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Argomento: Uso gambe crawl

Ciao, premetto di esssere un nuotatore mediocre, seguo l'allenamento principianti del sito quello da 1300metri, tutto bene finche non mi trovo a fare gli ultimi 200metri solo gambe con tavoletta !!!! ebbene primo non ce la faccio a farli tutti, inoltre anche se arrivo a 100m ne esco distrutto!!!
Per cui mi chiedo questione di allenamento? possibile che solo gambe "spacchi" fisicamente così?
Oppure le muovo male o troppo velocemente?
Secondo voi anche senza vedermi purtroppo potete darmi una dritta?
Grazie siete fantastici!!!!!!!!

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Re: Uso gambe crawl

cerca la doiscussiome"gambe stile"nel'indice analitico:fa al caso tuo!!se hai altri dubbi kiedi pure!!!
comunque si:è questione di resistenza che otterrai asolo allenandoti!

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di marina sito web

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Re: Uso gambe crawl

miocri ha scritto:

Ciao, premetto di esssere un nuotatore mediocre, seguo l'allenamento principianti del sito quello da 1300metri, tutto bene finche non mi trovo a fare gli ultimi 200metri solo gambe con tavoletta !!!! ebbene primo non ce la faccio a farli tutti, inoltre anche se arrivo a 100m ne esco distrutto!!!
Per cui mi chiedo questione di allenamento? possibile che solo gambe "spacchi" fisicamente così?
Oppure le muovo male o troppo velocemente?
Secondo voi anche senza vedermi purtroppo potete darmi una dritta?
Grazie siete fantastici!!!!!!!!

......anche io ho lo stesso problema,quando alla fine dei 50 minuti di corso,la distruttrice dice "..fate 8 vasche a stile solo gambe con la tavoletta.."  mi sento morire,se le faccio tranquillamente vado troppo piano e ne faccio poche perchè ci metto troppo tempo,se invece cerco la velocità ne faccio poche perchè scoppio,preferisco di gran lunga 1000 metri a rana in mare,che quei maledetti 100 metri "gambe a stile" con tavoletta,a dorso invece vado un po' più veloce e non scoppio.....cmq dal coro di ..NOOOOOOOOOOOO.....che si leva dalla piscina,mi sa che non sono il solo a detestarle!!!

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Re: Uso gambe crawl

Io non ho mai preteso dagli adulti un determinato 'numero di vasche'....per il semplice fatto che la vasca NON È l'unitá di misura del nuoto.
Io dico " ora facciamo 10 minuti di gambe,fatele bene,con calma,se le gambe cominciano a protestare stringete i denti solo per un pó ma poi fermatevi per 30",e poi ripartite;provate a fare un pó di più della volta scorsa.
È solo così che si migliora.

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Re: Uso gambe crawl

stefano '62 ha scritto:

Io non ho mai preteso dagli adulti un determinato 'numero di vasche'....per il semplice fatto che la vasca NON È l'unitá di misura del nuoto.
Io dico " ora facciamo 10 minuti di gambe,fatele bene,con calma,se le gambe cominciano a protestare stringete i denti solo per un pó ma poi fermatevi per 30",e poi ripartite;provate a fare un pó di più della volta scorsa.
È solo così che si migliora.

....Martedì pomeriggio al mare,ho deciso di fare un esperimento,ho provato a fare circa 400 metri (2 tratte da 200) solo gambe,il problema è stato la respirazione,ho provato come nel crawl,ma non riuscivo a girarmi bene e rischiavo di bere,per cui ho provato 2 modi,il primo consiste nello stare faccia immersa e braccia avanti,abbassandole per tirare su la testa e respirare,il secondo invece nel nuotare leggermente inclinati su un fianco braccia avanti con la testa girata all'indietro sempre fuori dell'acqua,questa mi è sembrata la migliore perchè ti fà respirare sempre ,ma sono perplesso per la posizione della testa,cmq i primi 200 metri li ho fatti con alcune pause,i secondi già meglio con scatto finale....se il tempo regge ci riprovo...

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Re: Uso gambe crawl

La cosa da non fare assolutamente MAI e per nessun motivo,é girare la testa di lato (o tenerla ferma di lato) quando si tengono entrambe le braccia in avanti,con la tavoletta o senza.
Lo scopo dell'ex. gambe +respirazione non é imparare la tecnica della resp. a sl,bensì la semplice coordinazione gambe/scambio respiratorio.

Senza tavoletta le gambe si fanno in tre modi:
1. braccia ferme avanti sotto il pelo dell'acqua,gomiti appiccicati,respirare o con braccia a rana o con braccia ferme senza affondarle troppo.
2. un braccio avanti uno indietro,posizione laterale sull'acqua,testa in appoggio sull'acqua e faccia sempre fuori che guarda di lato a 90 gradi;
3. un braccio avanti uno indietro,respirazione laterale curando di ruotare anche le spalle (rollio) per agevolare la resp.

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7 (modificato da Tecnico66 03-09-2009 10:34:41)

Re: Uso gambe crawl

stefano '62 ha scritto:

1. braccia ferme avanti sotto il pelo dell'acqua,gomiti appiccicati,respirare o con braccia a rana o con braccia ferme senza affondarle troppo.

....cosa intendi per gomiti appiccicati?..se tengo le braccia stese in avanti non riesco ad unire i gomiti......l'unica maniera che ho per tenere i gomiti uniti è piegare le braccia sul petto..

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Re: Uso gambe crawl

Significa che dalle mani ai gomiti le due braccia devono diventare una sola,per avere in buon assetto idrodinamico,e il viso immerso in acqua.
Prova a sovrapporre le mani,poi ruota le braccia in dentro in modo da avvicinare i gomiti.

Ciao

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9 (modificato da Tecnico66 03-09-2009 14:36:34)

Re: Uso gambe crawl

...ho capito,devo tenere le braccia come se pregassi,ma tenendo uniti gli avanbracci...

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Re: Uso gambe crawl

Non come se pregassi,le mani una sopra all'altra,entrambi i palmi girati verso il basso.

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Re: Uso gambe crawl

riprendo da qui....
Dunque il mio problema è essenzialmente la coordinazione della gambe nello stile libero...in pratica:SFORBICIO...chi ha visto le mie foto su facebook (Marina e penso Stefano) si evince benissimo il mio difetto...non riuscendo a filare dritto...le muovo nel momento della respirazione e mi hanno fatto notare che faccio proprio una sforbiciata.
Ora per tutti coloro che dovessero avere questo difetto , ripropongo i consigli dati da stefano, ovvero:

Primo esercizio,nuoto di sole braccia con il pool buoy messo non tra le cosce,bensì tra le caviglie.
Questo serve a creare un requisito di equilibrio che probabilmente ti manca e ti costringe ad allargare i piedi per "puntellarti" durante la respirazione,ed è il vero motivo della sforbiciata.
In alternativa la pool buoy,difficile da tenere stretto,puoi legarti i piedi con un elastico forte,ma il pool è meglio.
Obiettivo finale dell'esercizio,abituarti a respirare tenendo i talloni uniti.

Secondo esercizio (da fare nello stesso periodo) serie di scivolamenti dal bordo con gambate lenta ma progressivamente più forte,in apnea almeno fino a metà vasca.
Variante dell'esercizio,inserire una (poi due,poi tre) respirazione frontale.
L'obiettivo è riuscire a respirare SENZA fermare le gambe,SENZA aiutarti con le braccia (al massimo puoi allargare le braccia mentre respiri,ma senza piegarle verso il corpo),allo scopo di creare un requisito di equilibrio a carico delle gambe.

Terzo esercizio,nuoto crawl in apnea curando la continuità dell'azione delle gambe,a diverse frequenze o intensità di gambate

Quarto,esercizi di stretching per la caviglia a secco;
in acqua,nuoto di gambe a delfino (anche crawl) con pinne lunghe,per stimolare la muscolatura della caviglia ad allungarsi.

Quinto,obiettivo finale,nuotare a crawl concentrati sulla continuità della gambata soprattutto durante la respirazione laterale.

Stefano io è da circa 10 giorni che mi sto impegnando, ovviamente i risultati sono ancora quasi impercettibili, pero ho intenzione di concentrarmi x bene x tutto dicembre, x poi iniziare con delle tabelle che voglio seguire....

24 ore di Nuoto di Bad Radkersburg 2013..... 54,9km nuotati smile

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Re: Uso gambe crawl

Andre ha scritto:

riprendo da qui....
Dunque il mio problema è essenzialmente la coordinazione della gambe nello stile libero...in pratica:SFORBICIO...chi ha visto le mie foto su facebook (Marina e penso Stefano) si evince benissimo il mio difetto...non riuscendo a filare dritto...le muovo nel momento della respirazione e mi hanno fatto notare che faccio proprio una sforbiciata.

un consiglio.. perchè non giochi a calcio??? lol tongue

se gettassi su di un piatto della bilancia tutto ci

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Re: Uso gambe crawl

Senza assolutamente volermi sostituire agli ottimi tecnici Maria Pia e Stefano mi permetto di dare qualche consiglio preliminare: personalmente ritengo che il problema "gambata" vada risolto innanzitutto "a monte"; mi spiego: molte persone credono che le gambe vadano battute in simultanea con le braccia, cioè alla stessa frequenza (c'è addirittura chi prova a coordinare braccio destro e gamba sinistra e viceversa); da qui derivano molti dei movimenti "storti" del busto, soprattutto in fase di respirazione; bisogna invece tener presente che le gambe devono essere battute più velocemente delle braccia, dando la propulsione necessaria per alzare le spalle dall'acqua, e che la spinta viene dal dorso del piede quindi solo in fase di discesa (o di risalita nel caso del dorso)! Un errore comune è infatti quello di sforzarsi a spingere con il piede sia verso il basso che verso l'alto, tra l'altro con un inutile e maggiore dispendio di energie: la battuta corretta a stile vuole la spinta solo verso il basso, appunto con il dorso del piede, la risalita deve avvenire in forma di recupero, in maniera quasi naturale; il ginochio inoltre NON va mai piegato molto, anzi, pochissimo, giusto quel che serve per non irrigidire troppo la gamba che per lo più deve restare dritta; infine le gambe non vanno mai aperte troppo in fase di sforbiciata anche perché perdi l'assetto; la forbice in sé non è sbagliata, ma deve essere "dritta", cioé in asse con il corpo!! Un esercizio che io ritengo molto utile per abituare a cordinare (a velocità differenti) braccia e gambe è gambe fortissime e braccia lente, rspirando almeno ogni sei (meglio ancora se si ha il boiccaglio frontale); fare 16 x 25 stile e ad ogni vasca cercare di ridurre il numero delle bracciate; in questo modo ci si abitua sia alla cordinazione che all'allungo della bracciata migliorando contemporaneamente allungo - presa - trazione e spinta.
D'accordissimo (ovviamente) inoltre con Stefano, quando si è troppo stanchi meglio fermarsi qualche secondo in più che continuare con un esercizio magari iper-storto che danneggia invece di aiutare!
Un saluto

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Re: Uso gambe crawl

Gago non ti formalizzare,puoi scrivere tutto quello che vuoi come chiunque altro,altrimenti come faremmo a confrontarci e a crescere....
Oltretutto hai scritto un mucchio di cose molto giuste.
Mi limito a fare un pò di chiarezza su alcuni punti:
in fase didattica effettivamente è meglio imparare a battere le gambe con una frequenza maggiore di quella delle braccia,però poi quello che hai scritto circa la loro funzione di sollevamento delle spalle è valido e utile solamente per i velocisti,e spero a questo proposito di ritrovare una vecchia discussione dove parlavo diffusamente della relazione sinergica tra gambe e braccia.

Molto corretto quello che hai scritto sul recupero della gambata verso l'alto,però se è vero che va fatto (quasi) involontariamente,è anche vero che comunque è il risultato dell'azione attiva e specifica del muscolo bicipite femorale,del grande gluteo e del distretto lombare altrimenti sarebbe inevitabile attivare il piede e piegare volontariamente la gamba.
Dunque corretto che non bisognerebbe concentrarvisi apposta (sul piede),ma anche vero che invece occorre cercare di produrre il movimento della coscia sia in basso sia in alto,nel caso non si verifichi;a questo proposito spesso mi tocca dare l'input di battere le gambe muovendo le chiappe (non il piede).

Ciao

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Re: Uso gambe crawl

L'ho trovato ma lo avevo postato su un altro forum,perciò mi tocca fare copia-incolla.

Per l'assetto del corpo:
Allora,un velocista ha una linea di galleggiamento un pò differente rispetto a quella di un mezzofondista:il primo tende a stare un pò più sollevato sull'acqua (per motivi di resistenze al'avanzamento) rispetto al secondo che invece ha la primaria preoccupazione di scivolare.
Queste differenze solitamente si riverberano su altri particolari della nuotata,ma non in modo così esclusivo o univoco da poter catalogare detti particolari come assoluta caratteristica dei fondisti o dei velocisti.
Infatti esistono velocisti che scivolano più degli altri,e fondisti con una relazione ampiezza\frequenza differente dagli altri;stesso discorso per la battuta di gambe.
Attenzione però perchè si parla di assetto del corpo,non di posizione della testa.
Un conto è tenere una dinamica dell'azione delle braccia (e delle gambe) tale da produrre un minimo sollevamento della linea di galleggiamento (magari ruotando anche lo sguardo leggermente in avanti);un altro è sollevare la testa e pesare sui muscoli del collo in modo da distruggere l'equilibrio idrodinamico affondando il bacino e le gambe,e impedire una sciolta azione dell'articolazione della spalla.
Una cosa è orientare lo sguardo un pò in avanti,un altra è nuotare a testa fuori....
Morale:lo sguardo lo si può orientare un pò avanti,ma la testa deve restare appoggiata dolcemente nell'acqua.


Per la sinergia braccia-gambe
Le gambe servono a bilanciare l'equilibrio della nuotata,quindi se aumenta la frequenza della bracciata deve contestualmente aumentare anche quella della gambata;il motivo è semplicissimo:
prova a usare un pool buoy e nuota a stile di sole braccia,parti piano e aumenta progressivamente non solo la forza della spinta,ma anche la frequenza della bracciata;ti accorgerai che aumenterà progressivamente anche l'oscillazione laterale di gambe e bacino,in un nuotatore medio,invece un nuotatore esperto riuscirà ugualmente a tenere una posizione sufficientemente diritta,ma dovrà comunque impegnarsi molto e controllare più del solito il trasferimento di carico da un lato all'altro del corpo.
Questo perchè il lavoro di braccia non è simmetrico come a delfino,ma è alternato,quindi il cambio della distribuzione del peso da un lato all'altro destabilizza la nuotata in misura proporzionale alla frequenza di questi cambi di appoggio.

Inserendo una gambata adeguata alla situazione la nuotata riacquista stabilità e migliora l'efficenza della passata subacquea.
Quindi il velocista deve necessariamente fare i conti con questo;invece il fondista che nuota a ritmi inferiori e cura un aumento della velocità più a carico dell'ampiezza della nuotata che della sua frequenza,e quand'anche dovesse aumentare i ritmi sarebbe sempre attraverso un aumento della forza della singola spinta più che del numero delle spinte,non avrà mai la convenienza di raggiungere una intensità della gambata simile a quella dei velocisti.
Per farti un piccolo esempio,in ogni seduta di allenamento il mezzo-fondista esegue all'incirca 1200 mt di braccia e 800 di gambe;invece il velocista fa il contrario,1200 di gambe e 800 di braccia.

Per migliorare la velocità ti consiglio di inserire ripetute di 15 e di 25 metri ad altissima velocità possibilmente con partenza,sulle nuotate complete (ma a volte anche di solo gambe o di solo braccia),seguite da un riposo dai 50 ai 90 secondi,rapportato alla distanza dello sprint e al numero delle ripetute.

Invece per migliorare la percezione di come debba essere sincronizzata la gambata sulla bracciata al variare della frequenza,consiglio ripetute di 25mt (anche 50mt a volte)con riposo 10-15 secondi fatte come segue:
nuoto in negativo (progressione da piano a forte sia di braccia sia di gambe)
progressione di braccia con frequenza fissa di gambe
progressione di gambe con frequenza fissa di braccia
progressione nella SPINTA delle braccia,ma con FREQUENZA fissa di braccia e gambe;
nuoto in positivo (regressione da forte a piano)
partire forte e veloce,poi diminuire solo la frequenza di braccia
come sopra,però diminuire solo la frequenza delle gambe
partire con alta frequenza di braccia ma poca spinta,poi diminuire la frequenza e aumentare la forza della spinta,gambe invece a intensità fissa,provarlo con gambe a diverse intensità;
Tutti questi esercizi ti daranno informazioni a livello percettivo così che col tempo le gambe andranno automaticamente dietro alle braccia nel modo a te più congeniale.

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Re: Uso gambe crawl

Gago ha scritto:

c'è addirittura chi prova a coordinare braccio destro e gamba sinistra e viceversa;

A questo proposito copio-incollo un altro mio post in risposta ad una questione sullo stesso tema.


stefano '62 ha scritto:

La coordinazione ottimale tra gambe e braccia è quella che permette alle gambe di bilanciare eventuali squilibri determinati dall'azione delle braccia;dunque dipende tantissimo da come ognuno personalizza la bracciata.
Per esempio,coloro che eseguono una passata subacquea più lineare,cioè con pochi scostamenti dal vettore di spinta,non necessitano di una gambata come coloro che invece la effettuano in modo più circolare.
Oppure,su un altro piano,coloro che eseguono spinte ad alta frequenza destabilizzano di più la nuotata e hanno bisogno di eseguire una gambata più decisa.
A questo proposito cliccate sul link seguente,che rimanda ad una vecchia discussione:
http://forum.nonsolofitness.it/nuoto/11 … crawl.html

Però è vero che esista una teoria che stabilisce in linea di massima quella che può essere definita la coordinazione ottimale valida per tutti.
Ma le gambate non vanno sincronizzate con le diverse fasi della passata,bensì con i momenti in cui avvengono i cambi di direzione,nel modo seguente:
quando entra la mano la moderna teoria (però prima di cercare di impararlo a memoria,leggetevi bene le mie considerazioni finali) dice che nella prima fase la mano dovrebbe agganciare acqua spingendo per pochi centimetri verso fuori-indietro (outsweep),poi deve girare verso indietro-basso cercando profondità (downsweep)determinando uno squilibrio nell'assetto che dovrebbe venire bilanciato dalla gambata opposta nel momento in cui si passa da out a down-sweep.
Poi la mano dovrebbe girare verso dentro-indietro (insweep) determinando un possibile squilibrio annullabile con una gambata omologa (stesso lato del bracccio) nel momento del cambio tra down e in-sweep;infine la mano cambia ancora direzione per eseguire la spinta finale dirigendo verso alto-dietro (upsweep) e questo genera uno squilibrio che si annulla con una nuova gambata opposta nel momento del cambio tra in e up-sweep.
Poi durante il recupero l'altro braccio determina le stesse esigenze allo specchio,e il risultato è la famigerata coordinazione con sei gambate per ciclo di braccia (un ciclo uguale due bracciate singole).

Il punto però è,anzi i punti perchè sono diversi:

1. questa teoria è solo frutto dell'osservazione del gesto statisticamente più diffuso tra gli atleti migliori,che lo hanno sviluppato autonomamente senza che nessuno si sognasse di cercare di insegnarlo a livello analitico,cosa che sarebbe impossibile,dunque che nessuno si metta domani a provarci perchè otterrete solo di farvi fumare le orecchie.
Queste informazioni sono utili solo a noi allenatori,per avere un metro di valutazione dell'efficacia delle vostre nuotate,e decidere come gestire una strategia di sviluppo tecnico dal punto di vista degli equilibri.

2. Non esiste un modello definitivo di nuotata,dunque se qualcuno organizza una passata subacquea anche solo leggermente diversa da questa,ecco che inserire quel tipo di gambata diventa inutile o pernicioso.
In più molti atleti danno più di sei colpi per ciclo dunque in teoria sarebbero fuori asse,ciò non succede perchè in qualche modo riescono a dare i pochi colpi giusti (di equilibrio) al momento giusto (oltre a tutti gli altri solamente propulsivi),perchè hanno lavorato bene sulla sensibilità e la coordinazione,piuttosto che perdere tempo e farsi fumare le cervella pensando a come e dove dare ogni singola gambata.

3. La descrizione della passata che ho appena fatto è molto schematica,infatti nella realtà risulta difficile stabilire una direzione univoca che identifichi ogni segmento della passata,ed è più facile che le traiettorie risultino arrotondate,di conseguenza il momento in cui le gambe dovrebbero bilanciare la nuotata potrebbero cambiare.

4. Questi disturbi dell'equilibrio non hanno tutti la stessa portata,dunque non è detto che non ci sia bisogno di mettere più forza in quella e meno forza in quell'altra gambata.

La conclusione è che occorre sviluppare gli equilibri in modo personale e vagamente istintivo,dopodichè un buon allenatore può accompagnarvi ad una nuotata adeguata,leggermente personalizzata ma a grandi linee rispondente a determinati postulati,che però NON riguardano le traiettorie subacquee,di certo non in modo così preciso o esclusivo:quelle dovreste trovarle da soli con la sperimentazione dei più disparati esercizi.
L'azione delle gambe deve venire effettuata in conseguenza di questo,per cui ci saranno certamente dei momenti in cui è preferibile inserire certamente una gambata precisa,e altri momenti no;sarebbe utile nuotare cercando di capire questo genere di stimoli e cercare di rispondere in conseguenza;e questo è l'esatto contrario del cercare di fare le gambate come si è letto su di un libro (cosa assurda).
Nella discussione che ho linkato ci sono alcuni esercizi che possono aiutare moltissimo.

Ciao

PS
Ogni tanto faccio esercitazioni provando a osservare (mentalmente) i punti di battuta di gambe rispetto alle braccia,con un solo braccio o con entrambe;non è sbagliato provarci,è un esercizio analitico adatto ai più evoluti;però è giusto che chi legge abbia la giusta dimensione del problema,e che sappia che normalmente è più conveniente e proficuo nuotare senza questo genere di patemi che possono seriamente compromettere la vostra nuotata.

Ciao

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Re: Uso gambe crawl

Stefano sono (ovviamente) d'accordo con te, tieni comunque presente che il mio intervento era finalizzato proprio a dare dei consigli di base per l'utilizzo delle gambe; anche l'esercizio gambe veloci - braccia lente era appunto per aiutare ad imparare la corretta coordinazione; un po' come gli esercizi gambe stile braccia delfino e viceversa!! Mea culpa sulla questione delle spalle, davo per scontato che era per velocisti...sorry

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Re: Uso gambe crawl

miocri ha scritto:

Ciao, ormai mi sono rasseganto durante il corso il momento più seccante è tavola con solo gambe, non c'è nulla da fare arrivo al massimo a 3/4 di vasca e le cosce sembrano prendere letteralmente fuoco mi bruciano !
Secondo il mio istruttore la gambata va benino ma io una vasca intera così a stile libero nun ce la fò proprio, mentre a dorso non ho grossi problemi :-(
Qualche istruttore qui sul forum ha trattato un caso così pietoso nei suoi corsi? ha risolto? se si come?
Grazie ;-)

Leggi questa discussione sullo stesso problema.
https://www.nuotomania.it/public/forum/upload/viewtopic.php?id=918

Ciao

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Re: Uso gambe crawl

ciao stefano oltre agli esercizi che mi avevi consigliato x migliorare la mia gambata nello stile e x correggere lo sforbiciamento, seguo anche questi , mi sono utili giusto? (quelli riportati appena sopra)

24 ore di Nuoto di Bad Radkersburg 2013..... 54,9km nuotati smile

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Re: Uso gambe crawl

"per migliorare la percezione di come debba essere sincronizzata la gambata sulla bracciata al variare della frequenza"

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21

Re: Uso gambe crawl

GAGO:io e stefano non siamo depositari del vero e dell'assoluto!puoi controbattere e anche contraddirci:siamo quà apposta!
altri esercizi che ritengo utili per correggere il difetto di ANDREA sono l stile libero simultaneo,le gambe stile su di un fianco e lo stile libero nuotato con un braccio e uscendo la testa a respirare dal lato del braccio che non lavora:sei costretto a non blocacre mai le gambe con questi due esercizi!quando sarai un po' più coordinato,potrai lasciare costante la bracciata e contare i colpi di gamba:esempio:una vasca due colpi di gambe per ciclo di bracciata,un'altra vasca due,poi tre e via dicendo...in modo da non creare automatismo braccia-gambe ma creare una sinergia cosciente....muovile pochino le gambe ma non fermarle mai!!!!!!anche fare qualche vasca con le pinnette ti aiuta!!

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Re: Uso gambe crawl

marina ha scritto:

GAGO:io e stefano non siamo depositari del vero e dell'assoluto!puoi controbattere e anche contraddirci:siamo quà apposta!
altri esercizi che ritengo utili per correggere il difetto di ANDREA sono l stile libero simultaneo,le gambe stile su di un fianco e lo stile libero nuotato con un braccio e uscendo la testa a respirare dal lato del braccio che non lavora:sei costretto a non blocacre mai le gambe con questi due esercizi!quando sarai un po' più coordinato,potrai lasciare costante la bracciata e contare i colpi di gamba:esempio:una vasca due colpi di gambe per ciclo di bracciata,un'altra vasca due,poi tre e via dicendo...in modo da non creare automatismo braccia-gambe ma creare una sinergia cosciente....muovile pochino le gambe ma non fermarle mai!!!!!!anche fare qualche vasca con le pinnette ti aiuta!!

cmq gli esercizi sulle nuotate in positivo e negativo sono utili anche loro ?

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23

Re: Uso gambe crawl

si,sono cambi di ritmo:quindi si!!

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Re: Uso gambe crawl

Andre ha scritto:

ciao stefano oltre agli esercizi che mi avevi consigliato x migliorare la mia gambata nello stile e x correggere lo sforbiciamento, seguo anche questi , mi sono utili giusto? (quelli riportati appena sopra)

Sì vanno bene,quelli che ti avevo dato io sono semplicemente più specifici per il tuo problema,ma tutto ciò che riguarda il consolidamento delle gambate e la loro coordinazione con le braccia va nella stessa direzione.

Ciao

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Re: Uso gambe crawl

Ciao Maria Pia (come vedi leggo le firme :-), non preoccuparti, lo so benissimo che il confronto è ben accetto su questo forum, mi sono registrato da poco ma lo leggo già da parecchio!!  Tra l'altro mi pare di aver riconosciuto un paio di allenamenti che ci propinava il mio istruttore 2/3 anni fa... quando gliel'ho detto si è messo a ridere, secondo me quanto meno dava una sbirciatina qui da voi!!
Comunque se pure fosse vero che tu e Stefano non siete i depositari "del vero e dell'assoluto" siete sicuramente preparatissimi, molto di più della media delgi istruttori che ci sono in giro; non è certo quel mese e mezzo di corso alla Federazione o le 40 ore di tirocinio a fare di qualcuno un istruttore, ma l'esperienza sul campo, la passione, la voglia di tenersi aggiornati e di prepararsi sempre di più anche per far migliorare i propri allievi e quant'altro! inoltre, e soprattutto, siete DISPONIBILISSIMI ad ascoltare e perdere tempo per rispondere ad ogni domanda, per quanto banale possa essere, tra l'altro con risposte in tempo praticamente reale... grazie e complimenti!!
A tal proposito vi chiederò (nella sede opportuna) un consiglio per le mie prossime competizioni, ho messo 17 kili in 2 anni e mezzo (anche muscoli però), il che ha fatto alzare anche i miei tempi e reso gli allenamenti più faticosi; cmq ne vorrei perdere almeno 5, ma dato che le prossime gare xme si terranno a marzo ora godiamoci panettoni e pastiere.... :-) poco ovviamente!!
Un saluto

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