Argomento: Subacquea (delle partenze e delle virate)
la partenza dal blocco: a me hanno detto di cercare di non andare troppo a fondo, di cercare di entrare e stare il più possibile a pelo d'acqua in modo da non perdere tempo a riemergere, mentre nel video Phelps va bello in profondità!!!
quindi, tralasciando momentaneamente i fenomeni e tornando a noi esseri umani normali, cos'è meglio??
un bel tuffo lungo e profondo pinneggiando? o spanciare un pochettino x rimanere un pelo più a galla e riemeregere al più presto??
La profondità della subacquea va messa in relazione alla distanza e al tempo nuotato sott'acqua.
La subacquea deve durare il tempo che ci mette il corpo a diminuire la velocità dai 7-8 mt secondo della partenza dal blocco fino alla velocità di gara.
Se durasse di più o di meno ci sarebbbero delle evidenti diseconomie nella nuotata.
Però la velocità di gara cambia (oltre che da professionista a dilettante) da uno stile all'altro.
Per cui nel caso della rana,che permette la più bassa velocità tra gli stili,ci vuole un pò più tempo per arrivare alla velocità voluta (e poi cominciare a nuotare),nel crawl,che si nuota oltre i 2 mt\sec. ce ne vuole di meno.
Dunque la subacquea più lunga (5 o 6 secondi)e profonda (circa un metro) la merita la rana,subito dopo si trova il dorso la cui subacquea però a differenza di quella a rana può essere velocizzata con potenti gambate (il delfino in posizione supina è la massima espressione di velocità in subacquea,il record del mondo è 50 metri in 25 secondi:Ryan Lochte) dunque il decadimento inerziale della velocità viene rallentato,e a fronte di un tuffo (dalla maniglia invece che dal blocco) non tanto veloce la subacquea potrebbe anche rivelarsi più lunga di quella a rana;per regolamento non si possono passare i 15 metri,che in caso di atleti evoluti vengono coperti in 5 o 6 secondi.
Le più brevi e meno profonde sono le subacquee a delfino (mezzo metro) e a crawl (trenta centimetri) perchè si tratta delle nuotate più veloci,intorno ai 2 mt\sec.
Per tornare alla tua domanda,direi che entrare in acqua e restarne sotto il pelo per soli pochi centimetri è molto penalizzante,perchè il corpo dovrebbe vincere la resistenza data dalla tensione superficiale dell'acqua;cosa che invece va fatta in un piccolo buco in cui far passare tutto il corpo al momento dell'ingresso e al momento dell'uscita,per minimizzare gli attriti.
Durante la subacquea,per breve che sia,conviene invece restare bene immersi.
Dunque la partenza corretta è quando entri in acqua con un angolo di circa trenta gradi (dunque non piatto per andare più lontano possibile,quello che io chiamo il tuffo a rimbalzo.....la quasi spanciata),dopodichè ti metti subito orizzontale alla profondità congrua per il tuo stile di nuotata,tra il metro e i trenta centimetri (dunque mentre nuoti l'acqua in superficie non si muove) e resti sotto per tutto il tempo durante il quale riesci a nuotare più velocemente rispetto alla tua velocità di crociera della nuotata.
La subacquea corta è la scelta obbligata di chi non è capace di nuotare veloce in subacquea,ma anche in questo caso deve essere fatta SOTTO all'acqua,altrimenti ci si impianta.
Ciao
PS
La subacquea delle virate segue le stesse identiche considerazioni.