A dire la verità agli istruttori di nuoto viene fornita anche una infarinatura circa il lavoro in acqua con i disabili;quindi un istruttore di nuoto dovrebbe avere come minimo un'idea generale delle finalità e delle metodiche di lavoro con disabili,nonchè dei tipidi problemi legati alla sicurezza che essi possono presentare,per esempio la pericolosa tendenza a mettersi in verticale nei momenti di crisi delle persone autistiche.
Se poi qualche istruttore era disattento a lezione,oppure ha dimenticato gran parte della sua formazione di base,questo è un altro discorso.
mrindy ha scritto:Insegnare a nuotare ad una di queste persone di quanto può migliorare la loro vita?
In un modo enorme !!
Ricordo che gli obiettivi concreti dei corsi di nuoto per disabili cambiano in relazione al tipo di disabilità.
Ci sarà quello cui insegni dorso e crawl come agli altri (per esempio le persone Down),altrove invece ci accontenteremo di fargli vivere una pluralità di esperienze nell'ambiente acqua,non necessariamente di tipo codificato come lo sono gli stili tradizionali.
Ma in ognuno di questi casi avremo raggiunto una finalità importantissima che va ben oltre la valutazione biomeccanica di corrispondenza tecnica alle versioni evolute delle diverse abilità.
Mi riferisco all'enorme ritorno in termini di autostima derivante dalla consapevolezza di avere imparato a parlare con l'acqua e a muoversi liberamente in essa,in un modo oltretutto spesso precluso a molti tra i normodotati.
Consapevolezza di capacità specifica che in una persona diversamente dotata rappresenta esattamente quell'input di ordine psicologico che fa la differenza tra una vita ricca di motivazioni,e una invece no.
Questo si può ottenere solo se gli obiettivi vengono rapportati alle reali possibilità dell'allievo (normo o diversamente dotato che sia) uscendo quindi da un'ottica prettamente tecnico-biomeccanica,e sostituendola con obiettivi più concretamente fruibili e "funzionali".
Ecco,questo è quello che un istruttore di nuoto deve tenere a mente quando lavora con i disabili.
Se quelli con cui lavori non lo capiscono,il loro posto non è tra gli insegnanti,ma in acqua tra gli allievi disabili.
Ciao
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