giorgio ha scritto:Ciao
la risposta di mattone mi è piaciuta davvero tanto. Diciamo che mi ha dato molti (spero non troppi) spunti su cui lavorare nei prossimi mesi.
Dopo le precedenti indicazioni di Stefano, ho inserito sistematicamente l'allenamento gambe-stile senza tavoletta in ogni seduta, e qualche risultato ho iniziato a vederlo.
Il prossimo passo sarà quindi quello di inseguire il miglioramento della bracciata.
Premessa: non sono alla ricerca del tempo fine a sé stesso. Il mio obiettivo è nuotare meglio.
Tra l’altro non riesco a fare + di 3 allenamenti / settimana per circa 8 km totali, e devo quindi cercare di utilizzare al meglio il tempo che ho.
Le mie domande:
1. ricerca e presa: come migliorare quest'aspetto ? Nella fase di recupero fino all'entrata in acqua il mio braccio è abbastanza sciolto; non ho ben capito se il mio difetto è quello di mantenerlo “troppo” sciolto anche sott'acqua, o se invece dovrei ricercare la presa con una mano “più decisa” per trovare il sostegno opportuno ? La mia “paura” è sempre quella che, andando alla ricerca di una maggior rigidità nella presa, il mio affaticamento aumenti di conseguenza.
2. movimento affrettato: significa che non lascio scivolare abbastanza il braccio sott'acqua ? Anche in questo caso il mio timore è quello di creare una "fase morta", per non creare una sensazione di "affondamento".
Insomma i punti 1 e 2 non mi sono molto chiari
3. testa fuori asse: significa che è troppo alta indipendentemente dalla fase in cui sto nuotando, e che dovrei tenerla più in linea con il corpo ? in fase di respirazione quindi cercare di ruotarla come appoggiando l’orecchio alla spalla ?
Riprendo poi il commento del precedente post a proposito dei muscoli dorsali:
4. per meglio ingaggiare i dorsali è corretto effettuare il recupero a gomito alto facendo passare quanto più possibile la mano vicino all’orecchio ?
5. quando si parla di “andare a prendere l’acqua il più lontano possibile” stiamo parlando di mano che entra in acqua il più lontano possibile (senza comunque effetto mister fantastic) ?
Per il momento mi fermo qua... Non vorrei fare troppa confusione.
Grazie già da subito per tutto ….
Ciao
Giorgio
Seguo il tuo elenco:
1) No, non sei troppo sciolto sott'acqua ma l'esatto contrario, per questo ho definito finto sciolto il tuo modo di nuotare. Migliorare il vincolo nella presa non significa assolutamente irrigidirsi in alcun modo. Nel nuoto la velocità aumenta con la capacità di essere più sciolti e le prestazioni decadono esponenzialmente quando ci si irrigidisce. Il segreto sta nella combinazione di un corpo perfettamente allineato, idrodinamico e rilassato che diventa per questo molto leggero, ovviamente se paragonato a uno storto e rigido, da tirare e spingere. Per migliorare la presa devi anzitutto capire di cosa si tratta: è un punto di appoggio dove il tuo avambraccio si blocca, nel vero senso della parola, permettendo ai muscoli dorsali di tirare e spingere realizzando l'avanzamento del corpo che per effetto del rollio ruoterà intorno al punto fisso stabilito dall'avambraccio.
2) Anche qui l'esatto contrario, ovvero tu hai già, e proprio a causa di un movimento affrettato, un momento morto abbastanza importante. Ti spiego meglio: ciò che anticipi troppo è la passata subacquea, non in senso assoluto però, infatti la tua nuotata è quasi un catch up drill, ma è anticipata rispetto alla presa che non avviene correttamente e ti porta a girare quasi a vuoto. Per milgiorare la presa non devi occuparti, paradossalmente, del fattore tempo, cercando di allungare la scivolata, che nel nuoto agonistico non esiste, ma devi migliorare l'equilibrio a causa del quale ti troverai, anche dopo aver scivolato mezza vasca per bracciata, a girare frettolosamente le braccia se non avrai prima creato un buon vincolo.
3) La posizione della testa rappresenta qui in Italia un caso particolare, quindi sentirai cose opposte e a te la scelta. Io concordo con le scuole americana e australiana sul fatto che il collo debba mantenere una posizione neutra ripetto al corpo cioè allineato alla spina dorsale, sguardo fisso sul fondo perpendicolare alla riga nera e mai per nessun motivo volgerlo avanti. La respirazione non avviene ruotando la testa ma lasciando che la testa muova nel rollio solidalmente col corpo quando si decide di prendere aria. Ferma nonostante il rollio, invece, quando non si respira. Tu sei ben lontano da questo standard.
4) Dato che patisci un affaticamento al deltoide prova a lavorare sul suo rilassamento in fase di presa e sulla sua esclusione dalla trazione in avanti, il corpo dovrebbe metterti da solo sulla giusta strada ma devi stare attento a quanto ti dice. Il recupero è la fase durante la quale il braccio opposto effettua la presa, la posizione di tutto il corpo è fondamentale ma alcuni equilibri sono anche, fino a un certo livello, personali. La posizione della mano non è quindi indicativa di una corretta posizione. Io sono certamente per un recupero con gomiti alti che procedono in linea con il corpo.
5) Ho notato dal video che hai un'ottima linea di galleggiamento, questo ti permette di entrare molto avanti con la mano senza grandi acrobazie ma questa è solo una piccola parte del problema. Per prendere l'acqua lontano, parliamo di prendere, quindi supponiamo di essere in grado prendere, dato che vicino o lontano è sempre un grosso e primario problema, devo fare due azioni contrapposte: allungarmi più che posso, magari come mr. fantastic, col braccio che va in presa, è talmente importante che tutto ciò che la migliore mobilità articolare può offrirci anche solo in termini di millimetri è ben accetto, e supportare la fase di ricerca con una solida fase finale di spinta del braccio opposto. Spesso una bracciata più lunga nasce dal miglioramento dell'azione del braccio indietro e tornando all'importanza di stirarsi in avanti, questo ti aiuterà ad interessare i muscoli del tronco fin dalla prima fase della bracciata migliorando la stabilità generale. Ah già, il corpo non deve essere piatto. E si badi bene a ruotare il corpo, non solo le spalle.
Il nuoto è funzione di gesti interdipendenti tra loro, per questo ogni movimento che venga identificato come difetto può essere visto sotto tre diversi aspetti: in quanto problema in prima persona, in quanto causa di altri problemi e infine anche come risultante di problemi terzi. Alla luce di questo tutto è molto difficile ma anche pieno di possibilità, per questo non mi pare utile darti ricette miracolose per la soluzione di un problema quanto piuttosto cercare di farti capire dove questo risieda lasciando la tua passione di autodidatta a cercare la via di uscita. Ovviamente puoi chiedere ciò che vuoi.
PS. Oggi il pc non si è ancora piantato quindi ti spiego il problema dell'equilibrio laterale con un esempio:
mettiti in piedi e dalla posizione di piedi uniti e procedi con passo laterale con le gambe tese, verso destra o sinistra, solleva la gamba tesa lateralemente nella direzione verso la quale vuoi procedere, mantenendo la schiena dritta e lo sguardo frontale troverai molto difficile controllare il passo senza franare verso il suolo. La gamba infatti sposta il baricentro e dato che l'aria non offre nessuna resistenza il movimento è accelerato verso il suolo. (ovviamente un karateka avrà più controllo di un giocatore di poker ma è solo per rendere un idea)
In acqua capita più o meno la stessa cosa ma con l'eccezione che essa offre sufficiente resistenza per un appoggio a chi non vi frani sopra come un masso.
Ciao.