Argomento: Ciro, a delfino devi uscire le spalle dall'acqua!
Ciao a tutti,
forte dei vostri consigli, mi dedico all'esercizio della remata a delfino con il pull quando faccio nuoto da solo.
La gestisco in totale relax: il mio intento è solo esercitarmi a sentire spinte ed equilibri, tanto che faccio le remate partendo dal galleggiamento statico fermo orizzontale senza spinta dal muretto, e il più delle volte evito di praticare la respirazione. Quando non riesco più, chiudo la vasca a stile, e recupero finché non sono completamente ripreso, senza minimamente forzare il fiato.
Quando riesco a mantenere il controllo (e, a onor del vero, mi sembra di capire quando ci riesco), la mia sensazione è di avere il busto (spalle comprese) che procedono in orizzontale, e non ho alcuna sensazione di resistenza al recupero delle braccia. Quando infilo la nuotata particolarmente bene, sento la continuità della presa delle mani in acqua che inseriscono la remata in armonia con l'inerzia dello scivolamento.
Riesco a fare quasi tutta la vasca in questo modo: quindi mi sembra indice del fatto che la nuotata abbia una buona efficienza.
Quando al corso, però, provo il delfino, il mio istruttore mi fa notare che le spalle non escono, e che recupero con le braccia affondate nell'acqua, tanto che il suo commento è stato "non mi spiego come sia possibile che tu possa andare avanti".
Più volte mi ha fatto anche notare che faccio una pausa incompatibile con la nuotata a delfino quando le mani tornano in acqua per cominciare la presa.
Pensate che addirittura, nell'ultima sessione, mi ha impedito di fare le vasche a delfino, per farmi concentrare su un esercizi differenti più specifici.
Va anche detto che nelle sessioni di corso, quasi sempre, l'azione è più concitata, i tempi di recupero e il ritmo a volte sostenuti, io un po' più provato, e questo mi porta ad azioni più disordinate.
La sua opinione (e un po' la ritrovo anche nelle mie sensazioni) è che non ho ancora una buona sensibilità nell'appoggiarmi all'acqua per spingere (con le braccia), cosa che a delfino risulta particolarmente invalidante, in aggiunta al fatto che (mi fa osservare) non ho ancora fatto mie le dinamiche di movimento e di equilibrio fra testa / spalle / spinta delle braccia. Questa cosa, in particolare, è correlata al titolo del post: quando remo con le braccia, a un certo punto le mie braccia "non sanno bene cosa fare", quando dovrebbero imprimere la spinta finale, e le spalle affiorare sull'acqua.
Quello della spinta (spingere, tirare, come volete: parlo della terza fase della bracciata; presa > trazione > spinta) è un punto debole generale del mio nuotare, a suo avviso, ed è il tema più critico sul quale devo lavorare anche a stile: mi spiega che però a stile compenso con una buona sensibilità per lo scivolamento.
Qualcuno dei miei amici corsisti mi dice che devo basculare con il corpo, fare un po' "l'anguilla", ma innanzitutto l'istruttore non mi ha fatto notare niente al riguardo; secondariamente anche voi mi insegnate che, soprattutto da adulti, l'azione delle braccia è prioritaria, al punto da poter considerare secondaria l'azione della parte bassa del corpo. Inoltre, di fatto io riesco a nuotare, e a percorrere un buon tratto di vasca (quasi tutta) senza respirare, e, ancora una volta, mi conforta il fatto che mi insegnate che il delfino si impara senza respirare. Quando faccio questo, muovo il bacino e le gambe "a sentimento", in base a come sento che debbano compensare le bracciate, e mi pare che si coordinino in modo analogo a quello che avete più volte descritto sul forum.
Questo il mio dilemma:
- le sensazioni restituite dalla nuotata con il pull , che ho cercato di descrivervi, possono rischiare di essere fuorvianti? Non vorrei che succedesse che in effetti sto facendo qualcosa che è un semplice remare con le braccia, e che mi diventassero causa di un vizio strutturale che mi renda poi difficile costruire la nuotata completa. Soprattutto, sono preoccupato di non riuscire poi a inserire la respirazione in modo corretto, e che questo possa avere attinenza con quanto nota il mio istruttore sull'assetto delle spalle. Quest'ultima è una mia considerazione: non ha mai messo in correlazione quello che fanno le spalle con la meccanica della respirazione.
Vi ho descritto anche le osservazioni del mio istruttore perché, come sempre, ha poco significato analizzare le cose "a pezzettini", e magari può servire a chi volesse rispondermi a fornirmi spunti più costruttivi su come lavorare.
PS: prima ho scritto "innanzitutto il mio istruttore dice questo" non perché penso sia più bravo di voi o di qualcun altro, ma semplicemente perché lui mi vede nuotare, beninteso.
In the future, swimming isn't going to be optional.