Re: rapporto allievo/istruttore

ippocampo ha scritto:

Il mio capo, invece, mi dice di cambiare perché se no metto in difficoltà i miei colleghi.

Cooooooosaaaaaaa ?????
Ma questa ha i maroni....è una stronzata da competizione.
Ma come,invece di essere contento che ha qualcuno che innesca la passione nel pubblico incrementando la fidelizzazione (tasso di fedeltà del pubblico,percentuale di gente che si reiscrive di continuo rispetto a chi sparisce dopo pochi corsi,se cala sotto il 70 per cento circa,la società rischia seriamente),si lamenta perchè non è un cialtrone come gli altri ?
Ma roba da matti,siamo alle solite,chi lavora bene è pericoloso perchè smaschera gli inutili e dimostra che si potrebbe lavorare meglio di come fanno loro.
Al tuo posto gli avrei detto a muso duro che sono un professionista serio e non mi metterò a insegnare male solo per risparmiare un brutta figura a una manica di idioti,e che se davvero pensa cosi male dei suoi istruttori farebbe meglio a cercare di migliorare la professionalità del corpo istruttori invece di cercare di abbatterla.
Così forse invece che quelle di pochi stronzi maleducati,si ritroverebbe con le iscrizioni di un mucchio di brava gente.

PS
E poi un'altra cosa che mi sta qui già da ieri.
Uno che dice,come ha fatto lui,che l'istruttore che non mantiene un atteggiamento distaccato con gli allievi non è professionale,meriterebbe che gli si strappasse davanti alla faccia il brevetto non solo da direttore di vasca (che tanto è carta straccia),ma anche quello da istruttore,perchè un coglione del genere che non ha la più pallida idea dei più elementari postulati della didattica (oltre al motivo per cui gli adulti si iscrivono),non merita di insegnare niente a nessuno,nemmeno come si raggiunge la strada sotto casa sua.
Non farti mai più mettere sotto scacco psicologico da un cialtrone del genere,gli istruttori bravi lavorano con passione e fanno amicizia con tutti ed è così e basta....e quello è un idiota che non sa un cazzo di didattica e probabilmente nemmeno di nuoto,con una personalità talmente debole da farsi mettere sotto dalla prima stronza maleducata che gli fa la faccia cattiva.

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Re: rapporto allievo/istruttore

allucinante!!!!!! yikes
premia i mediocri e deprime quelli capaci.
non ho parole...anche perché si commenta da solo

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28 (modificato da ippocampo 18-12-2012 13:23:33)

Re: rapporto allievo/istruttore

Ciao! E' passato un mesetto da quando ho inziato a sfogarmi per la mia situazione in piscina, vi ringrazio tutti per la comprensione e siccome ho avuto modo di rflettere un po', vorrei riportarvi le mie conclusioni così spero di arrivare insieme a voi ad un equilibrio tra le mie alte aspirazioni di istruttrice e la realtà che mi ritrovo ad affrontare in vasca.

Sono stata al seminario di aggiornamento dove, con mia grande felicità, si è parlato proprio di scuola nuoto per adulti!
La mia impressione generale è che a questi seminari si parla molto bene, un sacco di bei consigli e buoni propositi, la scuola nuoto vista proprio come la vedo io: non solo nuotate a dorso e stile, ma anche tanta tecnica, le "nuotate alternative" e (ci hanno pure fatto vedere dei filmati) tante tante rematine!
La cosa buffa è che fino a poco tempo fa a tenere queste lezioni agli aggiornamenti o ai corsi per istruttori c'era pure il mio capo che diceva tutte queste belle cose e quindi mi veniva da pensare "si predica bene e poi si razzola male!". Penso che alla fine dipenda dai dirigenti di ogni piscina, ma io vedo solo quella dove lavoro e faccio solo il corso adulti percui penso che il mio capo sia un bravissimo allenatore, molto stimato, altrimenti non avrebbe una sua allieva ai mondiali dopo aver partecipato alle olimpiadi. Sicuramente tutti gli altri corsi verranno fatti bene ma pare che quelli degli adulti non vengano nemmeno presi in considerazione, così mi ritrovo da sola. E pensare che quando mi proposi per lavorare lì, dicendo che però non avevo nessuna esperienza, fu proprio il mio capo ad assumermi sulla fiducia dicendo che per lui la cosa più importante era la mia passione. E dopo quattro anni mi ritrovo criticata per avercene messa troppa! Forse anche il mio collega che insegna in corsia mi prende un po' in giro, perché "gli adulti sono adulti e vogliono solo nuotare" ma a me sembra semplicemente di fare il mio dovere e poi capisco che lui magari dopo aver insegnato tutto il giorno ai piccoli poi la sera è stanco, ma io che faccio solo un corso no!
Al seminario hanno detto che gli adulti sono molto diversi tra loro, non sono corsi abbastanza omogenei come quelli dei bambini, possono avere età molto diverse, stati fisici molto diversi a prescindere dall'età e motivazioni diverse. Conclusione, penso di dover personalizzare, ho sempre chiesto a tutti il motivo percui si erano iscritti al corso, dopodiché naturalmente non pretenderò, ad esempio, che tutti mi facciano il tuffo se non lo vogliono fare, ma certamente continuerò a proporlo perché resto dell'idea che come istruttrice, anche se sono adulti, devo insegnare i tuffi, i quattro stili, le partenze, le virate e il nuoto sub .....giusto?

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Re: rapporto allievo/istruttore

Giustissimo!!!!!  ogni tanto appena becco quelli chehann voglia di competizione, se ovviamente mi è possibile li infilo nei master... stesso discorso, nn sono cose che puoi proporre a tutti, poi c'è il signore che vuole venire per rilassarsi un pò, magari storce il naso vicino a un esercizio di tecnica e bhe... buona li capisco che vuole fare un pò di dorso, lasciamoglielo fare, lasciamo che si rilassi ... bisogna identificare le necessità di chi abbiamo in vasca sempre!!! quindi si il tuo discorso è giusto wink

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Re: rapporto allievo/istruttore

ippocampo ha scritto:

penso che il mio capo sia un bravissimo allenatore, molto stimato, altrimenti non avrebbe una sua allieva ai mondiali dopo aver partecipato alle olimpiadi.

E invece non significa nulla.
E' appurato che nessuno può trasformare un mediocre in un campione e che il destino sportivo di un atleta è modificabile soltanto in percentuale limitata e proporzionale al suo talento.
Il mediocre potrà al massimo diventare bravo e il bravo bravissimo,ma il campione può emergere solo tra chi ha talento,e il talento non te lo trasmette l'allenatore ma è qualcosa di proprietà dell'atleta.

E i talenti spesso non hanno bisogno di un allenatore bravo per emergere,prima o poi lo fanno e basta.
Magari non è detto che diventino campioni ma emergono,stanne certa.
E la gloria dell'allenatore che ha avuto semplicemente la fortuna di incrociarne la strada a volte è immeritata,e non basta un singolo caso per testimoniarne la bravura.

Sarebbe diverso se invece che un singolo caso ne avesse sfornati diversi (ma anche in quel caso potrebbe dipendere da un larghissimo bacino di utenza e dalla legge dei grandi numeri),ma la bravura di un allenatore non si misura sul numero di talenti "prodotti" ,bensì sulla qualità media di tutti coloro seguiti da lui,cioè da come aiuta a migliorare chiunque.

Se non fosse in grado per esempio di aiutare quelli scarsi con enormi margini di miglioramento,trovo difficile ipotizzare che i talenti siano farina del suo sacco.


Con gli adulti la regola mi pare di averla già detta:
Si valuta dove sono,che requisiti hanno e dove possono verosimilmente riuscire ad arrivare.
Poi si divide il tempo tra gli esercizi volti a migliorare i requisiti e gli equilibri,e il nuoto vero e proprio con la testa fresca,di cui hanno bisogno non solo per autostima.
Dopodichè ogni tanto si prova a infilare nel programma tutto il possibile che sembra verosimilmente realizzabile,senza però gravarli con l'obbligo di imparare per forza per esempio le virate a capriola o i tuffi di partenza perfetti o permearli della presunzione di traformarli in un atleta agonista,assegnando invece alle proposte più bizzarre una dimensione alternativa e giocosa,ma soprattutto facoltativa.
Cioè che se anche non diventano come phelps e non fanno le virate o i tuffi,non è un fallimento perchè non era un obbiettivo obbligatorio e nessuno gli farà la multa.

Possono fare tutto,basta che sia tagliato su misura per loro e diventi un'occasione di uscire dal solito tran tran.

Ciao

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Re: rapporto allievo/istruttore

Grazie Stefano e Thorpe,
purtroppo, come avrete capito, sono rimasta un po' delusa dal mio capo che stimavo molto, quindi cercavo cmq di non criticarlo e basta, ma di riportare giustamente anche i suoi meriti, so che talenti si nasce, ma pare che nello stretto bacino di utenza che abbiamo, ne abbia per le mani diversi altri quindi penso proprio che sia un bravo allenatore.
A parte questo, tornando ai corsi adulti, io insegno ai primi livelli, dall'ambientamento all'insegnamento della respirazione e i quattro stili se ce la faccio col tempo ....insomma, tutto quello che posso fare per portarli avanti a seconda del livello in cui mi arrivano per poi ritrovarsi più abilità acquisite quando passano in corsia, anche perché vedo che lì smettono di fare i tuffi di partenza, non fanno mai le virate (non le provano nemmeno), pochissima tecnica e non mi piace affatto come viene insegnato loro il delfino, dato che ho visto i risultati.
Insomma,  sempre in base a cosa sono in grado di riuscire ad imparare e cioè senza pretendere troppo, faccio capire che il nuoto non è solo andare avanti e indietro a stile e dorso e che lo stile si può nuotare anche a diverse velocità e cambiando la respirazione. Poi però vanno in corsia e viene detto loro di nuotare respirando sempre ogni due bracciate e sempre dalla stessa parte, quella più comoda.
Il mio collega è convinto che gli adulti vengano in piscina solo per nuotare un po' e li accontenta così, addirittura gli dà i metri da percorrere entro un limite di tempo, certo, per motivare ci sta tutto ma a me sembra ridicolo su gente che nuota anche da poco e ancora deve migliorare la tecnica. Ma pare che lui pensi che ormai, essendo adulti, non possano più migliorare e che cmq non ne valga nemmeno la pena tanto non devono mica gareggiare. Alla fine anche loro si sono convinti di saper già nuotare come si deve e di doversi solo allenare, qualcuno pensa addirittura che più vasche fa e più migliora la nuotata. Una volta ho fatto lezione ad uno di loro che nuota in corsia da quattro anni e mi ha chiesto di insegnargli la virata ma io dico, va bene "vogliono solo nuotare" come dice lui, ma in un anno ci sta anche che gli fai provare la virata anche così, tanto per cambiare no?

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Re: rapporto allievo/istruttore

Ciao ragazzi,
pare che l'equilibrio e la pace che andavo cercando per ora si stiano allontanando, ieri non avevo allievi ed ho preso quelli più indietro del mio collega della corsia che li fa solo nuotare, così ho avuto uno scontro/discussione con lui.
Sarò breve perché penso di avervi tediato già abbastanza, cmq pare che l'allenatore dell'altra piscina dove insegna ai bambini gli abbia detto che non importa far fare troppa tecnica ed è meglio che li faccia nuotare perché certe volte si perde tempo inutilmente a far fare esercizi per correggere un errore o migliorare qualcosa e poi magari riescono da soli nuotando ad acquisire o migliorare un gesto ....dice che, magari si accende la lampadina e gli viene da sé!
Che ne pensate? ...Io ve lo dico poi ma sono assolutamente sconcertata!

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Re: rapporto allievo/istruttore

Ommadonnasantissimissima che razza di cialtroni che lavorano nelle piscine italiane.
Sarei curioso di sapere se ad un esame si arrischierebbe a rispondere così o se invece per (sacrosanto) terrore di essere bocciato ripudiasse questo ciarpame.

ippocampo ha scritto:

.........dice che, magari si accende la lampadina e gli viene da sé!

Mandalo affanculo e se ti chiede perchè torna a mandarcelo,chissà che magari a furia di sentirselo dire non ci arrivi da solo.

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Re: rapporto allievo/istruttore

se ne leggono di tutti i colori: solo qualche giorno fà Thorpe ci raccontava come i suoi pseudo-colleghi insegnavano il delfino e ora queste bestemmie. poveri bimbi.

ma come cazzo è possibile che non ci sia maggiore rigorosità agli esami???

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Re: rapporto allievo/istruttore

Il fatto è che agli esami ripetono la pappardella appena studiata,ma poi se la dimenticano molto utilmente per poter meglio farsi i cazzi loro.
E questo genere di "teorie" in cui è incappata federica hanno come unico fondamento l'intenzione di ammantare di "scientificità" un sistema che permetta di arrivare a sera senza lavorare.

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36

Re: rapporto allievo/istruttore

In qualità di adulto che segue saltuariamente lezioni posso testimoniare la scarsa applicazione degli istruttori nei confronti della mia categoria.

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Re: rapporto allievo/istruttore

Grazie, grazie a tutti! Sapete ormai che non è molto che insegno, che il mio lavoro era un altro e che faccio solo il corso adulti e la lezione privata (più i disabili ma è un'altra storia), ho cominciato per passione e da allora sono su questo forum per migliorarmi sempre ed ho trovato tutto il supporto che cercavo e le conferme che sto andando nella giusta direzione. Quando però ti scontri con i colleghi e addirittura il capo che pare la pensino all'opposto, allora, sinceramente, un piccolo barlume di dubbio mi era venuto, perché penso sia giusto mettersi sempre in discussione e allora pensavo "forse esagero?!", forse è come dice il mio capo che le mie lezioni sono adatte ai ragazzini pre-agonisti o giù di lì? Ma io sto facendo solo il mio lavoro, cioè sto INSEGNANDO.
Quello che sta facendo il mio collega non è insegnare, è far nuotare come se fossero tutti a fare nuoto libero. La cosa triste non è solo l'istruttore che se ne frega, ma purtroppo ho constatato che ha creato dei mostri, c'è gente che nuota male, pensa che la tecnica serva solo per imparare a nuotare e sentendosi ormai arrivata, viene a fare vasche a stile respirando sempre ogni due bracciate, sempre dalla stessa parte e pensando ai tempi!!! Cioè mi chiedono in quanto tempo dovrebbero fare i 100 metri!!! A me scappava da ridere.
Il punto è se loro, gli adulti, la pensano così perché veramente vengono in piscina al corso solo per nuotare e faticare come dice il collega, o se è stato lui ad inculcare questo concetto di nuoto. A parte che gli ho fatto presente nella nostra discussione che se uno fa tecnica nuota ugualmente e non è detto che non faccia fatica, anzi!
Naturalmente c'è anche il vantaggio di far meno fatica ad insegnare, ma la realtà è che gli allievi si galvanizzano e magari questa è una strategia per fidelizzarli e farli tornare tutti gli anni. Pare che siano più felici e contenti quando l'altro dice che sono bravi e li fa allenare e basta, mentre sembra che lo siano di meno quando io dico che devono migliorare certi aspetti, faccio far loro gli esercizi mirati e poi gli dico "bravi".
A questo punto, visto che i soldi li portano loro, hanno ragione loro?

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38

Re: rapporto allievo/istruttore

Il ritmo di vita che i tempi moderni impongono, rende assai duro ritagliare un'ora o due per qualcosa al di fuori dei nostri doveri e impegni. Non trattiamo l'adulto come un cerebroleso in vacanza, per favore! Quell'ora in piscina la stiamo strappando alle scadenze, al lavoro o alla nostra famiglia. Quando seguiamo un corso dove non ci viene insegnato nulla, dove non veniamo mai corretti, pensate davvero che non ce ne accorgiamo? Certo è difficile parlare, chiedere o addirittura protestare. Siamo già messi a nudo abbastanza in piscina, con le nostre fragilità e imperfezioni. Spesso si acuisce la timidezza e protestare o contestare significa attirare l'attenzione su di sè ed esporsi ancora di più. A volte non è per menefreghismo che non ci lamentiamo.

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39

Re: rapporto allievo/istruttore

bella quella cosa : che si accende la lampadina, anche questa evidentemente una nozione capita a capocchia dai corsi.... la lampadina è vero che gli si accende ai bambini e talvolta succede appunto che la lezione prima escono dall'acqua senza saper minimamente accennare la bracciata a stile la lezione dopo addirittura la fanno quasi bene... quegli imput gli vengono forniti da esercizi di tecnica e coordinazione che col tempo appunto rappresentano un bagaglio motorio tramite  il quale i bambini imparano a gestire i loro corpo senza arrivare a una standardizzazione del gesto.

La lampadina nn gli si accende certamente lasciandoli alla deriva facendo fare loro quello che vogliono (cosa che talvolta va fatta, ma con uno scopo ben preciso che nn è certamente quello di lasciarli a mollo e farsi i cazzi del collega che abbiamo nella corsia di fianco...)

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Re: rapporto allievo/istruttore

ippocampo ha scritto:

Il punto è se loro, gli adulti, la pensano così perché veramente vengono in piscina al corso solo per nuotare e faticare come dice il collega, o se è stato lui ad inculcare questo concetto di nuoto.

E' molto facile fare passare questa idea negli adulti,perchè non vedono l'ora che qualcuno gli dica "bravo sei perfetto" (traduzione:hai visto che figo di maestro che sono ?)
Gli è stato inculcato,cioè sono stati ingannati,e se ora qualcuno gli dice il contrario parte il sospetto o lo sconforto.
E la tua impostazione minaccia di rivelare l'inganno.
Non solo rischi il tuo rapporto con gli altri istruttori,ma anche quello con quegli utenti che vogliono difendere la loro illusione di essere dei grandi nuotatori.

I miei adulti pensano l'esatto opposto (anzi i nostri,dato che nella nostra società siamo tutti d'accordo su come si gestiscono quegli allievi).
Perchè fin dalle prime lezioni spieghiamo loro che non esiste la nuotata perfetta e non dovranno affannanrsi a ricercarla (creando mostri farraginosi)....ma solo la nuotata comoda,cioè quella più adatta a loro,e che questa è in continua evoluzione e che questo avviene solo se escono dall'idea di eseguire un inutile e noioso compitino da eseguire all'infinito che produce solo guasti,ed entrare in quella che esistono decine di modi diversi di nuotare (gli esercizi) e vale la pena di sperimentarli tutti per sviluppare requisiti all'infinito.
Sono tutti felici e si divertono e pretendono di fare tanti esercizi perchè sanno che gli fa bene (lo hanno toccato con mano).
Nessuno che abbia la percezione di avere fallito solo perchè  Lochte nuota in modo diverso o perchè a volte invece che allenamento fanno scuola nuoto,ma invece l'orgoglio di sapere fare tante cose anche strane che quelli a nuoto libero che fanno mille vasche tutte uguali (e tutte oscene) se solo ci provano invece affogano,e l'umiltà di avere ancora tanto da imparare.

La differenza tra i nostri adulti e quelli prodotti dai sistemi "a catena di montaggio" è proprio quella.
Non la bravura,ma la consapevolezza di non essere perfetti e immodificabili come invece pensano gli illusi che a volte ostentano l'indecenza,ma di essere in continua e interessante evoluzione.

Tra il far nuotare l'adulto senza troppi patemi di tecnica perchè gli fa bene,e il farlo perchè non si ha la capacità di aiutarlo,c'è una differenza enorme.

Ciao

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Re: rapporto allievo/istruttore

Io mi sono spostato in un altro orario. Il primo obiettivo, quando ho ripreso a nuotare dopo 35 anni, era quello di gareggiare, di tornare a faticare in piscina, di migliorare i tempi. Dopo 2 anni e diversi allenatori ho visto crescere dentro me una insoddisfazione insieme a una diminuzione dell'entusiasmo; tanto carico, sempre gli stessi esercizi, poche critiche o suggerimenti, una fatica bestiale per finire 50 metri a delfino.
In più un atteggiamento infastidito da parte dell'allenatore forse poco gratificato dal mio malcelato poco entusiasmo per le sue doti di nuotatore.........mi fa molto piacere che faccia le gare e vederti così motivato è uno stimolo anche per noi ma, sinceramente, preferirei che il tuo occhio vigilasse sui nostri errori piuttosto che sul tuo bel fisico.

Detto questo, il nuovo allenatore è di un'altra pasta; sempre disponibile ha iniziato a correggere subito alcuni difetti macroscopici, a consigliare nuovi esercizi, a cercare il modo per creare un gruppo anche al di fuori della piscina; pur essendo un ex-agonista non ha mai parlato del suo passato, quasi ridicolizzando le sue attuali performance ma sempre con l'atteggiamento di chi mette in primo piano il benessere degli allievi.

Al di là delle gare(che sto cominciando ad odiare........)mi piace l'idea di migliorare la mia nuotata, di raggiungere risultati che non siano solo cronometrici(che sogno riuscire a fare 100 metri a delfino o sviluppare una bella nuotata a rana, il mio stile critico). Forse sono io che esagero, ma la competizione allenatore-allievo o la troppa attenzione a una carriera personale a scapito del ruolo di allenatore penso sia un elemento troppo fastidioso e nocivo alla creazione di un clima positivo in piscina.

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42 (modificato da ippocampo 26-12-2012 17:56:57)

Re: rapporto allievo/istruttore

stefano '62 ha scritto:

Non solo rischi il tuo rapporto con gli altri istruttori,ma anche quello con quegli utenti che vogliono difendere la loro illusione di essere dei grandi nuotatori.

Stefano ti adoro, questa tua risposta è stata un bel regalo di Natale per me!
Hai ragione su tutto, purtroppo anche sul fatto che sono finita io in cattiva luce con gli altri allievi. Infatti, se chiedo loro qualche semplice esercizio di tecnica, questi si infastidiscono subito e so anche perché: non gli riescono!!! E così accampano scuse allucinanti tipo "ma questi sono esercizi che servono solo all'inizio per imparare" .....ma se anche così fosse (e per me non lo è perché credo che non esistano esercizi di serie A e B ma tutti validi per sempre, infatti li faccio pure io!) come se lo spiegano che non riescono a fare esercizi così basilari? Sanno nuotare senza avere le basi?
L'altra sera in corsia lo stesso tipo che mi aveva chiesto di lavorare sulla respirazione e poi non riusciva a fare questi esercizi, aveva pure da ridire su quello che gli facevo fare in corsia su richiesta del suo istruttore (solo nuoto, niente tecnica) perché pare che non siano abiutati a fare tutti gli stili in misura uguale come gli ho fatto fare io (anche per cambiare almeno in quello!), ma preferiva fare più stile, il signorino, oltre a chiedermi in quanto tempo doveva coprire i 50 o 100 metri ....e lì stavo per scoppiare a ridere perché vedessi come nuota male!
Per questo penso che il collega abbia creato dei mostri in corsia, ormai sembra che vogliano farli loro gli istruttori, infatti starebbero meglio a nuoto libero. Cmq visto che è appurato che per me è meglio non avere a che fare con loro, spero solo che il collega se ne vada al più presto, nel frattempo insegno ai miei al mio meglio come sempre, nonostante mi sia stato richiesto il contrario e mi piangerà solo il cuore quando andranno in corsia se ci sarà ancora quel vagabondo incompetente!

Caro Catullo, spero solo che non ce ne siano tanti così, ma che abbondino quelli seri xché, come vedi, alla fine ci rimettono anche quelli che ci tengono a far bene il loro lavoro come me. Ciao!

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43 (modificato da Thorpe 26-12-2012 21:14:49)

Re: rapporto allievo/istruttore

non ti preoccupare continua a lavorare bene... le persone intelligenti inquadrano subito l'sitruttore che sa il fatto suo, e non sta li solo per rubare lo stipendio.

Anche a me sono capitati adulti abituati male, io in modo schietto gli dicevo semplicemente che 1) gli esercizi di tecnica li faccio anche ioc he  nuoto da 20 anni, 2) che  nn si smette mai di imparare e che ne hanno ancora tanta di strada da fare prima di poter dire che hanno imparato delfino dorso rana o stile. Fatta questa premessa facevo scegliere a loro, se continuare a sbagliare o ascoltare i miei consigli.

90 SU 100 ritornano con i piedi a terra e cominciano ad ascoltare ... altrimenti lasciali affogare nella loro presunzione col tempo si renderanno conti che ci sono persone che magari hanno il doppio dei loro anni e che nuotano 3 volte meglio e cominceranno a farsi alcune domande....

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44 (modificato da Catullo 27-12-2012 08:53:50)

Re: rapporto allievo/istruttore

ippocampo ha scritto:

Caro Catullo, spero solo che non ce ne siano tanti così, ma che abbondino quelli seri xché, come vedi, alla fine ci rimettono anche quelli che ci tengono a far bene il loro lavoro come me. Ciao!

Nel mio caso penso che la cosa sia stata notata perchè, ufficialmente, la categoria è stata spostata a questo nuovo allenatore. Poi rimangono quelli affezionati al numero dei km fatti che non capiranno mai..........

E, comunque, chi ci rimette è al'allievo perchè, almeno nel mio caso, viene visto come il presuntuoso, quello che se la tira perchè quando può preferisce allenarsi da solo, filtrare tutti i suggerimenti che trova su internet e, a costo di fare confusione, cerca di fare esercizi dei quali non aveva mai sentito parlare: cerniera, candele, scivolamenti, subacquee, uomo ragno.........esercizi utilissimi ma che, senza la supervisione di un allenatore, perdono molta della loro efficacia.

A parziale discolpa degli allenatori rimane il fatto che i master diventano più numerosi, le corsie disponibili sempre meno, il lavoro tanto e la differenza tra i diversi atleti notevole; non deve essere facile coniugare queste difficoltà per riuscire a fare un buon lavoro.

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Re: rapporto allievo/istruttore

Catullo ha scritto:

non deve essere facile coniugare queste difficoltà per riuscire a fare un buon lavoro.

Invece è molto facile,anzi è il pane quotidiano di chi sa che anche,per dire,a scuola nuoto un gruppo non è una entità indistinta ma la somma di tanti individui ognuno con esigenze personali che il tecnico deve saper leggere valutare e poi adeguarvisi.
Quelli per cui questo risulta difficile sono solo quelli che hanno sbagliato lavoro.

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Re: rapporto allievo/istruttore

ippocampo ha scritto:

Hai ragione su tutto, purtroppo anche sul fatto che sono finita io in cattiva luce con gli altri allievi. Infatti, se chiedo loro qualche semplice esercizio di tecnica, questi si infastidiscono subito e so anche perché: non gli riescono!!! E così accampano scuse allucinanti tipo "ma questi sono esercizi che servono solo all'inizio per imparare"

Questo è un grosso problema.
Scusa se te lo dico ma alcuni dei tuoi colleghi sono dei veri idioti perché hanno, scorrettamente, insuato dei dubbi fra gli allievi che ora si sentono dei professori e non vedono in te nessuna autorità.

E questi sarebbero istruttori di nuoto?? No sono cialtroni patentati

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47 (modificato da ippocampo 28-12-2012 10:50:23)

Re: rapporto allievo/istruttore

E infatti è per questo che mi sono lamentata tanto! Per fortuna i colleghi in realtà è uno solo e spero che se ne vada al più presto, tanto di peggio non potrà capitare ....ma i suoi allievi li dovrò evitare perché gli insegnanti sembrano loro invece che io!
Penso intanto che sia molto interessante leggere queste righe che mi sono andata a ricercare nel manuale istruttori II livello riguardo agli ESERCIZI DI COORDINAZIONE:
(riporto solo quello da me evidenziato)

"Alcune scuole di nuoto preferiscono utilizzare un metodo essenzialmente basato sull'apprendimento del gesto nella sua struttura globale, affermando che questa impostazione rispetti le caratteristiche individuali di ciascuno; altre prediligono metodiche in cui il gesto viene analizzato e suddiviso nelle sue componenti essenziali, ed affermano che questo porta ad una esecuzione di azioni più accurate e più rispondenti alle esigenze tecniche. Le esercitazioni tecnico-coordinative, comunque, costituiscono uno strumento indispensabile per il perfezionamento della tecnica nelle varie nuotate. ......
.......Gli esercizi di coordinazione proposti devono essere sempre rapportati con il grado di istruzione tecnica dell'allievo, con la sua età biologica e con il livello di sviluppo delle capacità condizionali. ......
.......Le ripetizioni prolungate, e senza attenzione, portano ad automatizzare gli errori ed impediscono la corretta costruzione dell'immagine motoria. Gli atleti che non hanno sviluppato una buona senso-percezione non riusciranno a modificare la loro tecnica e non saranno capaci di trovare altre soluzioni motorie, se non quelle automatizzate.

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Re: rapporto allievo/istruttore

Mi ricorda qualcosa.... wink
https://www.nuotomania.it/public/blog/index.php/2010/12/nuoto-didattica-e-apprendimento-motorio/

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Re: rapporto allievo/istruttore

Stefano, Nuotix ...e chiunque voglia consigliarmi,
ogni tanto mi capita di dover fare lezione alle mie ex allieve che quest'anno sono in corsia. Il loro istruttore non credo faccia fare loro molto a parte nuotare, io le vedo peggiorate ...non fanno più i tuffi, spesso si fermano ad ogni vasca, le virate mai viste fare neanche a quelli più "bravi", vi sembra normale?
L'altra sera ho fatto fare la partenza a stile con le gambe delfino, anche come esercizio di delfinizzazione dato che tutte lamentano di sentirsi in difficoltà col delfino, tra l'altro le partenze le avevo già spiegate l'anno scorso ma non le fanno più. Quando ho visto che una la faceva bene le ho chesto come mai non la fa più visto che la fa pure bene e lei mi ha risposto che è solo al primo livello e che non deve andare alle Olimpiadi. Insomma, è da martedì che ci sto male, voi cosa le avreste risposto da istruttori?

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Re: rapporto allievo/istruttore

Mai visto una cosa del genere; da noi le cose non vanno benissimo ma le virate dovrebbero essere l'ABC per un nuotatore appena, appena navigato. Cambia piscina.........

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