Argomento: Ampiezza gambata stile

Ho deciso di prendere qualche lezione per perfezionare il mio crawl, mi interessa andare + veloce sui 750, 1900. L'istruttore mi ha fatto notare che sono troppo rigido nei movimenti, l'angolo delle gambe è troppo ampio, il collo piede rigido e disteso impedisce la pennellata. Provando il dorso il mio baricentro affonda come le gambe. Sono utili per migliorare le gambe stile su un lato, braccio teso e alta frequenza di gambata?Come miglioro la frustata?Facendo il dorso che non ho mai voluto fare, miglioro notevolmente lo stile?

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Re: Ampiezza gambata stile

e.viaggiante ha scritto:

Ho deciso di prendere qualche lezione per perfezionare il mio crawl, mi interessa andare + veloce sui 750, 1900.

???
forse che intendevi 800m e 1500m?

e.viaggiante ha scritto:

Sono utili per migliorare le gambe stile su un lato, braccio teso e alta frequenza di gambata?Come miglioro la frustata?

certamente
è uno degli esercizi migliori per l'acquisizione di una corretta gambata a sl.
insieme a questo potresti fare gambe stile in subacquea (testa incassata fra le braccia che sono distese sopra il capo con le mani congiunte) e gambe stile con braccia in pressione.
mai usare la tavoletta per migliorare la tecnica della gambata

e.viaggiante ha scritto:

Ho deciso di prendere qualche lezione per perfezionare il mio crawl, mi interessa andare + veloce sui 750, 1900. L'istruttore mi ha fatto notare che sono troppo rigido nei movimenti, l'angolo delle gambe è troppo ampio, il collo piede rigido e disteso impedisce la pennellata. Provando il dorso il mio baricentro affonda come le gambe

questa denota che la carenza non sia solo a livello tecnico. la gambata è un movimento che interessa sia i muscoli degli arti inferiori, in quanto  è una frustata che parte dalla coscia e arriva sino al piede, sia i muscoli addominali. se le tue gambe affondano, probabilmente i muscoli del tronco sono un po' "pigri" e quindi necessitano di essere "svegliati" in modo tale che la prima categoria di muscoli lavori in sinergia con la seconda.
il modo migliore è allenarli a secco. più volte si è fatto riferimento ad esercizi di yoga e pylates (https://www.nuotomania.it/public/forum/upload/viewtopic.php?pid=30921#p30921). su yt e non solo ne trovi moltissimi

se vuoi approfondire, vai nella sezione ricerca e scrivi "gambe stile". troverai moltissime discussioni sul tema che è stato ampiamente trattato.

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Re: Ampiezza gambata stile

No volevo dire proprio 750 e 1900. Non sono un nuotatore puro ma un triatleta. Ma come miglioro questa pennellata? Muovo te gambe come una ballerina sulle punte...per il dorso sicuro che e' una carenza tecnica, mi sono sempre focalizzato sullo stile, ma miglioro lo stile libero facendo il dorso? Cosa vuol dire secondo voi movimenti meccanici che rendono la nuotata rigida?che non so controllarli? Mi trovo bene a nuotare piano. Le braccia in pressione sono attaccate ai fianchi?

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Re: Ampiezza gambata stile

e.viaggiante ha scritto:

No volevo dire proprio 750 e 1900. Non sono un nuotatore puro ma un triatleta.

immagino che dovrai preparare sprint e 70.3

e.viaggiante ha scritto:

Ma come miglioro questa pennellata? Muovo te gambe come una ballerina sulle punte...per il dorso sicuro che e' una carenza tecnica, mi sono sempre focalizzato sullo stile, ma miglioro lo stile libero facendo il dorso?

i modi che a mio parere sono efficaci per migliorare la gambata li ho elencati in precedenza.
onestamente ignoro se il miglioramento della gambata a dorso possa generare di riflesso un miglioramento anche nello stile libero. sono certo però che l'esercizio principe per sistemare la gambata a dorso differisce da quelli che ho detto prima: devi fare gambe dorso tenendo una tavoletta al di sopra delle gambe facendo attenzione a non toccare la tavoletta con le ginocchia

e.viaggiante ha scritto:

Cosa vuol dire secondo voi movimenti meccanici che rendono la nuotata rigida?che non so controllarli?

vuol dire che il movimento non è fluido e sciolto come dovrebbe, ma scattoso e/o impacciato

e.viaggiante ha scritto:

Le braccia in pressione sono attaccate ai fianchi?

no.
le braccia sono distese in avanti e le mani effettuano un movimento alternativamente dentro/fuori con un angolo di circa (se non dico fesserie) 40°-45°

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Re: Ampiezza gambata stile

La fluidità si acquisisce nuotando parecchio e cercando di rilassarsi il più possibile o occorrono accorgimenti particolari? La minore ampiezza di gambata deve essere compensata da un aumento della frequenza?
grazie

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Re: Ampiezza gambata stile

Sì a entrambe le domande.

Comunque fai così:
trova un amico\a con cui nuotare,poi fate degli esercizi di "gambate chiacchierate".
Si tratta di fare gambe con tavoletta procededo appaiati e chiacchierando.
I benefici sono due:
maggiore impegno aerobico
migliore fluidità dell'azione di gambe.

In pratica il fatto di chiacchierare sposta la tua attenzione (ossessione) dalle gambe all'interlocutore,di conseguenza le gambe saranno più libere di rapportarsi all'acqua senza pastoie o paturnie che le condizionino in modo ossessivo su quanti centimetri di qua o quanti gradi di là,e riusciranno più facilmente a interagire con l'acqua nel modo più funzionale allo spostamento.
Se invece che riuscire a parlare vai a fondo,allora torna indietro sugli scivolamenti.

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

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Re: Ampiezza gambata stile

grazie, mi piace l'idea della gambata chiacchierata...

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8 (modificato da nuotix 13-01-2012 17:37:43)

Re: Ampiezza gambata stile

stefano '62 ha scritto:

senza pastoie o paturnie che le condizionino in modo ossessivo su quanti centimetri di qua o quanti gradi di là,e riusciranno più facilmente a interagire con l'acqua nel modo più funzionale allo spostamento.

il consiglio dei gradi era riferito alle mani nelle gambe in pressione. in quel caso (40-45°) intendevo dire che non doveva ruotare eccessivamente le mani sia all'infuori sia verso l'interno altrimenti avrebbe creato più attrito.
....riconosco che a livello comunicativo non è stato il massimo tongue

invece sulle "gambe chiaccherate" devo confessare che sono rimasto un po' perplesso. voglio dire che più volte mi è capitato di leggere nelle tante discussioni dedicate alle gambe crawl che, qualora si presentassero situazioni come quella di e.viaggiante ovvero di gambe che affondavano e che presentavano un deficit tecnico, fosse molto più opportuno lavorare con esercizi specifici con esercizi specifici (nel mio primo post mi ero dimenticato di menzionare gli scivolamenti mad) piuttosto che la tavoletta. cosa ti ha fatto propendere nel consigliare l'uso della tavoletta?

ps.
non voglio farti il terzo grado o mettere in dubbio il tuo consiglio (ci mancherebbe!!). è che ho tanta voglia di imparare e di capire dal momento che al 99,9% ho deciso di frequentare i corsi federali (spero il più presto possibile, università permettendo). è da un po' di tempo che ci penso e, l'idea di fare della mia grande passione il mio lavoro, mi alletta tantissimo smile

ciao

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Re: Ampiezza gambata stile

Tranquillo nuotix,non mi riferivo al tuo post parlando di gradi e centimetri,dato che me lo ero perfino perso.

Comunque se uno ancora non ha una battuta di gambe tale da riuscire a sopportare la tavoletta,allora le gambe chiacchierate sono premature e occorre lavorare come abbiamo sempre consigliato su questo forum.
Se invece uno le gambe le ha un minimo assimilate,allora nessuno strumento è vietato,neppure la tavoletta,a patto di avere coscienza delle implicazioni,dei pro e dei contro.

Nell'esercizio in questione il fatto di chiacchierare con qualcuno ottiene di alleggerire il controllo diretto su ciò che fanno le gambe,che il più delle volte è esattamente il motivo per cui esse eseguono uno sterile movimento invece di una azione fruttuosa propulsiva,assegnando il loro controllo al sistema nervoso che,molto più facilmente del nostro controllo diretto,sa come gestire un azione formata da centinaia di impulsi nervosi in sequenza coordinata.

La differenza tra MOVIMENTO e AZIONE è fondamentale:
Il primo è la modifica della posizione di uno o più segmenti corporei nello spazio,mediante l'invio volontario e cosciente al muscolo di uno o più impulsi nervosi finalizzati a ottenere quella modifica (per esempio fare andare la gamba su e giù).
La seconda è quando lo stesso movimento non è fine a se stesso,ma è invece organizzato e gestito dal sistema nervoso in risposta ad uno scopo preciso,sul quale solamente (lo scopo preciso) invece verrà indirizzato il nostro controllo cosciente.
In parole povere,se ci si concentra su fare andare le gambe su e giù (movimento),il sistema nervoso le farà andare su e giù,ma resteremo fermi come dei pirla (movimento sterile) e al sistema nervoso non gliene fregherà una mazza,perchè lui ha risposto in modo efficace alla nostra richiesta (gambe su e giù) e non cercherà di modificare nulla,e l'allievo pesterà sempre più forte ma non cambierà un bel niente perchè la struttura nervosa del movimento resterà quella.
Se invece ci si concentra sul muoversi da qui a là (azione),allora il sistema nervoso cercherà vie alternative per rispondere alla richiesta,eseguendo i singoli movimenti (gambe che vanno su e giù) in un modo più razionale e complesso con una miriade di infinitesimi ma fondamentali micro-aggiustamenti di percorso a livello di impulsi nervosi,tali da risultare più complessi di un puzzle dunque impossibili da gestire a livello cosciente.
A questo punto riusciremo certamente a ottenere un risultato (a patto che ciò non sia reso difficile dalla mancanza di requisiti a monte,magari di carattere antropometrico).

Proporre le gambe chiaccierate (ad un allievo che deve migliorare una gambata parzialmente acquisita ma ancora farraginosa e costosissima) dirottando l'attenzione su altro,permette di "forzare" l'allievo a deconcetrarsi da una ossessione perniciosa e permette al sistema nervoso di subentrargli,e di ottenere qualcosa di più fluido,per esempio rilassando la caviglia.

La maggior parte degli atleti cui lo propongo giura che fare le gambe in quel modo risulta meno pesante (sebbene sia aerobicamente più rilevante per ovvi motivi) e riescono a fare circa il doppio della strada percorreribile "in solitaria".
La sofferenza degli altri non è determinata dal chiacchierare ma dalla postura a testa alta (per forza se devi chiacchierare),per esempio per motivi di schiena o perchè la tavoletta per loro è prematura.

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

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Re: Ampiezza gambata stile

Credo di sopportare bene la tavoletta a testa alta, riesco a fare anche 20 vasche, sono solo un po' perplesso sulla pennellata finale....comunque facendo delle vasche su un fianco con il braccio steso in avanti , la testa appoggiata e l'altro sul fianco, mi sembra di andare meglio, forse è una questione di sensibilità all'appoggio, mi sono accorto che quando la mano esce dall'acqua la spalla relativa non esce dall'acqua come deve e non ruota verso l'alto e il braccio disteso in avanti non si allunga sott'acqua. cmq questo è un altro discorso differente dalla pennellata ma importante per migliorare la mia fluidità o sbaglio?

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11 (modificato da nuotix 16-01-2012 10:07:55)

Re: Ampiezza gambata stile

@ stefano
post molto interessante.
avrei due questioni da porti:
- quali sono gli elementi per per stabilire che un allievo "non ha una battuta di gambe tale da riuscire a sopportare la tavoletta"?
- correggimi se sbaglio: mi sembra di capire che le strategie comunicative, che si utilizzano nel far apprendere le nuotate, si basano sul principio della differenza fra movimento e azione cioè fra una nuotata costruita andando a misurare col righello le traiettorie e una nuotata costruita invece mediante artifici comunicativi, che hanno lo scopo di far acquisire una nuotata tecnicamente corretta e priva di errori, senza ossessionarsi con patemi di carattere spaziale.
esempio: proprio per questo motivo sbaglia chi cerca volutamente la famigerata esse poiché produrrà un movimento fine a sé stesso e lontano invece da quella che è una presa corretta.
quindi le gambe chiaccherate si configurano come azione e rappresentano uno di questi stratagemmi per ottenere ciò che è il nostro scopo

@e.viaggiante
che cosa intendi per "pennellata finale"?
per quanto riguarda la gambata laterale, io le faccio tenendo un braccio lungo disteso in avanti e su cui appoggio la testa e un braccio disteso lungo il fianco. muovo solo le gambe

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Re: Ampiezza gambata stile

nuotix ha scritto:

@ stefano
post molto interessante.
avrei due questioni da porti:
- qual'è la/le discriminante/i per stabilire che un allievo "non ha una battuta di gambe tale da riuscire a sopportare la tavoletta"?
- correggimi se sbaglio: mi sembra di capire che le strategie comunicative che si utilizzano nel far apprendere le nuotate si basano sul principio della differenza fra movimento e azione, fra una nuotata costruita andando a misurare col righello le traiettorie e una nuotata costruita invece mediante artifici comunicativi, che hanno lo scopo di far acquisire una nuotata tecnicamente corretta e priva di errori senza ossessionarsi con patemi di carattere spaziale. quindi proprio per questo motivo che chi (un esempio fra tanti) cerca volutamente (=movimento) la famigerata ad esse otterrà dei risultati agli antipodi di quelli voluti in quanto non avrà mai una presa che agganci l'acqua come si deve.
quindi le gambe chiaccherate si configurano come azione e rappresentano uno di questi stratagemmi per ottenere ciò che è il nostro scopo

???????????????

1) AUT DISCE, AUT DISCEDE
2) Azzoppare il cavallo pensante....questo

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Re: Ampiezza gambata stile

Mi pare che hai capito.
Comunque la differenza tra movimento e azione non è un principio,ma qualcosa di oggettivo,e la capacità di percepirla è una delle caratteristiche fondamentali di un istruttore,e una strategia comunicativa valida è quella che utilizza ogni canale comunicativo per far si che l'allievo sviluppi un'azione invece che un movimento.
Però va osservato che comunque il primo passo del percorso formativo di una nuova abilità (si legga nel blog l'articolo sulla didattica) è la costruzione di una "forma" di riferimento che ha caratteristiche di semplice movimento,sulla quale poi sviscerare l'azione il prima possibile,prima che il movimento diventi fine a se stesso.
Lo scopo è raggiungere la base biomeccanica sulla quale sarà innestata l'azione,come fossero le fondamenta di una casa.
Il che chiaramente non è la stessa cosa che mettersi a ravanare su dove passano le mani e sugli angoli.
Per esempio nei primi tentativi di coordinazione a dorso o crawl,mentre e dopo averglielo fatto provare a secco,quello che si dice ai bambini è molto semplicemente batti le gambe (movimento) e gira le braccia (movimento),oppure fai la schiuma (azione) e intanto fai dei cerchi larghi con le braccia (movimento).
Questo per garantire una forma di riferimento della quale il cervello ha bisogno,altrimenti se la inventerebbe con esiti magari nefasti,per ottenere le caratteristiche biomeccaniche fondamentali sulle quali dovrà svilupparsi il resto,per esempio che siano le spalle a ruotare invece che le mani ad andare a farfalle,cosa che non sarebbe sempre possibile se io non lo ricercassi specificamente.
Ma appena il bambino me lo fa,allora deve subito arrivare la rivelazione illuminante,che le braccia sono come remi di una barca e le gambe il motorino.
E questo deve accadere il prima possibile,si parla di pochi minuti,certamente in quella stessa prima lezione,in modo che il bambino abbia coscienza di avere lavorato su un sistema propulsivo per spostarsi da qui a la,non sulle belle statuine che fanno i disegnini.

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Re: Ampiezza gambata stile

dovrei aver capito.
stasera mi leggo l'articolo sul blog che a suo tempo non avevo letto

grazie

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