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Argomento: Ranista naturale! come lo correggo????

ciao a tutti! ho iniziato a lavorare da poco come istruttrice, ho appena passato il corso! Ho un'ora in vaschina e una in vasca grande con dei bambini con un primo/secondo livello due volte a settimana.... In vasca ho un bambino di 10 anni ranista naturale...con il difetto è molto accentuato, è al suo terzo corso di nuoto e ancora non sa fare le gambe e stile o a dorso... non ci mette una gambata a rana una volta una volta ogni tanto, come all'inizio facevo io, che avevo lo stesso difetto... ma fa solo gambe a rana! e se lo correggo muove le gambe a stile per 10 secondi.... poi le inizia a muovere divaricate ed ecco che siamo a punto e a capo! purtroppo ho altri 8 bimbi da guardare... non riesco a concentrarmi solo su di lui anche se vorrei! la scorsa lezione sono entrata in acqua ma non è servito a molto, e sono disposta a farlo anche oggi! Ho provato a fargli fare esercizi con la tavoletta in modo da concentrarsi sulle gambe... non posso fare tanto altro... una gambata laterale ho paura che al suo livello sarebbe troppo difficile! avete dei consigli??

e già che ci sono vi chiedo un'altra cosa... per correggere le ginocchia fuori dall'acqua nel dorso... come fate? l'idea di far tenere al bambino una tavoletta sulle gambe dicendo di non toccarla con le ginocchia e fare la schiuma come la vedete? ho sentito molto pareri discrdanti!

Grazie mille in anticipo a tutti!

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Re: Ranista naturale! come lo correggo????

L'idea della tavoletta sopra le gambe chiedendo di non toccarla e fare le bolle la davanti è ottima e largamente utilizzata,bisogna solo stare attenti che non gli cada troppo la pancia.

E' evidente che il bambino ancora non ha assimilato l'azione di gambe a crawl,per cui la tavoletta mettila nello sgabuzzino e tirala fuori solo quando non avrà più problemi a farlo senza appoggi.
Se riesce a fare 10 secondi di gambe a stile e poi torna il difetto delle gambe larghe (perchè si deconcentra) allora chiedi ripetute di dodici secondi per allungare progressivamente il tempo in cui resta concentrato,possibilmente tutto a faccia immersa e senza appoggi.

Quando ti sembra che abbia assimilato le gambate anche solo per brevi tratti,entra in acqua e fagli eseguire l'esercizio tenendo il palmo delle tue mani sotto le sue (da tenere sott'acqua),nel momento in cui respira lascia che si appoggi alle tue mani senza che pieghi le braccia,al tempo stesso fornisci un appoggio molto leggero e progressivamente sempre meno concreto,in modo che impari a respirare frontalmente almeno un paio di volte durante l'esercizio,senza fermare le gambe;allo stesso tempo dagli input istantanei ogni volta che vedi che allarga le gambe e perde l'assetto corretto.
Un pò alla volta alleggerisci l'aiuto che gli dai in modo che si svezzi e riesca a prendere aria senza affondare;per far sì che ci riesca devi fargli capire che più cerca di uscire dall'acqua,per esempio con tutto il petto,e peggio sarà,e che invece è sufficiente che esca solo con la faccia,senza movimenti bruschi e con calma,magari aiutandosi allargando ritmicamente le mani a braccia distese,come per acccarezzare una palla sommersa.
Con le stesso sistema puoi impostare abbastanza presto (appena trovi riscontri decenti nella battuta a crawl) anche la posizione laterale,sempre fornendo appoggio (con una mano dai appoggio,con l'altra sistemi la postura di testa e corpo,con l'effetto inevitabile di rilassarlo) e togliendolo progressivamente.
Non dare mai per scontato che una certa cosa sia troppo difficile,piuttosto cerca dei riscontri,e ti accorgerai che i bambini a volte stupiscono per quello che sono in grado di apprendere.

Con questo sistema di solito impiego non più di due lezioni e alla terza i bambini già diventano autonomi in questi esercizi sui brevi tratti.

Puoi fare questo per ogni bambino,incaricando gli altri di fare respirazioni a candela nell'attesa del proprio turno (oppure altri compiti semplici a circuito da fare sul posto,per esempio recupero oggetti sul fondo o galleggiamenti o scivolamenti,o gambe con appoggio al bordo)

Quando i bambini sono in grado di fare quella decina di metri da soli senza appoggi con gambe a crawl e un paio di respirazioni frontali,allora puoi allungare le ripetute un pò alla volta in modo da consolidarle e metterli a lavorare tutti insieme:
ti metti in acqua a una certa distanza dal muretto e chiedi che arrivino fino a te e poi tornino indietro,in questo modo puoi dare subito gli input giusti mano a mano che arrivano a te e aiutare giusto i più bisognosi;naturalmente da una lezione all'altra ti collocherai a distanze sempre maggiori in modo che allunghino le ripetute e aumentino il numero di respirazioni necessarie.

Lavorando in questo modo è molto ma molto difficile che il ranocchio non riesca a cavarsela con le gambe a crawl,non me ne viene in mente nemmeno uno tra i miei bambini che non sia riuscito a eliminare quel difetto con questo sistema.
Inoltre avrai sviluppato contemporaneamente la coordinazione tra gambe e respirazione,la gestione degli equilibri,e la capacità di percezione e sensibilità acquatica delle braccia in appoggio,che ti sarà molto utile in fase di costruzione delle nuotate e di sviluppo della spinta.

Quando i bambini arriveranno a fare almeno una mezza vasca in questo modo e senza appoggi,allora puoi tranquillamente prendere le tavolette e metterli ogni tanto a fare un pò di fondo sulle gambe e a testa fuori,senza paura di rovinare niente.

Ma prima di questo momento,l'unica funzione della tavoletta,è quella di evitare all'istruttore di mettersi a mollo a fare quello che dovrebbe fare.
E il prezzo lo pagherà il ranocchio che resterà ranocchio in eterno.

Ciao

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Re: Ranista naturale! come lo correggo????

Dexi, che dire Ciao e benvenuta !

Penso proprio che Stefano abbia esaudito le tue richieste.

A questo punto ne approffitto provocandolo chiedergli se l'uso delle pinnette nei bambini, che non hanno ancora metabolizzato il corretto esercizio delle gambe a stile, possa aiutarli come stimolo (giocando) all'uso corretto delle gambe senza tavola, magari nelle piscine da 18m 12m (piscinette) un paio di gambate e stop cosi giusto per introdurli... oppure è veramente troppo presto ?

Ciao Norberto

Buona bracciata a tutti -__-

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Re: Ranista naturale! come lo correggo????

La pinna in un allievo che ancora non conosce il corretto movimento delle gambe fa male per definizione,perchè se già fatica a lavorare con i femorali la pinna lo renderà ancora più gravoso,e piuttosto lavorerà col piede causando oltretutto dei bei crampi al gastrocnemio (il polpaccio).

Una volta che la gambata avviene a partire dall'anca nel modo corretto,allora il discorso cambia e la pinna può servire in senso propriocettivo;ma resta sempre qualcosa di potenzialmente "pericoloso" da un punto di vista didattico,e se a volte la si può concedere (anche perchè spesso sono i bambini stessi a chiederlo e non c'è motivo di negargliela in eterno) bisogna avere ben chiaro che a fianco della propriocezione la pinna determina una buona dose di sovraccarico,e che dunque va usata con parsimonia per evitare dolori e crampi molto facili nei loro muscoletti.
Quindi dosi piccole e per scopi mirati.

A titolo di esempio,la uso a volte a scuola nuoto,con bambini che già dispongono di corrette nuotate di base nei quattro stili,come propedeutica allo sviluppo del pinneggio o della nuotata a delfino,o come strategia di facilitazione per esercizi di coordinazione particolarmente difficili a crawl e dorso,garantendo così quel minimo di propulsione che potrebbe invece venire compromessa dalla difficoltà dell'esercizio,rendendolo più probabilmente eseguibile e proficuo.
Oppure e con molta parsimonia con veri e propri obiettivi di potenziamento.
Ieri per esempio l'ho proposta ai miei felicissimi bambini del quarto livello,di età variabile dagli 8 ai 10 anni,per eseguire gambate a crawl senza tavoletta e con la testa fuori.

Ciao

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Re: Ranista naturale! come lo correggo????

stefano '62 ha scritto:

L'idea della tavoletta sopra le gambe chiedendo di non toccarla e fare le bolle la davanti è ottima e largamente utilizzata,bisogna solo stare attenti che non gli cada troppo la pancia.

E' evidente che il bambino ancora non ha assimilato l'azione di gambe a crawl,per cui la tavoletta mettila nello sgabuzzino e tirala fuori solo quando non avrà più problemi a farlo senza appoggi.
Se riesce a fare 10 secondi di gambe a stile e poi torna il difetto delle gambe larghe (perchè si deconcentra) allora chiedi ripetute di dodici secondi per allungare progressivamente il tempo in cui resta concentrato,possibilmente tutto a faccia immersa e senza appoggi.

Quando ti sembra che abbia assimilato le gambate anche solo per brevi tratti,entra in acqua e fagli eseguire l'esercizio tenendo il palmo delle tue mani sotto le sue (da tenere sott'acqua),nel momento in cui respira lascia che si appoggi alle tue mani senza che pieghi le braccia,al tempo stesso fornisci un appoggio molto leggero e progressivamente sempre meno concreto,in modo che impari a respirare frontalmente almeno un paio di volte durante l'esercizio,senza fermare le gambe;allo stesso tempo dagli input istantanei ogni volta che vedi che allarga le gambe e perde l'assetto corretto.
Un pò alla volta alleggerisci l'aiuto che gli dai in modo che si svezzi e riesca a prendere aria senza affondare;per far sì che ci riesca devi fargli capire che più cerca di uscire dall'acqua,per esempio con tutto il petto,e peggio sarà,e che invece è sufficiente che esca solo con la faccia,senza movimenti bruschi e con calma,magari aiutandosi allargando ritmicamente le mani a braccia distese,come per acccarezzarre una palla sommersa.
Con le stesso sistema puoi impostare abbastanza presto (appena trovi riscontri decenti nella battuta a crawl) anche la posizione laterale,sempre fornendo appoggio (con una mano dai appoggio,con l'altra sistemi la postura di testa e corpo,con l'effetto inevitabile di rilassarlo) e togliendolo progressivamente.
Non dare mai per scontato che una certa cosa sia troppo difficile,piuttosto cerca dei riscontri,e ti accorgerai che i bambini a volte stupiscono per quello che sono in grado di apprendere.

Con questo sistema di solito impiego non più di due lezioni e alla terza i bambini già diventano autonomi in questi esercizi sui brevi tratti.

Puoi fare questo per ogni bambino,incaricando gli altri di fare respirazioni a candela nell'attesa del proprio turno (oppure altri compiti semplici a circuito da fare sul posto,per esempio recupero oggetti sul fondo o galleggiamenti o scivolamenti,o gambe con appoggio al bordo)

Quando i bambini sono in grado di fare quella decina di metri da soli senza appoggi con gambe a crawl e un paio di respirazioni frontali,allora puoi allungare le ripetute un pò alla volta in modo da consolidarle e metterli a lavorare tutti insieme:
ti metti in acqua a una certa distanza dal muretto e chiedi che arrivino fino a te e poi tornino indietro,in questo modo puoi dare subito gli input giusti mano a mano che arrivano a te e aiutare giusto i più bisognosi;naturalmente da una lezione all'altra ti collocherai a distanze sempre maggiori in modo che allunghino le ripetute e aumentino il numero di respirazioni necessarie.

Lavorando in questo modo è molto ma molto difficile che il ranocchio non riesca a cavarsela con le gambe a crawl,non me ne viene in mente nemmeno uno tra i miei bambini che non sia riuscito a eliminare quel difetto con questo sistema.
Inoltre avrai sviluppato contemporaneamente la coordinazione tra gambe e respirazione,la gestione degli equilibri,e la capacità di percezione e sensibilità acquatica delle braccia in appoggio,che ti sarà molto utile in fase di costruzione delle nuotate e di sviluppo della spinta.

Quando i bambini arriveranno a fare almeno una mezza vasca in questo modo e senza appoggi,allora puoi tranquillamente prendere le tavolette e metterli ogni tanto a fare un pò di fondo sulle gambe e a testa fuori,senza paura di rovinare niente.

Ma prima di questo momento,l'unica funzione della tavoletta,è quella di evitare all'istruttore di mettersi a mollo a fare quello che dovrebbe fare.
E il prezzo lo pagherà il ranocchio che resterà ranocchio in eterno.

Ciao

Ciao avrei una domanda in proposito: è possibile che un ranista naturale abbia più difficoltà di altri a sviluppare una corretta gambata a stile libero? Grazie. Ciao

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Re: Ranista naturale! come lo correggo????

Mi sembra che ci siano due modi di intendere il ranista naturale, uno dato proprio dalla difficoltà di effettuare un gambata alternata, come il caso di questa discussione, ed uno più direttamente legato alla gambata della rana quando l'allievo presenta una notevole e favorevole mobilità articolare a livello di ginocchia e caviglie. Nel primo caso la difficoltà è implicita, nel secondo non è affatto scontata o in alcun modo collegata.

Ciao

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Re: Ranista naturale! come lo correggo????

paolac ha scritto:

Ciao avrei una domanda in proposito: è possibile che un ranista naturale abbia più difficoltà di altri a sviluppare una corretta gambata a stile libero? Grazie. Ciao

Ti ha già ben risposto mattone.

Io dirò la stessa cosa in un modo diverso:
c'è quello che è ranocchio (naturale) perchè dispone a monte dei requisiti motori necessari a sviluppare la gambata a rana in modo naturale,non solo come efficienza articolare ma anche come dotazione nervosa (il secondo esempio di mattone);requisiti che sono superiori a quelli necessari per lo sviluppo delle gambate a crawl e dorso,e che dunque statisticamente non presenteranno grosse difficoltà a sviluppare pure quelle,ma che vanno seguiti per evitare che il loro ranismo releghi nello sgabuzzino lo sviluppo completo di quelle a crawl,cosa possibilissima.

Poi c'è quello (il primo esempio di mattone) che è ranocchio nel senso che tende a sviluppare equilibri a ginocchia larghe e piedi a martello,non perchè disponga di tale predisposizione come per i ranisti naturali,ma perchè al contrario non ha sviluppato buoni requisiti di rilassamento e ambientamento;è quello che i primi giorni quando gli altri stavano belli fermi a pancia sotto,cercava invece di stare in verticale,agitando le gambe come un pallanuotista nel tentativo di allungare il collo e allontanare la faccia dall'acqua.
Così facendo "allena" quel tipo di dialogo delle gambe con l'acqua e se lo porta dietro spesso insieme ad un deficit di relax;quando dunque lo metti a fare gambate a crawl non riesce a rilassare il tronco e organizzare la coordinazione necessaria ad attivare il quadricipite di una gamba e il bicipite dell'altra,e vicerversa,facendole lavorare in su e giù,e gli viene invece più naturale impostare il lavoro del piede in quella posizione e spingere allargando le gambe.
Viene definito ranocchio in modo improprio,in realtà farà un pò di fatica ad imparare pure le gambate a rana corrette,a causa di quel deficit di requisiti e di rilassamento,ma il vero scoglio saranno sempre le gambate a crawl e dorso che necessitano di caviglie rilassate e piede disteso.

Il tipo di lavoro per impostare le gambate a crawl che ho postato più sopra,è la strategia più corretta per entrambe le tipologie di allievi,perchè favorisce il rilassamento e la concentrazione di cui hanno bisogno.
Per meglio lavorare col secondo tipo (il ranocchio non naturale) è consigliabile lavorare parallelamente sull'eliminazione dei deficit di relax e respirazione e scivolamento che probabilmente tengono ancora ben nascosti in un angolino in cantina.

Ciao

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Re: Ranista naturale! come lo correggo????

Ciao,
mi sono iscritto al forum proprio per partecipare a questo thread. Io ho 26 anni e sono sempre stato un ranista naturale, alle mie spalle avrò minimo 10 anni di nuoto in cui ho imparato in modo adeguato tutti gli altri stili. Il mio problema sono sempre state le gambe a stile libero, mi hanno sempre dato poca spinta e affaticato molto. Dopo molti anni ho imparato a fare un buon stile libero compreso di gambe ma mi rimane un problema: quando sono stanco mi parte la gamba a rana, infatti nelle prime vasche non ho nessun problema ma via via che nuoto inconsciamente il mio corpo fa quello che vuole.
Adesso sono un arbitro di calcio e nella pausa estiva ho deciso di tornare a fare nuoto, ieri ho avuto la mia prima lezione e l'istruttice si accorta di questo difetto. mi ha detto di pensare mentre sto nuotando come muovere le gambe, per coordinarmi meglio. Volevo chiedervi un parere: secondo voi a 26 anni è troppo tardi per corregere questo difetto?  vorrei approffittare di questi due mesi proprio per eliminarlo in modo tale migliorare l'estetica del mio nuoto (scusate sono un pò narciso su ste robe big_smile ma dopo tanti anni di nuoto uno vorrebbe essere perfetto).
Vi ringrazio anticipatamente per le risposte. Avete qualche consiglio?

Ciao

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Re: Ranista naturale! come lo correggo????

Io non so risponderti ma mi chiedo... come si fa a fare la gambata a rana mentre si va a stile? Davvero ti viene spontaneo? O_O

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Re: Ranista naturale! come lo correggo????

totalmente big_smile molto probabilmente perchè non faccio fatica a fare rana, mi riposa...mentre la gambata stile mi fa sprecare più energie.... (mie ipotesi ovviamente)

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Re: Ranista naturale! come lo correggo????

Vai tranquillo non è mai tardi per imparare.
Non è questione di età ma di impegno,

Ciao

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12 (modificato da nuotix 01-06-2011 22:59:22)

Re: Ranista naturale! come lo correggo????

premetto che non sono un istruttore e non ho nessuna abilitazione.
vorrei esprimere un mio pensiero che mi è balzato alla mente poco fà rileggendo la discussione e lo voglio esternare anche a costo di dire un'idiozia e di far ridere qualcuno (anche perché io sinceramente non avevo mai sentito parlare di ranocchio naturale). in particolar modo mi rivolgo a stefano che mi sembra quello più ferrato in materia.

un esercizio per far assimilare al nostro allievo ranocchio. mi sono chiesto: e se facessimo nuotare il nostro allievo tenendo un pull boy stretto fra le cosce, permettendogli di muovere le gambe stando attendo però a non farsi scappare il supporto?
mi spiego: tenere un pull boy stretto fra le cosce di per sé non produce una gambata crawl corretta. però l'obiettivo dell'esercizio sarebbe un altro. infatti il nostro ranista naturale dopo un una decina di gambe a crawl ne inserisce una rana, vuol dire che quindi allarga le ginocchia. l'uso del pull boy avrebbe come scopo quello di fargli assimilare una gambata che elimini l'istinto di allargare le ginocchia perché se si tiene il supporto stretto fra le cosce sicuramente non allarga le ginocchia stesse. questo esercizio sarebbe il primo step che potrebbe condurre il nostro allievo ad eseguire una gambata crawl finalmente corretta.

ovviamente queste sono solo mie simpatiche elucubrazioni

ciao wink

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Re: Ranista naturale! come lo correggo????

Il ranocchio riuscirebbe comunque a spingere usando la pianta del piede a martello.
Inoltre non sarebbe una vera conquista ma una costrizione,che appena sparisse farebbe riemergere il problema.
Io invece prendo il ranocchio e lo seguo passo per passo stando in acqua con lui e chiedendo tratti brevi di dieci metri,pienamente concentrati,con feedback istantaneo (verbale) sull'esecuzione;cioè non appena parte l'errore parrte anche un mio "allerta" e di solito è sufficiente a elevare di nuovo l'attenzione e farlo tornare sui binari giusti.
Nella stragrande maggioranza dei casi funziona.

Ciao

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Re: Ranista naturale! come lo correggo????

accidenti pure il piede a martello!!

ho sempre pensato che i ranisti fosseto una categoria di nuotatori speciale

ciao
wink

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Re: Ranista naturale! come lo correggo????

Pantegana ha scritto:

Ciao a tutti, mi chiamo Monica e mi sono appena iscritta al Forum. Purtroppo non sono una nuotatrice ... anzi in genere vado giù come un mattone. Perchè il Forum allora? Ho una bimba di 6 anni che al contrario di me è veramente promettente. e' appena passata in vasca grande e l'istruttore mi dice che è una "rana naturale": qualcuno di voi, gentilmente sa  dirmi cosa vuol dire e cosa comporta essere una rana naturale?

Benvenuta,
Il tipo di intelligenza motoria (numero e dislocazione delle terminazioni nervose a controllo dei muscoli) è differente da una persona all'altra in conseguenza un pò della dotazione genetica e un pò delle esperienze motorie.
Per cui quando ci si avventura nell'apprendimento di qualcosa di nuovo,nel nostro caso il nuoto,troviamo gente più predisposta per qualcosa perchè già dispone delle unità motorie necessarie,e gente invece meno predisposta che poi per imparare dovrà sviluppare ex-novo le terminazioni nervose mancanti (apprendimento).
Ebbene i ranisti naturali sono quegli allievi che quando si avvicinano all'acqua le prime volte,grazie ad una particolare struttura neuro-motoria,sviluppano autonomamente un tipo di rapporto con l'acqua basato su un certo tipo di movimento della caviglia,tipico di quella che sarà la futura nuotata a rana.
Attenzione non è qualcosa in più o di migliore che qualche fortunato ha e altri no,è solo una peculiarità tra le varie possibili.
I ranisti naturali spesso faticheranno molto a sviluppare buone gambate a crawl e dorso,tanto quanto i non-ranisti faticheranno in quelle a rana.

Ciao

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Re: Ranista naturale! come lo correggo????

Stefano, grazie ancora. Adesso è un po' più chiaro. Continuerò a tenermi informata visto i progressi della bimba e considerato che gli istruttori l'hanno segnalata. A questo proposito volevo chiederti una cosa : mia figlia a 4 anni ( già nuotava) ha subito un intervento (non invasivo e dunque con fibra ottica) per chiudere un DIA ( Difetto intraventricolare) e per allargare una valvola polmonare. Intervento perfettamente riuscito .  Stando a certificazione dei medici può fare attività non agonistica .  Che tu sappia c'è qualche impedimento invece per le attività a livello agonistico? Giusto per sapere in modo da evitare in futuro possibili delusioni o illusioni.

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Re: Ranista naturale! come lo correggo????

Davvero non so rispondere a questa domanda.

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