1

Argomento: La testa nella rana

Sottopongo una questione tecnica sulla nuotata a rana. Fino ad oggi ho sempre pensato (sulla base dei suggerimenti di allenatori) che nella nuotata a rana il mento andasse incassato verso il collo praticamente in tutte le fasi, guardando sempre verso il basso... ora invece scopro, da un giovane e fortissimo agonista, che la testa deve sempre guardare in avanti, con conseguente bracciata lunga slanciata in avanti a pelo dell'acqua e non più tuffata... gli esperti qui che dicono??

Condividi sui social

Re: La testa nella rana

Ma in quanti forum me la posti sta domanda ? wink

Copio incollo a uso e consumo di tutti la risposta che ti ho dato altrove:

Il punto non è la posizione della testa o dello sguardo,ma ciò che deve fare,anzi non fare,il collo.
La rana ("a struzzo" la chiamavo io) di cui parli,quella dove la testa si affretta ad infilarsi compulsivamente sotto all'acqua subito prima della gambata (che purtroppo si vedeva anche a certi livelli ma che per fortuna tende a sparire ora che l'assenza dei costumoni non perdona più certi erroracci) è tecnicamente sbagliata perchè in conflitto con uno degli assiomi di ogni nuotata:i muscoli del collo devono stare rilassati perchè la testa è il timone di ogni nuotata e deve stare nella posizione più naturale possibile.
Ogni movimento incongruente della testa deve essere evitato,quindi lo sguardo deve stare il più fisso possibile.
Che poi sia orientato più o meno in avanti poco importa e dipende dagli equilibri personali.
Ma muovere il collo e la testa in su e in giù,soprattutto poi in un momento in cui le spalle sono fuori dall'acqua,disturba irrimediabilmente gli equilibri della nuotata e compromette la scivolamento inerziale aumentando enormemente le resistenze.

Il motivo della diffusione di questo errore origina da un deficit tecnico nella sincronia della bracciata in respirazione.
La tecnica corretta sarebbe di eseguire la fase di presa (mentre le mani si allargano affondando sott'acqua) mentre ancora il viso sta sotto,poi respirare (a seconda della propria personale tecnica,la rana è uno stile variamente interpretato) in un momento compreso tra la fase della trazione e la fase del recupero.
La fase della trazione è quella in cui le mani tornano a ricongiungersi dopo la presa,è la fase dove va appllicata la forza maggiore,il successivo recupero invece è la fase più rapida e va eseguito per inerzia e va eseguito per mezzo di un "anticipo" delle spalle,come rimbalzando in avanti per effetto della forza applicata nella trazione.
La respirazione va collocata preferibilmente più o meno durante il recupero.
Quando c'è un difetto in questa esecuzione,l'effetto è un rallentamento dell'azione di recupero,quindi il corpo tarda a riposizionarsi in posizione idrodinamica e tende ad affondare il bacino,e l'atleta è portato (o istigato colpevolmente dall'allenatore che non capisce il nocciolo dell'errore) a compensare questo ritardo anticipando compulsivamente il reingresso della testa,dando quella famosa e orribile e perniciosa capocciata.

Questo errore si previene e si corregge con esercitazioni di gambe a rana,eseguite senza tavoletta,con braccia unite sotto al pelo dell'acqua,mantenendole ferme anche durante la respirazione (a volte lego i polsi con un elastico da allenamento),in modo da creare un requisito di equilibrio in respirazione svincolato da una posizione a mani ferme sotto al petto,e legato invece al concetto di braccia distese in avanti,così da evitare la pausa bassa in respirazione.
A volte lo richiedo anche a testa emersa.

Quanto alla posizione dello sguardo,non è sbagliato cercare di orientarlo a fondo almeno durante la spinta di gambe,solo che la modifica di questo posizionamento va eseguito DOPO che il peso della testa è tornato ad essere sostenuto dall'acqua,cioè quando non può più compromettere gli equilibri e le resistenze.

Qui ci sono altre informazioni sulla rana:
https://www.nuotomania.it/public/forum/u … 36&p=1

Ciao

PS
A volte sento dire che la rana struzzo sarebbe la rana delfinata,secondo l'errata convinzione che la similitudine col delfino sarebbe quel su e giù con la testa.
E' falso,nella rana delfinata la testa è ferma come in ogni altra rana tecnicamente virtuosa,invece quello che si abbassa e alza ritmicamente è il bacino,come nel delfino corretto

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

3

Re: La testa nella rana

è proprio vero che sulla rana non s'impara mai abbastanza. smile
ho fatto delle ricerche e vorrei segnalare a eddie due post e relative discussioni molto interessanti:
https://www.nuotomania.it/public/forum/upload/viewtopic.php?pid=22899#p22899
https://www.nuotomania.it/public/forum/upload/viewtopic.php?pid=18337#p18337

quando finalmente potrò tornare in acqua (spalla sx permettendo) vorrei constatare una cosa: come tengo la testa durante le distensione delle braccia nel recupero. premesso che a ciò non ho mai fatto caso. ho appreso che la testa deve stare sopra la linea delle spalle e il mento al disopra delle braccia
mi sorge una domanda: tenendo la testa  in questa posizione (ovvero col collo più  fermo possibile durante tutta l'azione a rana), non si rischia di produrre comunque della resistenza dal momento che il blocco braccia-testa-spalle  non è completamente affusolato?

Condividi sui social

Re: La testa nella rana

Se scegli di sparire sott'acqua durante la propulsione,come fanno alcuni,allora per una questione di resistenze la testa starebbe meglio infilata tra le braccia.
Il punto è che sparire sott'acqua non conviene.

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

5

Re: La testa nella rana

Io ero un fedelissimo della rana con testa "su" e poi "giù" verso il basso.. Ora ho iniziato a "spaccarmi" con la tecnica, cercando di assimilare la nuova nuotata... Non è facile, sto davvero faticando molto a rendere completa questa nuova "rana", ma se inizio ad accelerare su qualche scatto sento che i progressi ci sono. Mi rimane il dubbio di quando la testa entra in acqua: meglio abbassare il capo verso il fondo o mantenere lo sguardo verso le mani alungate in avanti? Ho letto da qualche parte che le mani dovrebbero stare sotto il livello dell'acqua di 25-30 cm, mentre chi mi sta aiutando a nuotare nel nuovo modo mi dice che le mani dovrebbero rimanere a filo dell'acqua...

Condividi sui social

Re: La testa nella rana

Non esiste un modello valido per tutti,ma esiste il rapporto di causa ed effetto,e la convenienza di una scelta invece dell'altra dipende dalle proprie peculiarità e da come queste vengono influenzate da come si mettono le mani e le braccia.
C'è molta gente che nuota recuperando le braccia il più alto possibile,soprattutto i velocisti che mantengono una linea di galleggiamento più alta,ma per poterlo fare senza conseguenze,per esempio un inesorabile abbassamento del bacino,hanno bisogno di gambate solide e sincronizzate che non sono alla portata di tutti,la cui mancanza determinerà una inefficace nuotata quasi verticale.

Fino a che uno non sviluppa una rana molto efficace e molto evoluta,la scelta migliore è senz'altro quella di recuperare e allungare le braccia tenendole bene immerse.
Tengo anche a ricordare che la fuoriuscita dei gomiti dall'acqua comporta la squalifica.

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

7 (modificato da nuotix 15-02-2012 09:42:33)

Re: La testa nella rana

fra ieri e l'altro ieri ho nuotato quasi ed esclusivamente a rana perché è l'unico stile in cui riuscivo a nuotare.:mad:
ho subito constatato che fossi uno struzzo. wink
così ho fatto alcune prove cercando di impormi di tenere il collo rigorosamente fermo e, in funzione di ciò, trovare la posizione dello sguardo più comoda. non ho impiegato molto per capire quale fosse. ho immediatamente escluso sia lo sguardo esasperato in avanti sia lo sguardo in direzioni delle mani. ho bocciato anche lo sguardo verso gli avambracci.
invece trovo molto comoda la posizione che, a collo fermo, mi permette di appoggiare lo sguardo verso il fondo senza forzature. il mento è leggermente rialzato e grosso modo durante la respirazione lo sguardo è in direzione dei gomiti, forse addirittura leggermente più indietro. praticamente ho un campo visivo molto più ristretto  allo struzzo in cui guardavo avanti, ma anche più ristretto se invece mi guardo gli avambracci o le mani. a differenza di tutte le posizioni precedenti, questa mi piace per tre motivi:
- mi permette allungarmi bene senza problemi quando devo prendere l'acqua per impostare la nuova bracciata mentre se mi guardo le mani o gli avambracci non ci riesco allo stesso modo
- ho la sensazione di scivolare più efficacemente.

ci devo ancora lavorare su e le valutazioni sono ancora molto parziali, però queste sono le prime positive constatazioni. fatte queste premesse, avrei due quesiti da porre a stefano:
può considerarsi un modello valido quello che ho costruito empiricamente?
in secondo luogo vorrei tornare sulla posizione affusolata di cui ti avevo chiesto in precedenza.  se tengo il mento più alto ho la sensazione di perdere fluidità e, per compensare ciò, mi viene spontaneo "delfinare" l'azione oscillando su e giù i fianchi e sono costretto ad andare in presa leggermente sotto il pelo dell'acqua. se invece tengo il mento più basso a collo fermo come ho descritto prima,  l'azione mi sembra più efficace e sciolta, mi permette di avere un assetto più piatto e orizzontale e riesco a tenere la braccia più immerse. così però mi viene assolutamente naturale incassare la testa fra braccia, più o meno sulla linea delle orecchie e qualsiasi tentativo di tenere il mento sopra le braccia ha effetti negativi sull'equilibrio e sull'azione. domanda: anche in questo caso tenere la testa fra le braccia non è conveniente come dicevi?

Condividi sui social

Re: La testa nella rana

Io ti consiglio di provare a nuotare di sole gambe senza mai muovere le braccia nemmeno in respirazione.
Se non riesci a respirare significa che pieghi le gambe troppo presto,mentre la faccia esce,o che respiri di scatto.
Se ci riesci ma ti infastidisce alla bassa schiena,allora significa che più che cercare una rana evoluta devi trovare un equilibrio compatibile con una situazione debole dei lombari,che sospetto da un paio di cose che hai raccontato circa gli equilibri che hai trovato empiricamente.

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

9 (modificato da nuotix 17-02-2012 22:44:41)

Re: La testa nella rana

l'esercizio l'avevo provato lunedì scorso, ma per troppi pochi metri per dare giudizi. riproverò nei prossimi giorni.

tornando al mio post precedente, volevo dire che la rana delfinata mi veniva assolutamente spontanea se alzavo lo sguardo con il collo fermo perché se non facevo così avanzavo più lentamente. non ho problemi nella zona lombare...quindi è possibile che abbia descritto la situazione con termini impropri. smile  in ogni ho provato per troppo poco tempo per avere valutazioni più dettagliata
tuttavia vorrei chiederti: perché una rana come la testa fissa ma con uno sguardo che punta al di sotto degli avambracci non è un modello valido? ok che la testa s'incassa fra le braccia però il collo è fermo e non fa movimenti inconsulti o bruschi come lo struzzo

Condividi sui social

Re: La testa nella rana

Tenere lo sguardo troppo basso determina un ingobbimento della colonna,invece nella rana deve stare diritta oppure leggermente concava,ma convessa mai.

I motivi per tenere lo sguardo basso sono i seguenti:
incassare la testa tra le braccia per minimizzare il suo impatto sulle resistenze,allineando la testa al resto del corpo.
Ebbene se si incassa la testa tra le braccia esse poi staranno meno appiccicate e le resistenze invece peggioreranno a causa di una maggiore sezione frontale.
Potrebbero venire abbattute solo producendo uno scivolamento che evita la resistenza data dalla tensione superficiale dell'acqua,ma per fare questo occorrerebbe viaggiare almeno a 20 o trenta centimetri sotto al pelo dell'acqua (assurdo).
Dato che invece con la tensione ci tocca fare i conti comunque,allora tanto vale cercare di migliorare l'idrodinamicità stringendo bene le braccia fino ai gomiti e tenendo parte della testa costantemente fuori dall'acqua.
Inoltre con lo sguardo basso occorre sollevarsi di più in fase di respirazione,innescando un dondolio col busto che poi bisogna vedere se si è in grado di gestirlo senza produrre moti ondosi di disturbo,oppure mettersi a muovere lo sguardo su e giù come Picchiarello,che è in assoluto la cosa peggiore nella rana.

Se si riesce a tenere lo sguardo basso migliorando la postura del corpo invece che peggiorandola,e senza peggiorare la fase di respirazione,allora tanto meglio.
Ma il punto è che non esiste un punto ottimale cui orientare lo sguardo,ma un ventaglio di situazioni all'interno della quale è più facile riuscire a trovare un equilibrio ottimale a livello individuale.
Infatti non esiste un modello definitivo,e  non è verosimile riuscire a stabilire che "così" è per forza e sempre meglio di "cosà".
E' necessario invece considerare i pro e contro di ogni scelta e valutarne l'impatto sui propri personali equilibri.
Ed è sempre così nella maggioranza dei casi per ogni singola componente tecnica di ogni stile,e tutte le pretese in senso contrario volte invece a trovare un ipse dixit valido per tutti,sono solamente ossessioni da perfezionismo che fanno malissimo alla tecnica.
Se si guarda per esempio la nuotata della Soni,la ranista più forte di sempre,e si prova a riprodurla su chiunque altro,si peggiora la situazione nel novanta per cento dei casi.
Il buon tecnico non è colui che ha in tasca la tecnica magica,ma è quello in grado di valutare le relazioni di causa ed effetto tra le varie soluzioni possibili,e applicarle alla concreta realtà attuale.

Una cosa però è assiomatica:se non si è in grado di nuotare a rana di sole gambe con braccia assolutamente ferme e sguardo emerso respirando comodamente e mantendo un buon equilibrio propulsivo,non si è un buon ranista.
Non è un puntiglio tecnico da riprodurre nella nuotata.
E' una questione di requisiti.

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

11

Re: La testa nella rana

grazie mille stefano. gentilissimo ed esauriente come sempre smile
nei prossimi giorni proverò.

ti propongo un commento così possono costatare se ho capito: guarda le immagini presenti sulla pagina della rana del sito di nuotomania https://www.nuotomania.it/nuototecnica3.html . alla luce di quel che hai detto la tizia in fondo non produce una rana neanche simile al modello che mi hai spiegato perché abbraccia la testa e i gomiti arrivano all'altezza delle orecchie. tuttavia, sempre alla luce di quello che hai detto, e lo dico con grande stupore e spero di non essere scomunicato per eventuali fesserie, forse neanche il grande kitajima fa una rana vicina a quella che dici tu perché anche in questo caso il mento non è al di di sopra delle braccia, anzi, ed è ravvisabile pure in questo video sul tubo http://www.youtube.com/watch?v=IApHNntsSnw

Condividi sui social

Re: La testa nella rana

Nessuno fa una rana uguale a quella di qualcun altro.
E i video che si trovano in giro (che pubblichiamo dopo averli trovati e senza averli fatti noi) non si sottraggono a questa regola.

Il video di Kitajima riguarda una rana lunghissima da duecentista,che alcuni anni fa sarebbe stata da squalifica perchè era VIETATO affondare completamente la testa;e se la tecnica cambia con le andature già con uno stile come il crawl,figuriamoci per uno stile molto interpretato come la rana.

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

13

Re: La testa nella rana

accidenti, mi hai fatto cadere una certezza!
e io che pensavo che kitajima fosse il ranista che nuotasse meglio in assoluto, che facesse una rana da manuale, che fosse il popov della rana.
tuttavia io penso che in ogni caso kitajima, anche se dal video sembra muovere un po' il collo, sia stupendo da vedere. incanta.
di sicuro molto più di brenton rickard!




stefano '62 ha scritto:

Nessuno fa una rana uguale a quella di qualcun altro.
e se la tecnica cambia con le andature già con uno stile come il crawl,figuriamoci per uno stile molto interpretato come la rana.

ovviamente non potrei essere più d'accordo

Condividi sui social

Re: La testa nella rana

Non ho detto che Kitajima nuota male.
Ho detto che la tecnica ideale cambia in funzione non solo dell'atleta,ma anche delle andature (quindi le distanze) e a volte dei regolamenti.

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

15

Re: La testa nella rana

ma figurati! non ho detto che hai detto che kitajima nuota male, ma che è una rana interpreta per le ragioni che mi hai elencato e nonostante ha un'azione e uno scivolamento impressionanti ed esteticamente pregevoli.

domani provo a fare qualcosina a rana (purtroppo tempo a disposizione ne ho poco per le gare incombono). faccio l'esercizio che mi hai suggerito e nel mio centralino da 2500m ci infilerò qualche ripetuta aerobica a rana e vediamo. ti farò sapere smile

ps. a tuo giudizio, tenendo conto delle distanze di gara, che la tecnica perfetta non esiste e che invece esistono modelli diversificati, qual'è il nuotatore che nuota meglio la rana o che cmq quello che più si avvicina ai punti dei tuoi post?
incuriosito, mi sono visto qualche video dei mondiali fra le gare a rana e misti. quello che mi è parso più vicino a quello che hai scritto mi è sembrato lochte (video dei 200m misti). non c'è che dire. esecuzione magistrale e molto pulita.

Condividi sui social

16

Re: La testa nella rana

stefano '62 ha scritto:

Ma in quanti forum me la posti sta domanda ? wink

Copio incollo a uso e consumo di tutti la risposta che ti ho dato altrove:

Il punto non è la posizione della testa o dello sguardo,ma ciò che deve fare,anzi non fare,il collo.
La rana ("a struzzo" la chiamavo io) di cui parli,quella dove la testa si affretta ad infilarsi compulsivamente sotto all'acqua subito prima della gambata (che purtroppo si vedeva anche a certi livelli ma che per fortuna tende a sparire ora che l'assenza dei costumoni non perdona più certi erroracci) è tecnicamente sbagliata perchè in conflitto con uno degli assiomi di ogni nuotata:i muscoli del collo devono stare rilassati perchè la testa è il timone di ogni nuotata e deve stare nella posizione più naturale possibile.
Ogni movimento incongruente della testa deve essere evitato,quindi lo sguardo deve stare il più fisso possibile.
Che poi sia orientato più o meno in avanti poco importa e dipende dagli equilibri personali.
Ma muovere il collo e la testa in su e in giù,soprattutto poi in un momento in cui le spalle sono fuori dall'acqua,disturba irrimediabilmente gli equilibri della nuotata e compromette la scivolamento inerziale aumentando enormemente le resistenze.

Il motivo della diffusione di questo errore origina da un deficit tecnico nella sincronia della bracciata in respirazione.
La tecnica corretta sarebbe di eseguire la fase di presa (mentre le mani si allargano affondando sott'acqua) mentre ancora il viso sta sotto,poi respirare (a seconda della propria personale tecnica,la rana è uno stile variamente interpretato) in un momento compreso tra la fase della trazione e la fase del recupero.
La fase della trazione è quella in cui le mani tornano a ricongiungersi dopo la presa,è la fase dove va appllicata la forza maggiore,il successivo recupero invece è la fase più rapida e va eseguito per inerzia e va eseguito per mezzo di un "anticipo" delle spalle,come rimbalzando in avanti per effetto della forza applicata nella trazione.
La respirazione va collocata preferibilmente più o meno durante il recupero.
Quando c'è un difetto in questa esecuzione,l'effetto è un rallentamento dell'azione di recupero,quindi il corpo tarda a riposizionarsi in posizione idrodinamica e tende ad affondare il bacino,e l'atleta è portato (o istigato colpevolmente dall'allenatore che non capisce il nocciolo dell'errore) a compensare questo ritardo anticipando compulsivamente il reingresso della testa,dando quella famosa e orribile e perniciosa capocciata.

Questo errore si previene e si corregge con esercitazioni di gambe a rana,eseguite senza tavoletta,con braccia unite sotto al pelo dell'acqua,mantenendole ferme anche durante la respirazione (a volte lego i polsi con un elastico da allenamento),in modo da creare un requisito di equilibrio in respirazione svincolato da una posizione a mani ferme sotto al petto,e legato invece al concetto di braccia distese in avanti,così da evitare la pausa bassa in respirazione.
A volte lo richiedo anche a testa emersa.

Quanto alla posizione dello sguardo,non è sbagliato cercare di orientarlo a fondo almeno durante la spinta di gambe,solo che la modifica di questo posizionamento va eseguito DOPO che il peso della testa è tornato ad essere sostenuto dall'acqua,cioè quando non può più compromettere gli equilibri e le resistenze.

Qui ci sono altre informazioni sulla rana:
https://www.nuotomania.it/public/forum/upload/viewtopic.php?id=636&p=1

Ciao

PS
A volte sento dire che la rana struzzo sarebbe la rana delfinata,secondo l'errata convinzione che la similitudine col delfino sarebbe quel su e giù con la testa.
E' falso,nella rana delfinata la testa è ferma come in ogni altra rana tecnicamente virtuosa,invece quello che si abbassa e alza ritmicamente è il bacino,come nel delfino corretto

Ciao, la rana è il mio stile ossia sono una ranista naturale ossia una di quelle poche persone che ha fatto pochissima fatica per imparare la rana, ma spesso mi trovo a ricercare soluzioni per andare più veloce e per migliorare l'idrodinamicità. Ultimamente mi hanno proposto la rana delfinata come soluzione migliore rispetto alla mia rana scivolata, ma mi pongo un problema: non peggiorerà la situazione rallentandomi? L'ho provata, da una bella sensazione ma dovrei cronometrarmi per vedere se vado più veloce, anche se mi pare mi rallenti, ma forse è una mia impressione...ciao

Condividi sui social

Re: La testa nella rana

La rana non si propone,la rana la si interpreta e ognuno lo fa liberamente sulla base delle proprie caratteristiche.
Un conto è correggere errori,altro obbligarti ad una interpretazione diversa da quella che ti viene più naturale.
Siamo sicuri poi che chi ti consiglia conosca davvero la rana delfinata ?
Perchè mi puzza che la si contrapponga ad una fantomatica rana scivolata.
Infatti la rana lunga e scivolata è esattamente quella delfinata (rana naturale,contrapposta alla rana piatta).

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

18 (modificato da nuotix 03-04-2012 13:03:26)

Re: La testa nella rana

stefano '62 ha scritto:

Infatti la rana lunga e scivolata è esattamente quella delfinata (rana naturale,contrapposta alla rana piatta).

Ciao

????
non ho capito
come mai la rana delfinata si configura come il modello che permette di scivolare di più? forse che la flebile oscillazione dei fianchi permette di abbattere meglio le resistenze dell'acqua?

ps.
mi ero dimenticato di aggiornare la mia situazione a rana.
penso di essere migliorato moltissimo grazie all'esercizio che mi hai suggerito (testa ferma, sguardo avanti, mani incollate, solo gambe) e che faccio a iosa. ora le testa non la muovo neanche se mi danno delle bastonate e sta bella ferma.
pertanto mi ha permesso di lavorare moltissimo sulla gambata (l'esercizio è ottimo anche per questo). ebbene ho fatto un po' di prove e ho scoperto che la gambata era inefficiente. finalmente ho trovato una azione di gambe migliore: tengo le ginocchia più ferme possibile e abbastanza vicine, grosso modo non superano le linea delle spalle. così le caviglie riescono ad assumere una posizione più esterna della ginocchia, che, al momento della frustata, tendo ad avvicinare leggermente. e prendo molta più acqua big_smile .
ogni tanto mi esce ancora la vecchia azione delle gambe, specialmente nella prima vasca a rana della seduta. poi mi concentro e riesco a produrre l'azione corretta.
sono migliorato anche di braccia: appena vado in presa, spingo immediatamente sotto le spalle. in questo modo riesco a tenere bene i gomiti alti.

pps
per migliorare la bracciata a rana consiglio di fare rana a pugni chiusi. ottimo wink

ppps

stefano '62 ha scritto:

A volte sento dire che la rana struzzo sarebbe la rana delfinata,secondo l'errata convinzione che la similitudine col delfino sarebbe quel su e giù con la testa.
E' falso,nella rana delfinata la testa è ferma come in ogni altra rana tecnicamente virtuosa,invece quello che si abbassa e alza ritmicamente è il bacino,come nel delfino corretto

eh eh. penso di sapere qual'è la fonte: i manuali. leggi qui:
"la respirazione viene effettuata sollevando ed abbassando il capo sul collo per non disturbare la posizione piatta del tronco".
qui si riferisce alla rana piatta, ma dalle immagini si evince chiaramente come la rana struzzo sia ad appannaggio anche della rana naturale

Condividi sui social

Re: La testa nella rana

nuotix ha scritto:
stefano '62 ha scritto:

Infatti la rana lunga e scivolata è esattamente quella delfinata (rana naturale,contrapposta alla rana piatta).

Ciao

????
non ho capito
come mai la rana delfinata si configura come il modello che permette di scivolare di più? forse che la flebile oscillazione dei fianchi permette di abbattere meglio le resistenze dell'acqua?

La rana deve essere lunga a prescindere,ma la rana delfinata è la più lunga,invece quella piatta permette frequenze leggermente più elevate.

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

Re: La testa nella rana

nuotix ha scritto:

eh eh. penso di sapere qual'è la fonte: i manuali. leggi qui:
"la respirazione viene effettuata sollevando ed abbassando il capo sul collo per non disturbare la posizione piatta del tronco".
qui si riferisce alla rana piatta, ma dalle immagini si evince chiaramente come la rana struzzo sia ad appannaggio anche della rana naturale

Non è un errore.
Se il corpo non sposta mai la linea di galleggiamento e rimane sempre in appoggio,sollevare la faccia ruotando il capo in teoria non crea disturbo.
L'importante è che la testa non venga mossa in un momento in cui può influire negativamente sulla distribuzione dei pesi,o che questo non determini una pausa di braccia in respirazione,cosa facilissima.
Poi sono scelte.
Ma la rana con la testa a cucù o a struzzo è brutta e poco performante e tra i migliori non la usa più nessuno,e quelli che spostano la faccia da su a giù per respirare lo fanno al momento giusto,quindi senza dipendere da una pausa di braccia (che è errore sempre),e in modo che lo spettatore non sia in grado di rendersene conto.
Se invece da fuori lo vedi ed è ostentato,allora è molto facile che sotto sotto ci sia qualche errore.

Ciao

PS
Settimana scorsa ho battuto i miei records tecnici (da ranista scarsissimo mai sceso sotto i 40 secondi nel 50).
Record personale di ampiezza con solo 5 gambate per chiudere la vasca in 27 secondi con spinta dal bordo (totale efficienza=32)
e record efficienza con 9 gambate in 22 secondi (totale efficienza =31)

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

21

Re: La testa nella rana

stefano '62 ha scritto:
nuotix ha scritto:
stefano '62 ha scritto:

Infatti la rana lunga e scivolata è esattamente quella delfinata (rana naturale,contrapposta alla rana piatta).

Ciao

????
non ho capito
come mai la rana delfinata si configura come il modello che permette di scivolare di più? forse che la flebile oscillazione dei fianchi permette di abbattere meglio le resistenze dell'acqua?

La rana deve essere lunga a prescindere,ma la rana delfinata è la più lunga,invece quella piatta permette frequenze leggermente più elevate.

Ciao, questa sulla rana piatta è molto interessante! smile

Condividi sui social

22

Re: La testa nella rana

stefano '62 ha scritto:
nuotix ha scritto:

eh eh. penso di sapere qual'è la fonte: i manuali. leggi qui:
"la respirazione viene effettuata sollevando ed abbassando il capo sul collo per non disturbare la posizione piatta del tronco".
qui si riferisce alla rana piatta, ma dalle immagini si evince chiaramente come la rana struzzo sia ad appannaggio anche della rana naturale

Non è un errore.
Se il corpo non sposta mai la linea di galleggiamento e rimane sempre in appoggio,sollevare la faccia ruotando il capo in teoria non crea disturbo.
L'importante è che la testa non venga mossa in un momento in cui può influire negativamente sulla distribuzione dei pesi,o che questo non determini una pausa di braccia in respirazione,cosa facilissima.
Poi sono scelte.
Ma la rana con la testa a cucù o a struzzo è brutta e poco performante e tra i migliori non la usa più nessuno,e quelli che spostano la faccia da su a giù per respirare lo fanno al momento giusto,quindi senza dipendere da una pausa di braccia (che è errore sempre),e in modo che lo spettatore non sia in grado di rendersene conto.
Se invece da fuori lo vedi ed è ostentato,allora è molto facile che sotto sotto ci sia qualche errore.

Ciao

giusto, infatti lo hai spiegato bene nel primo post della discussione.
ma converrai che, per come è formulata, la frase è molta ambigua e si presta ad errate conclusioni perché non fa quella precisazione che hai fatto tu

Condividi sui social

Re: La testa nella rana

Lulik ha scritto:

Ciao a tutti,

mi piacerebbe chiarire alcuni aspetti di questa bellissima nuotata. In particolare vorrei sapere se nella rana delfinata la testa si apre e si chiude come nel delfino così da guidare il movimento ondulatorio oppure rimane ferma con lo sguardo fisso...

E il bacino? si alza ed abbassa come nel delfino corretto?

grazie in anticipo a tutti

La testa nel delfino NON si apre e si chiude,e NON esiste nessun movimento ondulatorio.
Quello che la maggior parte dei non addetti ai lavori pensa sia il delfino in realtà è il cavalluccio a dondolo,il delfino dei porelli che non lo sanno nuotare.
Stesso discorso per la rana delfinata,che se si fa quella robaccia non è più rana ma rospo o qualcosa del genere.

Quello che va su e giù nel delfino è invece il bacino (mentre le spalle procedono invece in linea la più retta possibile.
E la rana delfinata si chiama così perchè come nel delfino (quello vero) il bacino si muove in modo pelvico mentre le spalle vanno diritte.

Leggi il resto della discussione e anche i link.

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

Condividi sui social

24

Re: La testa nella rana

Per testa che si "apre e chiude" intendevo dire che si alza ed abbassa senza eccessive flessioni del collo, giusto?

Ho capito il discorso delle spalle che procedono il più dritte possibile e volevo chiederti che era esatta la mia convinzione che esse affondino un pochino insieme alla testa nel momento in cui il bacino si alza e viceversa si alzino insieme alla testa quando il bacino scende...

Dici che nella rana delfinata la testa deve stare ferma, ma se si alza ed abbassa sempre senza andare a sovraccaricare i muscoli del collo va bene lo stesso?

Stefano scusa se ho detto qualche cavolata tipo "movimento ondulatario" e testa che si "apre e chiude", ma sono tutte cose che ho letto in giro e che pian piano sto rivalutando.

GRAZIE

Condividi sui social

25

Re: La testa nella rana

qualunque sia la rana (piatta o delfinata), la testa deve stare rigorosamente il più ferma possibile.
qualsiasi movimento volontario ha l'inevitabile conseguenza di affondare la linea di galleggiamento e caricare i muscoli del collo (qualunque!!)
purtroppo è opinione abbastanza diffusa (perlomeno fra gli amatori, ma a me capita di vedere anche molti agonisti) che accompagnare con la testa l'immersione del capo si favorisca lo scivolamento, quando invece è l'esatto contrario.

l'unico momento in cui si può muovere la testa è  DURANTE lo scivolamento ovvero nell'unico momento in cui il peso della testa è sostenuto dall'acqua.
(piccola nota personale) però anche in tale fase è molto complicato muovere la testa senza fare danni. ci riesco bene alle prime bracciate poi con la stanchezza perdo lucidità e fluidità. indi per cui la testa la tengo sempre immobile.

Condividi sui social