Andrea avresti ragione se si parlasse di un bambino che ancora non ha la coordinazione di base.
In questo caso è notorio che prima si assicura la coordinazione,e solo in seguito si possono proporre esercitazioni di esclusione o settoriali.
Inoltre questo discorso riguarda l'assenza totale di coordinazione,e non è invece necessario che sia perfetta prima di proporre certe cose.
E in effetti esercitazioni settoriali di braccia (oltre che di gambe) vanno benissimo già nella transizione tra secondo e terzo livello e sono prassi comune e molto utile ben prima che il bambino sia in grado di chiudere una vasca intera.
Anzi a chiuderla ci arriva prima proprio grazie alle remate che sono utilissime per sviluppare la sensibilità all'avanzamento,e a questo proposito ricordo che il "fine ultimo" delle remate,cioè l'essenza dell'azione,va chiarito subito dopo la prima formazione della forma della nuotata,cioè già nella stessa prima lezione di prova di coordinazione.
Cioè hai il bimbo cui 10 minuti prima hai impostato la coordinazione,ebbene a schema ottenuto gli chiarisci che le braccia non fanno semplici cerchi nell'aria,ma servono a muoversi in avanti per rapporto di causa ed effetto (chiaro che usi altri termini).
In più non è vero che il pool inneschi una posizione troppo alta delle gambe o troppo bassa del busto,anzi la postura ottenuta è proprio quella corretta,e serve anche a far si che l'allievo perfezioni il relax abbandonando il peso sull'acqua in modo completo spostando il baricentro del corpo nel settore frontale,petto e gola,cioè dove deve stare.
Quindi non esistono controindicazioni all'uso del pool in un bambino già dotato di una coordinazione grezza.
Anzi lo consiglio vivamente,insieme ad una infinità di altre remate.
Comunque nella prima riga Andrea ti dicevo "avresti ragione se...."
Infatti il bimbo di Mario non è in quella situazione,e trattasi non di terzo livello come hai frainteso e riportato nel tuo post,bensì di terzo anno come dice Mario stesso.
E in tre anni un bambino arriva ben oltre il terzo livello,dunque la scelta di Mario è ancora più legittima,e oltretutto lo conosco bene e so che è ben conscio dell'importanza prioritaria della coordinazione e che di certo avrebbe prima assicurato che ci fosse.
Quanto al problema riportato da Mario,probabile che si tratti di abitudine,e si sradica con una molteplicità di proposte più che con una sola,per quanto pertinente.
Prova a mettere il bambino in equilibrio su una tavoletta,tenuta sotto la pancia,e farlo remare a braccia delfino in modo che riesca a procedere senza perderla.
Se fa l'errore beccheggia e la perde.
Quindi sarà stimolato a remare per dietro senza scavare per sotto a gomito basso.
Ciao
---
programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)