Argomento: Allenamento nel lungo periodo... ma anche nel medio... e corto

Salve,
mi servirebbe aiuto per la pianificazione del mio allenamento annuale.
Non sono un nuotatore agonista ma da un paio di anni, d'estate, partecipo a manifestazioni in laghi e mare su distanze dai 1500 ai 5000 m.
Il mio scopo principale è riuscire a migliorare nei 3.500.
Ho 37 anni e, sebbene non sia proprio un "novellino", non ho capito ancora come si deve strutturare l'allenamento (sia nella settimana che nel mese che nell'anno).
Conosco alcuni concetti base ma non so come si possano applicare nella pratica.
Ad esempio so che devo variare il più possibile il lavoro ma non so cosa significhi questo nella pratica (tutti i giorni qualcosa diverso? ogni settimana diversa dalla precedente? o ogni mese un obbiettivo diverso?).
Inoltre mi dicono che trascuro troppo il riposo, non tanto quello settimanale quanto quello mensile.
Da quello che ho capito si dovrebbe fare, nella settimana, almeno 2 giorni di riposo (es. lu-ma-me-gio-ve -> nuotare sa-do->riposo) e nel mese almeno una settimana di riposo (es. 1°-2°-3° settimana-> nuotare 4°settimana -> riposo).
Non so se si debbano "periodicizzare" gli allenamenti e i riposi anche oltre il mese.
Comunque, per il riposo settimanale non c'è problema ma il fatto di stare "fermo" un'intera settimana proprio non mi va.
Infatti, per tutto l'anno, mi alleno per 5 giorni a settimana da una a 4 ore al giorno, salvo alcune eccezioni (natale e nei rari periodi di chiusura della piscina).

Lo scorso anno facevo 5 lavori diversi alla settimana per poi ricominciare la settimana successiva (un giorno incentrato su ripetute sui 100m, uno sulle variazioni di ritmo sempre sui 100, uno sulle ripetute sui 1000m, uno sulle ripetute sui 200, uno nuotando 7000-10000m).

Secondo me ci dovrebbe essere qualche cosa da fare (tipo test) per vedere come variare gli allenamenti di mese in mese ma non so ne se esiste un test del genere e soprattutto non saprei come regolarmi in base ad eventuali risultati.

Con il lavoro attuale continuo a migliorare ma credo si possa fare meglio (sui 3500 sono passato da 65 a 60 a 58 minuti in 3 anni).

Vorrei un esempio di allenamento per capire, una volta per tutte, come strutturare il lavoro ed evitare di fare km inutili (anche se a me non dispiace affatto nuotare... ma se migliorassi pure non sarebbe male).

Ho dato un'occhiata agli allenamenti proposti sul sito ma non riesco a distinguere, mentre nuoto, 65 e 70% mfc.
Inoltre nuoto sempre per distanze superiori e non vorrei che mettere ad esempio in coda al programma 20 2km sl ne comprometta l'efficacia.
Inoltre non saprei quale e quando usare.
Aspetto consigli prima di iniziare la nuova stagione.
Grazie

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Re: Allenamento nel lungo periodo... ma anche nel medio... e corto

Per imparare a strutturare allenamenti la federazione istituisce corsi che durano un incredibile monte di ore,quindi non c'è verso di impararlo a dovere se non partecipando a uno di quei corsi.
Per farla semplice il più possibile,lasciando indietro necessariamente un mucchio di considerazioni specifiche e mirate,il lavoro deve essere sempre il più vario possibile,però assegnando un peso specifico maggiore a determinate cose in alcune fasi e altre in altre fasi.
Agli inizi (fase generale) occorre sviluppare soprattutto la tecnica e la coordinazione (dunque esercizi e velocità pura) insieme ai requisiti ai allenamento,cioè quello che ti permette di reggere poi a buoni allenamenti,vale a dire le quantità dei sistemi metabolici: la resistenza aerobica (che nei meno evoluti necessita di almeno 6-8 settimane e nei professionisti un richiamo al massimo di 3 o 4,a volte meno) e la resistenza alla forza in senso estensivo.
In una fase successiva (fase speciale) si pone l'accento sui pre-requisiti della gara obiettivo,e qui già il lavoro prende direzioni differenti ma non troppo,sulla base degli atleti.
Quindi si sviluppano i sistemi aerobici di potenza,cioè soglia e Vo2Max e i sistemi lattacidi,perciò Forza esplosiva come picco e poi come potenza,e resistenza alla forza in senso intensivo,cioè visto non più come dimensione del sistema glicolitico,bensi come tolleranza al lattato.
Poi (fase specifica) l'obiettivo diventa lo sviluppo dei requisiti specifici di gara,e qui il discorso cambia moltissimo sulla base delle gare,ma gli obiettivi spaziano tra la forza esplosiva e la tolleranza al lattato dei velocisti,e la potenza aerobica dei resistenti.
Nel caso dei fondisti invece l'obiettivo fino ai 5 km è la potenza aerobica,oltre si punta alla soglia e in alcuni casi alla resistenza.
Nell'ultima fase,quella di scarico pre-gara,invece non si costruisce piu niente ma si lavora alla costruzione analitica della gara,cioè si finalizza ad un obiettivo specifico cio che si è costruito nei mesi precedenti,per cui tanti passi di gara,e ancora lavori metabolici sul requisiti metabolici di gara,ma diluiti da tante fasi aerobiche al fine di abbassare il carico totale e produrre la messa in forma.

La durata delle fasi dipende tantitssimo dal grado di evoluzione dell'atleta;i professionisti faranno fasi generali più corte e specifiche più pesanti,i principianti l'inverso.
La collocazione delle sedute e delle fasi di scarico,cioè la loro frequenza e il loro peso specifico,dipendono dall'entità del lavoro,quindi dalle fasi in cui vengono collocate e dal grado evolutivo dell'atleta (quindi in fase generale una seduta di riposo ogni 3 o 4 di lavoro,in fase di messa in forma invece anche 1-1)
Però la settimana di scarico di cui parli non è una settimana senza nuoto,ma una settimana con sedute meno pesanti,non è che devi stare fermo.
Idem per le sedute o i mesi di scarico.
Oltre che a programmarle (a spannella,per forza) ti conviene ascoltare i segnali del tuo corpo,e gestire le fasi di scarico li per lì,quando il tuo corpo ti dice che è ora di calmarsi un pò.

Sull'opportunità invece di costruire una periodizzazione vera e propria,va ricordato che questa ha senso SOLO nel caso di un più che discreto grado di evoluzione (sia tecnica-sia metabolica);in tutti gli altri casi è meglio costruire periodi di non più di una quindicina di giorni (il meglio è 10 nel caso si nuoti almeno 5 a settimana) in cui infilarci più o meno tutto,con l'obiettivo di "migliorare poco,migliorare sempre,migliorare dappertutto".

Il test per misurare il grado di evoluzione matabolica dell'atleta c'è,di solito si fa il test di Mader,ma ti assicuro che ammazza un toro,ed è adatto solo a chi già è davvero evoluto,allo scopo di conoscere con precisione fino a che punto lo sia.
Si tratta di nuotare 5 x 400 a intensità crescente,dalla resistenza all'andatura di gara,con prelievi di lattato tra una ripetuta e l'altra,cosa impossibile se non si dispone dell'attrezzo adatto e della capacità di interpretare il significato....lascia stare.

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

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3

Re: Allenamento nel lungo periodo... ma anche nel medio... e corto

io ti consiglio di allenarti con una squadra master in modo che il programma non è compito tuo smile

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di marina sito web

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Re: Allenamento nel lungo periodo... ma anche nel medio... e corto

Purtroppo nella mia piscina non c'è una squadra master, sennò, non ci avrei pensato un attimo.
Lo scorso anno, mentre la mia piscina era chiusa, sono andato qualche volta in un'altra dove, l'allenatore della squadra master mi ha invitato a farne parte.
Purtroppo la piscina in questione è lontana da casa mia (una mezz'oretta) e, soprattutto, svolgevano gli allenamenti dalle 20.30 alle 22.00 e, con estremo dispiacere, ho dovuto declinare l'invito (ho anche una bimbetta a cui pensare=)).
Per farvi capire come sto messo (a livello teorico) nella risposta di stefano '62 non ho capito un mucchio di cose:

-peso specifico maggiore a determinate cose in alcune fasi
  -per fasi si intendono i giorni, le settimane, i mesi o tutti quanti (immagino quest'ultima)... in ogni caso riesco a distinguere se il lavoro di una giornata è mirato alla resistenza o alla velocità... un po' piu' difficile è capire se lo è una settimana.

-Agli inizi (fase generale) occorre sviluppare soprattutto la tecnica e la coordinazione (dunque esercizi e velocità pura) insieme ai requisiti ai allenamento,cioè quello che ti permette di reggere poi a buoni allenamenti,vale a dire le quantità dei sistemi metabolici: la resistenza aerobica (che nei meno evoluti necessita di almeno 6-8 settimane e nei professionisti un richiamo al massimo di 3 o 4,a volte meno) e la resistenza alla forza in senso estensivo.
-agli inizi dell' anno?... ma se non ho mai smesso di allenarmi?
-riesco già a reggere a buoni allenamenti (almeno mi sembra).
-non so cosa siano "le quantità dei sistemi metabolici"

-In una fase successiva (fase speciale) si pone l'accento sui pre-requisiti della gara obiettivo,e qui già il lavoro prende direzioni differenti ma non troppo,sulla base degli atleti.
-non ho capito quando iniziare e quando terminare questa fase (che significa che dipende dal grado di evoluzione... come faccio a sapere quando il grado di evoluzione è sufficiente a passare alla fase successiva) e, soprattutto, cosa fare in questa fase

-Quindi si sviluppano i sistemi aerobici di potenza,cioè soglia e Vo2Max e i sistemi lattacidi,perciò Forza esplosiva come picco e poi come potenza,e resistenza alla forza in senso intensivo,cioè visto non più come dimensione del sistema glicolitico,bensi come tolleranza al lattato.
- come sopra

-Poi (fase specifica) l'obiettivo diventa lo sviluppo dei requisiti specifici di gara,e qui il discorso cambia moltissimo sulla base delle gare,ma gli obiettivi spaziano tra la forza esplosiva e la tolleranza al lattato dei velocisti,e la potenza aerobica dei resistenti.
-credo di dover mirare alla potenza aerobica ma resta il problema della durata di questa fase in un calendario ipotetico che va da ottobre a luglio

-Nel caso dei fondisti invece l'obiettivo fino ai 5 km è la potenza aerobica,oltre si punta alla soglia e in alcuni casi alla resistenza.
-come si deve fare per puntare alla soglia e alla resistenza? Di norma, in "gara" sto sotto i 5km ma non mi dispiacerebbe spingermi oltre (non ho ancora capito fin quando posso nuotare... mi sono spinto fino a una quindicina di km e ho smesso perchè era tardi e mi ero annoiato più che stancato)

-Idel per le sedute o i mesi di scarico.
- non ho capito. Si deve fare lo scarico per mesi interi, oltre che per settimane?

Credo di essere parecchio confuso.
Ma sono sicuro che ripetere per un anno la stessa settimana non sia proprio la cosa da fare, quindi intendo buttare giù un programmino per l'anno che sta iniziando, ma prima devo riuscire a comprendere bene tutto quello che serve (tipo la risposta di Stefano).
In ogni caso, appena lo faccio, anche in via preliminare, ve lo sottoporrò.
Grazie

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Re: Allenamento nel lungo periodo... ma anche nel medio... e corto

Le cose da sapere per gestire un allenamento sono effettivamente tante,non per niente ai corsi ci hanno fatto un mazzo enorme.

Dare maggior peso specifico a una cosa significa assegnarle un maggior numero di allenamenti,o di tempo all'interno di ogni seduta,rispetto alle altre.

Sparse nel forum,ci sono tutte le altre definizioni che non capisci,prova con la funzione cerca,magari.

Secondo me comunque dovresti farti elaborare un programma personalizzato sulla base delle tue esigenze e della tua disponibilità di tempo per gli allenamenti,oppure accontentarti di quelli del sito che sono giá un bel viaggiare,credimi.
Magari cerca la discussione sulla 5 km,piena di utili indicazioni.

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

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6 (modificato da Lele 07-10-2011 16:21:42)

Re: Allenamento nel lungo periodo... ma anche nel medio... e corto

Ciao a tutti.
Scusa mi inserisco anche io in questa discussione che riguarda pause di riposo.
Dunque io non faccio allenamenti specifici adesso ma solo del fondo ed esercizi di tecnica a non finire.
Nuoto da circa due mesi dal lunedì al venerdì tutti i giorni, faccio sedute da
8 vasche riscaldamento + 60 vasche crawl continuo + 40 vasche esercizi di tecnica il lunedì
8 vasche riscaldamento + 40 vasche crawl continuo + 40 vasche esercizi di tecnica il martedì
8 vasche riscaldamento + 100 vasche crawl continuo + 30 vasche esercizi di tecnica il mercoledì
8 vasche riscaldamento + 40 vasche crawl continuo + 40 vasche esercizi di tecnica il giovedì
8 vasche riscaldamento + 80 vasche crawl continuo + 40 vasche esercizi di tecnica  il venerdì
so che non è molto  per un agonista ma io non  lo sono e mi affatico parecchio, inoltre passo già 1h:30 / 2h tutti i giorni,faccio sempre la chiusura,sennò rimarrei più a lungo.
L'altro giorno avevo un dolore ai tendini delle due spalle sono stato fermo 3 giorni e  mi sono ripreso per fortuna.
E' poco? E' troppo? dovrei fare delle pause, alternare i giorni, non so esattamente come gestirmi.
P.S. mi stanco molto anche perchè gli esercizi di tecnica a parte quelli a braccia alternate hanno come propulsione le sole gambe e si fatica parecchio.
Grazie
Ciao smile

....io preferisco nuotare....

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7 (modificato da nuotix 08-10-2011 16:39:21)

Re: Allenamento nel lungo periodo... ma anche nel medio... e corto

Lele ha scritto:

Ciao a tutti.
Scusa mi inserisco anche io in questa discussione che riguarda pause di riposo.
Dunque io non faccio allenamenti specifici adesso ma solo del fondo ed esercizi di tecnica a non finire.
Nuoto da circa due mesi dal lunedì al venerdì tutti i giorni, faccio sedute da
8 vasche riscaldamento + 60 vasche crawl continuo + 40 vasche esercizi di tecnica il lunedì
8 vasche riscaldamento + 40 vasche crawl continuo + 40 vasche esercizi di tecnica il martedì
8 vasche riscaldamento + 100 vasche crawl continuo + 30 vasche esercizi di tecnica il mercoledì
8 vasche riscaldamento + 40 vasche crawl continuo + 40 vasche esercizi di tecnica il giovedì
8 vasche riscaldamento + 80 vasche crawl continuo + 40 vasche esercizi di tecnica  il venerdì
so che non è molto  per un agonista ma io non  lo sono e mi affatico parecchio, inoltre passo già 1h:30 / 2h tutti i giorni,faccio sempre la chiusura,sennò rimarrei più a lungo.
L'altro giorno avevo un dolore ai tendini delle due spalle sono stato fermo 3 giorni e  mi sono ripreso per fortuna.
E' poco? E' troppo? dovrei fare delle pause, alternare i giorni, non so esattamente come gestirmi.
P.S. mi stanco molto anche perchè gli esercizi di tecnica a parte quelli a braccia alternate hanno come propulsione le sole gambe e si fatica parecchio.
Grazie
Ciao smile

se sei stanco prenditi un periodo (magari anche due settimane) in cui riduci sensibilmente i volumi.
forse i tuoi periodi di riposo (attivo/passivo) non sono sufficienti perché gli allenamenti di carico vanno ad erodere troppo velocemente le tue risorse energetiche innescando quindi uno squilibrio fra energie che spendi nei carichi che non vengono mai ripristinate del tutto dallo scarico.
pertanto aggiungo che anche la disposizione degli allenamenti mi sembra errata:

- la distribuzione dei carichi è migliorabile: l'allenamento con 100 vasche (che mi sembra un carico se raffrontato con gli altri) è quello più faticoso. di solito gli allenamenti più duri si posizionano subito dopo un periodo di scarico cioè quando il nostro organismo ha a disposizione più energie da spendere

- due giorni consecutivi di riposo potresti provare ad evitarli. sarebbe più proficuo distrubuirli all'interno della settimana, facendo ad esempio 3 giorni in piscina+1 risposo+2piscina+1riposo.
dal momento che mi sembra di capire che allenamenti con 40 vasche sono di scarico, se mantessi questi allenamenti allora potresti strutturare la tua settimana così:
lunedì all da 100 vasche (carico)
martedì all da 40 vasche (scarico)
mercoledì riposo (scarico)
giovedì all da 80 vasche (carico)
venerdì all da 60 vasche (carico)
sabato all da 40 vasche (scarico)
domenica riposo (scarico)

in ogni caso ci tengo a precisare che quello appena illustrato voleva essere solo un modo per mostrarti come gestire gli allenamenti tenendo conto dei concetti di microcicli di allenamento, di carico e scarico (https://www.nuotomania.it/public/forum/upload/viewtopic.php?id=2205)
quindi la mia NON deve essere scambiata in assoluto come una tabella perché se ti senti stanco possono esserci solo due motivi:
- gli allenamenti sono adeguati al tuo livello, ma non hai osservato un congruo periodo di riposo
- gli allenamenti NON sono adeguati al tuo livello e quindi è opportuno riverli e renderli compatibili con le tue capacità metaboliche

conclusione:
se ti senti stanco riposati di più, fai magari anche degli allenamenti molto blandi.
se non hai un'idea generale di come gestirti, vai a sensazione e fidati dei segnali che ti manda il tuo corpo
allenarsi con un blocco unico di allenamento non è il massimo, anzi. sarebbe più opportuno scaricare gli allenamenti del sito e modellarli in base alle tue capacità tenendo conto del carico e dello scarico

wink

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8 (modificato da Lele 11-10-2011 08:58:58)

Re: Allenamento nel lungo periodo... ma anche nel medio... e corto

Ciao Nuotix grazie per i consigli.
Avendo riposato sabato e domenica ieri sono andato e stavo molto bene,ho fatto solo
8 crawl riscald. + 40 (20 crawl+ 20 dorso)  in 34 min + 20 esercizi
per un problema di affollamento della vasca.
Penso che farò il mercoledì di pausa e la domenica, provo così,comunque credo che anche andando sotto sforzo il fisico si tempri e se cali un pò la frequenza a periodi poi sei in grado di fare sempre più vasche,ma non ho la certezza di questa affermazione smile.
Ciao smile

....io preferisco nuotare....

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9

Re: Allenamento nel lungo periodo... ma anche nel medio... e corto

stefano, vorrei porti alcune domande e alcuni dubbi riguardo la programmazione.

finalmente il periodo di pausa di fine stagione per me è finito e da ieri ho potuto riprendere a nuotare.
fantastico!!!
ho deciso di rispolverare questa discussione molto costruttiva con alcune domande inerenti ad alcune questioni.

la prima questione è la seguente:
nella fase generale da un punto di vista prettamente metabolico, bisogna allenare la resistenza aerobica (A2) e la resistenza alla forza ovvero i requisiti d'allenamento che servono per sostenere sforzi maggiori nelle fasi successive.
1) quando si possono inserire gli allenamenti aerobici?
2) quando si possono inserire gli allenamenti di resistenza alla forza?

mi spiego:  appena torno in acqua vorrei fare alcuni giorni di riadattamento acquatico con corposi richiami di tecnica in tutti gli stili, remate, sensibilità, galleggiamenti. generalmente rispetto al primo giorno,quando è consigliabile iniziare i suddetti allenamenti metabolici, ovviamente partendo da volumi molto contenuti per poi salire gradualmente col tempo?

o detto in altri termini: è possibile sin dal primo giorno fare un blocco in A2 molto piccolo (ad es 700/1000m) oppure sarebbe bene aspettare qualache giorno giusto per riprendere confidenza con l'acqua, risvegliando la sensibilità delle terminazioni nervose?
ciao

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Re: Allenamento nel lungo periodo... ma anche nel medio... e corto

nuotix ha scritto:

stefano, vorrei porti alcune domande e alcuni dubbi riguardo la programmazione.

finalmente il periodo di pausa di fine stagione per me è finito e da ieri ho potuto riprendere a nuotare.
fantastico!!!
ho deciso di rispolverare questa discussione molto costruttiva con alcune domande inerenti ad alcune questioni.

la prima questione è la seguente:
nella fase generale da un punto di vista prettamente metabolico, bisogna allenare la resistenza aerobica (A2) e la resistenza alla forza ovvero i requisiti d'allenamento che servono per sostenere sforzi maggiori nelle fasi successive.
1) quando si possono inserire gli allenamenti aerobici?
2) quando si possono inserire gli allenamenti di resistenza alla forza?

mi spiego:  appena torno in acqua vorrei fare alcuni giorni di riadattamento acquatico con corposi richiami di tecnica in tutti gli stili, remate, sensibilità, galleggiamenti. generalmente rispetto al primo giorno,quando è consigliabile iniziare i suddetti allenamenti metabolici, ovviamente partendo da volumi molto contenuti per poi salire gradualmente col tempo?

o detto in altri termini: è possibile sin dal primo giorno fare un blocco in A2 molto piccolo (ad es 700/1000m) oppure sarebbe bene aspettare qualache giorno giusto per riprendere confidenza con l'acqua, risvegliando la sensibilità delle terminazioni nervose?
ciao

IO FACCIO ALLENAMENTO AEROBICO FIN DA SUBITO..MAGARI BLANDO..MA DA SUBITO..PER IL C2(è C2 STè LA RESISTENZA ALLA FORZA???) ALMENO UN PAIO DE SETTIMANE..

"IL PUNTO NON E' IL RISULTATO IN SE..MA IL PERCORSO CHE INTENTIAMO PER RAGGIUNGERLO..
PASSIONE..SOFFERENZA..GIOCO..DIVERTIMENTO..FUGA..QUALUNQUE SIA C'E' UNA RAGIONE PER CUI SIETE LI A COMBATTERE E A METTERVI IN DISCUSSIONE..IL RISULTATO

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11

Re: Allenamento nel lungo periodo... ma anche nel medio... e corto

grazie mille chicco per le info.
la sigla della resistenza alla forza è C1
la C2 è la forza esplosiva
la C3 è la velocità pura

wink

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Re: Allenamento nel lungo periodo... ma anche nel medio... e corto

nuotix ha scritto:

stefano, vorrei porti alcune domande e alcuni dubbi riguardo la programmazione.

finalmente il periodo di pausa di fine stagione per me è finito e da ieri ho potuto riprendere a nuotare.
fantastico!!!
ho deciso di rispolverare questa discussione molto costruttiva con alcune domande inerenti ad alcune questioni.

la prima questione è la seguente:
nella fase generale da un punto di vista prettamente metabolico, bisogna allenare la resistenza aerobica (A2) e la resistenza alla forza ovvero i requisiti d'allenamento che servono per sostenere sforzi maggiori nelle fasi successive.
1) quando si possono inserire gli allenamenti aerobici?
2) quando si possono inserire gli allenamenti di resistenza alla forza?

mi spiego:  appena torno in acqua vorrei fare alcuni giorni di riadattamento acquatico con corposi richiami di tecnica in tutti gli stili, remate, sensibilità, galleggiamenti. generalmente rispetto al primo giorno,quando è consigliabile iniziare i suddetti allenamenti metabolici, ovviamente partendo da volumi molto contenuti per poi salire gradualmente col tempo?

o detto in altri termini: è possibile sin dal primo giorno fare un blocco in A2 molto piccolo (ad es 700/1000m) oppure sarebbe bene aspettare qualache giorno giusto per riprendere confidenza con l'acqua, risvegliando la sensibilità delle terminazioni nervose?
ciao

Gli allenamenti aerobici sono i primi da affrontare in ordine di tempo,perchè la resistenza aerobica è il requisito primario per tutto.
Quanto alla resistenza alla forza in fase generale va intesa come dimensione del sistema della glicolisi (invece che come requisito di gara spefcifico),e per allenarla in questa veste è sufficiente piazzarne qualcuna qua e la,magari in dosi limitate e alla fine delle fasi aerobiche.

Ciao

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13 (modificato da nuotix 22-10-2011 08:01:40)

Re: Allenamento nel lungo periodo... ma anche nel medio... e corto

ste, volevo chiederti un'informazione sui volumi.

in quale fase (generale, speciale, specifica) si raggiunge il picco massimo di carico del macrociclo(inteso come volume totale settimanale, ricavato della somma di ogni singolo allenamento della settimana) che non si supererà mai durante la preparazione?
oppure i volumi settimanali delle settimane di carico sono più o meno omogenei e cambia solo la qualità dei lavori?

wink

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14

Re: Allenamento nel lungo periodo... ma anche nel medio... e corto

stefano, mi potresti dare la tua opinione?
wink

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Re: Allenamento nel lungo periodo... ma anche nel medio... e corto

Direi alla fine della fase generale,ma non è che negli altri periodi calino poi tanto,perchè se agli inizi il volume è un'obiettivo,poi diventa uno strumento (scarico).

Ciao

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16

Re: Allenamento nel lungo periodo... ma anche nel medio... e corto

grazie 1000
hai fugato ogni mio dubbio
wink

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17

Re: Allenamento nel lungo periodo... ma anche nel medio... e corto

stefano '62 ha scritto:

Il mio consiglio è fare tanta tecnica
e di lavorare un pò su tutto senza periodizzazione (adatta solo ai professionisti),ma semplice organizzazione del lavoro,con l'obiettivo di
migliora poco-migliora dappertutto-migliora sempre
.

se non c'è una periodizzazione, qual'è il criterio per elaborare gli allenamenti? cioè in concreto a livello metabolico che cosa si allena?

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Re: Allenamento nel lungo periodo... ma anche nel medio... e corto

Non è che periodizzare significa lavorare in metabolico invece che no.
I lavori allenanti sono sempre metabolici.

Periodizzare significa organizzare il lavoro in periodi caratterizzati ognuno da un certo obbiettivo,raggiunto il quale si fa una fase di scarico e poi si riparte con un periodo nuovo (formato di microcicli e mesocicli) con obbiettivi superiori oppure di diversa specificità;poi raggiunto l'obbiettivo stagionale di ordine superiori si resetta tutto con una fase di scarico più concreta,per poi ripartire daccapo con una nuova periodizzazione con obbiettivi a sviluppo.
Questo è il lavoro tipico degli agonisti già formati.
Dai categoria in su.

Oraganizzare il lavoro significa lavorare sempre su cicli di durata limitata (cioè solo microcicli) all'interno dei quali si trova di tutto,allo scopo di produrre uno sviluppo di ordine generale a tutto campo,senza altri obbiettivi di tipo specifico all'infuori di quello.
E' il lavoro consigliato con i bambini e con i meno evoluti.

Ciao

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19

Re: Allenamento nel lungo periodo... ma anche nel medio... e corto

claro smile

settimana prossima scadono le 4 settimane di pausa e, se tutto va bene, domenica 30 settembre dovrei tornare in acqua.
visti i problemi fisici che mi affliggono e che grazie ai consigli di marina smile sto cercando di risolvere, non so se sarò immediatamente in grado di riprendere ad allenarmi a pieno regime. ciò che è certo è che  ho l'esigenza di fare tanta tanta tanta a2 perché è da aprile che ho smesso di allenarmi seriamente e da allora fino a fine a gosto mi sono allenavo circa 5 gg/settimana facendo solo mantenimento in condizioni pietose (volumi di circa 2000m e volumi medi di a2 di circa 600m).

visto che quindi non ho esigenze particolari se non la resistenza aerobica, pensavo che appunto sarebbe inutile proporre dei mesocicli di 2 settimane di carico + 1 settimana intera di scarico, per non parlare di un mesociclo di 3+1.
la mia idea sarebbe quella di fare o un mesociclo più corto di 10gg di carico (ovviamente inclusi dei microcicli) +4gg di scarico oppure lavorare esclusivamente sui microcicli (2/3 gg di carico + 1/2 gg di scarico).
cosa mi conviene fare?? cambia qualcosa fra le due soluzioni?

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20

Re: Allenamento nel lungo periodo... ma anche nel medio... e corto

Alternali,varia....puoi pure intercalare un lungo di un'oretta come recupero attivo.Non preoccuparti di seguire  una vera e propria programmazione ma di recuperare la condizione!

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di marina sito web

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21

Re: Allenamento nel lungo periodo... ma anche nel medio... e corto

grazie wink

la b1.
quando sarò abile al 100% (spero il più presto possibile), vorrei inserire in questa fase generale 1, massimo 2 blocchi settimanali di b1 in modo da far lavorare il cuore ad alti ritmi adeguatamente. volumi abbstanza contenuti sui 500/600m e frazionamenti non oltre i 100m.

in fase generale è consentito lavorare in b1 (che pur sempre rappresenta la soglia anaerobica) oppure è bandita?

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22

Re: Allenamento nel lungo periodo... ma anche nel medio... e corto

Tutto e'consentito se sei in condizione,non si può dire a priori...quando sarai pronto lo capirai da solo!

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di marina sito web

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23 (modificato da nuotix 20-09-2012 00:17:46)

Re: Allenamento nel lungo periodo... ma anche nel medio... e corto

grazie mille tongue

riporto queste frasi di stefano:

stefano '62 ha scritto:

A2 lo puoi tranquillamente usare come lavoro centrale,dipende dalla base aerobica di partenza dei tuoi ragazzi,che non saranno certamente tutti atleti fatti e finiti,quindi fino a che non li conosci a dovere direi di andarci pianino con i lavori di qualità (B1-B2-C1).
Fino ad allora,lavora tranquillamente in A2 con magari piccole puntate in soglia,mettici qua e là del C3 (che metabolicamente è innocuo) e del C2 senza paura.
Lavori di qualità prendili con le molle finchè non li conosci bene.

ste perché la c2 non la consideri un lavoro di qualità al pari di b2 e c1? a livello metabolico è meno rilevante rispetto ai target citati prima tanto da andarci "senza paura"?

wink

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Re: Allenamento nel lungo periodo... ma anche nel medio... e corto

Perchè il C2 è un lavoro di pochi minuti nel quale l'impegno metabolico dura pochissimo tempo e ha un impatto energetico relativo alle capacità del soggetto.
In pratica se non sei abituato a pigiare,di sicuro non solo non oltrepassi i tuoi limiti,ma nemmeno riesci ad avvicinartici.
E poi il C2 non necessita di sedute specifiche,dura pochi minuti e si può infilare praticamente dappertutto.

Ciao

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Re: Allenamento nel lungo periodo... ma anche nel medio... e corto

Il lavoro l'attacco meglio non gestirlo da soli....

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di marina sito web

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