Tranquillo nuotix,non mi riferivo al tuo post parlando di gradi e centimetri,dato che me lo ero perfino perso.
Comunque se uno ancora non ha una battuta di gambe tale da riuscire a sopportare la tavoletta,allora le gambe chiacchierate sono premature e occorre lavorare come abbiamo sempre consigliato su questo forum.
Se invece uno le gambe le ha un minimo assimilate,allora nessuno strumento è vietato,neppure la tavoletta,a patto di avere coscienza delle implicazioni,dei pro e dei contro.
Nell'esercizio in questione il fatto di chiacchierare con qualcuno ottiene di alleggerire il controllo diretto su ciò che fanno le gambe,che il più delle volte è esattamente il motivo per cui esse eseguono uno sterile movimento invece di una azione fruttuosa propulsiva,assegnando il loro controllo al sistema nervoso che,molto più facilmente del nostro controllo diretto,sa come gestire un azione formata da centinaia di impulsi nervosi in sequenza coordinata.
La differenza tra MOVIMENTO e AZIONE è fondamentale:
Il primo è la modifica della posizione di uno o più segmenti corporei nello spazio,mediante l'invio volontario e cosciente al muscolo di uno o più impulsi nervosi finalizzati a ottenere quella modifica (per esempio fare andare la gamba su e giù).
La seconda è quando lo stesso movimento non è fine a se stesso,ma è invece organizzato e gestito dal sistema nervoso in risposta ad uno scopo preciso,sul quale solamente (lo scopo preciso) invece verrà indirizzato il nostro controllo cosciente.
In parole povere,se ci si concentra su fare andare le gambe su e giù (movimento),il sistema nervoso le farà andare su e giù,ma resteremo fermi come dei pirla (movimento sterile) e al sistema nervoso non gliene fregherà una mazza,perchè lui ha risposto in modo efficace alla nostra richiesta (gambe su e giù) e non cercherà di modificare nulla,e l'allievo pesterà sempre più forte ma non cambierà un bel niente perchè la struttura nervosa del movimento resterà quella.
Se invece ci si concentra sul muoversi da qui a là (azione),allora il sistema nervoso cercherà vie alternative per rispondere alla richiesta,eseguendo i singoli movimenti (gambe che vanno su e giù) in un modo più razionale e complesso con una miriade di infinitesimi ma fondamentali micro-aggiustamenti di percorso a livello di impulsi nervosi,tali da risultare più complessi di un puzzle dunque impossibili da gestire a livello cosciente.
A questo punto riusciremo certamente a ottenere un risultato (a patto che ciò non sia reso difficile dalla mancanza di requisiti a monte,magari di carattere antropometrico).
Proporre le gambe chiaccierate (ad un allievo che deve migliorare una gambata parzialmente acquisita ma ancora farraginosa e costosissima) dirottando l'attenzione su altro,permette di "forzare" l'allievo a deconcetrarsi da una ossessione perniciosa e permette al sistema nervoso di subentrargli,e di ottenere qualcosa di più fluido,per esempio rilassando la caviglia.
La maggior parte degli atleti cui lo propongo giura che fare le gambe in quel modo risulta meno pesante (sebbene sia aerobicamente più rilevante per ovvi motivi) e riescono a fare circa il doppio della strada percorreribile "in solitaria".
La sofferenza degli altri non è determinata dal chiacchierare ma dalla postura a testa alta (per forza se devi chiacchierare),per esempio per motivi di schiena o perchè la tavoletta per loro è prematura.
Ciao
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