Re: Per una bella bracciata ben distesa a stile libero ...
Un bravo allenatore rende semplici le cose più difficili.
Stefano Tiozzi, l'allenatore !!!
Ciao amico
2) Azzoppare il cavallo pensante....questo
Non hai eseguito l'accesso. Per favore accedi o registrati.
il FORUM di Nuoto Mania → Stile libero (crawl) → Per una bella bracciata ben distesa a stile libero ...
Pagine Precedente 1 … 12 13 14 15 16 17 Successivo
Tu devi accedere o registrati per pubblicare una risposta
Un bravo allenatore rende semplici le cose più difficili.
Stefano Tiozzi, l'allenatore !!!
Ciao amico
Adesso la domanda:
Stefano, durante il tirocinio in vasca, ho beccato una bimba che schiaffeggia l'acqua nello stile libero; l'ho fatto notare all'istruttore ma lui ritiene che è un vezzo che va via con il tempo. Io penso che sia un errore da correggere e pure in fretta con lavori settoriali solo braccia con il pull.
Ci ho preso o ha ragione l'istruttore?
Ciao
Io non credo che qualcuno in base alla mia risposta sia in grado coscientemente di attivare o meno un certo muscolo invece di un altro.
Non solo se qualche muscolo della spalla possa venire interessato parzialmente o interamente in modo sinergico da quell'azione,nè credo sia importante saperlo.
L'unica cosa che serve di sapere è che il recupero deve essere rilassato e venire indirizzato solo alla fine,non per dare o diminuire forza,ma per mettere le mani in un punto adeguato invece che a casaccio.
Punto.
Tutto il resto sono speculazioni che servono solo a rendere farraginoso il gesto.Ciao
mi hai frainteso perché non ho fatto altre specificazioni.
la mia era solo una curiosità dettata da scopi, non pratici, ma didattici.
Adesso la domanda:
Stefano, durante il tirocinio in vasca, ho beccato una bimba che schiaffeggia l'acqua nello stile libero; l'ho fatto notare all'istruttore ma lui ritiene che è un vezzo che va via con il tempo. Io penso che sia un errore da correggere e pure in fretta con lavori settoriali solo braccia con il pull.
Ci ho preso o ha ragione l'istruttore?Ciao
A quell'istruttore andrebbe stracciato il brevetto davanti alla faccia.
Col cazzo che è un vezzo,si chiama errore di ritmo e consiste in una errata distribuzione della forza,molto probabilmente derivante da un difetto negli equilibri (hai presente quei bambini che a faccia sotto preferiscono stare con le braccia lungo il corpo invece che in avanti ?).
E sia gli equilibri sia il ritmo sono elementi fondanti della struttura primaria di base delle nuotate,quindi cose su cui lavorare PRIMA di arrivare alle vasche su vasche,dato che il loro effetto è consolidare e standardizzare,ma assolutamente mai di correggere alcunchè.
Un conto è il bambino che schiaffeggia il primo giorno che prova lo stile libero.
Prima di dargli quella informazione devi osservare che la testa sia collocata correttamente,che respiri,che ci sia la coordinazione braccia gambe e che la biomeccanica di base sia adeguata (nei testi è definita con un orribilissimo "accoppiamento dei movimenti",che nessun allievo istruttore capisce cosa sia e dunque se ne dimentica,accidenti ai docenti regionali più incapaci).
Ma non appena (dopo pochi minuti) il primo abbozzo è garantito,allora il prima possibile all'allievo va spiegato che l'acqua serve per andare avanti,quindi invece di dare delle manate da ammazzare un tonno è meglio prenderla e accompagnarla verso le gambe.
Quel tizio semplicemente non ha la più pallida idea di come correggerla e cosa proporre in alternativa,e la sua risposta è soltanto la comoda exit strategy del cialtrone.
Bah,che tristezza
PS
La strategia di correzione dipende dal livello dell'allievo.
Se è nelle prime fasi di costruzione della nuotata si corregge sulla nuotata globale in apnea.
Se è un allievo già svezzato e abituato a nuotare allora l'errore è troppo radicato per venire soppresso con strategie globali,ma servono esercizi di esclusione con indicazioni specifiche per favorire l'analisi sull'azione corretta.
E' una bimba al 2° anno di scuola nuoto, quindi non alle prime armi. Purtroppo non sono il titolare del corso e quindi non potrei mettere becco, mi spiace lasciarla abbandonata al suo destino!
Si, per esercizi settoriali, intendevo quelli che chiami "di esclusione".
Comunque, grazie. Salvo la tua risposta nel file di appunti.
PS: non mi chiamare "borsa" se ti bombarderò di domande ma te ed il mio allenatore, siete gli unici punti di riferimento per non sparare cazzate in vasca!!!
Sabato scorso sono andato a nuotare con un amico ex agonista e ho chiesto se poteva analizzare la mia nuotata a stile.
Mi ha detto che ho la bracciata un po' corta, per via di
- un movimento di recupero non rettilineo, ma vagamente "all'esterno" (tendente alla bracciata a delfino per intenderci)
- un entrata in acqua troppo "interna", cioe' troppo vicina alla testa, e non in asse con la spalla (adesso che ci penso anche questo e' un po' tendente al delfino...)
Per esercizio mi ha dato la bracciata con la mano a toccare la spalla e poi ad entrare in acqua (Stefano dice ti toccarsi l'ascella, lo provero').
Questo esercizio mi ha fatto capire subito cosa si intende per "gomito alto" e ho limato quasi immediatamente il movimento "all'esterno", sentivo la spalla ruotare solo sull'asse "spalla-spalla", insomma io ho sempre avuto in testa l'idea di "ruotare la spalla", anche prima "ruotavo la spalla", ma con questo esercizio ho capito in che modo va ruotata sta spalla.
Credo che per questo scopo sia utile anche l'esercizio a braccio teso che ho letto qui, la prossima volta lo provero'.
Invece per quanto riguarda l'entrata troppo interna esistono degli esercizi specifici?
Se mi concentravo prendevo acqua davanti alla spalla, e non davanti alla testa, il mio amico mi ha detto che andava bene, pero' non so, ho timore che questa cosa vada ad influire sui miei equilibri della nuotata, presa piu' esterna -> rollio piu' accentuato -> "esse" piu' "larga", non so ho paura di scompormi, oppure di eliminare un difetto per introdurne un altro, c'e' mica un esercizio specifico che mi possa far capire "ok la presa e' nel punto giusto e non stai facendo nulla di sbagliato" ?
Poi vabbe' ho un altro dubbio ma riguarda la fase finale della spinta e cerchero' un thread apposito.
secondo me l'esercizio principe per il recupero (o almeno quello che io preferisco) è la cerniera: un braccio è davanti disteso, l'altro, che è disteso lungo il corpo, striscia piano piano con la mano fino ad arrivare all'ascella ed infine, quando ha terminato il "percorso", fa il suo ingresso in acqua.
guarda questo video dello zar: http://www.youtube.com/watch?v=nzWzZb1niIQ
Invece per quanto riguarda l'entrata troppo interna esistono degli esercizi specifici?
prova a fare l'esercizio di recuperare con le braccia completamente tese toccandoti l'orecchio con la spalla
in ogni caso, in via generale, è bene fare una precisazione. recupero e la spinta devono essere uniti perché, se esitono delle pause oppure vengono fatti intervenire attivamente i muscoli della spalla durante il recupero, il carico di energia cinetica prodotto dalla spinta viene disperso compromettendo l'avanzamento ed inficiando l'equilibrio. invece, se si spinge tutta l'acqua fino in fondo verso i piedi, il braccio uscirà automaticamente e i muscoli della spalla sono rilassati.
quindi il mio consiglio è lavorare sinergicamente con esercizi per la spinta ed esercizi per il recupero
- un entrata in acqua troppo "interna", cioe' troppo vicina alla testa, e non in asse con la spalla (adesso che ci penso anche questo e' un po' tendente al delfino...)
Veramente no.....
nel delfino le mani devono entrare come a crawl,cioè sulla direttrice della spalla.
L'entrata di mani a freccia,nel delfino,è da un pezzo che si è scoperto che è inutile e dispendiosa.
Ciao
Per esercizio mi ha dato la bracciata con la mano a toccare la spalla e poi ad entrare in acqua (Stefano dice ti toccarsi l'ascella, lo provero').
L'esercizio è lo stesso,solo che per farlo bene occorre cercare di toccarsi l'interno dell'ascella,un pò come se le ascelle volessero guardare il soffitto.
In questo modo la spalla ruota verso l'alto invece che verso fuori (cosa che poi destabilizza la nuotata e rende necessaria una gambata iper potente)
Dire di toccare la spalla non è sufficiente,ci si riesce anche senza sollevare il gomito,la spalla cosi gira per fuori come sempre,e l'esercizio diventa inutile.
Ciao
Grazie Nuotix e grazie Stefano, i vostri consigli sono sempre molto utili.
Purtroppo e' qualche giorno che mi la spalla dx mi da' qualche leggero fastidio, non so se in vasca sono stato "troppo attento" con il movimento del recupero e quindi non sono stato sciolto oppure posso anche aver fatto un movimento del cazzo lanciando a freddo la palla da football (americano).
Beh dai, comunque oggi torno in vasca e mi rimetto al lavoro...
Purtroppo e' qualche giorno che mi la spalla dx mi da' qualche leggero fastidio, non so se in vasca sono stato "troppo attento" con il movimento del recupero
difficile dirlo.
prova ad andare in farmacia e compra dei "granuli di arnica in monodose da 200ch". costa 2,70 euro. li prendi tutti prima di andare a dormire lontano dai pasti (almeno 2 ore e mezza dopo). è un medicinale omeopatico, ma è una bomba!
per quanto riguarda il recupero, mi sento di dirti che meno controlli razionalmente la nuotata e meglio è perché più una nuotata è istintiva e più è fluida. ovviamente se ci sono difetti quelli vanno corretti con tanti tanti esercizi di tecnica pura, analisi, equilibrio, sensibilità. ma il concetto di fondo non cambia!
conclusione: quando nuoti pensa solo a "far girare le spalle senza pause come se le tue braccia fossero due pagaie e spingere progressivamente più veloce prima verso la spalla e poi verso i piedi"
vorrei approfondire un tema.
se un nuotatore riesce a girare bene le spalle nel recupero e riesce a far entrare la mano il più lontano possibile in maniera naturale (per intenderci senza tirarsi la spalla come un elastico. insomma un ingresso corretto), da un punto di vista biomeccanico è possibile che sbagli la presa affondando eccessivamente il gomito?
cioè, detto in altri termini: l'affondamento eccessivo del gomito (che è un errore) si produce solo quando la mano entra in acqua vicino alla testa oppure anche quando il nostro nuotatore va in ingresso lontano nel modo giusto e si allunga in maniera corretta e naturale?
Si è possibile.
è possibile solo nel caso in cui il nostro nuotatore faccia un cerchio subacqueo oppure anche quando spinge verso la pancia?
Chiaro che se lavori bene e spingi per dietro molto difficilmente il gomito cade,ma può capitare se la scapola non si fissa a fornire base solida alla trazione.
nell'esercizio in cui bisogna nuotare con un braccio solo (e braccio opposto lungo il corpo), esistono due varianti:
- la prima con respirazione dal lato omologo del braccio attivo
- la seconda con respirazione dal lato opposto del braccio attivo.
nella prima versione mi sembra di allenare tantissimo l'equilibrio.
nella seconda versione la fase di respirazione, la seconda parte della nuotata (trazione e spinta)
sono giuste osservazioni?
La prima versione serve a concentrarsi sulla fase di spinta.
La seconda sulla fase di presa.
a proposito di presa.
quali sono i migliori esercizi per lavorarci su?
ps. io sono dell'idea che la prima versione dell'esercizio di prima serva anche per l'equilibrio perché durante la respirazione costringe a far girare bene bene le spalle e ad "appoggiarsi" sul fianco mentre, se sono sono bloccate, l'esercizio diventa più difficile. ciò non avviene con la seconda versione che col braccio in presa durante la respirazione limita il rollio. personale opinione
Per la presa il massimo è il cagnolino.
Che lo si propone ai bambini non per gioco,ma esattamente per creare un requisito utile in seguito.
confermo
è una bomba!
mi ero dimenticato di aggiungere una cosa.
per la presa gomito alto trovo ottimo anche stile con recupero teso (spalla che tocca l'orecchio e mano che punta il soffitto).
è vero, è più indicato per il rollio, però trovo che quando le spalle vengono fatte girare per bene senza indugio diventa automatico prendere a gomito alto.
che ne pensi?
io quell'esercizio lo utilizzo spesso... e lo sto trovando particolarmente utile oltre che per il rollio stesso anche per far rendere conto ai bambini fin dove possono arrivare le proprie braccia, spesso fanno microbracciate lunghe 10 cm e subito cominciano a tirare acqua sotto, poi in futuro saranno abituati a far girare i gomiti alti e non avranno problemi di flessibilità articolare nel momento in cui gli si chiedere di piegare il gomito e di far girare le mani più basse.
A tal proposito ne approfitto per fare una domanda a mia volta.
Con i bambini che coinciano ad apprendere stile in coordinazione grezza insegno di far ruotare le braccia alte e tese cme delle pale appunto, e di spingere bene fino in fondo l'acqua verso i piedi.... ora questa coordinazione grezza quanto deve durare? o meglio si sa che il tempo varia da bambino a bambino, ma il mio timore è che poi si abituano a nuotare così quindi vorrei capire per evitare che standardizzino quel tipo di nuotata, glielo devo proporre meno volte? ad esempio a un bamino di 7 anni è ormai 1 mese che lo facco nuotare così ora riesce a far girare le braccia belle alte ho timore però che si abitui a fare solo quello.
io quell'esercizio lo utilizzo spesso... e lo sto trovando particolarmente utile oltre che per il rollio stesso anche per far rendere conto ai bambini fin dove possono arrivare le proprie braccia, spesso fanno microbracciate lunghe 10 cm e subito cominciano a tirare acqua sotto, poi in futuro saranno abituati a far girare i gomiti alti e non avranno problemi di flessibilità articolare nel momento in cui gli si chiedere di piegare il gomito e di far girare le mani più basse.
sono d'accordissimo.
a me piace molto perché permette appunto di capire quanto scavare per poi spingere l'acqua verso la pancia.
prima ho azzardato quell'affermazione perché, se l'esercizio eseguito bene stimola rollio, allora è quasi inevitabile ed automatico prendere a gomito alto.
anche perché secondo me rollio e presa a gomito alto sono due facce della stessa medaglia.
Con i bambini che coinciano ad apprendere stile in coordinazione grezza insegno di far ruotare le braccia alte e tese cme delle pale appunto, e di spingere bene fino in fondo l'acqua verso i piedi.... ora questa coordinazione grezza quanto deve durare? o meglio si sa che il tempo varia da bambino a bambino, ma il mio timore è che poi si abituano a nuotare così quindi vorrei capire per evitare che standardizzino quel tipo di nuotata, glielo devo proporre meno volte? ad esempio a un bamino di 7 anni è ormai 1 mese che lo facco nuotare così ora riesce a far girare le braccia belle alte ho timore però che si abitui a fare solo quello.
per carità non sono un istruttore.
però, secondo me, se il bambino ruota bene le spalle senza indugio (che in una nuotata grezza è una degli obiettivi imprescindibili insieme al ritmo e alla coordinazione, altrimenti senza tali elementi non è stile libero, ma solo un suo lontano parente), comicerei a proporre la cerniera
Non è necessario arrivare così presto a cose strane come la cerniera,adatta più a creare un requisito di efficienza articolare a chi non ce l'ha,più che a impostare la nuotata nel tubo così presto.
E' sufficiente dire al bambino di nuotare un pò più morbido,o con le mani morbide,ed è sufficiente a fargli perdere la rigidità.
Poi attenzione,le nuotate standardizzate non sono nocive solo se sono sbagliate,ma anche se assomigliano a quelle più corrette,dunque sostituirne una ad un'altra è sbagliato.
La via corretta è usare la fantasia e disturbare spesso gli equilibri con le richieste più varie,tipo fai una vasca a braccia larghe,una a braccia alte una a braccia strette e una a mani dure,una a mani morbide,una a dita aperte,una a pugli chiusi etc.
Sono tutte informazioni cinestesiche che poi l'allievo mette "in saccoccia" e a tempo debito le tira fuori per trovare la sua via più congeniale.
Ciao
ah ok.
grazie del chiarimento maestro
Pagine Precedente 1 … 12 13 14 15 16 17 Successivo
Tu devi accedere o registrati per pubblicare una risposta