1,151

Re: delfino

Ciao a tutti...
ho una domanda...vedendo le gare sia ad alti livelli che anche Master, parlo di distanze tipo i 100 metri, si nota che alcuni nuotatori stanno molto piatti sull'acqua ed altri vanno molto in profondità e/o escono molto dall'acqua (Laszlo Cseh, esce molto...Milorad Cavic va molto piatto sia sopra che sotto l'acqua, Phelps va in profondità ma esce pochissimo dall'acqua), almeno questo è quello che mi parte di vedere.

Il delfino "moderno" cosa prevede, piatto oppure ondulato???
Questa differenza di nuotata da cosa dipende, caratteristiche del nuotatore???

Grazie
Ciao

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1,152

Re: delfino

Dipende dalla percentuale di utilizzo degli addominali,i quali determinano l'assetto del corpo e il gap di movimento del bacino,e di conseguenza una maggiore o minore azione compensativa del petto in fase di spinta verso il basso.
Inoltre dipende dalla frequenza respiratoria:chi respira tutte le bracciate trova più conveniente spingere più a fondo per dare più slancio alla sucessiva respirazione (e il confine tra azione adeguata e inutile dondolio è molto ma molto labile) gli altri invece no.
Quindi sì,dipende dalle convenienze del nuotatore ma anche dal tipo di nuotata (più o meno lunga).
Comunque il delfino negli anni è andato appiattendosi,da quello molto ondulato ("esibizionista" lo chiamavo io) di una tempo a quello più piatto che si vede oggi.
A me piace Cadic.

Ciao, ci vediamo a Trento ?

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

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1,153

Re: delfino

Ciao Stefano, grazie per la risposta, 
Cavic l'ho visto nuotare l'anno scorso a Lignano il giorno dopo il Clinic del suo allenatore Andrea Di Nino...notevole, ha un'apertura di braccia che supera i 2 metri...unica pecca come diceva Di Nino sorridendo...l'arrivo in scivolamento... smile
A Trento presente al mattino.
Ciaooo

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Re: delfino

I miei compagni di corsia mi hanno detto che quando remo a delfino secondo loro ho le mani troppo vicine all'acqua, che sfiorano il pelo dell'acqua.
Premesso che in linea di massima mi pare di accorgermi quando la remata mi riesce abbastanza fluida, a mio parere il fatto di riuscire a recuperare senza sollevare troppo le mani é un fatto positivo; o no?...

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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1,155

Re: delfino

Non è chiaro....quando remi (baccia sotto) o quando recuperi (braccia fuori) ?
Nel primo caso bisognerebbe vedere,nel secondo...le braccia devono uscire completamente dall'acqua,ma sollevandosi il minimo indispensabile a non agganciare acqua nel recupero.

Ciao

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Re: delfino

Scusa hai ragione: mi riferivo alla fase aerea.
Hai già risposto, grazie mille.

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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1,157

Re: delfino

A proposito di recupero a deflino, con mio marito è successo il miracolo, già gli sto insegnando dorso e rana e, l'altro giorno è stato lui stesso a chiedermi di insegnargli anche il delfino!
Il problema, che riscontro un po' in tutti gli adulti che si cimentano per la prima volta con questo stile, è che le braccia nel recupero non ne vogliono proprio sapere di uscire minimamente dall'acqua.
Prima di tutto ho chiesto di tenere le gambe ferme ma devo dire che ha le gambe molto pesanti che affondano, quindi preferisco optare per l'uso del pull buoy o di una leggera gambata a stile. Ho chiesto di abbassare un po' la testa ma soprattutto di appoggiare il petto sull'acqua, di arrivare in accellerazione a fine spinta, senza pause, cercando di slanciare verso dietro alto le braccia e, siccome, tendeva ad abbassare il bacino conficcandosi nell'acqua o detto semmai di sollevarlo un pochino ....il risultato sembra migliore cioè resta più disteso sull'acqua ma le braccia non escono cmq, pare, a detta sua, che le spalle siano bloccate.
Penso infatti che, soprattutto negli adulti, ci possa essere anche un problema di mobilità. Gli farò fare senz'altro degli esercizi a secco come descritti da Cirone.
Ho chiesto anche consiglio ad un collega perché mi piace confrontarmi ma la risposta mi ha lasciata un po' perplessa (tra l'altro si tratta di un ex-delfinista), ha detto di chiedergli di slanciarsi verso l'alto cercando di uscire di più ....ma è proprio quello che cercavo di evitare, cioè che si verticalizzasse troppo piantandosi nell'acqua!
Ho letto tutta la progressione descritta indietro da Stefano ma, come prima cosa, credo sia indispensabile che riesca a tirare fuori le braccia dall'acqua altrimenti non vado avanti ma, allo stesso tempo, ho paura che questo si arrenda ......che faccio? Altri consigli?

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1,158

Re: delfino

Io non sono mai riuscito a nuotare a delfino, non riuscivo a fare 25 metri.
Prima respiravo ad ogni bracciata e facevo una pausa di scivolamento (perdendo ovviamente tutta la velocità) con le braccia tese in avanti, facendo una fatica inenarrabile, verticalizzandomi e piantandomi a causa della bassa velocità.
Poi, seguendo i consigli trovati qui, di provare prima ad usare solo le braccia, in apnea (4-6 bracciate), respirando poi il meno possibile, e solo dopo aggiungere le gambe, in tre sessioni sono riuscito a fare per la prima volta in vita mia 25 metri a delfino (e proseguire poi per terminare i 100 misti) senza morire sul posto.  Ho seguito l'immagine mentale della "barca che scivola e devi remare con le braccia", che mi ha aiutato tantissimo: nessuna pausa con le braccia, posizione molto più orizzontale.   Adesso devo ovviamente perfezionare la gambata, ma sono ottimista.  L'obiettivo è di riuscire a fare una gara sui 50 delfino (oppure 100 misti) per fine 2012.
E quindi grazie a nuotomania (ed in particolare ai consigli di stefano e marina, che un po' alla volta vado leggendomi)!

Lost in time, and lost in space/And meaning

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Re: delfino

Io all'inizio pensavo che la chiave di volta della faccenda fosse la delfinizzazione, senonché Stefano ha già messo in chiaro che non é la stessa cosa che nuotare a delfino.
A me però é successo che ho provato e riprovato la delfinizzazione fino a che non mi é venuta, e poi ho cominciato a lavorare secondo la didattica che ha insegnato Stefano, ossia partendo dalle braccia. Non per partito preso, ma solo perché ho letto dopo i suoi post.

Questo approccio nonostante tutto mi é servito, nel senso che ho preso la confidenza necessaria a provare senza troppe paturnie del tipo "il delfino per me é troppo difficile, inutile perfino che mi ci metta".
Diciamo che il fatto di sentirmi sicuro sulla delfinizzazione mi ha dato fiducia in me stesso; e probabilmente é anche servito a mobilitare una parte del corpo in modo proficuo. Poi ho letto quanto descritto sulla propedeutica, e ho provato a concentrarmi sulla bracciata con il pull (per inciso, fra gli scherni dei presenti e anche degli istruttori, che la considerano una cosa impropria, vedi post precedenti...), oppure con la gambata a rana, che mi riesce bene e mi da un buon sostegno e sicurezza.

Ora sono al punto che in una qualche maniera intanto a delfino ci nuoto. Non posso dire di saper nuotare a delfino, ma se non altro comincio a percepire gli equilbri della nuotata.

Rispetto allo stile libero, il punto é che a stile ci nuoti sempre. Quando ho cominciato non avevo alternativa, e quindi dovevo farlo per forza. E dai e dai, alla fine ci salti fuori.
Invece a delfino no.
Se avessi dedicato alla nuotata a delfino tutto il tempo che ho dedicato alla nuotata a stile, eh certo che adesso probabilmente a delfino ci nuotavo.
Invece uno va a nuotare dicendo "faccio il mio programmino con i soliti stili, poi magari provo un po' a delfino".
Risultato: mollo l'osso, proverò la prossima volta. Oggi continuo con il solito programma.

Invece probabilmente bisogna dedicarcisi.

Un po' come con le virate: io le provo ogni tanto contro il muretto, invece forse dovrei cominciare a farle sempre, come se fossero un momento della nuotata indispensabile quanto remare con le braccia.

Poi penso che i requisiti fisiologici (articolari, muscolari, metabolici), siano prerogativa ma anche conseguenza dell'esercizio.
Come i duroni che ti vengono sulle dita quando suoni la chitarra: ti aiutano a pigiare bene sul manico, ma si formano esercitandosi.

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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1,160 (modificato da ippocampo 10-03-2012 19:51:02)

Re: delfino

La delfinizzazione serve per sbloccare il bacino, infatti ho riscontrato che spesso specie nei maschietti ce n'è bisogno, cosa che, successivamente, servirà nello stile completo. Non era il caso di Antonio percui già le fa senza problemi. Oggi ho provato anch'io a fare delfino con il pull buoy, non so se è dovuto ad una mia carenza ma così mi resta abbastanza difficile far uscire le braccia dall'acqua, figuriamoci lui! Invece quando gli ho fatto fare delfino con le gambe a stile si è visto un qualche risultato, finalmente le braccia uscivano di più!

P.s. ma quando si fa delfino col pull buoy il bacino va tenuto fermo? E la respirazione come va fatta?

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1,161 (modificato da Catullo 10-03-2012 21:37:56)

Re: delfino

Cirone Furioso ha scritto:

Rispetto allo stile libero, il punto é che a stile ci nuoti sempre. Quando ho cominciato non avevo alternativa, e quindi dovevo farlo per forza. E dai e dai, alla fine ci salti fuori.
Invece a delfino no.
Se avessi dedicato alla nuotata a delfino tutto il tempo che ho dedicato alla nuotata a stile, eh certo che adesso probabilmente a delfino ci nuotavo.
Invece uno va a nuotare dicendo "faccio il mio programmino con i soliti stili, poi magari provo un po' a delfino".
Risultato: mollo l'osso, proverò la prossima volta. Oggi continuo con il solito programma.

Invece probabilmente bisogna dedicarcisi.

Poi penso che i requisiti fisiologici (articolari, muscolari, metabolici), siano prerogativa ma anche conseguenza dell'esercizio.
Come i duroni che ti vengono sulle dita quando suoni la chitarra: ti aiutano a pigiare bene sul manico, ma si formano esercitandosi.

Io per costringermi a fare delfino ho preso una decisione drastica: mi sono iscritto a una gara dei 50 anche se i 50 li faccio a fatica; la prima vasca ho una sensazione bellissima ma da metà seconda comincio a piantarmi inesorabilmente. Ma è lo stile che ho sempre desiderato nuotare, quello che mi piace di più vedere e che mi piacerebbe tantissimo migliorare per arrivare a fare i 100.
Che ....... me la mandi buona....................

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1,162

Re: delfino

ippocampo ha scritto:

P.s. ma quando si fa delfino col pull buoy il bacino va tenuto fermo? E la respirazione come va fatta?

Quando si rema di braccia a delfino col pool buoy occorre farlo nel modo più naturale possibile.
Il bacino oscillerà un pò perchè l'uscita delle braccia tende ad abbassarlo,l'importante è non farlo apposta e lasciare che sia qualcosa di passivo,e concentrarsi invece sull'avanzamento (a capo immerso).
Dopo un pò quando l'azione viene naturale allora si può provare a respirare.
Occorre farlo verso la fine della bracciata e disturba la linearità dell'azione,ma questo disturbo è propedeutico,nel senso che il corpo manda segnali circa la gestione degli equilibri,che poi saranno utili in seguito per capire come sincronizzare le gambate al punto giusto.
E' difficile,ma è l'unico modo per impararla nel modo corretto.

Ciao

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1,163

Re: delfino

Ciao a tutti, ieri sera durante l'allenamento ho chiesto al mio allenatore di guardarmi mentre facevo una vasca a delfino per sapere che cosa sbagliavo, visto che dopo un paio di anni che nuoto (master) faccio ancora un enorme fatica ad arrivare in fondo alla vasca (da 25), tra l'altro senza riuscire ad avanzare in modo accettabile. Lui mi ha detto che in generale non va male la mia nuotata, è che ho una notevole rigidità alla parte superiore della schiena che non mi permette di ruotare più di tanto le braccia all'indietro. E' vero, dopo tanti anni di ciclismo ho sviluppato la classica "gobba del ciclista", difatti non riesco proprio per niente a inarcare all'indietro la schiena. Mi ha consigliato di eseguire tanti esercizi a delfino con un braccio solo oscillando in modo molto lungo sott'acqua. Stefano, avresti qualche consiglio anche per me? Esistono degli esercizi,che so, anche a secco, che permettano di rendere più elastica e sciolta la mia ahimè povera schiena 43enne? Grazie mille!

fai fatica che ti passa!!!

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1,164

Re: delfino

Cosa intendi per inarcare all'indietro la schiena ?
Nel delfino non c'è bisogno di fare contorsionismi.
Credo che il tuo problema sia la scarsa efficienza arrticolare delle spalle (la rigidità è una cosa diversa) per cui non riesci a distendere le braccia fino in fondo e a recuperare a braccia distese.
Cosa che nel delfino è un obbligo,e se uno non è in grado di farlo allora il delfino può scordarselo almeno fino a che non ha ripristinato la funzionalità delle spalle.
E quella si sistema solamente con eserzi a secco:
stretching,circonduzioni e rotazioni.

Ciao

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1,165

Re: delfino

Infatti è proprio così come dici tu. proverò a fare come mi hai consigliato. Grazie Stefano

fai fatica che ti passa!!!

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1,166

Re: delfino

Catullo ha scritto:

Io per costringermi a fare delfino ho preso una decisione drastica: mi sono iscritto a una gara dei 50 anche se i 50 li faccio a fatica; la prima vasca ho una sensazione bellissima ma da metà seconda comincio a piantarmi inesorabilmente. Ma è lo stile che ho sempre desiderato nuotare, quello che mi piace di più vedere e che mi piacerebbe tantissimo migliorare per arrivare a fare i 100.
Che ....... me la mandi buona....................

Niente, sono affondato miseramente nella seconda vasca tanto che ho pensato che mi avrebbero squalificato.................... smile
Non è possibile fare la prima vasca in 16 e 5" e la seconda in 21 ma ho realizzato che il problema principale è la gambata; la mia avviene tramite colpo delle gambe e senza alcun movimento del bacino tanto che mi affatica meno la farfalla del delfino. Dovrò necessariamente fare esercizi specifici per sviluppare gli addominali e eseguire correttamente il movimento; l'oro è una magra consolazione.

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1,167

Re: delfino

Ieri ho fatto parecchie vasche a delfino, ma facendo una vasca (25m) a delfino, ritorno sciolto a stile, riposo e cosi' via.
Un giorno, quando trovero' una corsia libera, voglio provare a eliminare il ritorno a stile con un recupero fisso, tipo 30''.

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1,168

Re: delfino

stefano '62 ha scritto:

Cosa intendi per inarcare all'indietro la schiena ?
Nel delfino non c'è bisogno di fare contorsionismi.
Credo che il tuo problema sia la scarsa efficienza arrticolare delle spalle (la rigidità è una cosa diversa) per cui non riesci a distendere le braccia fino in fondo e a recuperare a braccia distese.
Cosa che nel delfino è un obbligo,e se uno non è in grado di farlo allora il delfino può scordarselo almeno fino a che non ha ripristinato la funzionalità delle spalle.
E quella si sistema solamente con eserzi a secco:
stretching,circonduzioni e rotazioni.

Ciao

Stefano, ho provato a eseguire il delfino anzichè uscire dall'acqua a braccia distese, a braccia stile: cioè appena escono dall'acqua piego i gomiti (orrore!!!) e tenendoli alti entro con le mani di taglio rispetto al filo dell'acqua. In questo modo sento di fare molta meno fatica e la nuotata più fluida, veloce e meno pausa tra una bracciata e l'altra; cosa che con la bracciata normale, oltre che a farla da schifo (scarsa rotazione della spalla, ricordi?), le braccia sbattevano letteralmente sull'acqua e rimanevano lì, esauste, prima di ripartire. Ora, visto il mio caso, visto che non partecipo a gare importanti ( alla mia piscina interessa solo che partecipo al circuito regionale csi, della mia categoria non siamo molte quindi qualche punto porto sempre a casa) e soprattutto visto CHE NON MI PAGA NESSUNO ma sono io a pagare per fare fatica (sto scherzando!), posso eseguirlo in questo modo? Bè, vorrà dire che avrò inventato un nuovo stile no?  Acc... sono le 00 e 45... 'notte a tutti! Ciao

fai fatica che ti passa!!!

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1,169

Re: delfino

marina ha scritto:

se usi il pull devi andare solo di braccia!per il tuo problema dovresti insistere nella fluidità del pinneggio,che mi sa lo inserisci nel momento sbagliato...poi avrai senz'altro problemi di forza,per la mancanza di continuiutà della bracciata...
allora,la priorità va senz'altro alla continuità della bracciata,poi all'inserimento del pinneggio al momento giusto,ritmo e cercare di non piegare le gambe quando prendi aria:questo è un errore diffusissimo:finire praticamente in piedi...fai esercizi di analisi e poi vai inserendo il tutto nella nuotata completa!!

Ciao a tutti, sono un nuovo iscritto e complimenti per la vostra competenza. Ho 35 anni e nuoto da 12 anni con corsi. Sto cercando di migliorare per quanto possibile delfino e dorso.
In particolare per il delfino ho il problema di fermarmi con la bracciata prima di effettuare la gambata.
La difficolta' maggiore e' che lo faccio da alcuni anni ed ho un sincronismo automatico tra gambata e bracciata che miporta a fermarmi una volta fatta la seconda gambata e subito dopo esser entrato in acqua per dare "spazio" alla prima gambata.
Purtroppo non me ne sono reso ben conto se non leggendo  i vari post di questa discussione...
E' normale secondo voi che ci sia una pausa nella bracciata prima di uscire dall' acqua e alla successiva entrata  per dare il tempo alle gambate oppure e' sbagliato ?
vi ringrazio in anticipo

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1,170

Re: delfino

Betty ha scritto:
stefano '62 ha scritto:

Cosa intendi per inarcare all'indietro la schiena ?
Nel delfino non c'è bisogno di fare contorsionismi.
Credo che il tuo problema sia la scarsa efficienza arrticolare delle spalle (la rigidità è una cosa diversa) per cui non riesci a distendere le braccia fino in fondo e a recuperare a braccia distese.
Cosa che nel delfino è un obbligo,e se uno non è in grado di farlo allora il delfino può scordarselo almeno fino a che non ha ripristinato la funzionalità delle spalle.
E quella si sistema solamente con eserzi a secco:
stretching,circonduzioni e rotazioni.

Ciao

Stefano, ho provato a eseguire il delfino anzichè uscire dall'acqua a braccia distese, a braccia stile: cioè appena escono dall'acqua piego i gomiti (orrore!!!) e tenendoli alti entro con le mani di taglio rispetto al filo dell'acqua. In questo modo sento di fare molta meno fatica e la nuotata più fluida, veloce e meno pausa tra una bracciata e l'altra; cosa che con la bracciata normale, oltre che a farla da schifo (scarsa rotazione della spalla, ricordi?), le braccia sbattevano letteralmente sull'acqua e rimanevano lì, esauste, prima di ripartire. Ora, visto il mio caso, visto che non partecipo a gare importanti ( alla mia piscina interessa solo che partecipo al circuito regionale csi, della mia categoria non siamo molte quindi qualche punto porto sempre a casa) e soprattutto visto CHE NON MI PAGA NESSUNO ma sono io a pagare per fare fatica (sto scherzando!), posso eseguirlo in questo modo? Bè, vorrà dire che avrò inventato un nuovo stile no?  Acc... sono le 00 e 45... 'notte a tutti! Ciao

Ok ora mi sono fatto una idea più chiara,e sono convinto che tu abbia delle false percezioni su alcune cose:
se è vero che hai problemi di spalle allora non è assolutamente possibile che tu riesca a fare meno fatica con un recupero a gomiti alti piuttosto che a braccia distese in basso,perchè in questo caso è necessaria una maggiore efficienza articolare rispetto al solito (se devi piegare il braccio e tenere il gomito alto,quanto dovrai far ruotare in alto le spalle per fare uscire le mani dall'acqua ? ....pensaci)

La risposta è che probabilmente quei gomiti non sono alti come credi e che non fai un recupero come a stile,ma semplicemente tagli a fette l'acqua nell'ultima parte della spinta,invece che spingere (e questo spiega perchè fai meno fatica,riuscendo in qualche modo a finire la vasca in un modo o nell'altro) ruotando in fuori le mani per posizionarle nel recupero davanti ai gomiti,bassi più o meno a livello delle orecchie,a braccia piegate,in modo che le mani poi strascinino il braccio in avanti,come una locomotiva fa coi vagoni.
Questo è un errore,e sono convinto che lo fai pure a stile,e che te lo trascini dietro anche nel delfino,e spiega il perchè devi inarcare la schiena per fare uscire le mani.

Morale:
finoa che non risolvi il problema delle spalle il delfino è impossibile,e faresti bene a concentrarti sul problema articolare,invece che ostinarti a nuotare qualcosa che delfino non è di certo.
Quindi esercizi mirati per migliorare la passata e il recupero a crawl,stimolando le spalle (recupero a cerniera lampo,a braccia distese in verticale al soffitto,tocca interno dell'ascella,mezzo recupero e via dicendo).
Un nuotatore che per motivi articolari non riesce a fare un recupero a delfino a braccia distese,non è possibile che riesca a fare un recupero corretto a crawl,perchè in entrambi i casi la passata finisce nello stesso modo:a braccia distese con mani dietro alle chiappe,intraruotate.

Ciao

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1,171

Re: delfino

Ho capito. A crawl me la cavo abbastanza bene, forse perchè lo nuotiamo un buon 80 o 90 per cento dell'allenamento. Penso che se avessi dedicato più tempo alla nuotata del delfino (esercizi compresi) probabilmente avrei sviluppato di più quella potenza necessaria per eseguirlo, perchè ora ho capito che è quella che mi manca, oltre ovviamente alla tecnica. A dorso, rana e crawl posso nuotare all'infinito; a delfino, anche pianissimo, no...no...e ancora no...solo una stramaledettissima vasca!
Grazie per i consigli Stefano,

ciao

fai fatica che ti passa!!!

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1,172

Re: delfino

Betty ha scritto:

Ho capito. A crawl me la cavo abbastanza bene, forse perchè lo nuotiamo un buon 80 o 90 per cento dell'allenamento. Penso che se avessi dedicato più tempo alla nuotata del delfino (esercizi compresi) probabilmente avrei sviluppato di più quella potenza necessaria per eseguirlo, perchè ora ho capito che è quella che mi manca, oltre ovviamente alla tecnica. A dorso, rana e crawl posso nuotare all'infinito; a delfino, anche pianissimo, no...no...e ancora no...solo una stramaledettissima vasca!
Grazie per i consigli Stefano,

ciao

Stefano, rileggendo i post che ci siamo scambiati mi sono resa conto che non mi sono spiegata bene: il mio problema non è la passata subacquea, che la faccio correttamente fino alle chiappe, come dici tu; è piuttosto il recupero in aria: io non recupero. Pensavo fosse una scarsa rotazione della spalla, ma a quanto mi hai spiegato tu, ora non penso sia così, bensì allo sforzo simultaneo di braccia e gambe (e addominali e lombari) a cui non sono abituata. Pensa che durante gli allenamenti, nei misti al posto del delfino faccio sempre qualcos'altro sennò rimango troppo indietro rispetto agli altri. Leggendo i post precedenti ho trovato vari esercizi a delfino che mi potrebbero essere di aiuto, che ne pensi?
Grazie ancora per la tua disponibilità, anche a me, l'ultima degli ultimi!!!

ciao

fai fatica che ti passa!!!

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1,173

Re: delfino

Bene,prova gli esercizi poi facci sapere.
Però magari fatti osservare e consigliare anche dall'allenatore.

Ciao

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1,174

Re: delfino

una domanda(spero di porla nel posto e nel modo corretto):so di nuotareun pò ''controtempo''nel delfino..cioè tendo ad abbassare la testa troppo in ritardo rispetto all'ingresso delle braccia(infatti se non respiro vado avanti bene,ma quando alzo la testa un pò mi''fermo'').Potreste consigliarmi qualche esercizio?

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1,175

Re: delfino

stefano '62 ha scritto:

Per Rebutia:
Prima vasca in 20 secondi e dodici bracciate seconda vasca in 32 e sedici bracciate:
questo enorme scarto è sicuramente motivato da un deficit metabolico di resistenza,determinato e amplificato da una tecnica apparentemente corretta,ma in realtà inficiata da scarsa fluidità a sua volta conseguenza di un probabile errore di ritmo con una concausa di bassa efficienza articolare.
Impossibile valutare la percezione della passata dato che non vedo sott'acqua.

Traduzione:
Non mi sembra di vedere grossolani errori nell'impianto grezzo della nuotata,per quanto risulti impossibile vedere sott'acqua quello che fanno le braccia.
Le gambate sono piazzate grosso modo correttamente,non credo di veder pause braccia in avanti e mi sembra addirittura che tu disponga di quella motilità minima del bacino (e forse qualcosina in più) necessaria a sviluppare un buono stile.
Però non sei filante,quando le braccia escono più che venire proiettate avanti per effetto della forza d'inerzia sembra che vengano strascinate dalla muscolatura delle spalle,in più la schiena si inarca con scatti in modo abbastanza innaturale,producendo l'interruzione della spinta inerziale del corpo,vanificando la forza appena appllicata,aumentando in modo esponenziale il carico di braccia della spinta successiva.
Ogni tentativo di reagire alla decelerazione mettendoci più forza produce un ulteriore aumento del drag passivo (resistenze all'avanzamento), determina sfinimento e risulta essere una strategia perdente,e sono convinto che persino tu abbia avuto questa percezione di feedback,ma che ti sembrasse una cosa impossibile a livello razionale (sono curioso di sapere se corrisponde alla tua sensazione).
Questa pecca tecnica determina un'enorme dispendio energetico già dopo i primi metri,infatti nel finale sei praticamente fermo.
Io credo (credo,non vedendo sott'acqua) che sia la risultante di diversi fattori,forse un difetto di ritmo (scelta della progressione di accelerazione subacquea e collocazione del punto massimo della spinta),forse una scarsa efficienza articolare che ti obbliga a inarcare la schiena nel recupero,forse invece una semplice abitudine (inarcare la schiena di scatto) sviluppata in un passato in cui respiravi ogni bracciata e più abbandonata,infatti dondoli su e giù proprio come se respirassi ogni volta,pur non facendolo.

Strategia:
Miglioramento efficienza articolare:
prendi un bastone (o un salsicciotto,un manico di scopa,o succedaneo) e afferralo tenendo le mani più distanziate possibile,stando in piedi a schiena diritta,braccia distese in basso con bastone appoggiato alle gambe.
Senza MAI piegare le braccia,porta il bastone in alto sulla testa e poi dietro alla schiena fino ad appoggiarlo sulla parte posteriore della cosce.
Se non riesci senza piegare le braccia allora allarga il punto di presa delle mani.
Movimento continuo portando il bastone avanti e indietro senza fermarsi e senza piegare le braccia.
Lo scopo è di aumentare l'escursione articolare delle spalle;andando avanti nelle settimane dovresti riuscire a riavvicinare progressivamente il punto di presa delle mani,segno di efficacia dell'esercizio.
In vasca,nuotate a stile libero con recupero a braccia distese verso il soffitto,anche con un braccio solo alla volta;oppure stile libero con un braccio solo,recupero altissimo e verticale,poi mano che tocca la parte interna dell'ascella senza far cadere il gomito,poi in avanti a prendere acqua,e via di questo passo.

Miglioramento sensibilità propulsiva:
remate di ogni genere,cagnolino lontra,remate verso i piedi proni e supini etc.

Miglioramento Ritmo (distribuzione della forza nella passata)
Remate a delfino,o a stile con un solo braccio,facendo attenzione alla velocità della mano,piano subito dopo l'ingresso,accelerare progressivamente ma piano fino alla pancia,poi accelerare progressivamente ma forte fino a raggiungere il massimo (in senso relativo) nella fase finale della spinta,cioè dall'inguine alla coscia,recupero veloce per inerzia a mano morbida,come se la mano fosse una pallina attaccata ad un filo.
Stesso esercizio,con inserimento gambe a crawl (per impedire il beccheggio del corpo)

Obiettivo breve-medio periodo,esecuzione di 25 metri di sole braccia a delfino con pool buoy con solo due respirazioni,a bracciate molto lente con semplice aumento della spinta finale e recupero veloce ma rilassato senza intervento dei muscoli elevatori delle braccia.

Ciao

PS
Speriamo Marina riesca a vedere qualcosa di più di me,che l'ho guardato alle due di notte dopo un congresso e ora mi dice che la visione del video è scaduta.

Stefano, leggi anche l'altro tuo vecchio post qui sotto...

fai fatica che ti passa!!!

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