Salve a tutti,
rieccoci.
Esami e lavoro lasciano poco tempo libero, motivo per cui non mi sono fatto sentire prima.
Laura82: io ho scelto di fare una serie di lezioni con un istruttore poichè ero (ed ahimè tutt'ora sono) veramente ad uno stato di pre-principiante... Però è certo che a qualsiasi livello, avere qualcuno che ti segue personalmente, è una grosso aiuto... Come procedono le tue nuotate?
Stefano62: grazie per la disponibilità. Quanto hai scritto sono parole sante... sono ben lontano dal dovermi "perfezionare"... al momento, manca proprio la sostanza.
Andiamo con ordine:
Prima lezione: lasciando stare l'insensata brevità della lezione (sono tutte lezioni da 30 minuti, che mi sento veramente "stretti"), faccio conoscenza con la brava istruttrice.
"Fai due vasche, così vediamo come sei messo", mi dice. Al che rispondo "Se mi metto a fare due vasche, sforiamo con i 30 minuti della lezione".
Ora mi ha inquadrato meglio.
Seguono respirazioni a "candela" nelle quali non riesco ad avanzare di un cm, ma in compenso bevo diversi litri d'acqua. Fra una bevura e l'altra cambiamo esercizi (sempre volti ad imparare la respirazone). Su e giù attaccato a bordo vasca inspirando con la bocca ed espirando con il naso. A volte "bevo" tanta acqua dal naso, da sentirla fin dentro il cervello, in alto, fra le orecchie. Sensazione peraltro persistente e fastidiosissima.
Mi viene detto che non butto fuori tutta l'aria quando dovrei, al contrario, ne espiro pochissima.
Ed è vero. Faccio proprio fatica. Non riesco ad emetterla fluidamente, ma solo a razioni, piccolissime razioni (e sforzandomi moltissimo).
La lezione è finita. Il morale non è proprio alle stelle, ma non mollo (ci mancherebbe)!
Seconda lezione: Comincio con una vasca a stile (fatta, al solito, in apnea, in due comode "rate"), poi cominciamo con gli esercizi. Candela... non c'è modo di avanzare, e continuo a bere. Riesco con relativa facilità a prendere gli oggetti che mi vengono lanciati in corsia (sul fondo). Provo a fare una capriola soffiando col naso: quasi ci lascio le penne. Mi entra acqua dappertutto. Non demordo. Riprovo altre due volte, ed ora mi riesce bene (bocca sigillata e naso che fa le bolle "a manetta").
Facciamo la "barchetta": mi metto a dorso e guardandomi i piedi provo a muovermi con la sola propulsione belle braccia in direzione dei piedi. Affondo miseramente dalla vita in giù. Non c'è modo di stare su.
Mi si dice di contrarre i glutei e gli addominali: eseguo ma il risultato non cambia.
Ora: 5 bracciate a stile espirando tutta l'aria sott'acqua. Fermarsi, prendere bene aria, poi espirarla tutta sott'acqua.
-"Naturalmente affonderai"
Avete presente un pallone buttato in acqua, alla deriva? Ecco, avete capito: non c'è modo di "scendere". Non riesco a buttare fori quest'aria...
Proviamo un tuffo dalla pedana (penso più per sdrammatizzare che altro). Eccezion fatta per il costume che dopo l'entrata in acqua mi ritrovo sotto le ginocchia, tutto bene.
La lezione finisce così. Volendo è andata un po meglio della scorsa volta... ma è dura.
Terza lezione (finita poche ore fa): Solita vasca di riscaldamento in apnea... In verità provo a respirare lateralmente, ma eseguo il tutto in modo goffo e scomposto. A partire dalla "presa di aria" che mi vede sempre in affanno (già dalla prima!), il tutto è inguardabile.
Soliti esercizi di respirazione... soliti problemi. Comincio un po a spazientirmi... ma dopotutto sono stato in acqua per meno di un'ora e mezzo in 3 settimane... miracoli immagino non se ne facciano (anche se mi viene confessato che in realtà problemi con la respirazione come i miei -"Non li avevo mai visti"... vabbeh, non demordo).
Questa volta un nuovo esercizio: un cerchio galleggiante vincolato con una corda ad un peso che giace sul fondo. -"Scendi giù in verticale, quando arrivi a toccare il fondo espiri lentamente l'aria e vai ad infilarti dentro al cerchio". I primi 2 tentativi sono patetici, poi mi si fanno notare i difetti di esecuzione, e grazie a queste considerazioni riesco poi ad eseguire correttamente l'esercizio (un po fatico, ma ci riesco).
Di nuovo capriole: in questo sono una bomba, non temo confronti! Tutto bene.
Rifaccio la "barchetta". Pessima esecuzione come l'altra volta. L'istruttrice entra in acqua con me e mi fa vedere come eseguire correttamente l'esecizio e lo esegue a sua volta. Ok, ho capito.
Lo eseguo un paio di volte, questa volta va bene. Fa piacere.
Candela: al solito, non c'è modo di avanzare lungo la vasca, ma bevo sempre meno acqua.
Faccio altri esercizi che sinceramente non saprei come descrivere se non scrivendo pagine di testo, quindi evito dal farlo. Esercizi comunque sempre "base", per respirazione e per "sentire l'acqua".
Fine della terza lezione. Un po giù... non c'è ancora modo di respirare in modo decente (tutt'altro). Comunque continuiamo sulla strada della perseveranza.
Ho raddoppiato i miei appuntamenti in piscina con l'istruttrice (dalla prossima settimana saranno dunque bisettimanali) e se riuscirò a trovare del tempo, magari, vedrò di andare una volta a settimana a nuoto libero, starmene buono buono sugli angoli della prima corsia con la seguente mission: più scambi d'aria, meno bevute d'acqua!
Alla prossima
p.s.: se qualcuno ha da consigliarmi esercizi per la respirazione (in acqua ma, se esistono, anche fuor d'acqua) sono ben accetti...