stefano '62 ha scritto:1) devi muoverti senza fermarti per il maggiore tempo possibile,cambiando gli stili allo scopo di allontanare il momento in cui dovrai fermarti a riposare.
Al riguardo di "fare fiato": contrariamente a quanto ho ragionato con un altro utente in un altro post, ho pensato di dedicarmi alla corsa e al salto della corda per fare fiato. Nelle sessioni in acqua, preferisco fare distanze brevi, ed esercizi di ogni sorta per migliorare l'acquaticità.
Questo per due motivi:
1 - se mi sforzo di fare delle sessioni lunghe di nuoto, la stanchezza mi porta a nuotare male.
2 - penso che non avendo praticato sport in modo sistematico, o per lo meno intenso, quando ero adolescente, non sono avvezzo alla gestione psicologica dello sforzo. In sostanza, quando comincio a faticare, mi sovviene una specie di panico, una incapacità di gestire il budget di sforzo che devo sostenere (e soffrire), e questo porta presto ad azioni affannose e disordinate. Mi succede anche nella corsa (e di più quando salto la corda), ma riesco a gestirmi meglio, e quindi utilizzo queste attività anche per allenarmi psicologicamente agli sforzi.
Pensate che sia una strategia conveniente?
Non ho capito: in che senso cambiare gli stili serve allo scopo di allontanare il momento della pausa?
The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.