Sì ha ragione Marina,
noi di solito diamo per scontato che lo si sappia,invece tanto scontato non lo è,ma il leggendario riscaldamento di cui si parla spesso DEVE essere sempre fatto in ambito aerobico;se possibile dunque corsa,bici,saltelli sul posto etcetera,qualsiasi cosa che faccia venire un leggerissimo fiatone nei primi minuti e che poi passi quando si "rompe il fiato" (momento in cui entra in funzione il sistema aerobico,il quale "paga" il debito di ossigeno contratto nel riscaldamento).
Credo valga la pena spendere due parole per spiegare il concetto:
detta con parole molto ma molto povere,il nostro corpo dispone di tre sistemi per produrre energia;senza che mi dilunghi troppo su descrizioni precise dovete pensarli come tre motori che lavorano insieme;però se i due più potenti sono disponibili subito,il terzo (quello aerobico) meno potente ma molto duraturo ha bisogno di 4 o 5 minuti per andare a regìme (un pò come un diesel).
Il punto è che però gli altri due motori dispongono di risorse per un totale di 50 secondi,passato tale termine si entra in un leggero debito di ossigeno (proporzionale all'intensità del lavoro che si sta facendo),il cosiddetto fiatone,che ci fa credere di essere delle mezze calzette solo perchè arriva dopo meno di un minuto,e che invece è normalissimo.
Dunque tra il secondo e il quarto minuto si lavora in leggero affanno,ma poi (a patto di non fermarsi,cosa che ne interromperebbe l'attivazione) il sistema aerobico entra in funzione e ripaga il debito.
Questa è la cosiddetta "rottura del fiato".
A questo punto si è caldi e pronti a fare qualunque cosa.
Ciao
PS
Il tempo MINIMO di riscaldamento è di 5 minuti,però se il tempo a disposizione lo permette conviene farne sempre almeno 10 (ancora meglio 20 minuti,durante i quali si può anche "spingere" appena un pochino di più,in modo graduale,magari fino alla soglia ma non oltre) in modo che si preparino anche i muscoli e i tendini (che necessitano di tempi più lunghi).
---
programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)