritte verso i piedi.
Ciao
---
programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)