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Argomento: L'importanza di non trascurare mai nessuno stile

vorrei introdurre questa nuova discussione su un tema che ritengo molto importante.
molto spesso capita che nuotatori che, programmano i loro allenamenti, diano una assoluta predilezione ad un singolo stile(stile libero) trascurando automaticamente gli altri 3. ahimé fra i nuotatori monostile ci sono anch'io, questa pessima abitudine me lo sono portata dietro dal triathlon, ma è venuta l'ora di cambiare e, anche se nel lungo periodo certamente lo Sl rimarrà lo stile col quale percorrerò più metri (e non può essere altrimenti visto che faccio gare in acque libere), ho tutta l'intenzione di dare molta più importanza (e quindi tanti metri in più) ad ogni allenamento anche alla rana, al dorso e al delfino programmando gli allenamenti stessi in modo diverso

girovagando fra le decine e decine di discussioni del forum, ho trovato questo post

stefano '62 ha scritto:

La spiegazione (tecnica o meno) dipende da cosa intendi dicendo che non la fa allenare a rana.
Ma prima occorre spiegare qualcosa che molti istruttori purtroppo non sanno e molti allenatori spesso dimenticano.

Prima della pubertà l'allenamento della forza è certamente utile e necessario,però DEVE assolutamente restare in posizione di sudditanza rispetto all'allenamento della coordinazione.
Perchè il corpo del ragazzino sta lavorando principalmente allo sviluppo del sistema nervoso,mentre invece l'anabolismo muscolare non dispone ancora di tutta una serie di enzimi importantissimi (soprattutto quelli atti a processare il lattato);dopo la pubertà invece la risposta agli stimoli nervosi (coordinativi) diminuirà progressivamente,e contestualmente aumenterà in modo esponenziale la risposta a quelli metabolici,grazie alla comparsa di nuovi strumenti fisiologici nelle cellule.
Dunque conviene sfruttare il momento irripetibile della pre-pubertà per costruire requisiti fondamentali che mai più nella vita dell'allievo avranno una probabilità così alta di venire prodotti.;al tempo stesso non conviene sprecare troppe energie per qualcosa che verrà meglio sviluppato in seguito,al momento giusto.
Anche dopo la pubertà però il corpo dell'allievo subirà variazioni,almeno fino ai 16-18 anni,quindi fino ad allora,pur concentrandosi finalmente in modo determinante sullo sviluppo dei sistemi metabolici,non conviene specializzare e stabilizzare in alcun modo le nuotate,e occorre continuare a privilegiare i lavori coordinativi.
La stabilizzazione e la specializzazione di un gesto atletico (conseguenza inevitabile di allenamenti intensivi tutti uguali) avrà senso unicamente su di un atleta adulto,cioè non più soggetto a modifiche strutturali.
Dunque il modo corretto di lavorare almeno fino ai 17 anni circa,è con moltissima tecnica con moltissimi esercizi di coordinazione e di tecnica,nuotando TUTTI gli stili senza assolutamente privilegiarne uno sugli altri;milioni di vasche,naturalmente,ma l'obiettivo finale non sarà riprodurre una nuotata identica a quella del campione televisivo del momento,e poi magari saper nuotare solo in quel modo,bensì la capacità di nuotare in mille modi differenti a seconda delle richieste (disponibilità variabile),in modo che in futuro,da adulto,sia in grado di selezionare e sviluppare una nuotata evoluta adeguata,tra le innumerevoli combinazioni tecniche possibili,e solo in seguito specializzarla.
Persino la specializzazione metabolica (per distanza) è sconsigliata almeno fino ai 15 anni.

Purtroppo molti allenatori invece buttano i bambini nell'acqua a fare chilometri (giustissimo) tutti nuotati sempre nello stesso modo (sbagliatissimo),e magari quasi tutti a stile libero.
I risultati a cronometro inevitabilmente migliorano,perchè la curva di adattamento metabolico nei soggetti in fase prepuberale è tale da dare risultati veloci e duraturi a fronte di un minimo sforzo,tanto che qualsiasi idiota è capace di fare andare forte i bambini (il difficile piuttosto è farli nuotare bene).
Purtroppo però questi risultati vengono erroneamente presi come la dimostrazione dell'efficacia di metodi allenanti spesso invece penosi e poco opportuni,i cui guasti emergeranno solo in seguito;quando io cercherò di chiedere all'atleta ormai ventenne di allargare,o stringere,o alzare o abbassare qualcosa nella nuotata,e lui riuscirà a fare sempre e solo lo stesso gesto automatizzato,ormai irrimediabilmente incapace di fare alcunchè di diverso.

Quindi se il problema è che ti sembra che l'allenatore stia sottovalutando le evidenti capacità a rana della tua bambina,se ti sembra che il nuotare ANCHE gli altri stili sia una perdita di tempo perchè tanto lei dovrà fare gare solo a rana,allora dalla mia precedente spiegazione puoi ben capire perchè devo dare ragione all'allenatore.
Se invece il problema è che l'allenatore sottovaluta propio gli altri stili a beneficio unicamente di stile e delfino,allora hai ragione tu,e sarà il caso di fare un discorsino all'allenatore o ai suoi superiori.
Perchè,per rispondere alla tua domanda finale,non esiste nessuna valida motivazione tecnica per privilegiare lo stile libero sugli altri;
e rispondere che a delfino e stile si fanno i muscoli è una fesseria perchè i muscoli lavorano in ogni nuotata.
Vero che a delfino e stile sono utili per lavori di intensità particolare sui dorsali,ma come ho spiegato sopra è sbagliato credere che quello debba essere il lavoro principale a quella età.

Ciao

domanda 1: come si fa a conciliare l'esigenza di effettuare dei lavori centrali centrati sul nostro obiettivo (es A2 e B1 a Stile Libero) e con quella più che giusta e legittima di variare gli stili?
la mia risposta è che forse la disciminante non sta tanto (o solo) nell'effettuare un certa quantità di metri solo ed esclusivamente con lo stile che ci interessa, bensì nell'effettuare quella distanza anche con gli altri stili a patto che quella stessa distanza venga percorsa nella qualità metabolica desiderata.
ad esempio se devo fare 15x100 A2, si possono fare 5 a SL, 5 a RA, 5 a DO perché il mio obiettivo è lavorare sulla resistenza aerobica
è corretto?

domanda 2: allenare anche gli stili che comunemente vengono trascurati(delfino, dorso, rana) , aiuta a migliorare la linea di galleggimaneto del corpo a stile libero?

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Re: L'importanza di non trascurare mai nessuno stile

Attenzione a non fraintendere.
Quella era una risposta ad un genitore riferita alla figlia piccola,dunque in un certo contesto.
Invece un nuotatore professionista e evoluto ha altre esigenze.
Dunque se da un lato nuotare tutti gli stili presenta innegabili benefici,dall'altro il professionista necessita di specializzazione,per cui nuoterà inevitabilmente molto più il suo stile (o gli stili) di gara e molto meno tutti gli altri.

1)
Si è corretto.
Gli obiettivi metabolici riguardano principalmente il target del nostro organismo a livello centrale,vale a dire cardiorespiratorio.
Infatti la muscolatura sarà invece distinta tra distretti che lavoreranno in un certo ambito e altri in un diverso ambito metabolico,e questo è assolutamente inevitabile.
Naturalmente in fase speciale-specifica sarà opportuno invece fare il tal lavoro nello stile di gara,stesso discorso per i professionisti ultrta specializzati che lavorano quasi mai in fase generale;ma in fase generale va benissimo anche variare gli stili perchè ciò non inficia il perseguimento dell'obiettivo a livello metabolico.

2) Allenare un pò tutti gli stili,pur andando contro alla logica della specializzazione,aiuta a migliorare o mantenere di riflesso una condizione fisica e coordinativa equilibrata,che rappresenta un ottimo requisito per nuotare al meglio il mio stile di gara.
Non esiste un campione in un certo stile,che non sappia nuotare in modo meno che ottimo,con prestazioni inferiori ma solo in percentuale limitata,anche tutti gli altri stili.


Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

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Re: L'importanza di non trascurare mai nessuno stile

d'accordissimo.
il mio obiettivo non è ripartire perfettamente i miei allenamenti in questo modo: 25% SL, 25% DO, 25% RA, 25% DE.
fino a qualche giorno fà i miei allenamamenti erano di fatto a monostile eliminando completamente gli altri 3.
in sintesi pensavo questo: su un allenamento complessivo di 4500-5000 metri dicarne 1000-1200 agli altri 3 oppure soltanto a due stili da alternare giorno x giorno anche in fase speciale e specifica.
questo 3d l'ho aperto perché mi è venuta in mente una cosa. quando qualche anno fà avevo cominciato a frequentare la piscina da libero utente, dividevo l'allenamento (che era sempre lo stesso) in termini di metri allo stesso modo fra lo stile libero, il dorso e la rana percorrendo circa 1000 metri per ogni stile (col delfino almeno inizialmente non mi osavo). ebbene, nonostante avessi una tecnica molto grezza, nonstante non avessi nessuna nozione e conoscenza sul nuoto su come strutturare un allenamento, nonostante avevo una situazione metabolica pari a 0, mi ricordo bene che dopo un certo periodo avevo un buonissimo feeling con l'acqua che spesso ancora adesso invidio.
secondo me alternare gli stili potrebbe coinvolgere il concetto di "mielizzazione". i benefici a cui facevi riferimento forse possono riferirsi proprio a questo. credo cimentarsi anche negli altri stili significa anche a sviluppare e incrementare sensibilmente quelle capacità che favoriscono sempre più un migliore dialogo con l'elemento acqua.

wink

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