1,101

Re: delfino

stefano '62 ha scritto:
paolac ha scritto:

Ciao, una domanda sul delfino, mi sembra di averla già posta ma ho usato la ricerca e non l'ho trovata. Volevo porvi una domanda: che ne pensate della bracciata esterna a delfino evitando la passata subacquea sotto la pancia? Io ho provato e mi risulta più facile e meno faticoso, me l'ha suggerito la mia istruttrice...voi che ne dite?

Ma chi è quel cane di istruttore che ti ha detto che una stronzata simile ?
Le mani devono passare SOTTO al corpo,assioma indistruttibile sia a delfino sia a crawl.
Fai meno fatica perchè non sposti acqua e resti ferma,o quasi.
Fai meno fatica perchè non è delfino ma qualcos'altro inventato dalla tua istruttrice.

Più le mani passano vicine alla linea baricentrica del corpo e più ci si sposta con facilità.
Nel delfino l'ideale sarebbe far passare le mani non appiccicate ma molto vicine,a una decina di centimetri più o meno.
Se uno le fa passare un pò più larghe non fa nulla,l'imprtante è che siano entrambe sotto al corpo,vorrà dire che spingerà un tantino di meno.
Ma facendole passare di lato lo spostamento risulterebbe a carico dei muscoli delle braccia (piccolinimusoli sinergici,che devono solo trasmettere all'acqua la forza dei muscoli principali) invece di quelli della schiena (enormi,muscoli agonisti,attori principali di crawl,delfino e dorso)

Ciao

Ciao, oggi ho fatto caso a come faccio la bracciata e in effetti non riesco a non fare la passata  con mani sotto la pancia, è impossibile! Hai ragione è una str.... Ciao

Condividi sui social

1,102

Re: delfino

Ciao Stefano e nuotix, mi chiedevo, per me che faccio i 50 df , durante la remata in cui vado a respirare,qual'e il momenti piu' adatto in cui devo "tirar fuori la testa per prender aria"? subito appena vado in presa? a meta' remata? quando le mani son vicine al bacino e per capirci coincidono con la seconda pinnata? insomma, qual'e il momento piu' adatto,  per respirare per un velocista? parlo per non intaccare la velocita' e magari anche l idrodinamicita',chiedo cosi' perche' credo e spero di non dire una cavolota ( nel caso scusatemi) , ma credo ci sia differenza nel "quando tira fuori la testa" tra uno che fa i 50 e i 100 o chi fa' i 200...in tutti gli stili c'e differenza in qualcosa tra chi fa' i 50 e chi fa' i 200, per cui...Vi ringrazio

Condividi sui social

1,103

Re: delfino

Se leggi bene la discussione è stato ben spiegato.
La testa deve sempre anticipare di poco le braccia;esce subito prima di loro,e rientra in acqua subito prima di loro.
La respirazione dunque va fatta subito prima che le braccia escano,praticamente con le mani dietro alle chiappe.
Se invece respiri con le mani in avanti,come a volerti sollevare grazie a loro,allora il sedere affonda e ci si mette praticamente in piedi,impiantandosi.

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

1,104

Re: delfino

chiassimo stefano, testa fuori per respirare a mani praticamente all altezza del sedere, salutoni e grazie infinite!!

stefano '62 ha scritto:

Se leggi bene la discussione è stato ben spiegato.
La testa deve sempre anticipare di poco le braccia;esce subito prima di loro,e rientra in acqua subito prima di loro.
La respirazione dunque va fatta subito prima che le braccia escano,praticamente con le mani dietro alle chiappe.
Se invece respiri con le mani in avanti,come a volerti sollevare grazie a loro,allora il sedere affonda e ci si mette praticamente in piedi,impiantandosi.

Ciao

Condividi sui social

1,105 (modificato da nuotix 26-10-2011 21:06:57)

Re: delfino

1) rileggendo velocemente la discussione ho trovato un tuo post, stefano, (eccolo https://www.nuotomania.it/public/forum/upload/viewtopic.php?pid=12172#p12172) in cuiraffrontavi la respirazione classica (che hai appena ribadito) e la cosiddetta "respirazione anticipata".
ricordo che, quando un mio amico istruttore mi prestò qualche tempo fà il suo manuale di 2ndo livello della fin, lessi che la respirazione anticipata era ad appannaggio specialmente dei 200isti in quanto permettava generare un carico minore sulle spalle determinando quindi suppongo io un minore dispendio energetico.

per curiosità, in ambito professionistico quanto è utilizzata questa tecnica nei 200isti?
fermo restando che è adatta solo a nuotatotri ultraevoluti e che i modelli di nuotata definitivi non esistono, secondo me questa tecnica ha dei pro e dei contro: se da una parte potrebbe attribuire i benefici appena elencati, dall'altra potrebbe ridurre l'ampiezza della bracciata causando un effetto frenante, quindi gli elementi positivi e negativi si compenserebbero e alla luce di ciò forse tanto vale adottare la respirazione classica anche per chi nuota i 200 DE. è un'interpretazione corretta?

2) il mio delfino: da quando sono tornato dopo il periodo di stop post stagione, ho notato che ho perso un po di fluidità a delfino. ho la netta sensazione che ci sia qualcosa che mi freni. non penso che sia per via della respirazione che mi sembra di eseguirla correttamente, semmai ho ipotizzato che potrei anticipare la seconda gambata più o meno al momento della trazione anziché in concomitanza dell'uscita delle mani.
sulla carta potrebbe essere questa una spiegazione plausibile?

wink

Condividi sui social

1,106

Re: delfino

A me non risulta che la scelta dei particolari della respirazione sia legata alla distanza di gara.
Potrebbe essere ma non mi risulta,a meno che non si tratti di statistica.
Piuttosto c'è da considerare che il delfinista resistente,ripetto al velocista,tende a risparmiare le gambe;e venendo a mancare parte del sostegno che esse danno alla respirazione,a qualcuno potrebbe venire più comodo anticiparla per far si che trovi un pò di appoggio nella bracciata.

E' normale perdere un pò la fluidità a delfino dopo una periodo di pausa,dato che richiede una forza superiore agli altri stili.
Modificare la colloca zione delle frustate invece non si deve fare.
Una cosa è personalizzare la respirazione,ma le frustate invece devono essere assolutamente equidistanti,una in ingresso mani e l'altra sulla spinta.
E' vero che il fatto che le due frustate siano differenti tra loro come dinamica come profondità e come forza può generare l'illusione che siano anche asimmetriche....
Ma è appunto un'illusione,e il fatto incontestabile è che le nuotate con due frustate più o meno ravvicinate seguite da una interruzione e poi altre due gambate ravvicinate,sono totalmente errate.

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

1,107

Re: delfino

stefano '62 ha scritto:

E' normale perdere un pò la fluidità a delfino dopo una periodo di pausa,dato che richiede una forza superiore agli altri stili.
Modificare la colloca zione delle frustate invece non si deve fare.
Una cosa è personalizzare la respirazione,ma le frustate invece devono essere assolutamente equidistanti,una in ingresso mani e l'altra sulla spinta.
E' vero che il fatto che le due frustate siano differenti tra loro come dinamica come profondità e come forza può generare l'illusione che siano anche asimmetriche....
Ma è appunto un'illusione,e il fatto incontestabile è che le nuotate con due frustate più o meno ravvicinate seguite da una interruzione e poi altre due gambate ravvicinate,sono totalmente errate.

Ciao

aspetta, aspetta.
l'esecuzione ravvicinata delle 2 gambate l'ho tirata in ballo, non come possibile rimedio, ma come una possibile causa di questa mancanza di fluidità (proprio come hai confermato) perché temo di aver automatizzato un movimento nel quale inserisco troppo presto la seconda gambata
stasera vedrò.....se avrò dei dubbi ti farò sapere

grazie mille!! wink

Condividi sui social

1,108

Re: delfino

Secondo me è controproducente cercare anche solo di modificare un minimo i 'tempi' della meccanica del gesto nel delfino. La nuotata è molto 'automatica' una volta appresa e - a meno di errori macroscopici nella tempistica - risulta difficile (se non impossibile) anticipare o posticipare di poco le gambate per esempio. Quanto alla respirazione è ovvio che respirare appena prima che escano le mani è la tecnica migliore. Soprattutto per la cadenza di respirazione classica - cioè ogni due bracciate -. Tenere questo ritmo però potrebbe risultare difficile per chi respira ogni bracciata (molti 200isti ad esempio).

... I, the accelerated line

Condividi sui social

1,109

Re: delfino

penso di aver trovato il problema!
quando comincio ad avvertire la stanchezza, tendo a "tagliare" la seconda gambata (la cosiddetta gambata di sostegno). anziché farla partire con una microscillazione della testa, la facevo partire dal bacino e ciò determinava che la seconda gambata terminava più o meno quando le braccia erano sulla linea delle spalle (se non prima) e al momento della respirazione, che invece eseguivo correttamente in concomitanza con la fuorisciuta delle mani, affondavo.
è corretta come analisi?

grazie ad entrambi per le preziose spegazioni wink

Condividi sui social

1,110

Re: delfino

A dire la verità le gambate non devono partire con micro oscillazioni della testa,ma dalla pancia la quale innesca esattamente una rotazione del bacino.

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

1,111 (modificato da nuotix 28-10-2011 15:57:51)

Re: delfino

stefano '62 ha scritto:

A dire la verità le gambate non devono partire con micro oscillazioni della testa,ma dalla pancia la quale innesca esattamente una rotazione del bacino.

Ciao

hai ragione, mi sono espresso male.
la testa deve stare più ferma possibile altrimenti crea delle resistenze. in realtà volevo dire un'altra cosa. mi era venuto in mente quando (qualche pagina addietro) mi parlavi di alcuni micromovimenti del mento. ma per la verità non mi riferivo neanche a questo. secondo me, più che una questione effettiva, è un mio escamotage psicologico. ho notato oggi che la testa non la muovo, ma solo pensiero di far partire la gambata "da più in alto", fa si che riesca a produrre un movimento più ampio mentre, se non ci penso perché sopraffatto dalla fatica, lla gambata parte dal bacino.
a proposito di fatica, ho anche pensato che questo disequilibrio possa essere riconducibile ad una lentezza della fase subacquea delle braccia, quando vedo i sorci verdi e ciò farebbe sì che la seconda gambata viene eseguita nel momento giusto mentre le braccia sono in ritardo. quindi ci vuole più resistenza.

in ogni caso per levarmi ogni dubbio, oggi ho chiesto ad un istruttore se potesse darmi un'occhiata da fuori. lui mi ha detto che il mio problema non verte sulla seconda gambata perché si tratta di movimenti già ben oliati e automatizzati (come avevate detto voi, stefano e endimione!!), ma succede che, quando respiro, esco eccessivamente con la testa e quindi, anziché proiettarmi in avanti, mi alzo troppo verso l'alto. in effetti ho fatto qualche prova cercando di sollevare la testa il minimo indispensabile per prendere aria e devo ammettere che mi sembrava di avere molta più fluidità e di disperdere meno energie.
nei prossimi giorni durante le ripetute metterò in atto i cambiamenti, ma intanto so già dove operare e quindi è già ottimo

come diavolo ho fatto a non accorgermene visto che sul forum è stato ripetuto fino allo sfinimento!!!!
grazie wink

Condividi sui social

1,112 (modificato da curioso 28-10-2011 18:18:25)

Re: delfino

ciao stefano o nuotix, avevo una curiosita', anche per avere un minimo d idea visto che sto cercando di lavorare sulla C1 (mio deficit) . su un 50 df , un atleta master ( non ex agonisti, parlo di master che come me grosso modo fanno i 50 df in 36"2 circa o giu' di li..) che ha cali prestativi  minimi nella seconda parte del 50,( e per cali intendo  della C1),  che differenza avra' di tempo tra i primi 25mt e  secondi 25mt? grazie , saluti

Condividi sui social

1,113

Re: delfino

curioso ha scritto:

ciao stefano o nuotix, avevo una curiosita', anche per avere un minimo d idea visto che sto cercando di lavorare sulla C1 (mio deficit) . su un 50 df , un atleta master ( non ex agonisti, parlo di master che come me grosso modo fanno i 50 df in 36"2 circa o giu' di li..) che ha cali prestativi  minimi nella seconda parte del 50,( e per cali intendo  della C1),  che differenza avra' di tempo tra i primi 25mt e  secondi 25mt? grazie , saluti

considera che, se non si tratta di un atleta eccessivamento lento, mediamente nel primo 25 si lavora per buona parte bruciando fosfocreatina e quindi non si produce acido lattico. sul secondo invece interviene l'acido lattico.
non conoscendo nello specifico il tema, a meno di clamorosi crolli nel finale, tenderei a sostenere che la differenza sia nell'ordine di 1 secondo circa, poco più o poco meno poi dalla qualità della preparazione.
wink

Condividi sui social

1,114

Re: delfino

Sempre gentilissimo, ti ringrazio tanto  nuotix :-) !!

nuotix ha scritto:
curioso ha scritto:

ciao stefano o nuotix, avevo una curiosita', anche per avere un minimo d idea visto che sto cercando di lavorare sulla C1 (mio deficit) . su un 50 df , un atleta master ( non ex agonisti, parlo di master che come me grosso modo fanno i 50 df in 36"2 circa o giu' di li..) che ha cali prestativi  minimi nella seconda parte del 50,( e per cali intendo  della C1),  che differenza avra' di tempo tra i primi 25mt e  secondi 25mt? grazie , saluti

considera che, se non si tratta di un atleta eccessivamento lento, mediamente nel primo 25 si lavora per buona parte bruciando fosfocreatina e quindi non si produce acido lattico. sul secondo invece interviene l'acido lattico.
non conoscendo nello specifico il tema, a meno di clamorosi crolli nel finale, tenderei a sostenere che la differenza sia nell'ordine di 1 secondo circa, poco più o poco meno poi dalla qualità della preparazione.
wink

Condividi sui social

1,115

Re: delfino

nuotix ha scritto:

in realtà volevo dire un'altra cosa. mi era venuto in mente quando (qualche pagina addietro) mi parlavi di alcuni micromovimenti del mento.

Si parlava di stratagemmi didattici per innescarla nei principianti,ma poi bisognerebbe svezzarsene.

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

1,116 (modificato da .fabioss. 06-11-2011 14:31:27)

Re: delfino

Ciao a tutti. Ragazzi vorrei imparare il delfino. smile
Allora, vi spiego. Riesco a nuotare tutto sommato bene gli altri 3 stili (stile, dorso e rana), o meglio diciamo che la rana andrebbe perfezionata però non mi posso lamentare, quello che però mi infastidisce e non sapere fare il delfino, che tra l'altro è lo stile che più amo (almeno visivamente parlando).
Io penso che per impararlo, dal momento in cui non ho un istruttore al mio fianco, devo per forza farlo gradatamente e così oggi in piscina mentre mi facevo delle vasche ho pensato di prendere la tavoletta e cominciare ad esercitarmi nella gambata.
Può essere una buona base di partenza? Se si, a cosa devo prestare attenzione?

Insomma ragazzi ho bisogno di qualche dritta perchè ho provato a farlo tempo fa ma non riesco a trovare la coordinazione tra bracciata e gambata.

Condividi sui social

1,117

Re: delfino

in questo post stefano ha spiegato la progressione didattica del delfino:
https://www.nuotomania.it/public/forum/upload/viewtopic.php?pid=29954#p29954
ma alla fine del post, è stato ribadito che è necessario farsi seguire da istruttore
ciao
wink

Condividi sui social

1,118

Re: delfino

Se leggi la discussione ce ne sono parecchi di consigli.

Ciao.

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

1,119 (modificato da .fabioss. 06-11-2011 20:18:41)

Re: delfino

nuotix ha scritto:

in questo post stefano ha spiegato la progressione didattica del delfino:
https://www.nuotomania.it/public/forum/upload/viewtopic.php?pid=29954#p29954
ma alla fine del post, è stato ribadito che è necessario farsi seguire da istruttore
ciao
wink

beh ci proverò lo stesso. spero di riuscirci. già ad esempio avrei sbagliato dando precedenza alla gambata.

Condividi sui social

Re: delfino

Butto nello stagno quel sassolino qua:

oggi al corso, qualche mista in velocità.
Anche con del delfino.
Ribadisco che io non sono capace a delfino, ma soprassediamo pure...
Allora io invece che fare la vasca prendo il pull e mi faccio una vaschetta pian pianino cercando di praticare la remata di braccio.

Apriti cielo.

Sorrisi di scherno da compagni e istruttore.
Cerco di spiegare che c'é ci sostiene che provare la bracciata con il pull sia una buona idea.
Risposta "Se vedessi uno che insegna una cosa simile a un corso per adulti nella mia vasca lo caccerei subito.
Il pull é uno di quei sussidii di cui si abusava anni fa; soprattutto in un corso per adulti può essere molto pernicioso, perché se capita il corsista che ha dei problemi a livello lombare, si rischia di causare danni".

Dico la mia: a me non sembra logico. Semmai il contrario, visto che con il pull lascio disimpegnata la parte bassa del corpo.

Sono un po' incavolato...

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

Condividi sui social

1,121

Re: delfino

Cirone Furioso ha scritto:

Allora io invece che fare la vasca prendo il pull e mi faccio una vaschetta pian pianino cercando di praticare la remata di braccio.

Apriti cielo.

Sorrisi di scherno da compagni e istruttore.
Cerco di spiegare che c'é ci sostiene che provare la bracciata con il pull sia una buona idea.
Risposta "Se vedessi uno che insegna una cosa simile a un corso per adulti nella mia vasca lo caccerei subito.

neutral      di gente ottusa in giro se ne trova tantissima Cì...

Condividi sui social

1,122

Re: delfino

Sarebbe stato interessante sapere se il tuo istruttore è capace di nuotare a delfino,o se come la stragrande maggioranza degli istruttori,invece no (e che spesso non riescono nemmeno a farlo quell'esercizio,e dunque per forza poi lo sconsigliano....la volpe e l'uva ?)
E sarebbe stato interessante sapere quale metodo alternativo utilizza,e come lo giustifica se è in grado di giustificarlo,o se invece non spara così alla cieca senza consapevolezza,solo perchè ha visto altri fare e dire certe cose.
Io so che stasera due ragazzini di 14 e 16 anni incredibilmente scoordinati e appena affacciatisi al nuoto,sono riusciti al primo tentativo a imparare l'azione corretta di braccia a delfino (invece che di cavalluccio a dondolo) grazie a quell'esercizio,e a terminare tutta la vasca,e sono andati a casa felici e contenti.

Quel sistema,che non è farina del mio sacco ma che è patrimonio comune disponibile a quelli che si tengono aggiornati,e che non è "vecchio" e attualmente non ne esiste uno migliore....non è stato elargito come assioma in questo forum,ma è stato invece largamente motivato con fiumi di "inchiostro" non solo dal sottoscritto.
Perchè non consigli al tuo maestrino di farsi un giretto da queste parti e provare a motivare le sue posizioni,se ne è capace ?
Sono  curioso di sentire cosa ci si può inventare per sostenere che faccia male alla schiena l'esercizio che permetteva ad una mia corsista quindicenne con due vertebre accavallate di dormire bene la notte,al punto che mi supplicava quasi di farglielo fare ad ogni lezione perchè era l'unica cosa che leniva il suo dolore (poverina).
E di sentire anche come potrebbe danneggiare la nuotata a delfino un esercizio proposto nelle migliori squadre agonistiche del mondo.

Puoi dire al tuo istruttore che ha la grandissima occasione di venire a dispensare a tutti noi le sue conoscenze....oppure di imparare qualcosina.

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

1,123

Re: delfino

E' da un pò che seguo la discussione e mi farebbe piacere riportare la mia esperienza perché possa essere d'aiuto ad altri che come me hanno "rubato" quelle altrui.
Giusto due indicazioni per spiegare l'ambiente nel quale è avvenuto il tutto. Sono un coetaneo di Stefano ed ho cominciato a nuotare dal settembre 2010 dopo aver imparato i rudimenti quando frequentavo l'Isef e nei corsi al CUS circa 30 anni fà. Pratico il nuoto libero ma le mie esperienze motorie sono molto variegate e gli input che mi derivano dal corso di studi mi pongono in una situazione di apprendimento motorio un pò diverso rispetto alla media. Ho cominciato a maggio ad aver voglia di imparare il delfino ed ho seguito questa discussione con molta attenzione ritornando spesso su quanto avevo letto poiché ogni nuova esperienza motoria mi dava delle chiavi di lettura nuove. Ho cominciato con il pull buoy in apnea e con tanta tanta pazienza. Prima 3-4 bracciate e cuore a mille e poi sempre meglio con sensazioni nuove mano mano che i muscoli imparavano. E' stato importante applicare il concetto delle spalle ferme (la barca sull'acqua) e la spinta decisa delle mani sotto la pancia che mi portavano le braccia davanti. Pausa ad agosto e poi ancora pull buoy. Di tanto in tanto ho provato ad inserire le pinne cercando però di non porre la mia attenzione sulla gambata ma solo sulle braccia. Ho provato la gambata nelle vasche dedicate unicamente alle gambe: con l'aiuto di un respiratore a pancia in giù e sul dorso. Senza tavoletta! Circa un mese fà ho inserito la respirazione sempre con il pull buoy, una ogni due bracciate. Poi, con l'aiuto delle pinne, ho provato senza pull buoy ma sempre in apnea. La mia attenzione però è sempre stata concentrata sulla continuità della bacciata, le gambe lasciavo che seguissero il ritmo senza dare degli input volontari. Due settimane fà ho provato la prima vasca completa con respirazione e con l'aiuto delle pinne. Una sensazione unica. Dalla scorsa settimana ho provato senza le pinne. Bellissimo. Una piccola nota. Ho sempre avuto problemi con la mia schiena a causa degli sport praticati ma vi assicuro che, seguendo la progressione proposta da Stefano, non ho mai avuto dolori, anzi! Ora la nuotata grezza ci stà. Le motivazioni a migliorare date dai risultati sono sempre  più forti. Buon delfino a tutti.
Voglio fare i miei complimenti a Stefano e Marina perché le loro competenze sono veramente notevoli e le indicazioni sono sempre molto attente.

Condividi sui social

1,124 (modificato da Cirone Furioso 08-11-2011 10:00:03)

Re: delfino

Beninteso, convenite é quanto meno "strano" dire in corsia all'istruttore "faccio questa cosa perché l'ho letta su internet".
Voglio dire: a chiunque verrebbe da dire "Bé allora vai a nuotare su Second life"....

Sta di fatto non posso che convenire che quanto leggo qua mi sembra molto più logico (semplicemente) di quanto mi viene impartito (e grazie anche, per inciso, al contributo di Filippo Carlo, che ho ritenuto).

Piccolo sfogo: mi sembra molto più rischioso sforzare una nuotata in velocità se non si nuota bene, che non fare un qualsiasi esercizio con calma e studio.
E io sicuramente non sono uno che nuota bene. Men che men che meno a delfino.
Per cercare di fare qualcosa di costruttivo, quando facciamo la vaschetta a delfino, inserisco la gambata a rana, che mi risulta molto naturale, di modo ché posso concentrare l'attenzione sulla remata di braccia.

Di fatto poi, ho lo stesso identico problema che sento a stile, con la bracciata che non scivola ben via, là in fondo, in chiusura, perché ravviso un vizio nell'equilibrio e recupero presto per compensare.

Non ho mai, dico, mai ricevuto impartizioni sistematiche o progressive: mai fatto respirazioni a candela, ad esempio.
Chissà cosa mi direbbero se mi chiedessi di fare del lavoro in apnea (come Stefano mi consigliò in un altro post), per lavorare sullo stile libero.

E mi spiace, perché in generale nel gruppo e nell'ambiente mi trovo davvero benone!

Insòma, gh'la chév miga a catér vò ch'al m'insegna a nodér...

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

Condividi sui social

1,125

Re: delfino

Grazie FilippoCarlo.

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social