mrindy ha scritto:Sulla seconda metodologia chiedevo anche qualche post fa una vostra opinione perchè ho avuto qualche critica in merito da un'altro tecnico che stimo (benche sia sempre un tecnico di triathlon e non di nuoto) con l'argomento che fare esercitazioni di C3 con una nuotata "falsata" non sia corretto. Io trovo l'obiezione infondata ma mi piacerebbe avere qualche parere in più.
Chiaramente quanto scritto non è frutto di esperienza nell'allenamento di nuotatori ma solo del tentativo di riportare nella pratica in vasca un po' di teoria dell'allenamento.
Io credo che non si possa mai dire che "la tal cosa" sia inutile,e il tecnico che lo fa pecca sempre di presunzione.
Il tecnico preparato invece valuta gli esercizi sulla base dei risultati che possono generare (che ci sono sempre),e poi stabilisce quale grado di utilità (generale o specifica) possano avere per le sue necessità,e se impiegarli o meno,e in che dosi.
Il tecnico preparato conosce l'importanza della multilateralità e non considera tempo perso provare tutto quello che può ma sa che anzi tutto fa brodo;piuttosto stabilisce quanto tempo dedicare a questo e a quello,e considera inutile caso mai l'eccesso di attenzione su questo o su quello.
Ma "questo o quello" non è mai e poi mai....inutile a priori.
Detto questo credo che l'esercizio che proponi sia un valido strumento di carattere generale per i motivi che hai spiegato tu stesso (e non mancherò di farlo provare ai miei allievi non fosse altro che per dar loro una minestra nuova).
Essendo di carattere generale sta a monte delle nuotate codificate perchè riguarda una capacità motoria di base,la quale viene meglio allenata a carico zero a secco,ma che nessuno mi vieta di provare a fare anche in acqua cioè in modo leggermente meno generale che a secco.
Poi se devo velocizzare la nuotata allora sarà meglio che lo faccia con le mani belle aperte in modo che sia specifico per i mei scopi.
E credo sia esattamente questa mancanza di specificità il motivo per cui quel tecnico lo contestava.
Ma allora con lo stesso ragionamento non bisognerebbe mai fare crawl con un braccio solo perchè in gara le usi tutte e due...non potresti mai fare crawl con gambe a rana perchè in gara le fai a stile.....non potresti mai fare le virate da stile a dorso perchè in nessuna gara si fa quel cambio di stile.
Eppure sono tutte cose che nessun tecnico si sogna di definire inutili,proprio perchè la loro utilità seppure indiretta è molto concreta.
Perchè sta a monte di ciò che farò in gara.
E più alto è quel monte,e migliore sarà la mia nuotata specifica.
Del resto è il fondamento metodologico che ci porta a proporre gli esercizi di tecnica,più o meno lontani dalla nuotata obiettivo,più o meno generali o specifici,ma tutti utili a livello di coordinazione e assolutamente necessari.
Lo sbaglio di quel tecnico quindi non è avere rifiutato un esercizio,ma è il motivo che ha addotto al suo rifiuto....per la bestemmia metodologica di considerare inutile la generalità.....la limitatezza di pensiero che ne consegue e che lo porterà a proporre ai suoi atleti sempre e solo le stesse cose senza mai migliorare niente.
Ciao
---
programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)