1,526

Re: delfino

Non fa una piega, sono d d'accordissimo con te Ciro

Cirone Furioso ha scritto:

Probabilmente a delfino è più irrinunciabile, ma mi sembra di poter dire che la continuità dell'azione sia una abilità strutturale anche negli altri stili, non trovate?
Forse il rana è quello dove il discorso si fa un po' diverso, ma neanche tanto.

Con continuità io intendo anche (ma credo di aver bene inteso) la sensibilità che ti consente di innescare la bracciata sul giusto momento dell'inerzia dello scivolamento: il ritmo giusto, per così dire.

se vuoi puoi tutto il resto sono scuse big_smile

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1,527

Re: delfino

All right....Free surfing Stefano big_smile

stefano '62 ha scritto:
allievo ha scritto:

smile mentre l esercizio del surfista dove i bambini o perché no, gli adulti, si mettono
la tavoletta sul petto e remano con bracciate delfino, in questo esercizio il viso sta  fuori o dentro l acqua?

Occorre lasciare libertà all'allievo con lo scopo primario di mantenere l'equilibrio.

se vuoi puoi tutto il resto sono scuse big_smile

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1,528

Re: delfino

Salve a tutti,

qualche giorno fa ho postato una domanda inerente il delfino, e sono stato rimandato a questa discussione. Chiedo scusa se ho aperto un nuovo topic, non volevo contravvenire alle regole, ma non so ancora bene orientarmi nel forum. 

Innanzitutto RINGRAZIO Stefano per avermi illuminato su alcuni aspetti della tecnica. Ad esempio sul fatto che nel delfino non va cercata l'emersione del busto verso l'alto, né i piedi devono fuoriuscire dall'acqua, né il movimento deve essere ricercatamente ondulatorio (trasferimento della delfinizzazione al delfino) ma è solo il bacino a muoversi. Sono tutte cose che tendo ad eseguire spontaneamente (retaggio di quando mi è stato insegnato a nuotare da piccolo?), e che invece ho finito col credere sbagliate in seguito ai consigli che mi sono stati dati poi (ho ripreso a notare 4 anni fa). In un certo senso avevo delle abitudini "pulite", e sono andato a sporcarle. La prima pessima abitudine da come ho capito è quella di flettere il mento verso il petto, anziché iperestendere il collo in fase di presa e tenerlo allineato alla colonna. Da quando mi è stato detto che nuoto lentamente perché non fletto il collo verso il petto mi sono sbattuto per impegnarmi a fare questo movimento erroneo V_V Quindi grazie perché almeno adesso so discernere quali sono gli esempi a cui devo ispirarmi e i consigli che devo seguire.

Detto ciò: provo a riproporre il mio dubbio nell'ottica dei consigli di Stefano, Marina e Nuotix (mi sono letto tutte e 62 le pagine LOL).

Mi sono rimesso di punta sul delfino da circa un anno. Non seguo un corso ma faccio nuoto libero, sporadicamente mi faccio consigliare dall'istruttore, che mi sembra molto preparato. Devo dire che mettendomi di impegno forse qualche risultato per quanto scarso l'ho raggiunto: faccio 25 metri in 11, 12 bracciate circa, e senza morire di affanno. Però svariate cose ancora non mi convincono. Quando nuoto delfino in ipossia la sensazione che ho è di una certa fluidità e di un certo scivolamento in avanti, come se stessi cercando di infilarmi in un buco posto davanti a me a pelo dell'acqua facendo un balzo in orizzontale, e credo sia la sensazione giusta. A volte sono più sciolto altre meno, ma riesco a percepire quando effettuo i movimenti correttamente, perché scivolo in avanti, faccio poca fatica con le braccia, e la zona lombare non fatica affatto (quando sento sovraccarico su quella zona è una spia che non sto nuotando bene). Ecco i problemi che mi impediscono di migliorare:

1)Il dramma della respirazione. La respirazione mi scombina completamente la nuotata. Leggendo i vari post ho capito che il problema potrebbe derivare dal fatto che tendo a far fuoriuscire tutta la testa dall'acqua, ma anche dal fatto che in pratica verticalizzo il corpo spezzando il flusso della nuotata. Così ogni volta che respiro faccio una fatica immane con le braccia ed ho la sensazione di dover ripartire da capo, come se avessi spezzato il flusso della nuotata. Anche se i post in merito sono numerosi ancora non ho capito come devo respirare. In pratica ho capito che non devo far emergere tutta la testa dall'acqua ma solo occhi e bocca: ma lo sguardo quindi dove viene diretto? Devo guardare dritto verso il bordo vasca cioè in avanti, o a fondo vasca verso il basso? Se devo guardare in avanti il collo devo "piegarlo" quindi, mentre la schiena deve rimanere rigida? Tanto per intenderci il movimento che si fa quando diciamo di "sì" con la testa (solo in modo più pronunciato)?

2) Il mio istruttore parla di una rigidità di schiena. Ma io proprio non comprendo che voglia intendere. Forse si riferisce al fatto forse che non spingo il petto a fondo piscina quando faccio presa in acqua. In tal caso l'esercizio col bastone che Stefano consiglia può aiutarmi ad acquisire più mobilità?

In base a ciò mi chiedo se secondo voi non sia il caso che io rinizi a studiare il delfino da capo  seguendo la progressione didaddica indicata da Stefano. Forse è l'unico modo per imparare a respirare correttamente, non so. Sono un po'scoraggiato perché non riesco a fare progressi. E infatti tra una vasca e l'altra a delfino devo riposare molto. Chi fa nuoto libero di solito è un po'snobbato, se nuoti male non importa... tanto non devi fare gare. Ma io voglio nuotare bene, e ci metto davvero tanto, tanto impegno e passione hmm
Non so, cosa mi consigliate? Riparto da zero, dalle braccia con pull buoy fra le gambe cercando di inserire la respirazione? Oppure elimino la respirazione dalla mia nuotata attuale, e intanto cerco di inserirla solo andando a braccia col pull buoy? Il problema della respirazione e della rigidità tra l'altro mi perseguitano anche quando vado a gambe delfino a pancia in giù, tenendo le braccia lungo i fianchi: quando devo respirare sono costretto a spezzare la fluidità del movimento, e in generale non capisco se per essere più fluido con la schiena devo muovere il collo oppure no... anche qui dicon tutti che sono rigido, vuol dire che non spingo il petto a fondo vasca o che non seguo un movimento ondulatorio? sad

Sarei grato per qualsiasi forma di consiglio. Spero di non aver annoiato e di non essere stato ridondante. Cmq le esperienze di chi ce l'ha fatta mi saranno di ispirazione.

Grazie

Alessio

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1,529

Re: delfino

Purtroppo o per fortuna da zero non puoi ripartire...imparare da soli uno stile e 'molto complicato.Se vuoi posta dei video e ti diamo una mano!

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

di marina sito web

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1,530

Re: delfino

Alessio99 ha scritto:

2) Il mio istruttore parla di una rigidità di schiena. Ma io proprio non comprendo che voglia intendere. Forse si riferisce al fatto forse che non spingo il petto a fondo piscina quando faccio presa in acqua. In tal caso l'esercizio col bastone che Stefano consiglia può aiutarmi ad acquisire più mobilità?

Cosa intenda il tuo istruttore non lo so.
Quando lo dico io significa che l'allievo ha il bacino bloccato per colpa dei muscoli lombari che sono troppo corti e impediscono di inarcare i lombi creando una postura alternante tra concava che nello specifico rappresenta il momento preparatorio alla frustata di gambe (invece che la flessione al ginocchio) e convessa che è ciò che tiene alto il bacino nel momento successivo alla frustata.
La schiena rigida cioè impedisce una frustata efficace,e chi ne è affetto si ritrova nell'impossibilità di preparare la frustata senza piegare eccessivamente le gambe,che dunque si piegano troppo mantenendo il bacino basso pregiudicando la postura e compromettendo la propulsione.

L'esercizio del bastone in questo è totalmente fuori tema:il suo scopo è la efficienza articolare delle spalle.
Per i lombari c'è poco da fare:lavoro a secco,molto consigliati il pilates e lo yoga.
E finchè non si sistemano,consiglio di non fare troppo affidamento sulle gambe e di evitare di cercare di frustare troppo forte.

Ciao

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1,531

Re: delfino

Uhm, grazie delle risposte smile In realtà faccio molto stretching a secco, soprattutto per la zona lombare, ma tenterò di seguire il consiglio! Forse non faccio gli esercizi adeguati.

Per la respirazione proverò a ripartire da zero facendo passo passo come dice Stefano, e vediamo come va.

Grazie

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1,532

Re: delfino

Intanto complimenti per aver letto tutte le 62 pagine, non è da tutti smile
Quanto ai quesiti che ponevi:
Nella respirazione gli occhi devo stare quanto più possibile “raso-acqua”.
Per la rigidità di schiena suppongo che il tuo istruttore asserisse che non hai una mobilità del bacino sufficiente ad effuare la gambata (o meglio frustata) in modo sciolto e naturale.
Praticamente mentre nuoti tu “senti” che il bacino frusta e invece se ne sta bello fermo, compensando tale immobilità con eccessivo piegamento delle ginocchia.
Servono esercizi a secco a iosa come circonduzioni del bacino, escusioni avanti-indietro e destra-sinistra.
Concordo con marina che bisognerebbe vederti per dare un giudizio più delineato.

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1,533

Re: delfino

Grazie davvero Nuotix big_smile! Infatti proverò ad aggiungere esercizi appositi al mio stretching e vediamo se migliorerò un pochetto smile
Per quanto riguarda la respirazione quindi non avevo capito nulla: se gli occhi devono stare a raso acqua devo guardare il fondo della piscina... praticamente ho sempre sbagliato: significa che il collo non devo proprio alzarlo hmm mi stupisco però che nessun istruttore si sia mai accorto di un errore così grossolano.

Se mai riuscissi a reclutare un amico per farmi fare un video cmq non esiterò a mandarvelo, anche se gli orari in cui vado in piscina non sono dei migliori e ovviamente non mi va di chiedere ad un istruttore per una questione di delicatezza XD

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1,534

Re: delfino

Ciao Alessio,
probabilmente è già stato detto ma, oltre agli esercizi a secco, per la mobilità del bacino io faccio fare anche degli esercizi in acqua che risultano sempre divertenti! Per esempio il salto del tubo o della corsia, poi avanzare facendo dei balzi (tuffi) per andare a toccare terra con le mani poi si appoggiano i piedi e si fa un altro tuffo ....senza fermarsi almeno finché l'acqua non è troppo alta! Praticamente si procede piegando la schiena in avanti e poi inarcandosi per tornare su e così il bacino lavora nei due sensi. Utile anche fare gambe delfino in superficie e sott'acqua sia con le braccia in avanti sia lungo i fianchi per sentire ancora meglio il movimento del bacino, ciao!

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1,535

Re: delfino

Alessio99 ha scritto:

Grazie davvero Nuotix big_smile! Infatti proverò ad aggiungere esercizi appositi al mio stretching e vediamo se migliorerò un pochetto smile
Per quanto riguarda la respirazione quindi non avevo capito nulla: se gli occhi devono stare a raso acqua devo guardare il fondo della piscina... praticamente ho sempre sbagliato: significa che il collo non devo proprio alzarlo hmm mi stupisco però che nessun istruttore si sia mai accorto di un errore così grossolano.

temo che tu abbia frainteso.
E' oltremodo ovvio che nella respirazione lo sguardo si alza leggermente per agevolare la fuoriscita della bocca e catturare aria nuova (altrimenti come fai a respirare? wink ).
Quindi l'istruttore non ti ha corretto perché non esiste nessun errore grossolano.
Ciò che volevo dirti è un'altra cosa: mentre lo sguardo si alza un po' (per i motivi che adducevo prima), il mento deve stare quanto più possibile attaccato alla superficie dell'acqua al fine di scongiurare spinte verticali e mantenere un'ottimale continuità propulsiva fra i cicli di bracciata interrotti dalla respirazione.
Come realizzare ciò?
Il mio consiglio NON è di guardare in basso, ma di prendere come riferimento ciò che vedi.
Quindi, mentre prendi aria e alzi lo sguardo, cerca di tenere gli occhi più vicino possibile alla superficie dell'acqua.
Secondo me è una buona strategia per avere un assetto più piatto possibile.

ciao

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1,536

Re: delfino

Sì Nuotix, rileggendo il post mi sono accorto di aver frainteso! Questo che mi dai è un ottimo consiglio e ne farò tesoro, grazie di cuore, proverò ad applicarlo subito smile

Oggi cmq ho nuotato diverse vasche a delfino senza respirare, completamente in ipossia seguendo i vostri consigli (e immaginando di essere una barca con le braccia che fanno da remo come dice Stefano). Nessuna fatica di braccia e discreto senso di avanzamento (meno nelle ultime vasche), ma in generale non mi sono stancato neanche un decimo di quando faccio delfino inserendo la respirazione. Ho posto attenzione al movimento del bacino ed effettivamente forse è vero che sono poco sciolto, per cui farò esercizi a secco e vediamo se miglioro. Ma il problema cardine deve davvero essere la respirazione. Intanto oggi ho nuotato diverse vasche a gambe delfino con le braccia in avanti inserendo la respirazione senza sollevare il mento dall'acqua: effettivamente un po'l'avanzamento si interrompe, per ché non avendo il sostegno delle braccia sono costretto a piegare le gambe e verticalizzarmi un po', ma meglio di niente. Dalla prossima volta provo ad inserire la respirazione ogni 5 o 6 bracciate nella nuotata completa seguendo il tuo consiglio!

Grazie grazie davvero

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1,537

Re: delfino

ciao marina, mi chiedevo, i 25mt delle ripetute che dici per la resistenza, devono essere fatti con un andatura A2?

marina ha scritto:

è un esercizio analitico di esclusione quello che fai...ma non è specifico per la resistenza!!!visto che i 50 li finisci a fatica,fai delle ripetute sui25metri con30"di recupero ad ogni25...piano piano diminuisci i recuperi di5"in5"...è inutile nuotare male i 50...meglio nuotare bene distanze più gestibili per te!!se sarai costante,nel giro di poche settimane i risultati arriveranno!!!!

se vuoi puoi tutto il resto sono scuse big_smile

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1,538

Re: delfino

Difficile scegliere la quanto andare nella fase di apprendimento del delfino o comunque in chi non è delfinista perché si incoraggia la continuità di bracciata e ciò confligge con il lavoro aerobico!

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di marina sito web

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1,539 (modificato da allievo 11-05-2014 23:14:11)

Re: delfino

Thanks Marina smile

marina ha scritto:

Difficile scegliere la quanto andare nella fase di apprendimento del delfino o comunque in chi non è delfinista perché si incoraggia la continuità di bracciata e ciò confligge con il lavoro aerobico!

se vuoi puoi tutto il resto sono scuse big_smile

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1,540

Re: delfino

Curiosità Marina, questo rapporto , potenziamento con le pinne (ok ma superiore a 1/4 dei Mt totali Dell allenamento,) si può applicare anche All utilizzo delle palette?

marina ha scritto:

sono utili,ma per non oltre 1/4 dei metri percorsi in totale e...non ai principianti!!

se vuoi puoi tutto il resto sono scuse big_smile

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1,541

Re: delfino

Si,tendenzialmente:se la bracciata e'corretta e non sussistono problemi alla spalla.Poi anche il ritmo fa la differenza nel potenziamento con o senza attrezzi!

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1,542 (modificato da allievo 16-05-2014 18:53:09)

Re: delfino

Non posto altre cose in merito altrimenti Faccio OT. smile  smile vado a postarle su tre ad più adatti eh eh eh.  Grazie marina

marina ha scritto:

Si,tendenzialmente:se la bracciata e'corretta e non sussistono problemi alla spalla.Poi anche il ritmo fa la differenza nel potenziamento con o senza attrezzi!

se vuoi puoi tutto il resto sono scuse big_smile

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1,543 (modificato da allievo 16-05-2014 18:51:08)

Re: delfino

Ciao Stefano, come sempre interessantissimi.i tuoi post, vorrei provare questi 4 esercizi prima di proporli, sono Dell idea che un istruttore prima di proporre deve provare in prima persona big_smile , solo una cosa per cortesia, potresti dirmi come linea generale i tempi di recupero delle ripetute per i 4 esercizi? Fermo restando che apparte i secondi "imposti" per la riuscita della finalità dell esercizio,  i credo proprio i recuperi vadano anche  in funzione della condizione fisica dell allievo...comunque diciamo che come linea generale prendiamo in considerazione un allievo da 2000/2500Mt in 50'...grazie Stefano.  smile

stefano '62 ha scritto:
paolac ha scritto:

Che strano, come fai ad aggiugere bracciate a delfino quando sei stanca? Dev'essere più faticoso fare tutte quelle bracciate..lo spieghi meglio? Grazieeee big_smile

A causa della particolare organizzazione dei movimenti,per mantenere un minimo equilibrio dinamico della nuotata il delfino ha un fabbisogno basale di forza più elevato degli altri stili (perchè il cuore deve alimentare un'azione simultanea di DUE braccia invece che una alla volta),e se non si ha un dato di forza generale adeguato,il nuotarlo risulta SEMPRE  una esercitazione di potenza (velocità di erogazione della forza,nell'unità di tempo).
Questo fa si che cercare di prolungare il tratto che si riesce a nuotare,invece che uno stimolo di resistenza aerobica (come negli altri stili) risulta essere come minimo un'esercitazione in soglia;cioè il cuore va più su del solito e si verifica un accumulo di lattato che blocca la muscolatura.

La strategia per migliorare la nuotata dunque passa (anche) attraverso un miglioramento del dato condizionale,cioè l'aumento della forza generale e della resistenza.
L'aumento della resistenza però non avviene grazie alle prime otto o dieci bracciate eseguite con la relativa facilità permessa dalla disponibilità di zuccheri e fosfati (durano dieci-quindici secondi),ma avviene grazie alle ultime due o tre bracciate fatte in sofferenza perchè gli zuccheri sono finiti e devi andare di ossigeno,molto meno energetico.
Ecco cara Paola,il perchè del giusto consiglio di Marina.

Io però punto moltissimo anche sulle esercitazioni di potenza,cioè nuotare forte per dieci massimo venti secondi,con molto riposo,perchè unite alla esercitazioni di resistenza migliorano lo sviluppo della forza generale,e al contrario della resistenza permettono di ottenere SEMPRE una nuotata corretta e decente.

Dunque una volta che la biomeccanica della nuotata su brevi tratti è corretta e soddisfacente,per sviluppare i miei atleti lavoro come segue:

1. Lavoro in resistenza chiedendo lo stesso lavoro proposto da Marina,in modo che le ultime bracciate in acidosi stimolino l'organismo a mangiarsi l'acido lattico;lo chiamo 25 delfino facilitato,nel senso che devi nuotatre bene fino a che riesci,stringere i denti per poche bracciate quando sei stanco SENZA METTERTI A RESPIRARE OGNI BRACCIATA,anzi spesso chiedo espressamente l'apnea nelle bracciate sofferte,poi terminare in scioltezza con un altro stile la vasca.

2 Altre volte invece 25 a stile piano (per bruciare ben bene gli succheri ma senza produrre lattato) seguito da 25 delfino,nuotato per forza solo di ossigeno,dunque in resistenza,però senza l'acidosi dell'esercizio precedente,in modo che lo stimolo aerobico avvenga su una nuotata decente,magari chiudendo la vasca con un altro stile per non nuotare male troppo a lungo,e come recupero attivo prima del seguente tentativo.

3 Altre volte lavoro in potenza chiedendo mezza vasca fortissima in apnea,seguita da mezza a rana piano.

4 Oppure,partenza da mezza vasca dunque senza la spinta dal muretto,accelerare a delfino da fermi (ottimo stimolo percettivo e di forza) arrivare al muretto forte,virata e poi ritorno piano a dorso;in seguito invece ritorno ancora a delfino,in modo che la spinta dal muretto fornisca una buona velocità di ripartenza aiutando le prossime bracciate dato che sono stanco.

Ciao

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1,544

Re: delfino

I tempi di recupero a scuola nuoto sono sempre QB (quanto basta,).
I recuperi imposti vanno bene solo nell'agonistica o similare.

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1,545 (modificato da allievo 18-05-2014 06:17:28)

Re: delfino

Ok  smile in fase di apprendimento QB, ma se la mia finalità fosse quella di lavorare e sviluppare la resistenza e portare nel tempo i miei allievi a fare per  esempio  16 x25 delfino (se adesso ne fanno 3x25 e un miracolo)? Con questo obbiettivo i recuperi tra le ripetute e le serie credo siano importanti,sbaglio Stefano?

stefano '62 ha scritto:

I tempi di recupero a scuola nuoto sono sempre QB (quanto basta,).
I recuperi imposti vanno bene solo nell'agonistica o similare.

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1,546

Re: delfino

Gi fai fare una vasca alla volta sempre con riposo QB per essere sicuro che sia delfino invece che altro,aumentando da una volta all'altra il numero delle vasche,o aumentando qualche volta la ripetuta (una vasca e mezza,oppure andata stile ritorno delfino) e vedrai che il riposo anche se QB tenderà a diminuire.

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1,547

Re: delfino

ok, recepito e assimilato!  come sempre grazie

stefano '62 ha scritto:

Gi fai fare una vasca alla volta sempre con riposo QB per essere sicuro che sia delfino invece che altro,aumentando da una volta all'altra il numero delle vasche,o aumentando qualche volta la ripetuta (una vasca e mezza,oppure andata stile ritorno delfino) e vedrai che il riposo anche se QB tenderà a diminuire.

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1,548

Re: delfino

cavolo ma sono proprio duro eh hmm e' inutile pero' che vada avanti nella lettura dei post se non ho ben capito il concetto della passata sotto la pancia...continuo a non capire alcune cose.
1)davvero non capisco che vantaggio c'e a livello di propulsione a fare una passata sotto la pancia piuttosto che esterno al corpo.
2) com'e possibile che passando con la mano su acqua dove siamo passati con il corpo 1 attimo prima..beh non sia acqua mossa..se ci passi sopra 1 attimo prima con il corpo sara' mossa no? anche se fai movimenti circolari sempre mossa sara'..non e' cosi' , stefano sei chiaro nel dirlo, ma non ne capisco il perché hmm  .
3)a livello didattico ho studiato che le mani iniziata la fase di spinta nel delfino sarebbe preferibile si trovassero molto vicine, ma piu' ci penso e più mi viene l errata concezione che più le mani si avvicinano meno ho appoggi stabili sull acqua...certamente non e' cosi'..ma dov'e il "guadagno" nell avvicinare le mani in  fase di fine trazione inizio spinta?
infinite grazie smile

stefano '62 ha scritto:
ippocampo ha scritto:
stefano '62 ha scritto:

Più le mani passano vicino alla linea di baricentro,durante la spinta,e più efficace sarà la loro azione;dunque le mani sotto alla pancia devono stare ravvicinate,con respirazione o senza respirazione.
E questo vale anche a stile,le mani durante la spinta DEVONO passare sotto alla pancia;spingere lateralmente al di fuori del corpo è un errore di tecnica.
Però non capisco cosa c'entri la geometria dell'azione di braccia con l'eliminazione della pausa,che invece concerne la dinamica.

Ciao

Io avevo letto che le mani arrivano fino a metà corpo, cioè immaginando una linea mediana che va dalla testa ai piedi, nella passata subacquea la mano deve arrivare fino a toccarla. Quindi, se la bracciata è simultanea come nel delfino, come dice Stefano, le mani si devono quasi sfiorare. Però, mi era anche stato detto che se con le mani si passa sotto al corpo si va a spingere acqua che è già in movimento e quindi, secondo questa teoria, sarebbe meglio avvicinarsi ai fianchi senza andare sotto perché ai lati del corpo l'acqua è più ferma ....

Se la passata è vagamente circolare non troverà MAI acqua mossa.
Riguardo alla situazione dell'acqua (mossa o ferma),quello che fa la differenza non è il posizionamento relativo al corpo (laterale o sottostante) delle masse d'acqua cui si applica la spinta,ma la loro distanza dal corpo stesso in movimento;il punto più conveniente di spinta è la massa di acqua (tra quelle ferme) più vicina al corpo e contemporaneamente più vicina al baricentro del corpo (la lentezza del dorso rispetto al crawl è determinata esattamente dall'impossibilità di riuscire a spingere SOTTO al corpo,come invece risulta possibile e DOVEROSO nel crawl e nel delfino.

Le mani devono spingere stando vicine,ma si parla solo della fase finale,con le mani dalle parti dell'ombelico;la fase precedente di aggancio e trazione invece va fatta con le mani un pò più distanziate,ma che si avvicinano progressivamente alla linea mediana con l'avvicinarsi all'ombelico e al momento di spinta finale.

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1,549

Re: delfino

1) Davvero al corso non ti hanno detto che le braccia devono passare sotto al corpo e che se passano fuori è un errore di gravità quasi blasfema ?
Più le mani passano vicino al baricentro del corpo e più la spinta è efficace.
Più massa di acqua riescono a coinvolgere le mani e più la spinta è efficace,e se le mani passano separate ognuna di esse sposterà la massa di acqua limitrofa,se invece passano vicine in fase di spinta le masse di acqua spostate da esse si coinvolgeranno a vicenda spostando pure l'acqua a mezzo tra di esse,cioè più massa spostata e spinta maggiore.

2) La mano non può passare su acqua dove è già passato il corpo,prima di tutto perché il punto più avanto della nostra "imbarcazione" non è la testa bensi e sempre una delle due mani,in secondo luogo perché le mani passano sott'acqua e il corpo in superficie,infine perché il corpo non sposta acqua verso dietro quindi lo spostamento di masse d'acqua andrebbe in ogni direzione tranne che dietro,quindi le mani non troverebbero mai una diminuzione di grip per il semplice effetto del moto ondoso creato dal corpo.

3) Guarda un qualsiasi video dei mondiali e osserva dove passano le mani in presa e dove in spinta e capirai che chi ti ha detto una tale pataccata non ha la minima idea della tecnica di nuotata del delfino.
Le mani entrano davanti alle spalle,poi devono tendere a convergere (a gomito alto) fino a ravvicinarsi per la fase di spinta,che va eseguita a piacimento con mani più o meno distanziate ma assolutamente e tassativamente sotto alla pancia.
Il motivo è lampante,perchè le mani devono spingere il più vicino possibile al baricentro: mettiti a pancia sotto su uno skateboard,poi metti le mani all'altezza dei fianchi le più larghe possibile e prova a spingere.
Poi riprova mettendo le mani vicino ai fianchi ma stavolta sotto alla pancia e lo capisci subito all'istante qual è la situazione che ti spinge di più (il motivo è il baricentro).

Ciao

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1,550 (modificato da allievo 20-05-2014 07:19:20)

Re: delfino

tanto ormai ci sono..domanda più domanda meno tongue  , (con umiltà..ho  provato a leggere e cercare di capire un po su internet ma credo di aver capito solo parzialmente..),   in parole povere  per "baricentro" s intende? Mi chiedevo una cosa  Stefano, se le mani vicine spostano più acqua che la mano "singola",, perché avvicinare solo in fase di fine trazione e spinta e non farlo anche durante la trazione?
ormai i grazie sono cosa giornaliera, sto passando alla fase di venerazione heheheheh  big_smile

stefano '62 ha scritto:

1) Davvero al corso non ti hanno detto che le braccia devono passare sotto al corpo e che se passano fuori è un errore di gravità quasi blasfema ?
Più le mani passano vicino al baricentro del corpo e più la spinta è efficace.
Più massa di acqua riescono a coinvolgere le mani e più la spinta è efficace,e se le mani passano separate ognuna di esse sposterà la massa di acqua limitrofa,se invece passano vicine in fase di spinta le masse di acqua spostate da esse si coinvolgeranno a vicenda spostando pure l'acqua a mezzo tra di esse,cioè più massa spostata e spinta maggiore.

2) La mano non può passare su acqua dove è già passato il corpo,prima di tutto perché il punto più avanto della nostra "imbarcazione" non è la testa bensi e sempre una delle due mani,in secondo luogo perché le mani passano sott'acqua e il corpo in superficie,infine perché il corpo non sposta acqua verso dietro quindi lo spostamento di masse d'acqua andrebbe in ogni direzione tranne che dietro,quindi le mani non troverebbero mai una diminuzione di grip per il semplice effetto del moto ondoso creato dal corpo.

3) Guarda un qualsiasi video dei mondiali e osserva dove passano le mani in presa e dove in spinta e capirai che chi ti ha detto una tale pataccata non ha la minima idea della tecnica di nuotata del delfino.
Le mani entrano davanti alle spalle,poi devono tendere a convergere (a gomito alto) fino a ravvicinarsi per la fase di spinta,che va eseguita a piacimento con mani più o meno distanziate ma assolutamente e tassativamente sotto alla pancia.
Il motivo è lampante,perchè le mani devono spingere il più vicino possibile al baricentro: mettiti a pancia sotto su uno skateboard,poi metti le mani all'altezza dei fianchi le più larghe possibile e prova a spingere.
Poi riprova mettendo le mani vicino ai fianchi ma stavolta sotto alla pancia e lo capisci subito all'istante qual è la situazione che ti spinge di più (il motivo è il baricentro).

Ciao

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