Argomento: fase di spinta

ciao a tutti grazie alla lettura di un libro, a questa discussione

https://www.nuotomania.it/public/forum/upload/viewtopic.php?id=2308

e alla rilettura delle indicazioni della fase di spinta di questo sito credo vorrei delle delucidazioni sulla fase di spinta

premetto che faccio anche un corso e se la cosa non è mai stata corretta la ritengo abbastanza grave (non devo fare le olimpiadi ma se non ti correggono l'istruttore a che serve?)

Il dubbio mi è venuto con un ragionamento strano mentre facevo dorso durante la fase di spinta
e mi sono detto se durante la fase di spinta del dorso spingo l'acqua verso i piedi perchè non applcare lo stesso concetto nella fase di spinta dello stile?
adesso dalla fase di trazione a quella di spinta faccio un movimento  tipo semicerchio, in questo modo la fase di spinta secondo me è assente mentre da quello che ho capito leggendo durante la fase di spinta devo spingere l'acqua verso i piedi

non so se sono stato chiaro

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Re: fase di spinta

Trazione e spinta sono divise solo didatticamente ma di fatto il movimento e'unico e l'intenzione dovrebbe essere uguale sia a dorso che a stile...
Spero di averti risposto!

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Re: fase di spinta

credo d'aver capito a me manca tutta la fase di spinta quando spingo l'acqua verso i piedi
appena riesco provo e vi dico le sensazioni
ma perchè questi errori non vengono corretti nei corsi?

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Re: fase di spinta

Per ignoranza o cialtroneria.

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Re: fase di spinta

oggi ho provato a cambiare la fase spinta
ho avuto la fortuna mentre uscivo d'incontrare un ragazzo che insegnava e mi ha dato qualche dritta
in realtà mi ha dato due dritte per correggere anche la fase di trazione che non facevo benissimo.
non ho voluto disturbarlo più di tanto ma con la nuova impostazione mi sento un po' più rigido
il movimento nuovo l'ho provato veramente poco però lui mi ha detto di non preoccuparmi se mi sento più rigido perchè devo acuisire il movimento nuovo e con il passare del tempo diventerò più sciolto
cosa ne pensate?

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Re: fase di spinta

Vero!

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7 (modificato da LittleSte 05-01-2015 21:24:05)

Re: fase di spinta

uoggi sono molto soqddisfatto.
Sono andato a nuotare
accanto alla mia corsia stava nuotando una ragazza secondo me agonista o ex agonista e le ho chiesto un paio di chiarimenti e lei molto gentilmente mi ha ascoltato e risposto.
adesso durante la fase di appoggio ruoto leggermete le spalle, in questo modo riesco ad allungarmi di  più a scivolare meglio e sento più efficace la fase presa e spinta.
il miglioramento l'ho notato (non so se è un riferimeto corretto) dalla corda dell corsia che durante la respirazione la vedevo  scorrere più velocemente , dal fatto  che arrivavo meno affaticato a fine vasca, ad una sensazione molto diversa durante la nuotata e dal tempo effettuato più basso di 5/6 secondi.
anche se i miei tempi sono molto alti (vasca 50m dopo un'ora di allenamento 50 secondi senza spingere ad andatura normale, prima ci mettevo circa 56/57 secondi)
concludendo vorrei un vostro parere sui movimenti che ho più o meno descritto e ringraziare ancora la ragazza che mi ha dato i consigli.

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8

Re: fase di spinta

Metti un video!

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9 (modificato da LittleSte 07-01-2015 18:37:49)

Re: fase di spinta

marina ha scritto:

Metti un video!

Non ho trovato ancora un'anima pia disposta a filmarmi, ma vi giro un video ovviamente non sono io
http://m.youtube.com/watch?v=Im8SaOubbNs
ho una curiosità da chidere
al minuto 5.30 Michael Phelps compie nella trazione e spinta due movimenti differenti almeno la linea disegnata sul video è diversa ma il movimento sembra lo stesso

guardando sempre questo video ho notato un errore che eseguo nella mia fase di trazione :
io il braccio non lo allargo per poi richiuderlo verso il petto ma eseguo una linea più rettilinea

so che è difficile spiegare i miei errori se non posto i video

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10

Re: fase di spinta

È molto poco didattico che ti paragoni a phelps:queste sono nuotate molto personalizzate in cui paga solo la potenza.
Magari ti sembrano piccolezze..però...

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Re: fase di spinta

LittleSte wrote:
"guardando sempre questo video ho notato un errore che eseguo nella mia fase di trazione :
io il braccio non lo allargo per poi richiuderlo verso il petto ma eseguo una linea più rettilinea"

Non e' un errore, e' semplicemente una scelta personale, tu pensa a prendere e tirare l'acqua e basta.
Sperimenta varie traiettorie, ma sempre pensando allo scopo di quello che stai facendo, ad esempio quando la trazione e' piu' larga io penso ad "avvolgere" l'acqua.
E mi raccomando, pensa di tirare l'acqua con tutto l'avanbraccio, non solo con la mano (l'esercizio di nuotare a pugni chiusi viene bene in questo caso).

In generale la trazione piu' larga sarebbe indicata per lavori piu' lunghi, di solito associata ad una passata piu' superficiale, mentre la trazione piu' dritta a lavori piu' veloci, di solito associata ad una passata piu' profonda, ma tutte le scelte sono possibili.
Se allarghi la mano in trazione, e poi passi vicino alla pancia, ottieni la famosa e famigerata S.

Mi correggano i guru del forum se ho sparato qualche cavolata...

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Re: fase di spinta

Forse sono stato frainteso,  non mi paragono di certo a phelps, ma avendo ancora tanto da imparare e migliorare osservo molto sia i video sia gli agonisti che nuotano e ho modo di vedere.
purtroppo nel corso che faccio la fase di trazione e spinta è un po' trascurata e sto cercando di migliorarla nuotando il più possibile.
per fare un es. solo con il consiglio della ragazza che ho incontato in vasca ho notato che ruotando  un po' le spalle durante la fase di appoggio mi sento scivolare diversamente e crdeo di stendermi di più
mentre per quanto riguarda la fase di trazione ho notato da poco che facevo forza con il braccio e non con l'avambraccio ma questo l'ho scoperto guardando i video gli agonisti e leggendo i vostri consigli.

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Re: fase di spinta

Scusate se mi intrometto ma spesso mi capita che gli adulti che vogliono migliorare in qualche aspetto della nuotata mi vengano a fare delle domande pensando che bastino dei consigli o accorgimenti per poi applicarli mentre nuotano e automaticamente la correzione è fatta!
Ammesso che uno capisca bene ed abbia ben chiaro quello che deve fare, poi non è facile riportarlo nell'acqua, a volte si crede di fare una cosa e invece se ne fa un'altra. Insomma, non è così, parlando e basta, che ci si corregge e si migliora ....la cosa giusta da fare sarebbe quella di farsi vedere da uno esperto che sappia vedere e capire bene dove si sbaglia, e poi non basta dire "sbagli questo e d'ora in poi invece di fare così, fai cosà", ma deve essere bravo anche a capire quali sono gli esercizi migliori per il tuo caso (e quindi conoscerli). Dopodiché si tratta di fare esercizi su esercizi finché non si comincia a migliorare, ma anche questo sa dirtelo meglio uno che ti osserva da fuori, se stai procedendo bene.
Poi vabbé, bisogna vedere caso per caso, non vorrei sembrare troppo severa, se si tratta di dire ad uno che tiene le dita aperte di chiudere le mani e tenerle a paletta, allora magari basta farlo e poi ....farci caso per un po'!

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Re: fase di spinta

Buonasera, gentilmente una domanda,   per cio' che ne ho capito la bracciata nei 4 stili  e' preferibile che sia in accellerazione.
Potreste spiegarmi il perché e in che fasi della bracciata inizia l accellerazione?
Grazie

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Re: fase di spinta

Non è che sia preferibile.....è l'unico modo per ottenere una propulsione invece che tagliare a fette l'acqua restando fermi.

Immagina la tua mano che entra in acqua e procede verso dietro a una determinata velocità (metri al secondo).
Ovviamente lo spostamento della mano determina un pari spostamento di acqua nella stessa direzione e alla stessa velocità della mano.
Ora immagina che la tua mano rallenti progressivamente.
L'acqua che aveva spostato in precedenza invece procede alla stessa velocità spostando a sua volta l'acqua che incontra nel suo cammino.
Questo significa che per l'intero tragitto percorso dalla tua mano,essa non troverà acqua ferma,bensì acqua che è sta già mossa dall'acqua che ha innescato la reazione,quindi la mano sarà sempre in ritardo alla stessa acqua smossa all'inizio della passata e troverà una bassa consistenza,gli appoggi saranno cedevoli e la propulsione sarà bassissima.

Se la mano invece avesse mantenuta una andatura costante allora avrebbe trovato sempre acqua ferma con un appoggio meno cedevole e una propulsione migliore.

Se invece la mano procede in accelerazione,anche leggerissima e infinitesima,l'acqua ferma immediatamente adiacente a quella appena smossa si ritroverà ad essere aggredita sia dallo spostamento dell'acqua limitrofa sia dalla mano che ne ha determinato lo spostamento e che la sta per cosi dire "superando",con l'effetto di determinare su queste masse di acqua un effetto di spostamento superiore a quello precedente,e cosi via con un effetto a valanga ritrovandosi a effettuare la parte finale della spinta su una massa di acqua importante e ferma,ottenendo un appoggio infinitamente più solido rispetto alla progressione zero o alla regressione.

Per ottenere l'effetto non è necessaria una grande forza o una accelerazione importante,basta che ci sia differenza tra la velocità di ingresso e quella finale.
Esempio:uno che applica una forza iniziale di 3 metri secondo e regredisce fino a 1 metro secondo nella fase finale,di sicuro non si muove granchè.
Invece uno che applica una forza iniziale di mezzo metro al secondo e termina con una velocità della mano di un metro secondo,pur avendo applicato una forza di circa sei volte inferiore al precedente,di sicuro sarà andato molto ma molto ma molto più veloce e lontano.
Quando vedi qualcuno fare una vasca in dodici secondi nonostante nuoti piano con bracciate che sembra che stia andando a passeggio,il motivo è quello:una elevata capacità di sentire l'acqua e applicare la forza in modo razionale.

Una elevata sensibilità percettiva abbinata a una elevata capacità di forza,significa riuscire a nuotare veramente forte con poco sforzo.

Riuscirci sembra complicato invece non lo è.
E' sufficiente imparare prima a spingere acqua piano e costantemente come per volerla accompagnare nel suo tragitto,evitando di dare assurde zampate in ingresso.
E poi alla fine della passata dare una leggera spintarella.
Un pò alla volta si impara sulla propria pelle dove e come applicare la forza per andare meglio.

Ciao

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Re: fase di spinta

Grazie della spiegazione stefano, se non ho capito male tu parli di velocita' costante fino alla fase di inizio spinta salvo poi li' accellerare.  Mi chiedevo se era produttivo per la propulsione una progressione che iniziasse gia dalla fase di trazione invece che da quella di spinta?
Ciao

stefano '62 ha scritto:

Non è che sia preferibile.....è l'unico modo per ottenere una propulsione invece che tagliare a fette l'acqua restando fermi.

Immagina la tua mano che entra in acqua e procede verso dietro a una determinata velocità (metri al secondo).
Ovviamente lo spostamento della mano determina un pari spostamento di acqua nella stessa direzione e alla stessa velocità della mano.
Ora immagina che la tua mano rallenti progressivamente.
L'acqua che aveva spostato in precedenza invece procede alla stessa velocità spostando a sua volta l'acqua che incontra nel suo cammino.
Questo significa che per l'intero tragitto percorso dalla tua mano,essa non troverà acqua ferma,bensì acqua che è sta già mossa dall'acqua che ha innescato la reazione,quindi la mano sarà sempre in ritardo alla stessa acqua smossa all'inizio della passata e troverà una bassa consistenza,gli appoggi saranno cedevoli e la propulsione sarà bassissima.

Se la mano invece avesse mantenuta una andatura costante allora avrebbe trovato sempre acqua ferma con un appoggio meno cedevole e una propulsione migliore.

Se invece la mano procede in accelerazione,anche leggerissima e infinitesima,l'acqua ferma immediatamente adiacente a quella appena smossa si ritroverà ad essere aggredita sia dallo spostamento dell'acqua limitrofa sia dalla mano che ne ha determinato lo spostamento e che la sta per cosi dire "superando",con l'effetto di determinare su queste masse di acqua un effetto di spostamento superiore a quello precedente,e cosi via con un effetto a valanga ritrovandosi a effettuare la parte finale della spinta su una massa di acqua importante e ferma,ottenendo un appoggio infinitamente più solido rispetto alla progressione zero o alla regressione.

Per ottenere l'effetto non è necessaria una grande forza o una accelerazione importante,basta che ci sia differenza tra la velocità di ingresso e quella finale.
Esempio:uno che applica una forza iniziale di 3 metri secondo e regredisce fino a 1 metro secondo nella fase finale,di sicuro non si muove granchè.
Invece uno che applica una forza iniziale di mezzo metro al secondo e termina con una velocità della mano di un metro secondo,pur avendo applicato una forza di circa sei volte inferiore al precedente,di sicuro sarà andato molto ma molto ma molto più veloce e lontano.
Quando vedi qualcuno fare una vasca in dodici secondi nonostante nuoti piano con bracciate che sembra che stia andando a passeggio,il motivo è quello:una elevata capacità di sentire l'acqua e applicare la forza in modo razionale.

Una elevata sensibilità percettiva abbinata a una elevata capacità di forza,significa riuscire a nuotare veramente forte con poco sforzo.

Riuscirci sembra complicato invece non lo è.
E' sufficiente imparare prima a spingere acqua piano e costantemente come per volerla accompagnare nel suo tragitto,evitando di dare assurde zampate in ingresso.
E poi alla fine della passata dare una leggera spintarella.
Un pò alla volta si impara sulla propria pelle dove e come applicare la forza per andare meglio.

Ciao

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Re: fase di spinta

In effetti è il sistema migliore,ma se cerchi di farlo apposta finisci per farti fumare il cervello,invece se ragioni di accompagnare l'acqua e poi spintarella finale prima o poi sviluppi una certa sensibilità che te la fa discriminare meglio e in modo più continuo senza bisogno di usare la calcolatrice.

Consiglio di non farsi fumare troppo il cervello su queste cose che riguardano più l'analisi scientifica dei motivi della prestazione piuttosto che l'apprendimento di buone nuotate fluide e istintive,e delle quali non c'è modo di giovarsene se non con la naturalezza delle azioni.

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18 (modificato da ludovico_van 02-05-2016 17:00:03)

Re: fase di spinta

Ciao a tutti. Tiro su questo thread. L'ultima volta che sono stato in piscina mi è venuta una domanda; mi è venuta mentre facevo stile libero ma va bene anche per gli altri stili.
La domanda riguarda la fase di spinta in relazione alle varie andature:
Se uno deve nuotare più piano, deve spingere anche meno? Oppure la fase di spinta va fatta sempre alla stessa intensità e per andare più piano/ veloce bisogna solo diminuire/aumentare la frequenza delle bracciate?
Quando dico " sempre alla stessa intensità " intendo dire spingere forte, cercando di andare avanti il più possibile.

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Re: fase di spinta

Chiaro che l'intensità della spinta è in relazione a quello che vuoi ottenere.
Ci sono mille modi diversi per gestire le andature,giocando su ampiezza frequenza e intensità,al variare dei parametri cambia marginalmente la tecnica esecutiva.
Non esiste una tecnica univoca,la tecnica è elastica e plasmabile a seconda delle diverse esigenze,non solo tra velocità o passeggiata,ma anche a seconda delle scelte personali.
La cosa peggiore che si può fare,è pensare di trovare la tecnica perfetta e poi nuotare sempre cosi.

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