Argomento: inclinazione mano all'uscita nel crawl

Un mio amico, esperto nuotatore mi ha dato questi 2 consigli nel crawl che vorrei trovassero conforto anche dagli esperti del forum (primo fra tutti il mitico Stefano).

1°   Durante la spinta in acqua il braccio deve inclinarsi quasi a 90 gradi spingendo sotto il corpo verso l'interno.

2°   Nella fase finale della spinta e cioè quando il braccio si trova quasi parallelo al corpo il palmo della mano deve trovarsi parallelo e non perpendicolare al corpo. In pratica il palmo della mano non deve guardare il soffitto ma il fianco del corpo. Alla mia obiezione che così facendo si perde un pò di spinta, mi ha spiegato che in quella fase l'effetto spinta si è già esaurito.

E' corretto ???

ciao a tutti

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Re: inclinazione mano all'uscita nel crawl

Premetto che cercare di fare intenzionalmente o artificialmente qualcosa che dovrebbe invece venire naturale grazie alla propria personale sensibilità,risulta inutile a rende le nuotate farraginose.
Credetemi,i campioni non stanno certo a pensare a cosa deve fare un'unghia o i peli delle orecchie o il cordoncino dell'ombelico,lo fanno e basta.
E se ciò che fanno è più o meno lo stesso per ognuno di loro non è perchè l'allenatore glielo chiede espressamente,ma perchè mediante una molteplicità di esercitazioni e strumenti di ogni genere,compreso l'uso dei filmati,riesce a sviluppare requisiti di sensibilità e capacità di discriminazione che li portano più o meno automaticamente sulla strada giusta,dopodichè si regolano i particolario su base personale con esercizi di analisi.
Traduzione,non spaccatevi il cervello cercando di fare qualcosa con la calcolatrice o il calibro,e qualsiasi sia l'esercitazione cercate di nuotarla nel modo più naturale possibile.

Detto questo commento quanto ti è stato riferito:
1) non mi è molto chiaro come è esposto ma mi sembra che corrisponda al momento in cui subito dopo la presa,con la mano che ha appena raggiunto il punto più profondo della passata,si cambia direzione e si spinge verso dentro-alto-dietro,cioè si porta l'acqua verso la pancia doive poi verrà finalmente spinta verso i piedi con moto lineare.

2) mi quadra pochissimo,perchè nel nuoto la mano non esiste,esiste invece il braccio del quale la mano è solo un prolungamento che non deve mai cambiare posizione relativamente al suo braccio;voglio dire che "lavori di polso" non ce ne devono essere e soprattutto durante la spinta deve starsene bene allineata.
Se dopo la spinta si rilassa per eseguire un recupero più corretto e lineare per effetto dell'inerzia e di una buona rotazione delle spalle,allora la mano si sblocca ed è possibile che l'articolazione del polso la liberi,ma farlo apposta per metterla così invece che cosà è una cosa assurda.
Questa indicazione origina dalla convinzione che la mano debba venire sfilata dall'acqua senza incontrare resistenza perchè se per esempio si fosse eseguita una passata circolare verso fondo vasca e poi verso l'alto per uscire,allora nell'ultima fase la mano rigida avrebbe spinto acqua in alto creando un vettore di spinta in senso opposto che avrebbe abbassato la linea di galleggiamento del corpo,e questo va evitato.
Ma nel momento in cui io spingo in modo corretto e lineare per dietro questa eventualità è impossibile,e quando il braccio è bello disteso allora l'energia cinetica determinerà una fuoriuscita per inerzia col braccio che ruota intorno alla spalla (come una pallina attaccata ad un filo) e a questo punto la mano deve evitare di fare qualsiasi cosa perchè la sua attivazione disturberebbe il recupero irrigidendo il braccio.
Dunque una cosa è che la mano rilassandosi subito dopo la spinta perda leggermente l'allineamento sul braccio e venga sfilata passivamente dall'acqua,dato che non si tratta di lavoro di polso ma di rilassamento,appunto.
Altra cosa,sbagliata,è metterla coscientemente in una posizione piuttosto che nell'altra dato che oltretutto durante la passata sarebbe già di suo dovuta rimanere diritta sul braccio,piuttosto che altro.

Questo per quanto riguarda un cambio di posizione della mano,quale che sia....
invece la puntualizzazione che il palmo deve addirittura extraruotare per guardare verso l'interno è un errore macroscopicissimo,che oltretutto non migliora l'uscita dall'acqua perchè farla uscire di taglio girata di qua o girata di la,sempre di taglio è.
La mano nella psinta deve INTRAruotare perchè diversamente non si riesce ad eseguire la spinta con l'utilizzo del dorsale (grande e forte) ma solo col tricipite (piccolissimo),inoltre il recupero non potrebbe più venire eseguito nell'ordine spalla-gomito-mano (provateci un pò e poi mi dite);dunque il palmo durante la spinta deve guardare verso dietro verso alto o verso fuori o dappertutto,ma verso dentro proprio NO.

Ciao

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Re: inclinazione mano all'uscita nel crawl

OK  mi pare di aver capito.
In pratica per quel che riguarda il punto 2 mi stai dicendo che a quel punto e cioè quando la mano esce dell'acqua è praticamente ininfuente  sul ritmo e sull'economia  della nuotata e che quindi è meglio tener la mano rilassata e lavorare per istinto senza preoccuparsi troppo di tutti i minimi dettagli. Infatti ho notato che quando provo lo stile magari a casa muovendo le braccia, mi riesce più difficile, mentre quando sono nell'acqua diventa tutto più naturale quasi come se si attivasse a livello neuronale un meccanismo automatico slegato dall'analisi mentale, rinforzato dai riscontri sensoriali,  una sorta di memoria procedurale che comanda i movimenti.
ciao

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Re: inclinazione mano all'uscita nel crawl

Esatto,e a questo proposito ci tengo a sottolineare una cosa di primaria importanza che spesso non viene detta ai corsi per istruttore:
esistono libri (molto validi) che "raccontano" la biomeccanica e la dinamica delle nuotate fornendo spiegazioni molto dettagliate su cosa fanno i grandi campioni nell'acqua,analizzando ogni minimo dettaglio,e perchè questo funziona,portando a supporto la teoria dei fluidi e la fisica più in generale.
Uno dei più famosi è La scienza del nuoto,di James Counsilmann
Quello però che non viene detto,ed è grave,è che quei grandi campioni non eseguono quei precisi infinitesimi particolari perchè qualcuno gli ha insegnato esplicitamente a farlo dopo avere studiato la questione a tavolino.
E' il contrario,voglio dire che gli studiosi hanno studiato i grandi campioni e hanno scoperto quali particolari avevano in comune (e che avevano sviluppato personalmente e inconsciamente grazie alla loro sensibilità),dunque hanno ritenuto doveroso studiarli e giustificarne l'efficacia,dopodichè lo hanno scritto sui libri.
Ecco perchè dico che cercare di riprodurre artificialmente qualcosa che altri hanno sviluppato autonomamente non da nessuna garanzia e rischia di peggiorare il tutto,e consiglio di lasciare stare certe cose e dargli la valenza giusta,quella della curiosità,di riservare la vostra attenzione su cose più concrete come la dinamica della distribuzione della forza o altro di non troppo infinitesimo e certamente primario,e quando siete in acqua,molto semplicemente,prendi l'acqua e tira.

Ciao

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Re: inclinazione mano all'uscita nel crawl

ok grazie, tutto chiaro adesso....
Buon Natale e grazie per i tuoi preziosi consigli
ciao

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Re: inclinazione mano all'uscita nel crawl

Dopo rilettura della mia prima risposta devo puntualizzare una cosa che non ho chiarito.
Si parlava della fase finale della spinta,durante la quale ribadisco la mano deve intraruotare e non invece girarsi a palmo in dentro (cosa che farebbe si che la mano taglia a fette l'acqua invece che spingere).

Però nei soggetti meglio dotati di sensibiltà e che terminano la spinta in modo talmente lineare da tenere il vettore di spinta bene in linea col corpo senza invece spingere per fuori,nell'istante in cui il braccio esce per inerzia e trascina fuori la mano essa esce di taglio e leggermente inclinata con anticipo del mignolo;però questo avviene senza lavori relativi di mano e per il semplice effetto dell'azione primaria del braccio;invece ruotare apposta il palmo della mano di la invece che di qua (senza alcun motivo di azione) otterrebbe certamente l'effetto di compromettere la passata extraruotando il braccio in fase di spinta quando invece deve intraruotare.

Probabilmente l'amico di Patrick si riferiva a questo solo che si è confuso nel definirlo parte finale della spinta (invece che inizio del recupero);inoltre sbaglia nel pensare che sia una cosa da fare a bella posta perchè invece è una conseguenza di un'azione specifica.
Chiedere ad un nuotatore di fare uscire la mano di taglio senza invece dirgli di spingere restando attaccato alla coscia,è come cercare artificialmente l'effetto senza eseguire la causa,equivale a consigliare all'allievo di scuola guida di scendere dall'auto per girare manualmente le ruote ogni volta che deve fare una curva,invece che restare seduto e usare il volante.

Ciao

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Re: inclinazione mano all'uscita nel crawl

Allora l'azione della mano è importante solo nella fase di spinta sotto, il braccio entra in acqua, si piega quasi a 90 gradi verso l'interno e con la mano spinge l'acqua sotto la pancia verso i piedi, poi con un movimento fluido piega verso l'esterno a sfiorare la coscia e quindi inizia il recupero; OK ?????????
Un'altra cosa mi lascia perplesso, la velocità.  Ieri nella mia corsia nuotava un tipo grande e grosso, il suo stile francamente non mi sembrava il massimo, gambe praticamente quasi ferme, effettuava la spinta sotto a braccia quasi tese, eppure andava molto più veloce di me. Si dice che nel nuoto conta quasi esclusivamente la tecnica, ma io non ne sono convinto; un braccio dalla circonferenza il triplo della mia che ho 2 stecchini ed una bella manona per me fanno la differenza, inoltre una maggiore forza si traduce sicuramente in una spinta maggiore e quindi una maggiore velocità.
ciao

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8 (modificato da Daniele75 24-12-2010 13:56:23)

Re: inclinazione mano all'uscita nel crawl

In effetti Stefano ora hai chiarito meglio infatti pensavo di  contraddirti su questo punto nella tua prima risposta, quando hai affermato che la mano non usciva di taglio ( mignolo). Giustamente bisogna pero' sottolineare che questo non e' dovuto ad un movimento fatto a posta , ma dato dalla naturale posizione dell'insieme braccio-mano vincolata da una corretta posizione del gomito durante la fase subacquea (giusto anticipo verticale dell'avambraccio) Buone feste a tutti

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Re: inclinazione mano all'uscita nel crawl

patrik vinegars ha scritto:

Allora l'azione della mano è importante solo nella fase di spinta sotto, il braccio entra in acqua, si piega quasi a 90 gradi verso l'interno e con la mano spinge l'acqua sotto la pancia verso i piedi, poi con un movimento fluido piega verso l'esterno a sfiorare la coscia e quindi inizia il recupero; OK ?????????
Un'altra cosa mi lascia perplesso, la velocità.  Ieri nella mia corsia nuotava un tipo grande e grosso, il suo stile francamente non mi sembrava il massimo, gambe praticamente quasi ferme, effettuava la spinta sotto a braccia quasi tese, eppure andava molto più veloce di me. Si dice che nel nuoto conta quasi esclusivamente la tecnica, ma io non ne sono convinto; un braccio dalla circonferenza il triplo della mia che ho 2 stecchini ed una bella manona per me fanno la differenza, inoltre una maggiore forza si traduce sicuramente in una spinta maggiore e quindi una maggiore velocità.
ciao

La mano non e' importante in quanto "mano" ma, come detto, in quanto parte dell'insieme braccio.
(lascio a Stefano la spiegazione tecnica), in quanto da ex agonista so di cosa parlo ma non so come dirlo..
Per quanto riguarda la velocità data dalle dimensioni e dalla forza sei fuori strada credimi...
Un'esordiente dodicenne va più di un amatore per quanto grosso possa essere non perché e' piu' forte ma perché nuota meglio...

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Re: inclinazione mano all'uscita nel crawl

A Patrick,oltre a concordare con la risposta di Daniele,consiglio di leggere questa discussione circa l'importanza della tecnica relativamente alla forza:
https://www.nuotomania.it/public/forum/upload/viewtopic.php?id=1624&p=1
A Daniele dico che può tranquillamente contraddirmi perchè io non sono il "Custode del Verbo" circa il nuoto,soprattutto quando rispondo di notte o in momenti di scarsa lucidità.
Effettivamente andando a rileggere ho dovuto precisare perchè  si poteva fraintendermi.

Ciao

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Re: inclinazione mano all'uscita nel crawl

illuminante la discussione che mi hai segnalato, me la sono salvata nei preferiti così ogni tanto me la rileggo.
Un'ultima cosa, cosa è il rollio ???? quando la spalla ruota e fa uscire il braccio ????
ciao

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Re: inclinazione mano all'uscita nel crawl

Si più o meno è quello,diciamo che il rollio è l'effetto della rotazione delle braccia,per cui il tronco non resta mai appiattitto sull'acqua e sulla difensiva,ma ruota per permettere alle spalle di svincolare le braccia dall'acqua.
Leggi quello che ho scritto in quuesta vecchia discussione:
https://www.nuotomania.it/public/forum/upload/viewtopic.php?id=600&p=1

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