Argomento: Scivolamento braccio nel crawl

mi volete chiarire per favore questa cosa ???
in tutti i video che ho visto finora in rete ho notato che dopo il recupero in aria, la mano entra in acqua seguita dal gomito e dal resto del braccio, e prima di effettuare la presa effettua una sorta di scivolamento appena sotto il pelo dell'acqua; il braccio teso si tende in avanti al massimo (quasi come se dovesse toccare il bordo vasca) e rimane sospeso per un attimo per poi scendere e cominciare a piegarsi. E' corretto ??? Ve lo chiedo perchè mi sembra di aver letto in un post, mi pare di Stefano che non deve esserci scivolamento ma il braccio deve scendere subito per la presa.
In termini di velocità quale è poi il metodo migliore??? mi viene da pensare che se il braccio inizia subito la presa senza scivolamento in avanti si possa andare più veloci.

grazie e ciao

volo leggero in un brivido caldo, mi perdo nel silenzio e mi sciolgo nell'immenso.
io sono ogni cosa, ogni cosa

Condividi sui social

Re: Scivolamento braccio nel crawl

Quando avevo cominciato i corsi pensavo anch'io di dover fare una cosa del genere.
Addirittura c'era un istruttore che ci indicava di fare così come cosa desiderabile.
Poi mi sono messo a non farlo più, e credo di averci guadagnato; certo, per un principiante come me, è difficile capire cosa effettivamente abbia giovato alla nuotata, nel senso che magari intanto che mi concentravo su quello, guadagnavo altre sensibilità proficue.
Mi viene da dire che appare un controsenso fare il movimento che descrivi: evidentemente, penso sia desiderabile infilare la mano in acqua il più tardi possibile, perche nell'aria la mano incontra molto meno resistenza che in acqua.
Io avevo trovato particolarmente proficui i consigli di questo video, già postato in un'altra discussione:

http://www.youtube.com/watch?v=qEQTxN854uk

high elbow catch, ovvero, presa a gomito alto.

Poi ovviamente lascio la parola ai moderatori.

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

Condividi sui social

Re: Scivolamento braccio nel crawl

Video molto interessante.
Ho sempre nuotato il crawl pensando di dover:
1) quando il braccio era completamente steso,aspettare una frazione di secondo (l'altro braccio intanto sta terminando la spinta a livello del sedere),in modo da sfruttare quello che Mr Evan nel video chiama
"glide", lo scivolamento. Un pó come quando si pattina sul ghiaccio insomma!
2) di dover fare una S sott'acqua,e tutto ció sotto il torace.

Scopro invece che:
1) il movimento deve essere il più possibile circolare e senza blocchi in alcuna posizione, e quando il braccio è steso,quasi immediatamente piego la mano in giù (col polso) per cominciare a tirar subito acqua,poi piego a livello di gomito per spingere con tutto l'avambraccio.
2) niente S,ma avambraccio quanto più possibile perpendicolare al corpo e braccia abbastanza larghe

Ieri sera in piscina ho provato a nuotare secondo  consigli del video e ho notato che riuscivo a spingere molto nell'acqua,cosa che prima sentivo di riuscire a fare solo se facevo la S (senza s, sentivo l'acqua cedere senza spingere). Peró non mi sono cronometrato,non saprei dire se sono più o meno veloce.
In ogni caso,non mi piaceva l'idea di dover fare con l'avambraccio questa S nell'acqua,lo trovo innaturale e anche un pó snervante...
Ora vi chiedo: i più esperti di voi,come la fanno esattamente la bracciata??
Grazie mille!!!

Ah,ancora una cosa: praticamente la bracciata come la spiega Mr Evan è come tirarsi su quando si esce dalla piscina,ma alternato!! smile

Condividi sui social

4 (modificato da ippocampo 12-01-2011 15:07:32)

Re: Scivolamento braccio nel crawl

Forse riuscire a spiegare cosa si fa esattamente sott'acqua, in modo preciso, non è così semplice. Mi spiego. Quando facevo il master e il nostro allenatore ci chiedeva qualcosa di nuovo, noi gli chiedevano di farci vedere il movimento e lui si rifiutava sempre spiegandoci che, molto probabilmente, avrebbe fatto una cosa diversa da quella che faceva nell'acqua. In sostanza lui voleva che riuscissimo ad avanzare senza copiare nessun gesto ma cercando da noi quello che più ci faceva avanzare, imparando così ad usare l'acqua. Insomma, bisogna sperimentare su noi stessi, provare in tutti i modi possibili per cercare quello che più è "vincente" per noi. Per capire il più possibile cosa fanno gli atleti evoluti, gli studiosi della tecnica, sono persino arrivati a mettere delle lucine alle mani! Insomma, non è facile perché c'è l'acqua di mezzo (che si sposta pure lei) e ognuno è fisicamente diverso e con una sensibilità diversa.
Guardando il video la prima cosa che mi verrebbe da dire è che le mie dita non puntano tutto il tempo verso il fondo vasca, ma le mani sono inclinate.
E' vero che con le braccia è un po' come arrampicarsi, infatti lo uso anch'io l'esempio dell'uscita dal muro: tirare e poi spingere.
Ho imparato a danza che non è facile avere il pieno controllo della posizione del proprio corpo nello spazio. Per esempio l'insegnante ci chiedeva di stendere le braccia in fuori e poi ci chiedeva se erano tutte e due alla stessa altezza, noi si rispondeva di sì e poi, guardandosi allo specchio, ci si accorgeva che non era così! Per questo si studia davanti allo specchio, per controllarsi! Figuriamoci dentro l'acqua!
Scusate se ho scavolato ...mi sono lasciata andare con i miei pensieri ....

P.S. uno dei miei sogni sarebbe quello di nuotare sopra ad uno specchio wink Vi è mai capitato di nuotare all'aperto col sole alto e di vedere la vostra ombra sul fondo? Bello!  smile

Condividi sui social

Re: Scivolamento braccio nel crawl

Bellissimo post smile
Comunque penso che un Istruttore debba far vedere il movimento altrimenti cosa ci sta a fare lì. Poi ognuno trova la sua strada.

Si, anche a me piace vedere l'ombra a fondo vasca d'estate, ed è molto utile.

Brava Fede, bel post smile

1) AUT DISCE, AUT DISCEDE
2) Azzoppare il cavallo pensante....questo

Condividi sui social

Re: Scivolamento braccio nel crawl

scusate ma penso di essere un po confuso !!!
andate a guardarvi questo video   http://www.youtube.com/watch?v=ax77_hHq9Dc
Si vede chiaramente che il nuotatore dopo aver fatto entrare il braccio in acqua lo tende completamente tenendolo un attimo sospeso prima di cominciare la presa che effettua formando proprio una s e la stessa cosa si puo notare nel filmato sul sito di nuotomania nella sezione video, quello della ragazza orientale.
è possibile che il fare o non fare l'allungo completo con sospensione del braccio appena entrato in acqua siano tecniche diverse ma entrambe corrette o si deve ritenere corretta soltanto una delle 2 ???? e se si quale ????
aiuto

ciao

volo leggero in un brivido caldo, mi perdo nel silenzio e mi sciolgo nell'immenso.
io sono ogni cosa, ogni cosa

Condividi sui social

Re: Scivolamento braccio nel crawl

patrik vinegars ha scritto:

mi volete chiarire per favore questa cosa ???
in tutti i video che ho visto finora in rete ho notato che dopo il recupero in aria, la mano entra in acqua seguita dal gomito e dal resto del braccio, e prima di effettuare la presa effettua una sorta di scivolamento appena sotto il pelo dell'acqua; il braccio teso si tende in avanti al massimo (quasi come se dovesse toccare il bordo vasca) e rimane sospeso per un attimo per poi scendere e cominciare a piegarsi. E' corretto ??? Ve lo chiedo perchè mi sembra di aver letto in un post, mi pare di Stefano che non deve esserci scivolamento ma il braccio deve scendere subito per la presa.
In termini di velocità quale è poi il metodo migliore??? mi viene da pensare che se il braccio inizia subito la presa senza scivolamento in avanti si possa andare più veloci.

grazie e ciao

Non esistono modelli definitivi,anche perchè dovrebbero cambiare a seconda della velocità di nuotata e non solo delle caratteristiche antropometriche del nuotatore.
Altrove ho spiegato come l'allungamento della nuotata (e lo scivolamento inerziale) non debbano essere confusi con il fare tira-molla allungando il braccio ma debbano essere intesi come allungamento della distanza nuotata per singolo ciclo,cosa opportuna non solo nel fondo ma anche nella velocità,dato che anche il velocista deve fare i conti col numero delle bracciate necessarie a coprire la distanza,ma che non corrisponde all'infilare una mano in acqua e poi distendere il braccio come fosse un elastico.
Il significato dell'allungamento concerne solo la seguente domanda: quanta strada faccio con ogni singolo ciclo se vado a tot cicli al minuto ?
Per esempio un noto velocista italiano nuota a 57 cicli al minuto,perchè dopo opportune prove ha scoperto che se ne fa 59 o 60 il risultato è identico ma fa più fatica,se poi ne fa solo 48 è ancora peggio perchè il tempo si alza troppo,perchè la maggiore distanza coperta per ciclo non compensa la perdita in termini di tempo,per cui non sta a perdere tempo a cincischiare iper allungandosi il braccio sott'acqua,(cosa che invece può risultare conveniente per un fondista).
Il tempo che il braccio resta sotto al pelo dell'acqua prima di andare in trazione dunque,oltre alle caratteristiche del nuotatore,è in relazione diretta con la frequenza della nuotata.

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

Re: Scivolamento braccio nel crawl

Riguardo invece alle esse subacquee e alle zeta di zorro o altre amenità varie,ho spiegato spesso come sia necessario uscire dall'illusione che se alla mano faccio fare così invece che cosà cambi qualcosa.
La sensibilità di avanzamento nell'acqua non deriva dal fare un disegnino invece che un altro,ma è la risultante di mille esercitazioni percettive che regalano ai propriocettori (terminazioni nervose che mandano informazioni al snc circa la posizione relativa dei segmenti corporei) e agli esterocettori (altre terminazioni che si relazionano invece con l'ambiente) la capacità di mettere in relazione le rispettive informazioni e utilizzarle per produrre IN MODO AUTOMATICO l'esecuzione più adeguata allo svolgimento dell'azione voluta,discriminando tra le differenti soluzioni disponibili e determinate da tutta una serie di requisiti di cui si dispone.
Dunque pur restando parzialmente valide le risultanze degli studi sull'osservazione dei vari campioni e di cosa fanno sott'acqua,occorre capire che tali studi sono fatti a posteriori,e che i suddetti campioni nuotano così perchè gli viene naturale,non perchè l'allenatore gli ha dato il metro e gli ha detto tre centimetri di qua e due di la.

Questo significa che cercare di copiarli artificialmente è perfettamente inutile ed è per questo motivo che l'istruttore di Federica si rifiutava di darle informazioni che la avrebbero certamente distolta dal primario compito di prendere l'acqua il più lontano possibile,portarla alla pancia e poi tirare.

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

Re: Scivolamento braccio nel crawl

Stefano
Scusa vè, ma sta storia dell'istruttore "fai da te" non l'ho mica capita.
Federica gli ha chiesto idi far vedere il "movimento di base", poteva almeno accennarlo e poi spiegare di prendere acqua il più lontano ecc..
Capisco lo stile che è personale ma qui si sfiora davvero il "fai da te"! Boh, sta cosa non la capisco proprio.

1) AUT DISCE, AUT DISCEDE
2) Azzoppare il cavallo pensante....questo

Condividi sui social

Re: Scivolamento braccio nel crawl

Il caso specifico di Federica non lo conosco,parlavo in generale prendendo spunto dalla sua testimonianza.
Io qualche informazione l'avrei data,restando sul piano delle finalità di azione invece che sulle caratteristiche spaziali,per esempio spiegando come distribuire la forza.

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

Re: Scivolamento braccio nel crawl

Scusate, spiego meglio: io stavo parlando di esercizi particolari (tipo il dorso a gambero, cioè andare avanti per i piedi) e non della bracciata a crawl; cioè si trattava di esercizi che non avevamo mai fatto e che quindi, essendo la prima volta, i miei compagni chiedevano all'allenatore di far vedere cosa si doveva fare perché non ne avevano proprio idea! Invece in questi casi è meglio provarci e basta perché di solito il movimento, anche dopo qualche tentativo, viene da sé ....ed è questo che voleva giustamente da noi.
Io faccio la stessa cosa con i miei allievi dell'ambientamento quando propongo un nuovo esercizio: prima chiedo una certa azione e vedo se riescono a farla istintivamente, spesso mi sorprendono! Quello poi è il mio punto di partenza per apportare le eventuali correzioni, altrimenti, se non capiscono nulla, allora spiego bene e faccio vedere, ma in acqua, cosa devono fare.
Scusate se ho divagato, ma quello  che volevo dire e che mi ha colpito più di tutto è che, ogni volta, il nostro allenatore si rifiutava di far vedere i movimenti dicendo appunto che il movimento fatto fuori dall'acqua poteva essere diverso dal farlo nell'acqua proprio perché lì si va a sensazioni e ognuno di noi si doveva basare solo su quelle ....poi magari ci accennava qualcosa ma, più che altro ci diceva di provare per poi correggere, se ce n'era bisogno.
Penso che questa sia la strada più giusta e semplice sia per l'allievo che per l'istruttore.

Condividi sui social

Re: Scivolamento braccio nel crawl

ringrazio tutti per le delucidazioni, in particolar modo Stefano che è stato veramente chiaro.
In pratica l'allungamento inerziale del braccio dopo il recupero è in stretta relazione con l'economia della nuotata, consente cioè di abbassare il numero di bracciate diminuendo quindi lo sforzo fisico a parità di velocità (stando sempre entro certi parametri). Per quel che riguarda la spinta sott'acqua prevedevo la tua risposta Stefano, ogni persona ha il proprio modo di sentire l'acqua e di conseguenza lievi differenze di stile non significano nulla, o perlomeno sono dettagli trascurabili sui quali non bisogna soffermarsi troppo.

ciao

volo leggero in un brivido caldo, mi perdo nel silenzio e mi sciolgo nell'immenso.
io sono ogni cosa, ogni cosa

Condividi sui social