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Re: rapporto allievo/istruttore

Penso che la reazione sia il frutto di innumerevoli cavolate che avrà acquisito da certi istruttori dementi.

Ed è incredibile nel senso che il delfino è comunemente attorniato da un alone di fascino che impressiona chi lo guarda fare dai campioni in tv.
Io le avrei detto che andare fiera di quella che era riuscita a fare e di cui pochi sono in grado di raggiungere con facilità.
Pertanto se uno viene in piscina per imparare a nuotare, divertirsi non esistono traguardi preclusi se qualcuno riesce a raggiungerli.
Insomma io avrei cercate di farle capire l’importanza di quelle che era riuscita a fare.

Tuttavia ritengo che, alla luce delle “grandi” competenze dei tuoi colleghi, temo che quegli allievi siano ormai irrecuperabili per eccessiva esposizione alle cazzate altrui.

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Re: rapporto allievo/istruttore

Infatti! E chissà perché le parole "Non deve mica andare alle Olimpiadi" le ho già sentite pronunciare dal mio "esimio" collega, bah..... roll

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53 (modificato da Thorpe 04-02-2013 12:27:59)

Re: rapporto allievo/istruttore

Io mi incazzo quando le persone anche mi dicono, "mica devo fare le olimpiadi" ma che cazz significa??? volere imparare a nuotare bene nn implica che voglio mandarti alle olimpiadi!!! ma trasmettere l'ingnamento del nuoto a 360 gradi, e soprattutto insegnare a NUOTARE e non a galleggiare e per giunta male... bha......

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Re: rapporto allievo/istruttore

Torno qui perché, scusate se vi annoio, ma mi devo sfogare!!!!!
L'anno scorso ero soddisfatta, avevo tre allieve che frequentavano regolarmente e ho fatto un bel percorso con loro.
Quest'anno sono passate in corsia I livello con un istruttore che viene a passare il tempo e a sparare battute. Risultato: l'anno scorso facevo sempre fare i tuffi per entrare in acqua spiegando che l'entrata in acqua nel nuoto è il tuffo e non la scaletta, mentre quelli della corsia non hanno mai fatto un tuffo e si permettevano pure di prendere in giro, così io ho sempre difeso le mie allieve che, anche se non erano brave, erano volenterose.
Quest'anno, essendo in corsia con quel cialtrone (che il mio capo ha difeso), hanno smesso anche loro di tuffarsi, oltre ad altre cose che avevo insegnato tipo le partenze e le virate semplici visto che iniziavano a fare 50 mt. di seguito, mentre adesso si fermano ad ogni vasca .....percui la mia impressione è che stiano tornando indietro invece di andare avanti. Di nuovo fanno solo il delfino ma non vi dico come!
Il mercoledì a volte vengono a recuperare le lezioni perse e io sono disponibile a fare lezione se vogliono, ma la prima che è capitata non mi ha chiesto niente e lì mi sono un po' offfesa, poi c'è stata l'altra che chiedendo la partenza fatta bene come le avevo insegnato io, e che tra l'altro fa perfettamente, questa mi risponde che non deve andare alle Olimpiadi ...e lì mi sono offesa! Questo mercoledì eccone due a recuperare e le vedo ridere e sghignazzare perché venerdì il mio nuovo allievo si è tuffato male e il loro istruttore ci ha fatto una battutaccia! Direi che si è vendicato del fatto che io ho difeso le mie allieve quando si tuffavano male, ma che tristezza ....è meglio tuffarsi, anche se sbagliando (di solito però questo nuovo si tuffa bene), o non tuffarsi affatto? E il loro istruttore che esempio dà?
Così, sbagliando (ogni tanto mi capita) mi sono infuriata e ho rinfacciato alla mia ex allieva (e amica) che qualche sera fa si è tuffata perché le facevo lezione io, e siccome si è tuffata male (come sempre) le ho chiesto di uscire e provarne almeno altri due perché volevo correggerla, dato che ho già visto che se vuole lo fa bene, e lei si è rifiutata, così io mi sono sentita di nuovo offesa, anche dalla terza delle tre.
Lo so, ho sbagliato, non posso obbligare nessuno a migliorare, ma il fatto che prendano in giro i miei allievi che si impegano mi fa infuriare e poi non c'è niente di peggio che dover insegnare a persone che non vogliono imparare! Non so più come procedere perché spesso non ho allievi e allora rifaccio lezione a queste tre che, da quando sono passate con il collega, sembra abbiano avuto il lavaggio del cervello e che vengano in piscina solo per cazzeggiare, del resto sembra essere diventata la prassi della mia piscina ma io non posso e non voglio lavorare così, aiuto! Come mi devo comportare con queste qua? ....Sigh! sad

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55

Re: rapporto allievo/istruttore

Ignorale, ne stai facendo una questione personale e ti sta facendo male.
Lascia che i tuoi meriti vengano riconosciuti con il tempo e se così non fosse non fartene una malattia.
Purtroppo le persone sono, spesso, cattive e dove trovano un punto di debolezza sfogano le loro frustrazioni; per di più in branco la situazione peggiora notevolmente.

Frequenta, invece, le persone che ti danno soddisfazione, che ti amano e che tu ami.

Auguri.

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Re: rapporto allievo/istruttore

Ha ragione Catullo.

il fatto è che nelle piscine italiane esistono due tipi di persone,tecnici o allievi che siano e a prescindere dalla bravura o dalle prestazioni:
quelli che sono parte dell'ambiente del nuoto e quelli invece no.

I tecnici del secondo tipo sono i "vorrei ma non posso",capitati in vasca per puro caso,non conoscono i meccanismi della didattica nè i regolamenti delle nuotate nè i tempi delle diverse discipline,nè tante altre cose;e tirano a campare per schemi e paradigmi e contando sull'incapacità del pubblico (gli allievi del secondo tipo) di riconoscere la loro incompetenza.

Gli allievi del secondo tipo sono quelli che non vedono l'ora che qualcuno dica loro che hanno imparato e sono bravissimi,chissenefotte se è falso,sono incapaci di valutare la competenza e sono disposti a credere a tutto quello che gli si dice....non gli serve,mirano ad un "patentino" che dica che sono fighissimi.
Di solito amano le scorciatoie perchè sono insofferenti alla difficoltà,e hanno fretta di "imparare" per poter andare ad affollare il nuoto libero con fare snob,guardando con sufficienza quei poverettti nelle corsie accanto costretti ancora a fare quegli odiosi esercizi da scuola nuoto,come se loro fossero perfetti e non ne avessero bisogno,e ci fossero passati mille anni prima invece che due settimane.
"Vorrei ma non posso" pure loro,e a volte vengono reclutati da quei deficienti che li hanno licenziati dai corsi e diventeranno "validi" tecnici del secondo tipo pure loro.

I tecnici del primo tipo se ne fottono di quelli del secondo,non perdono tempo a sindacare o a criticarli,che tanto non serve a niente perchè non si può cambiare la natura delle persone e si rischia l'effetto boomerang,a causa della stessa incapacità del pubblico (del secondo tipo) di valutare le competenze.
Non ne vale la pena,appartengono ad un mondo diverso che niente ha a che fare col nuoto e del quale non ci importa nulla.

Gli allievi del primo tipo sono quelli che vengono per imparare per davvero a costo di mille sofferenze,pur essendo nuovi e digiuni dell'ambiente sono capacissimi di valutare la competenza e capire se li stai prendendo per il culo o raccontando fregnacce,e appena incontrano il tecnico del primo tipo lo riconoscono "a pelle" e se lo tengono stretto senza clamore nè infamare gli altri tecnici.
E quando finiranno al nuoto libero continueranno a fare gli esercizi perchè non temono la difficoltà e non avranno la presunzione di non avere più nulla da imparare;per questo non disprezzeranno mai il lavoro altrui nè li sfotteranno più o meno apertamente perchè non sanno fare un tuffo o una virata.

Chi si somiglia si piglia.
Non vale la pena farne un dramma,lasciali cuocere nelle loro illusioni.

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

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Re: rapporto allievo/istruttore

E' vero, devo fare distinzione. Purtroppo un po' dipende dal mio carattere che mi porta sempre ad impegnarmi al massimo in quello che faccio e a cercare di aiutare le persone ad ogni costo, a volte, mi rendo conto, che vorrei cambiarle e forse cerco pure di farlo. Visto che lo sport è la mia vita, quando incontro qualcuno che invece di impegnarsi al massimo è pigro e si trattiene per chissà quali paure, allora qualcosa scatta in me, inconsapevolmente, e cerco in tutti i modi di fargli capire: "benvenuto nel mondo dello sport, svegliati, non lo vedi com'è bello?". Un po' mi avranno anche influenzato i 15 anni di danza, perché la danza è studio, impegno, sacrificio e molta disciplina (nella classica è ancora peggio), così quando ho detto alla mia amica che ero rimasta male per il suo rifiuto a tuffarsi di nuovo, le ho anche detto che se io a danza mi fossi soltanto provata a rifiutarmi di fare qualcosa la mia insegnante mi avrebbe fatto una parte tremenda .....e ne ho prese tante in verità, non so come facessi a continuare, ma io la rispettavo e ammiravo anche se sapevo che stava sbagliando.
Comunque oggi l'ho chiamata e mi sono scusata. Penso che continuerò a fare le mie solite lezioni, anche perché di peggio non voglio fare! In quanto al tuffo, venerdì l'ha fatto con il collega e le è venuto pure meglio, solo che lui le dice subito brava e finisce lì, mentre io le avrei detto "brava, ti è venuto un po' meglio, adesso prova a farne un altro cercando di .....etc. etc.", vabbè, cercherò di capire se lo fa solo per entrare in acqua o se lo vuole imparare per bene e poi mi comporterò di conseguenza. Resto del parere che il collega non dovrebbe prendere in giro i miei allievi che si impegnano ad imparare i tuffi, soprattutto quando i suoi che nuotano da anni non li fanno mai!
Grazie mille per la pazienza, comprensione e spiegazione, ciao!!!

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Re: rapporto allievo/istruttore

Un istruttore che prende per il culo gli allievi è inqualificabile.
Se poi prende per il culo quelli degli altri è addirittura passibile di licenziamento per giusta causa perchè corrisponde a prendere per il culo il lavoro dei colleghi e della sua stessa azienza.
Ricordaglielo quando lo vedi.

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59 (modificato da ippocampo 27-02-2013 13:31:11)

Re: rapporto allievo/istruttore

In effetti è quello che ho detto anche alla mia amica e cioè che se loro ridono del mio allievo mentre ci sono io lì ad insegnargli è come se ridessero anche di me.
In quanto al mio collega, credo di avergli trovato il soprannome perfetto: "il puttanone" (scusate), dato che viene in piscina per farsi bello ...ho visto le ragazzine fare le sceme con lui, addirittura gli tiravano dietro le ciabatte, poi scherza e chiacchiera con tutti anche durante i 15 minuti in cui io faccio fare ginnastica. Stasera mi ha dato le solite due allieve che avevo io (tranne la mia amica che non c'era) dicendomi come al solito di farle nuotare, almeno trenta vasche e, stranamente, di far fare le capriole. Io mi ero già preparata un programma da 750 mt. (con esercizi di sensibilità) ma cercavo di far fare anche i 50 mt. visto che si sono abituate a fermarsi ad ogni vasca. Non capisco e mi dà molto fastidio perché lui che tra l'altro stava nuotando nella corsia accanto perché aveva un allievo solo, continuava ad intromettersi nella mia lezione perché se mi sente dire "riposatevi" o "partite appena siete pronte" (appunto per riuscire a fare i 50 senza fermarsi), quello mi urlava "macché riposarsi, falle partire!".
Insomma, io le trenta vasche le ho fatte fare, e anche le capriole, ma questa cosa che sembra essere diventata un luogo comune che tutti mi ripetono (compreso il mio capo) che gli allievi vogliono nuotare e che io li devo far nuotare e non parlare troppo, insomma, che vuol dire? Io non capisco! A parte che mi sembra scontato che se uno viene in piscina vuol nuotare e non andare a cavallo, ma sembra che ce l'abbiano con me perché, a differenza loro, io faccio fare tecnica ma poi, anche con la tecnica si nuota, mica si sta fermi no? E se si fa bene si dura pure fatica lo stesso, no? Uffa, che situazione! Non so se il puttanone cerca di scherzare anche con me e coinvolgermi in questo ambiente di svago che lui vuol creare, oppure se mi vuole cambiare in modo da essere più consona al suo modo di "non insegnare" come appunto cercò di fare anche il mio capo.

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Re: rapporto allievo/istruttore

ippocampo ha scritto:

quello mi urlava "macché riposarsi, falle partire!".

Idiota....

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61 (modificato da malberg71 27-02-2013 11:12:36)

Re: rapporto allievo/istruttore

ippocampo ha scritto:

Insomma, io le trenta vasche le ho fatte fare, e anche le capriole, ma questa cosa che sembra essere diventata un luogo comune che tutti mi ripetono (compreso il mio capo) che gli allievi vogliono nuotare e che io li devo far nuotare e non parlare troppo, insomma, che vuol dire?

Anch'io che sono dall'altra parte in piscina (allievo) ho dei problemi a capire.
Quando pago qualche lezione privata non è che lo faccio perchè qualcun'altro mi dica di fare 30 vasche, quelle me le faccio da solo durante il nuoto libero (ho abbastanza forza di volontà da farle senza che qualcuno mi urli nelle orecchie quando partire), secondo me lezioni e corsi dovrebbero servire soprattutto per insegnare  e correggere poi se uno ha voglia mette il tutto in pratica durante il nuoto libero.
Poi penso ovunque ci siano quelli che vanno ai corsi solo per socializzare o per farsi le loro 30 vaschette, quelli passali al tuo capo.
Secondo me dovresti continuare così come fai che se fossi in piscina da me ti sceglierei subito per fare qualche lezione (nulla da dire in negativo riguardo l'istruttrice che mi ha seguito le volte che ho fatto qualche lezione)

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Re: rapporto allievo/istruttore

Io penso che se un collega facesse una cosa simile nei miei confronti gli farei tirare letteralmente la lingua smerdandolo davanti ai suoi allievi, e poco mi importa se fosse corretto o meno. Nella mia corsia i Caz.. sono miei e di nessun altro, che poi ci debba essere dialogo tra gli istruttori e consigli ben vengano, ma appunto consigli dati in privato e non imposizioni per giunta davanti ai ragazzi.... ribellati nn farti mettere i piedi in testa!

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Re: rapporto allievo/istruttore

ippocampo ha scritto:

In quanto al mio collega, credo di avergli trovato il soprannome perfetto: "il puttanone" (scusate), dato che viene in piscina per farsi bello ...ho visto le ragazzine fare le sceme con lui, addirittura gli tiravano dietro le ciabatte

Se vuoi ti posso spedire un paio di scarponi con tanto di ramponi da tirargli dietro lol

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Re: rapporto allievo/istruttore

Thorpe ha scritto:

ma appunto consigli dati in privato e non imposizioni per giunta davanti ai ragazzi....

Questo è il nocciolo della questione....ed è esattamente il senso del topic.
Lasciamo perdere per ora la disputa tra "nuota e basta" oppure "fai esercizi",sulla quale ho fatto chiarezza qualche post sopra e non intendo tornare a discuterne perchè non c'è niente da discutere nè da aggiungere ma è cosi e basta.
E l'idiota e il suo degno capo devono solo farsene una ragione....

Il punto è che torto o ragione queste cose devono venire mediate in privato,perchè il pubblico non deve pensare che uno è meglio dell'altro e dunque lo comanda,o che uno insegna diverso dall'altro e per quello ci litiga.
Perchè il risultato sarebbe prima di tutto che il pubblico non si fiderebbe più di questo o quell'istruttore,ritenuto inferiore o litigioso o altro,e alla lunga nemmeno della società che non riesce a stabilire chi abbia ragione e cosa bisogna insegnare.
Il pubblico invece ha bisogno di fidarsi degli istruttori e sapere che le differenze tra uno e l'altro sono marginali e riguardano più che altro le caratteristiche personali e didattiche,e non portano a differenti traguardi di insegnamento.
E la società che permette il contrario non è una società dove vige la libertà didattica tra gli istruttori come erroneamente si crede,ma è invece per definizione una pessima società che non ha certezza di quali debbano essere gli obiettivi,e quella presunta libertà serve solo a mascherare malamente la cialtroneria di una dirigenza incompetente e incapace di decidere,o di aggiornarsi.

Le società serie invece,tengono periodicamente delle assemblee plenarie per discutere di obbiettivi e metodi didattici,e mediare tra le posizioni di più grave conflitto,facendo si che le differenze tra i tecnici si risolvano in una maggiore ricchezza di strumenti,che però devono condurre tutti verso obbiettivi condivisi.
In queste società vige la vera libertà didattica.
Perchè la differenza tra l'anarchia incompetente e la libertà didattica consiste nella condivisione degli obbiettivi finali,e nella loro adeguatezza (competenza e aggiornamento).

Ora io dico:
PRIMO.... che un istruttore che manda a dire ad un collega come gestire un gruppo,ad alta voce in modo che tutti possano sentire,è una delle più grandi minacce per una società che voglia continuare a mantenere il proprio bacino di utenza.
Perchè quell'idiota manda a dire a tutti che l'istruttore a cui sta urlando non è in grado di lavorare senza un ordine preciso,e il pubblico registrerà l'informazione e non si fiderà di quell'istruttore,ma nemmeno della società che lo lascia lavorare.
SECONDO....che l'idiota che grida ordini in quel modo quando avrebbe DOVUTO farlo in privato,lo ha fatto al solo scopo di fare il figo di fronte al pubblico,in modo che pensi che lui è un tecnico di rango superiore.
Una persona del genere è per definizione un insicuro che ha bisogno di dimostrare qualcosa a se stesso tramite l'apprezzamento altrui,dunque assolutamente inadatto all'insegnamento di qualsiasi cosa,nemmeno del gioco delle figurine.
TERZO....se ai trascorsi precedenti testimoniati da Federica riguardo alla sua società e al suo (degno) direttore di vasca,aggiungiamo la tolleranza di questo genere di situazioni,ce n'è a sufficienza per dire che quel direttore non capisce un cazzo su come si gestisce un corpo istruttori,e non mi meraviglia che questi se ne approfittino per non fare un cazzo a loro volta quando sono in vasca,e che poi considerino come una minaccia qualcuno che dimostra loro che invece si può e si deve insegnare qualcosa anche agli adulti.

Non conosco la Federica istruttrice non avendola mai vista all'opera,ma posso dirle tranquillamente di fottersene dei dileggi di una manica di cialtroni.
La prossima volta che ti danno un corso e ordini a voce alta....ribatti che quelli sotto alla tua responsabilità fanno quel cazzo che ti pare a te.
E che sei benissimo in grado di stabilirlo da sola,e fai in modo che i corsisti lo sentano forte e chiaro.
Sapranno di essere in buone mani.

bye bye

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

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Re: rapporto allievo/istruttore

Cara Ippocampo, non entro nel merito del rapporto con i colleghi istruttori o con la direzione, su cui mi pare si siano già ampiamente diffusi altri ben più competenti di me.

Mi riferisco quindi solo al rapporto con le allieve.
Io apprezzo molto la tua passione, la tua correttezza, la tua volontà di fare bene il tuo lavoro.  Tutte cose che richiedono un notevole impegno da parte tua.
Ed altrettanto lo apprezzerebbero degli allievi motivati ad imparare bene e rapidamente.  Anche ciò richiede notevole impegno da parte loro.

Ecco, la chiave POTREBBE essere questa: i tuoi allievi non intendono metterci tutto l'impegno necessario per ottenere il massimo dai tuoi insegnamenti.
La cosa non deve offenderti: ognuno nuota od impara a nuotare per motivazioni e CON motivazioni diverse.   Ci possono essere persone che, magari dopo una dura giornata di lavoro o di studio, vivono il corso di nuoto come una "pausa", un modo di rilassarsi, e quindi non hanno voglia di metterci molto impegno.  La cosa non ti deve offendere, tu continua a dare il massimo (perchè sei fatta così e perchè è il tuo lavoro), ed accetta che loro possano impegnarsi poco.   Senza naturalmente accettare intrusioni da parte dei colleghi.

Ognuno è fatto a modo suo.  Mia figlia (14 anni) ha imparato a nuotare abbastanza bene, soprattutto ha un'eccellente confidenza con l'acqua (cosa cui IO tenevo maggiormente), vedo che in acqua si diverte.  Ma non ha più voglia di fare i corsi, perchè non ha voglia di impegnarsi, di fare fatica.   Vede la piscina ed il mare come un "campo giochi" e non come un luogo di allenamento: passa più tempo sott'acqua che nuotando.   Siccome a scuola è brava e si impegna, dimostrandomi quindi di non essere pigra di carattere, ma semplicemente di vedere nella piscina qualcosa di diverso da quanto vedo io, io accetto senza problemi questo suo atteggiamento.  Che probabilmente deluderebbe un po' un istruttore, se facesse ancora i corsi....

Ad esempio io quando vado in bicicletta pedalicchio e mi guardo attorno, certo non ci metto neanche un quarto dell'impegno che metto quando nuoto.

Lost in time, and lost in space/And meaning

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66 (modificato da ippocampo 01-03-2013 11:08:30)

Re: rapporto allievo/istruttore

Caro Paolo61, hai ragione ...grazie!
Per me è difficile sapere esattamente cosa pensano queste mie allieve diciamo, a metà, proprio perché si è venuta a creare questa strana situazione percui non sono più mie allieve ma a volte (circa la metà), il loro nuovo istruttore le passa a me.
Ho detto loro che non devono sentirsi trascurate per questi passaggi da un istruttore all'altro ma che, anzi, cambiare istruttore è sempre un arricchimento perché ognuno fa fare cose diverse. Già dall'anno scorso avevo iniziato un po' a prepararle al passaggio in corsia cercando di giustificare il modo di lavorare del collega, dicendo loro che con me facevano più esercizi perché tanto ad allenarsi ci avrebbero pensato l'anno dopo in corsia. In realtà però credo che qualche volta, a seguito di episodi lampanti (tipo quando chiese loro di respirare ogni due sempre dalla stessa parte), mi sia sfuggita qualche critica e, insomma, se non sono sceme l'avranno ormai capito che non c'è molta sintonia tra me e il mio collega e di questo adesso me ne dispiace, infatti vorrei cercare di appianare le divergenze con lui, ma mi è difficile perché non ho ancora ben capito i suoi intenti con me, in più il fatto che io debba fare lezione anche alle sue allieve complica di molto la cosa.
Io partivo dal presupposto che se un istruttore affida i suoi allievi ad un altro, non gli deve dire nulla e, nella più totale fiducia, deve lasciar fare a lui; invece, sin dalla prima volta, lui mi disse che dovevo farle nuotare e niente tecnica e così mi scandalizzai e gli dissi subito che non ero d'accordo. Fu la prima volta che lo vidi serio, visto che ha sempre cercato di fare il piacione anche con me, e dopo aver discusso un po' lui mi disse che lo dovevo ascoltare perché mi stava passando "le consegne" , poi però riconobbe anche che tra tutti gli istruttori io sono quella che gli passo gli allievi meglio preparati e più ambientati di tutti. Vabbé, qualunque cosa possa dirmi lui e con lo scopo che gli pare, io ho paura a mettermi troppo contro di lui perché purtroppo il mio capo, all'inizio di questo anno, mi ha fatto una brutta ramanzina (motivo percui ho aperto questa discusisone) criticando me e difendendo lui quindi adesso, se mi metto troppo contro di lui è come se andassi contro alle richieste del mio capo e, alla fine, lui potrebbe anche venire a dirmi che non ho fatto quello che mi aveva chiesto e licenziarmi.
Questa storia "falli nuotare perché vogliono nuotare" sembra lo slogan della piscina e a me sembra ridicolo! Il problema è che lo dice il mio collega, il mio capo e l'altra sera pure un altro collega .....quindi comincio ad avere il dubbio che sia una cosa detta solo per me e per il mio modo di insegnare, ma una cosa partita dal capo e che tutti ripetono a pappardella.
Cosa significhi esattamente per ognuno di loro, a partire dal capo e quale scopo abbia lui, io non lo so!
So solo quali sono gli effetti perché li vedo e, stranamente, posso dire che quando il collega mi dice di far fare 25 o 30 vasche, io le faccio fare e dopo mi dicono tutte di essere molto stanche, così una volta ho chiesto "scusate ma vi ho fatto fare le vasche che mi ha detto il vostro istruttore, perché quando siete con lui quante ne fate? Non vi stancate?" risposta "No perché ad ogni vasca ci si ferma, si chiacchiera un po' e ci si riposa".
Quindi, per chiudere, Stefano ha perfettamente ragione ma io, dopo la prima discussione col collega che non vorrei ripetere perché è brutto se se ne accorgono gli allievi, ho cercato di mediare in modo furbo ...primo perché credo che probabilmente sia stato il collega a farmi la spia l'anno scorso altrimenti non spiego la parte che mi sono presa dal capo e non vorrei prendermene un'altra o peggio il licenziamento; poi capisco che in realtà gli allievi adesso sono i suoi e quindi posso anche accettare qualche richiesta su cosa far loro fare (tipo le capriole o il delfino) e dico che faccio la furba perché prima gli dico di sì e poi del delfino gli faccio fare gli esercizi invece di farlo nuotare male.  Se un domani il capo avrà da ridire io potrò dire che ho seguito cmq le indicazioni datemi dal collega (anche se per me non ce n'era bisogno e ritengo la cosa pure un po' offensiva) e che se mi ha detto 30 vasche, 30 ne hanno fatte, se non qualcosa di più, ed è la verità!
Io sono una che ci mette poco a rispondere e di solito non mi faccio mettere i piedi in testa, so che urlarmi in quel modo mentre insegnavo, anche se magari voleva fare il simpatico come fa lui, non è corretto ma stavolta credo che si sia messo nel ridicolo da solo, tant'è che una delle allieve gli ha pure risposto lei di stare zitto e lasciarle partire se voleva che nuotassero. Tra l'altro l'ha detto mentre era anche lui in corsia a nuotare invece di insegnare alle sue allieve ....che avevo io! Credo che per lui questa sia una situazione di comodo e che non gli pare il vero approfittare di me che mi piace insegnare a differenza di lui che gli fa fatica .....ma almeno mi lasciasse in pace!

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Re: rapporto allievo/istruttore

Rieccomi! La prossima settimana finisco, per questa stagione, il mio lavoro in piscina e vorrei dare anche una conclusione a questa discussione.
Innanzitutto ringrazio tutti per il supporto e per la sopportazione big_smile   (Thorpe ti invidio!)
Naturalmente non sono cambiata come mi aveva chiesto il mio capo (cioè di impegnarmi meno nell'insegnamento), e mi è passata anche la paura di essere per questo licenziata, quindi ho tirato dritto con i  miei allievi mentre le mie ex-allieve che ogni tanto mi rifilava il collega quando io non avevo nessuno, praticamente non me le ha più passate, anche perché ho avuto due nuovi molto più indietro da seguire. Solo l'altra sera è capitato ed io mi sono impegnata come sempre per fare una bella lezione soprattutto utile a qualcosa e non per nuotare e basta come ormai sono abituate a fare col nuovo istruttore. In effetti, secondo me, in un anno di corsia avrebbero dovuto imparare almeno qualcosa di nuovo ed invece, non solo non ho visto nessuna nuova capacità acquisita tranne un delfino fatto male (infatti una lo odia pure e mi sono trattenuta dal dirle che forse se glielo avevano insegnato bene non lo avrebbe odiato) ho notato semmai che hanno perso pure le cose che gli avevo insegnato io, tipo la partenza a rana, per esempio. La cosa mi fa molto tristezza.
Ma veniamo al dunque: ad un certo punto stavo appunto rispiegando la partenza a rana (perché una la faceva male e l'altra non se la ricordava neppure) e, mentre parlavo alla prima ragazza ferma al muretto, ho notato dei sorrisini d'intesa con il mio collega che si trovava alle mie spalle. Io ho fatto finta di niente ed ho continuato la mia spiegazione, però devo dire che la cosa mi ha molto disturbata anche perché non era la prima volta, infatti altre volte in passato quando avevo le sue allieve si piazzava alle mie spalle e sorrideva loro o ci scherzava mentre io spiegavo.
Vorrei sapere se secondo voi ho ragione a ritenere questo comportamento offensivo nei miei confronti o se sono io che esagero a prendermela .......ciao!

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Re: rapporto allievo/istruttore

continua a lavorare nel modo più professionale e competente possibile.
gli idioti e i cialtroni non devono averla vinta anche perché in quanto tali non possono cogliere la loro pochezza

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Re: rapporto allievo/istruttore

Ciao,
rieccomi! Lo so che avevo concluso questa mia discussione però forse, visto che ne ho parlato tanto della mia situazione in piscina, è il caso che racconti com'è finita, dato che è finita davvero!
Questa estate ho trovato da fare delle sostituzioni come bagnina in una bella piscina all'aperto e lì ci veniva anche il mio capo ad allenare la squadra dato che la "nostra" piscina era chiusa. Un giorno viene da me e mi dice che è stata decisa dai superiori una diminuzione del personale e che non ci sarà più bisongo di me e poi, per indorare la pillola, aggiunge che comunque io sono già inserita lì e che probabilmente i corsi adulti (dove insegnavo io) non verranno nemmeno più fatti per i troppo pochi iscritti.
Avrei potuto controbattere come faceva a sapere che ero inserita in quella piscina dato che stavo facendo solo delle sostituzioni e nessuno mi aveva parlato di restare anche per l'inverno ....cmq non ho fatto una parola e me ne sono andata. E' stata una reazione opposta alla mia natura ma ho ripensato a quando mi criticava ed io non riuscivo a difendermi perché mi negava di parlare, in più speravo veramente di entrare a far parte del corpo insegnanti in quella bella piscina. Il giorno dopo ho subito chiesto se c'era la possibilità per me per la stagione nuova e mi è stata data una speranza, percui ho pensato che magari era la volta buona che mi si chiudeva una porta e si apriva un portone, soprattutto in un impianto molto più grande, con più possibilità di lavorare e magari anche più serio, dove mi avrebbero apprezzata invece di tarparmi le ali. Purtroppo poi le cose non sono andate come speravo, mi avrebbero sì assunta volentieri ma senza pagarmi! Infatti sono dovuta andare ai sindacati anche per riscuotere quei pochi soldi che mi ero guadagnata (pure duramente) come bagnina.
Io non lo volevo fare, ci ho pensato tanto perché il mio orgoglio mi diceva di ingorarlo, il mio capo, e soprattutto sapevo che non c'era più niente da fare ...ma ero così affezionata al mio corso adulti e soprattutto mi sentivo così fallita al pensiero che non avrei più insegnato a nessuno; che un giorno mi sono fatta coraggio e così ho chiamato il mio capo per informarlo che in realtà nell'altra piscina non mi avevano presa e che quindi, se i suoi corsi sarebbero ripartiti, io ero disponibile a tornare. Lui si è rivelato per il meschino che è perché ha avuto il coraggio di lamentarsi e di dirmi che non sapeva ancora niente e che molto probabilmente la piscina non avrebbe nemmeno riaperto! Ovviamente era tutto falso, la piscina ha riaperto, i corsi sono ripartiti con altri istruttori ai quali hanno ridotto lo stipendio ed io sono andata a lavorare gratis l'ora dopo con il mio club di sub, i quali istruttori mi apprezzano e mi avevano chiesto di dar loro una mano ....sono felice perché con loro mi trovo bene, di solito insegno, quando posso faccio apnea, provo la monopinna e mi diverto!
Fine della storia (stavolta per davvero) ...ma che tristezza se ripenso a quanto ero entusiasta ed orgogliosa di lavorare per il mio ex-capo e che ero stata assunta da lui proprio perché mi disse che gli interessava di più avere un'istruttrice che insegna con passione dellla quantità di esperienza fatta. Adesso l'esperienza me la sono fatta, ho acquistato tanta sicurezza e so di essere brava (di conferme e soddisfazioni ne ho avute tante) ....vorrei solo lavorare di più, perché ne ho bisogno, mi piace e penso di meritarmelo.
A proposito, l'unico lavoro retribuito che mi è rimasto è quello del pomeriggio, due volte la settimana per tre ore sono coordinatrice del corso della Uisp per diversamente abili e va alla grande!!! Lo farei gratis pure quello come volontaria ma devo pur lavorare almeno un pochino ....ciao e grazie per l'attenzione.

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