Argomento: senso di affanno

visto che i miei due ultimi topic sono stati palesemente ignorati anche se non capisco il motivo, ripropongo la questione, ultimo tentativo, in versione ridotta, cosicchè non possiate dire di esservi stancati a leggere. IN pratica inizialmente per costruire le basi è meglio fare tante vasche respirando quando capita, quando viene, oppure meglio forzarsi a respirare ogni tot volte, es 3 o 5, in modo fisso, anche se tendo dopo qualche vasca a respirare ogni 2 bracciate, quasi sempre? A me capita che dopo la prima vasca vado in affanno e mi aumentano le pulsazioni, ma questo solo nello stile libero, quindi credo sia un problema di respirazione, che non è naturale ma è forzata. Consigli? Grazie mille dell'aiuto. MI sono iscritto su questo forum per scambiare opinioni non per essere ignorato.

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Re: senso di affanno

Ciao Andrew, vedrai che non appena ne hanno la possibilità gli utenti con maggior esperienza ti risponderanno, io ho letto le tue discussioni ma ho preferito non rispondere perchè riconosco di non avere le conoscenze adatte a darti un buon consiglio.. quindi ho preferito tacere.. magari altri utenti hanno fatto lo stesso ragionamento. Ti scrivo questo perchè non vorrei farti credere di essere davvero ignorato.
Posso provare a darti un consiglio, ma prendilo molto con le molle ok? Con molte molle!
Mi sembra curioso che ti venga l'affanno già dopo una sola vasca.. parliamo di vasca da 25 o da 50?
Prova a nuotare con la respirazione ogni 4 - 4 - 2 bracciate.. Se anche così ti viene l'affanno prova a respirare ogni 3, oppure diminuisci il numero di vasche (certo.. meno di 1 non si può...)  penso sia meglio fare meno vasche ben fatte che tante vasche fatte male.
Anche se a stò punto penso che le motivazioni di un affanno tale siano da cercare non solo nella bracciata

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3 (modificato da Cirone Furioso 11-06-2013 20:29:02)

Re: senso di affanno

Da quanto tempo pratichi il nuoto?
Hai imparato da bambino o in età adulta?
Come sei messo fisicamente? Sei sovrappeso, troppo magro, etc.?
Hai mai avuto o diagnosticato inefficienze cardio-respiratorie?

Vai a correre?

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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Re: senso di affanno

Ciao secondo me per risolvere il tuo problema devi solo iscriverti ad un corso e migliorare l'ambientamento. Guarda che però io sono solo un principiante, quindi aspetta anche il parere degli altri, se ti risponderanno. Comunque cerca anche di non sottovalutare così la rana, perchè non è vero che non impegna abbastanza (bisogna vedere come la fai) e tutto ciò che serve per imparare a stare sciolti in acqua, poi vedrai che l'affanno lentamente diminuirà.

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Re: senso di affanno

Sergio '63 ha scritto:

Comunque cerca anche di non sottovalutare così la rana, perchè non è vero che non impegna abbastanza

Ma infatti

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Re: senso di affanno

Questa non è una chat dove le risposte arrivano subito.
E' un forum dove ci sono vari argomenti e ognuno interviene quando PUO'.
Se uno ha tempo legge tutto e risponde a tutto,se non ne ha fa una semplice selezione sulla base di un orologio.

Nei forum di solito la prima cosa che si fa è usare l'indice analitico per vedere se ci sono tread dedicati al tema che ti interessa.
In parole povere,prima di tutto si legge quello che già è stato scritto cosi tra l'altro si ottengono risposte più rapide.
Poi se non si è trovato niente di pertinente allora si apre una nuova questione,e in questo caso si aspetta....

Per facilitare la ricerca,oltre alla funzione apposita in alto nella barra blu,abbiamo un utilissimo tread aperto da nuotix in bella evidenza sopra a tutti gli altri proprio per farlo vedere ben benino:
https://www.nuotomania.it/public/forum/upload/viewtopic.php?id=2997
e sugli aspetti della respirazione (tecnica sugli stili o scambio di base) e sulla loro didattica c'è un fottio di roba.

Quanto alla respirazione a tre o quattro o a centododici,specifica per lo stile libero,c'è un articolo sul blog:
https://www.nuotomania.it/public/blog/index.php/2012/01/respirazione-stile-libero-crawl/

Se ancora non basta,allora serve un po' di pazienza che la gente abbia qualche momento libero da altri impegni.

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

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Re: senso di affanno

Scusa Zero ma non mi riferivo a te ma stavo rispondendo a Andrew riguardo la sua affermazione sulla rana nel suo primo post. Ciao

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Re: senso di affanno

Sergio '63 ha scritto:

Scusa Zero ma non mi riferivo a te ma stavo rispondendo a Andrew riguardo la sua affermazione sulla rana nel suo primo post. Ciao

Avevo intuito, infatti ti davo ragione.. Sarei (il condizionale è d'obbligo) un ranista e se devo andare veloce trovo che la rana sia uno stile decisamente impegnativo!

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Re: senso di affanno

Concordo in pieno!! Ciao

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Re: senso di affanno

cerco di rispondere a tutti: mi alleno in vasche da 50 metri; saltuariamente vado a correre, diciamo che nei periodi in cui non nuoto perchè ad esempio mi scade l'abbonamento o altro (mancanza di voglia) vado a correre almeno due volte a settimana, faccio tipo 7 chilometri a circa 12 km/ora, senza sforzarmi troppo, anche perchè non ho obiettivi atletici stabiliti e cerco più che altro di mantenermi. Ora che fa caldo sto invece andando 2-3 volte a settimana fisso in piscina. No, non sono per niente sovrappeso, nè sono troppo magro, diciamo che visivamente sono messo molto bene, ho spalle larghe muscolose, gambe muscolose, e nei periodi in cui sto un pizzico attento al cibo mi esce la famosa tartaruga. Credo sia un fatto genetico perchè per lunghi periodi non ho fatto sport in passato e son sempre stato così più o meno, o meglio, fino ai 15 anni mangiavo poco ed ero secchissimo, poi mi son messo a mangiare bene e far palestra per circa due anni, da allora son così. Ricordo che il mio vecchio istruttore di nuoto ci scherzava spesso sul fatto e mi costringeva a fare allenamenti separati dagli altri e più estenuanti perchè secondo lui ero più dotato, ma io credo che sia solo apparenza, perchè alla prova dei fatti ho una resistenza medio-scarsa.  Si sa, non è tutto oro ciò che luccica! INoltre fumavo in passato ma grazie a ....... ho smesso, e non intendo riniziare. Ma il fatto del fiato corto nel nuoto l'ho sempre avuto, pure prima che iniziassi a fumare, e l'ho fatto per pochi mesi per fortuna, poi ho subito smesso quindi non credo di essermi rovinato i polmoni così tanto no?
Ad ogni modo adesso che sto andando 3 volte a settimana sto iniziando a vedere miglioramenti nella resistenz, prima facevo due vasche, 100 metri, e mi sentivo morto, ora ne faccio 200 quasi sempre e mi bastano 30-40 secondi per recuperare un attimo, ma forse se volessi potrei continuare. La cosa strana è che se vado a dorso, ma mi accorgo che vado parecchio più lento, posso fare quante vasche voglio, o almeno 400 metri di sicuro, mentre a stile sento molta più difficoltà. Quindi, essendo il movimento e l'impegno muscolare circa lo stesso se non invertito, la mia conclusione è che si tratta della respirazione che non ho ancora calibrato perfettamente con le mie capacità. O forse non sono proprio abituato alla sensazione di stare senza aria o con poca aria nei polmoni, probabilmente, per cui vado ancor di più in affanno per una questione psicologica, come se temessi di affogare inconsciamente, può essere? Può anche essere che il mio senso di affanno sia ciò a cui voi siete abituati, ed è questo che voglio capire: fino a che punto è fatica naturale che devo sopportare, quando inizia la fatica inutile? grazie.

PS dimenticavo: no, non ho alcuna malattia o insufficienza respiratoria o cardiovascolare, ho fatto dei test in passato in varie occasioni e risultava tutto normalissimo.

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Re: senso di affanno

Cirone furioso io ho risposto, nessuna obiezione?

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Re: senso di affanno

Bè, direi di no, nel senso che non mi sento di obbiettare alcunché.

Innanzitutto diventa difficile per chiunque capire i termini della tua situazione con precisione senza conoscerti (come sportivo) e senza averti visto nuotare; più ancora per me, che sono veramente un nuotatore (e uno sportivo) della domenica.

Solo che essendo un forum, e avendo anch'io a che fare con questo tipo problema, mi è piaciuto condividere con te, e con chi abbia avuto a leggerla, la mia esperienza, anche nella speranza che utenti più professionali di me potessero commentarla (nota: parlo di questo post: https://www.nuotomania.it/public/forum/upload/viewtopic.php?id=3281).

Quindi torno a dire che, non essendoci problematicità da un punto di vista fisiologico, mi sembra che ti alleni con una intensità analoga alla mia, la conclusione: fare sport costa fatica, e nel nuoto ancora di più, e ancora ancora di più se ci sono problemi di ambientamento.

Di fatto, per altro, come ti dicevo, trovo un giovamento insuperabile andando a nuotare con altre persone, che viaggiano un po' più di me: tantissime volte mi sono presentato in corsia con l'idea di fare quattro vasche in croce, e poi mi faccio trascinare dal gruppo e mi sorprendo a fare lavori che per me sono piuttosto faticosi.

Insomma, alla fin fine: che sia di corpo, ma anche di testa, c'è da sgobbare sodo, non ci sono ma o se. E costa fatica anche mantenere la concentrazione giusta per effettuare azioni ben costruite e coordinate.

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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Re: senso di affanno

Ciro c'è poco da dire, per risolvere certe situazioni bisogna fare solo due cose importanti, insieme al fatto di sgobbare sodo: Continuare con i corsi e (come dice una certa persona) imparare a giocare a briscola sott'acqua, poi piano piano il senso di affanno, le gambe rigide, ecc. ecc. diventerà solo un ricordo.

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Re: senso di affanno

È un serpente che si morde la coda: se non hai resistenza, fai fatica a mantenere la concentrazione giusta per nuotare bene, e quando cominci a nuotare male, fai il quadruplo della fatica.
Non è come correre: quando sei stanco, puoi anche strascinarti sui piedi, ma nuotando, se nuoti male, hai un muro d'acqua che ti frena (invece di aiutarti a scivolare, se nuoti bene).

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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Re: senso di affanno

Sergio '63 ha scritto:

Continuare con i corsi e (come dice una certa persona) imparare a giocare a briscola sott'acqua.

Esatto!!!!!!!! e mettersi seduti sul fondo di una piscina di almeno 1.80m con le chiappe contro le piastrelle e le gambe incrociate per un pó!
Con-fi-den-za; essere completamente tranquilli in acqua.

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16 (modificato da andrew881 19-06-2013 16:11:27)

Re: senso di affanno

credo che cirone abbia colto il problema. INfatti credo che il mio problema principale non sia la tecnica in sè, che non sarà perfetta ma credo sia decente, infatti appena (e sottolineo "appena") mi metto in acqua oppure dopo che ho recuperato il fiato mi sento viaggiare tranquillo, respirando anche ogni 8 bracciate, mi pare di andare veloce senza avere un grosso dispendio di energia...insomma sarebbe tutto perfetto, se non fosse che giò dopo una vasca (50 metri), quella idilliaca sensazione va via, e mi ritrovo a lottare col fiato che inizia a scarseggiare già dopo la seconda bracciata, in pratica vado in iperventilazione. Ora non voglio dire che sono allenato, perchè mi alleno ad intermittenza e diciamo che non avendo uno stimolo dato dalla competizione non faccio mai allenamenti pesanti (anzi), però fisicamente, almeno in apparenza, mi vedo messo bene, e vedere gente magari di 50 anni, con la panza, visivamente meno atletici di me che scivolano nell'acqua con molta più "leggerezza" (e non credo sia un fatto solo di impegno, ok io volendo potrei fare anche 400 metri a stile libero senza fermarmi, ma arriverei alla fine morto penso, mentre vedo gente che macina vasche senza fermarsi), ed allora mi chiedo: dove sbaglio? perchè io sono sicuro che la nuotata di un principiante si differenzia dalla nuotata di un agonista per un innumerevole serie di fattori, ma solitamente c'è UN errore principale, che è quello che ti limita maggiormente. Questo secondo me soprattutto nel nuoto, dove che ne so un movimento sbagliato della mano o una postura sbagliata della testa ti può influenzare per il 30 o 50% la velicità e la resa finale. Quindi il mio scopo è, in assenza di video dimostrativo che spero di poter fare prima o poi (devo trovare qualcuno che me lo faccia, e non è impresa da poco, allenandomi da solo), cercare razionalmente di capir eil problema. Perchè ok lo sport è fatica, ma non può essere solo fatica estenuante, come sarebbe sforzarsi di macinare vasche con quell'errore che ti fa da rimorchio dietro.

Io mi sono concentrato sulla respirazione: praticamente dopo 30-40 metri vado costantemente in iperventilazione, solo nello stile libero in pratica, nella rana e nel dorso vado come una piuma (è questa la cosa strana!) e vorrei capire come evitare. Perchè quando sei in affanno e ti manca costantemente l'aria oltre al fatto che è una fatica immane, ti deconcentri dalla nuotata che peggiora in resa aumentando il consumo di ossigeno, in un circolo vizioso che vorrei interrompere. 

MI chiedo, in un momento come questo, meglio che mi concentro sullo stile, facendo ad esempio vasche lente, col pulboy, con le palette, a pugno chiuso, insomma per migliorare lo stile,  oppure è solo un fatto di resistenza per cui devo cercare di macinare più vasche possibile col mio stile attuale, e poi automaticamente migliorerò?
Per il fatto di nuotare con altre persone, a parte il fatto in sè che sono un "solitario" (alcuni direbbero che sono proprio asociale, ma io non mi ritengo tale) e non amerei l'idea, soprattutto perchè penso che il livello medio (a meno non mi mettano coi bambini di 7 anni, FORSE smile)  sarebbe molto sopra il mio e mi costringerebbe a lavori non intensi, ma estenuanti, per mantenere il ritmo con gli altri, e sinceramente per quanto voglia migliorare, non amo l'idea di ammazzarmi di fatica (come facevo un periodo in cui seguivo un corso, tra l'altro non mi sentivo migliorare così tanto, in relazione all'impegno che ci mettevo),  ora già ho fatto l'abbonamento per 3 volte a settimana di nuoto libero, se ci aggiungessi un corso almeno 2 volte a settimana vorrebbe dire nuotare tutti i giorni...ok male non fa però insomma, per un principiante 5-6 volte a settimana son tante!  ma ci penserei pure, se non fosse il fatto che a giugno non credo inizino altri corsi. magari l'anno prossimo ci penserò.

Ultimissima cosa: guardando un po' di video su youtube in cui parlano dei vari stili e dei più comuni tipi di nuotatori con i relativi errori, credo di rientrare in quello che chiamano il "kicktastic" (se guardate su youtube lo trovate subuto: ecco io nuoto a quel modo proprio), e questo spiegherebbe anche l'intenso consumo di ossigeno. Ovvero, siccome mi ricordavo che così diceva il mio allenatore, io nella fase di spinta cerco di spingere moltissimo, come se "schiaffeggiassi" l'acqua, ma mi chiedo, è giusto così? ho sempre pensato che era necessario  farlo, perchè giustamente è nella fase di spinta che ti propelli di più, ma mi chiedo: se ci mettessi troppa forza? (considerate che ho una muscolatura del braccio e delle spalle abbastanza forte, e questo potrebbe aumentare ulteriormente il fabbisogno di ossigeno).   
In pratica per farvi un'idea di come nuoto (andamento da crocera, dopo almeno 50 metri): bracciate lente, lunghe almeno così mi pare, circa 46-55 al minuto, con rollio accentuato (altra cosa che mi diceva il mio istruttore, ma forse lo accentuo troppo? non so), gambe poche (ho già poco ossigeno di mio, se lo consumo pure per le gambe penso che farei peggio) principalmente mi stabilizzo soltanto, una respirazione ogni 2-3, una piccola pausa (questo è un'abitudine sbagliata che mi porto, ma anche una conseguenza della scarsa resistenza) tra una bracciata e l'altra, faccio 200 metri (se ho voglia di faticare un po') poi mi fermo 30-45 secondi e riparto.  IN media farò 1500 metri per allenamento, sempre se va bene. Inoltre ora me l'hanno fregato e lo dovrò ricomprare, ma ho notato che con il pulboy sento nettamente meno fatica e posso macinare più vasche di file, ma non so il motivo.

QUalche modo per aumentare il fiato in modo semplice lo conoscete? se no sarò costretto a nuotare col boccaglio, se continuo così! ah, inoltre sto prendendo i tempi e le bracciate per vasca, e mi sto accorgendo che non miglioro affatto: faccio 50 metri (senza tuffo, poca spinta) in 1:05-10 con una andatura normale (46 bracciate se allungo molto e cerco di sfruttare pure lo scivolamento), se cerco di fare uno sprint ci metto poco meno, circa 53 secondi per le solite 54 bracciate (, anche se mi affatico parecchio di più ed aumento parecchio il numero di bracciate (che suppongo meno "complete" però). INsomma non vedo miglioramenti, eppure mi sto allenando 1 ora ogni volta (diciamo 45 minuti vivi) per 3 volte a settimana, e dovrei vedere qualche miglioramento, dopo un mese e mezzo circa. Anche il fatto che con lo sprint ci metta poco meno che con l'andatura di crocera, significa che già con quest'ultima vado quasi al limite delle mie possibilità, ovvero mi impegna molto.

Dimenticavo di dire: siccome non mi va di portarmi dietro un foglio con l'allenamento, è proprio indispensabile per vedere miglioramenti seguire una tabella tipo quella del sito? se vado a senso e macino vasche ugualmente, alternando magari dorso e stile come mi viene, ho possibilità di migliorare?

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17 (modificato da ricottina 19-06-2013 21:14:38)

Re: senso di affanno

Caro Andrew
Alcuni commenti sparsi sui tanti punti che hai toccato nel thread:
-    1 ora 3 volte la settimana mi sembra buono
-    Nuotare 1 ora di fila al tuo ritmo di crociera (65-70 sec per 50 mt) non ti aiuterà ad andare più veloce, ma solo a fare un po’ di fiato.  Penso che fare un    sacco di vasche induca il fisico a cercare di minimizzare la fatica più che aumentare l’efficienza, per cui c’è il rischio di cronicizzare gli errori tecnici.  Io farei esercizi per più della metà del tempo che stai in vasca
-    Per sapere quali esercizi fare (posto che fanno tutti bene), sarebbe opportuno sapere quali sono le lacune tecniche da colmare. Potresti farti fare dei video, sia dall’esterno che subacquei e postarli nel Forum, in modo che qualcuno degli istruttori possa darti gli esercizi giusti
-    Visto che giri su Internet, nei siti “go swim” e “theraceclub” trovi dimostrati molti degli esercizi proposti nel Forum
-    Ti definisci un “kicktastic” che presuppone una gambata frequente, poi dopo dici che usi poco le gambe
-    Col pull buoy vai più veloce perché ti garantisce una posizione orizzontale e quindi meno attrito, da cui capirai che normalmente nuoti in posizione più obliqua
-    Migliorare è un obiettivo, non una ossessione, quindi armati di molta pazienza  (perché i tempi sono lunghi)  e goditi la tua ora di nuoto!

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Re: senso di affanno

Ti dico come la penso io: è verissimo che migliorare non deve diventare un'ossessione, ma è anche vero che non esistono scorciatoie per migliorare la propria resistenza (e abilità).
Non esistono né in termini di intensità, né in termini di tempo.

Non c'è un esercizio o un metodo che ti farà metter su fiato nel giro di una settimana: il risultato (solido e consolidato) si vedrà solo con un'azione metodica e costante nel lungo tempo. È anche vero che la sessantina di vasche nuotate a ferro da stiro non ti darà molto.

L'unico modo per far sì che non diventi una tortura, che io sappia, è trovare la maniera che diventi un divertimento.
Se nuotare ti piace, è già molto; io poi penso che fare attività in gruppo renda tutto molto, ma molto più divertente.
E anche proficuo. Ti ripeto: non sai quante volte mi sorprendo del lavoro che faccio quando sono in gruppo, quando se fossi da solo non ne farei la metà.

E anch'io vado con persone che viaggiano più di me (ci vuole poco...), ma questo mi serve da sprone a passare il limite.
E se proprio sento di non farcela, bè, magari salto una ripetuta, oppure inserisco qualche vasca a rana (faccio meno fatica che a stile). Non se ne ha mica a male nessuno; anzi, se qualcuno mi punzecchia perché mollo l'osso, bè, tanto meglio.
La prendo come una motivazione a cercare di capire come migliorare.

Per altro, io ho avuto la sensazione che mi giovasse praticare la corsa: a me in particolare piace farlo la mattina appena sveglio, prima di andare in ufficio (e anche prima di fare colazione).
E poi la corda: è un esercizio (faticosissimo) estremamente completo, e che puoi fare in inverno al chiuso con pochi euro, invece che spendere un miliardo per un tapis roulant. Fermo restando che comunque io vado a correre anche la mattina presto in inverno con la neve...

Ma più di tutto, lo dico ancora una volta, cerca di costruirti un gruppetto con cui nuotare o fare attività: magari potresti cominciare iscrivendoti a un corso. Il risultato di attività fatta con il gruppo a mio avviso è esponenzialmente maggiore di quello fatto da soli, ed evidentemente non solo sotto il profilo meramente sportivo/atletico.

Anche l'idea di usare un programma di allenamento ha molto senso, altrimenti credo che il lavoro che poi fai in piscina rischi di essere dispersivo.

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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Re: senso di affanno

andrew881 ha scritto:

ho ricontrollato inoltre i tempi di quando vado col mio ritmo standard, da crocera, e ci metto 5 minuti per 200 metri, con 238 bracciate....(stendiamo un velo pietoso). Vuol dire che di norma vado a 1 minuto e 15 a stile libero per una vasca da 50 metri..

significa che ti mancano le basi.
non è una questione di allenamento/resistenza, ma di acquaticità, rilassamento, sensibilità.
quindi qualsiasi tentativo tu faccia per migliorare sensibilmente, probabilmente si tradurrà in un buco nell'acqua.

quindi trovati un buon istruttore che ti faccia imparare per bene ciò che si confà ai principianti e/o leggi le discussioni relative alla sezioni principianti della guida

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Re: senso di affanno

per cirone furioso: ok sono d'accordo sul fatto di allenarsi in gruppo, però per quest'anno come ho scritto ho fatto l'abbonamento per il nuoto libero, e già lo faccio 3 volte a settimana, non posso mica star fisso in piscina. Magari l'anno prossimo, per ora non se ne parla, devo pure studiare per dare esami, considera che tra andare e tornare, allenarmi, cambiarmi e docciarmi, per ogni allenamento per 2 ore e mezzo circa (la piscina è lontana).

Per nuotix: può essere che io sia una frana totale, però considera che da bambino feci credo 2-3 anni di nuoto, quindi come acquaticità qualcosa dovrebbe essermi rimasto, e negli anni scorsi ho fatto (un po' ad intermittenza) dei corsi di nuoto della durata di 2-3 mesi ciascuno, mi pare 3 di sicuro, forse di più, ed ho visto che alla fine almeno come esercizi erano sempre gli stessi più o meno, e non venivo corretto più di tanto, quindi, supponendo che l'istruttore fosse onesto ed interessato a farmi migliorare (e spero lo fosse, visto che pagavo parecchio), voleva dire che la mia nuotata non era poi così orrenda, altrimenti mi avrebbe detto cosa cambiare o fatto fare degli esercizi specifici. INvece, almeno nell'ultimo corso, mi diceva cose tipo: fammi 8 vasche a stile, poi con un braccio, due braccia, e via dicendo, e poi non mi correggeva quasi mai.  Anzi, anche all'inizio mi correggeva poco, mi ricordo che essenzialmente avevo la mano che entrava in acqua troppo inclinata, mentre doveva essere perpendicolare (quando poi invece ho letto che deve essere 30-60 gradi sulla superficie dell'acqua, quindi chi ha ragione? boh) e che dovevo allungare di più, poi poco altro.
Inoltre, premesso che non sono un principiante totale, e su questo credo che siamo tutti d'accordo, è difficile trovare dei corsi con quelli del tuo livello, quindi spesso ti trovi o con quelli più forti di te che ti costringono a mantenere delle andature che per te sono una tortura e per loro un allenamento normale, e non mi va sinceramente; oppure con quelli meno bravi di te, come mi era successo negli ultimi corsi, in cui finisce che fai di meno di quello che faresti da solo, perchè magari dopo due vasche da 25 metri devi aspettare 5 minuti che quello lento del gruppo arrivi, prima di ripartire.  Insomma non sono sicuro che il corso serva sempre e comunque. So che il mio tempo è abbastanza pietoso, me ne rendo conto, però alla fine, ma potrei sbagliarmi, non credo di avere una tecnica così orrenda, almeno mi pare di fare tutte le cose che si dicono di fare di solito: rollio, allungare bene, tengo le dita leggermente distanziate ma non troppo, cerco di battere le gambe velocemente mantenendole dritte, porto a termine tutta la bracciata, fino in fondo, cercando di fare una buona presa ed una buona spinta, guardo il fondo della piscina per mantenere il giusto assetto, quando respiro lo faccio all'inizio del recupero del braccio dal lato da cui respiro e cerco di girare la testa quanto basta per respirare....quindi quali sono le basi che mi mancano? non so. Poi certo senza un video dimostrativo si può soltanto parlare....comunque, solo a livello indicativo, tutte le persone (non esperte di nuoto, nè nuotatori) che mi hanno visto nuotare, anche negli anni passati quando credo che ero peggio di adesso, hanno sempre detto che avevo un buono-ottimo stile (affermazione da prendere con i guanti, però non diresti ad uno che vedi che arranca affogando che ha un buono stile no?).  Ad ogni modo spero che a breve troverò qualcuno (mia sorella) che mi faccia un video (fuori dall'acqua però).

La cosa strana che ho notato quasi ovunque, e che non riesco a capire, è che vedo persone con una tecnica vistosamente peggiore della mia, quindi credo più dispersiva di ossigeno, decisamente più lente di me, che però fanno vasche a ripetizione, mentre io devo fermarmi a riprendere fiato, dopo massimo 200 metri a stile (a dorso ne posso fare di più). Eppure ho fatto una specie di test (un'app sul cellulare, vabbè) in cui misura da vari parametri il tuo stato di salute e risulta che sia come "core",sia come "tone" (credo sia il tono muscolare) e soprattutto come cardio e come bmi e fmi (indice di massa grassa) sono nella fascia eccellente, anzi quasi sempre all'estremità superiore della fascia eccellente. Certo, si tratta di un'app dell'iphone, però ci deve essere un qualche fondamento.

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Re: senso di affanno

238 bracciate/200m equivalgono a poco meno di 30 bracciate sui 25m.....
70/75 secondi sui 50m......

sono indicazioni più che sufficienti per stabilire che tu l'acqua non la spingi, ma le fai semplicemente le carezze.
ciò può avvenire per tre motivi:
- o non hai sviluppato sufficentemente sensibilità che ti permetta di distinguere l'acqua morbida dall'acqua dura, requisito che si comincia a sviluppare sin dalle prime fasi dell'ambientamento
- o ipercontrolli la nuotata pensando agli angoli, gradi, centimetri, mignoli come del resto hai dichiarato (orrore)
- oppure entrambe le ipotesi precedenti messe insieme (che è ciò che sospetto)

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22 (modificato da andrew881 23-06-2013 18:08:55)

Re: senso di affanno

No ti assicuro che non ipercontrollo, anche perchè dopo poco la mancanza di fiato non mi dà abbastanza energie per farlo. Per il fatto della sensibilità, c'hai preso: non so distinguere l'acqua dura da quella morbida, almeno non credo di saperlo fare, semplicemente io so di dover far un movimento e lo eseguo...solo che ho l'impressione di usare più energie di quelle necessarie.  Per l'ambientamento, il fatto di aver fatto il nuoto da bambino non mi dovrebbe avere aiutato?
Ho fatto parecchi esercizi per la sensibilità quando facevo i corsi (es nuotare con i pugni, con un braccio, etc) , considera che ho fatto parecchi mesi di corsi, possibile che non ho acquistato la sensibilità all'acqua? La sensibilità "senti" di averla? perchè se è così io non la sento, quindi non ce l'ho.

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Re: senso di affanno

andrew881 ha scritto:

No ti assicuro che non ipercontrollo, anche perchè dopo poco la mancanza di fiato non mi dà abbastanza energie per farlo.

invece, se devo valutare ciò che scrivi e hai scritto in discussioni, sono convinto che ipercontrolli eccome.
ci sono delle prove che ti inchiodano lol

andrew881 ha scritto:

Per l'ambientamento, il fatto di aver fatto il nuoto da bambino non mi dovrebbe avere aiutato?

certamente aiuta, ma non si possono generalizzare e semplificare certe situazioni

andrew881 ha scritto:

Ho fatto parecchi esercizi per la sensibilità quando facevo i corsi (es nuotare con i pugni, con un braccio, etc)

quelli sono buonissimi esercizi, ma non fra i più potenti per lavorare su questo aspetto

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24 (modificato da andrew881 25-06-2013 17:24:41)

Re: senso di affanno

nuotix mi potresti indicare esercizi specifici per migliorare la sensibilità e quindi l'efficienza suppongo? perchè io ho l'impressione di far parecchia fatica ed essere lento...cioè per quanto ci provi a seguire tutti i consigli che ricordo mi dava l'istruttore (ok finisco per ipercontrollare, ma l'alternativa è nuotare alla .... di cane, ripetendo i miei errori?) sento che non scivolo sull'acqua, forse è un problema di galleggiamento dovuto proprio alla composizione della mia massa corporea, può essere? perchè so di essere in forma, se vado a correre non mi manca il fiato e vado più forte praticamente di tutta la gente che vedo, di netto, quindi non può essere un fatto di resistenza...ad esempio, ma per me è normale, se faccio il dorso, anche se cerco di mantenere una battuta di gambe elevata, tengo la testa in posizione parallela all'acqua, cerco di tenere il busto alto e le gambe pure ovviamente, sento la testa che mi affonda letteralmente nell'acqua e non sta a galla se non in minima parte e nella fase propulsiva della bracciata.  Eppure io "sento" che sto facendo il movimento giusto e che non è questione di tecnica, anche se potrei sbagliarmi.  Ho anche pensate che, come mi disse qualche volta l'istruttore, il fatto che io abbia tendenzialmente parecchia massa muscolare (anche se da quando faccio nuoto  si è ridotta, ho la bilancia a casa che misura la composizione corporea, ed ho perso quasi due chili di muscoli, oltre che un po' di grasso), ad esempio nei pettorali e nelle spalle, ma anche nelle coscie, mi peggiori notevolmente il galleggiamento e quindi mi condizioni nello stile.  IN teoria, se ingrassassi un po' e perdessi massa muscolare dovrei galleggiare meglio?

inoltre mi dici come cercare le discussioni precedenti, non trovo il tasto?

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Re: senso di affanno

andrew881 ha scritto:

nuotix mi potresti indicare esercizi specifici per migliorare la sensibilità e quindi l'efficienza suppongo?

remate, cagnolino, doppio cagnolino, delfino con recupero subacqueo, stile testa alta cercando di spingere verso dietro tenendo all'inizio i gomiti più fermi possibile, stile con recupero subacqueo, subacquee a rana, recupero subacqueo di oggetti, nuotare con gli occhi chiusui
ce ne sono tantissimi.
questi sono esercizi di sensibilità che poi vanno affiancati agli esercizi di tecnica

andrew881 ha scritto:

sento che non scivolo sull'acqua, forse è un problema di galleggiamento dovuto proprio alla composizione della mia massa corporea
Ho anche pensate che, come mi disse qualche volta l'istruttore, il fatto che io abbia tendenzialmente parecchia massa muscolare
ad esempio nei pettorali e nelle spalle, ma anche nelle coscie, mi peggiori notevolmente il galleggiamento e quindi mi condizioni nello stile.  IN teoria, se ingrassassi un po' e perdessi massa muscolare dovrei galleggiare meglio?

non centra nulla.......


andrew881 ha scritto:

perchè so di essere in forma, se vado a correre non mi manca il fiato e vado più forte praticamente di tutta la gente che vedo, di netto, quindi non può essere un fatto di resistenza

.......infatti il tuo non è un problema di resistenza......


andrew881 ha scritto:

se faccio il dorso, anche se cerco di mantenere una battuta di gambe elevata, tengo la testa in posizione parallela all'acqua, cerco di tenere il busto alto e le gambe pure ovviamente, sento la testa che mi affonda letteralmente nell'acqua e non sta a galla se non in minima parte e nella fase propulsiva della bracciata.

.......perché è un problema di ambientamento

andrew881 ha scritto:

cioè per quanto ci provi a seguire tutti i consigli che ricordo mi dava l'istruttore (ok finisco per ipercontrollare, ma l'alternativa è nuotare alla .... di cane, ripetendo i miei errori?) Eppure io "sento" che sto facendo il movimento giusto

nuotare non è fare un compito, cercando di imitare gesti, movimento, esse o altre diavolerie viste in qualche video su youtube o apprese per sentito dire. nuotare non è avere in testa un figura e scimmiottarla in acqua
ciò che tantissimi non capiscono è che nuoto deve essere il più istintivo e spontaneo possibile. che non vuol dire nuotare alla cazzo di cane, ma significa che con un apposito percorso si deve arrivare ad acquisire una certa naturalezza (acquaticità) nel spostare l'acqua nel modo più efficiente possibile.
insomma è l'educazione dell'istinto

andrew881 ha scritto:

inoltre mi dici come cercare le discussioni precedenti, non trovo il tasto?

o usi l'indice tematico (molto comodo) fatto dal sottoscritto (si chiama la guida del forum, nella sezione in cui c'è questa discussione) oppure usi la funzione di ricerca in alto striscia blu

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