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Argomento: Problemi con acquaticità di base

Ciao a tutti,
Sono un adulto principiante, ma molto motivato ad imparare a nuotare.
Allora, in qualità di principiante totale, mi sono iscritto ad un corso personale, ma dopo 5 lezioni vedo solo dei lenti progressi, diciamo che ho una difficoltà che non riesco a superare. Spiego meglio, riesco a fare le spinte in acqua a faccia in giù, e la "stellina" a faccia in giù, ma solo con il "tubo galleggiante". Anzi, anche con il tubo, a volte mi "impanico" e non riesco a rialzarmi correttamente piegando le ginocchia. Stesso discorso vale se sono attaccato al bordo, ho paura a staccarmi, pur galleggiando benissimo, e pur sentendo che alzando le mani sto su bene, non riesco ad allontanarmi. In pratica ho come la sensazione che se non appoggio le mani, non riesco a stare su ed a piegarmi. In pratica non riesco a connettere quello che so ( che galleggio, e che non mi serve appoggiarmi ad alcunché ) con l'istinto che mi fa cercare qualche appiglio. Dirò di più, piegare le ginocchia senza "appoggiare" le mani non mi riesce proprio, come se il cervello si rifiutasse smile Avete qualche suggerimento, qualche "tecnica" per vincere queste paure?
BTW: non è un problema dell'istruttore, che anzi si dimostra estremamente paziente ed incoraggiante anche a fronte di piccoli progressi.

Grazie a tutti,
Ciao!

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2 (modificato da ippocampo 11-01-2015 13:37:37)

Re: Problemi con acquaticità di base

Ciao felpo!
Tutto ok, devi solo avere pazienza perché ci vuole un po' ad imparare! Una domanda: come mai hai deciso di imparare a nuotare a questa veneranda età? yikes
In ogni caso, per muoverti nell'acqua devi imparare ad usarla per "spostarti" a tuo piacimento, quindi, quando sei in orizzontale a pancia in su o in giù, sia col tubo che senza, prova ad usare le mani e le braccia per spingere nell'acqua in modo da rimetterti in piedi. Scrivendo è più difficile da spiegare ma quando lo faccio vedere e fare ai miei allievi imparano subito: braccia stese e spingo nella direzione opposta, certo è più difficile perché l'acqua non ti dà appoggi stabili come succede nel nostro ambiente esterno (ecco il perché delle tue difficoltà iniziali ma normalissime), ma vedrai che imparando i movimenti giusti e a "sentire" l'acqua capirai come usarla per posizionarti e spostarti a tuo piacimento ...un po' di pazienza, stai rilassato e divertiti ok? Tutto qua, il resto lo fa l'istruttore che, più cose ti insegna e meglio è .....dove vai in piscina? Ciao!

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Re: Problemi con acquaticità di base

ippocampo ha scritto:

Ciao felpo!
Tutto ok, devi solo avere pazienza perché ci vuole un po' ad imparare! Una domanda: come mai hai deciso di imparare a nuotare a questa veneranda età? yikes
In ogni caso, per muoverti nell'acqua devi imparare ad usarla per "spostarti" a tuo piacimento, quindi, quando sei in orizzontale a pancia in su o in giù, sia col tubo che senza, prova ad usare le mani e le braccia per spingere nell'acqua in modo da rimetterti in piedi. Scrivendo è più difficile da spiegare ma quando lo faccio vedere e fare ai miei allievi imparano subito: braccia stese e spingo nella direzione opposta, certo è più difficile perché l'acqua non ti dà appoggi stabili come succede nel nostro ambiente esterno (ecco il perché delle tue difficoltà iniziali ma normalissime), ma vedrai che imparando i movimenti giusti e a "sentire" l'acqua capirai come usarla per posizionarti e spostarti a tuo piacimento ...un po' di pazienza, stai rilassato e divertiti ok? Tutto qua, il resto lo fa l'istruttore che, più cose ti insegna e meglio è .....dove vai in piscina? Ciao!

smile ho deciso perchè ci va mio figlio. L'idea mi è sempre piaciuta, ma non ho mai avuto occasione. Al mare vado solo fin dove si tocca.
Tu intendi movimenti fatti non spingendo dal muretto, ma dalla posizione di stellina, giusto?

Grazie per la risposta!

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4 (modificato da ippocampo 13-01-2015 11:36:35)

Re: Problemi con acquaticità di base

Ok, te lo chiedevo perché la motivazione è importante ....oltre che per mia curiosità roll ....quanti anni ha tuo figlio?
Cmq ti faccio i complimenti perché solitamente vedo i genitori che accompagnano i figli in piscina e restano lì a guardare, annoiarsi, fare da servi negli spogliatoi vestiti di tutto punto e pretendono pure di stare nelle docce a lavare i figli senza che arrivi loro nemmeno uno schizzo. Insomma, vuoi mettere invece utilizzare quel tempo per farsi anche loro una bella nuotata, già che sono lì ....l'ho sempre pensato, cmq, sfogo a parte, torniamo a noi. Sì, mi riferivo a quello perché ti lamentavi della difficoltà nel rimetterti in piedi e questa è infatti una delle prime cose importanti da imparare perché ti dà autonomia e sicurezza. C'è poi da dire che si nuota in orizzontale percui è ovvio che dovrai imparare a passare dalla posizione verticale e quella orizzontale e viceversa, si chiama appunto orizzontalizzazione. Di solito si vede da subito che alcuni preferisono stare a pancia in giù (stile) ed altri a pancia in su (dorso). In quanto alla spinta dal muretto, si comincia facendo i primi scivolamenti: non so se sei già arrivato a spingerti appoggiando tutti e due i piedi per poi lasciarti scivolare più avanti possibile senza nessun supporto ....questo è già un bel traguardo per cominciare!
Poi, ovviamente, che tu stia facendo il morto (ma davvero la chiamate "stellina"?), o che tu stia facendo gli scivolamenti, in ogni caso, poi dovrai cmq rimettterti in piedi, no? smile
Tienici aggiornati, ciao!!!

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Re: Problemi con acquaticità di base

ippocampo ha scritto:

Ok, te lo chiedevo perché la motivazione è importante ....oltre alla mia curiosità roll ....quanti anni ha tuo figlio?
Cmq ti faccio i complimenti perché solitamente vedo i genitori che accompagnano i figli in piscina e restano lì a guardare, annoiarsi, fare da servi negli spogliatoi vestiti di tutto punto e pretendono pure di stare nelle doccie a lavare i figli senza che arrivi loro nemmeno uno schizzo. Insomma, vuoi mettere invece utilizzare quel tempo per farsi anche loro una bella nuotata, già che sono lì ....l'ho sempre pensato, cmq, sfogo a parte, torniamo a noi. Sì, mi riferivo a quello perché ti lamentavi della difficoltà nel rimetterti in piedi e questa è infatti una delle prime cose importanti da imparare perché ti dà autonomia e sicurezza. C'è poi da dire che si nuota in orizzontale percui è ovvio che dovrai imparare a passare dalla posizione verticale e quella orizzontale e viceversa, si chiama appunto orizzontalizzazione. Di solito si vede da subito che alcuni preferisono stare a pancia in giù (stile) ed altri a pancia in su (dorso). In quanto alla spinta dal muretto, si comincia facendo i primi scivolamenti: non so se sei già arrivato a spingerti appoggiando tutti e due i piedi per poi lasciarti scivolare più avanti possibile senza nessun supporto ....questo è già un bel traguardo per cominciare!
Poi, ovviamente, che tu stia facendo il morto (ma davvero la chiamate "stellina"?), o che tu stia facendo gli scivolamenti, in ogni caso, poi dovrai cmq rimettterti in piedi, no? smile
Tienici aggiornati, ciao!!!

Mio figlio ha 4 anni appena compiuti smile
Da poco riesco a fare la spinta con i due piedi dal muretto, ma solo con il maledetto/benedetto tubo. Per qualche strana connessione motoria smile se non ho il tubo non riesco a fare la manovra corretta dei piedi. Di conseguenza, anche il morto non riesco a farlo, se non con il tubo. Preferisco la posizione a pancia in giù, e con il tubo riesco anche a tenere bene la testa sotto, ma senza... è la fine.

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6 (modificato da ippocampo 13-01-2015 11:47:02)

Re: Problemi con acquaticità di base

bene, allora pian piano imparerai anche a galleggiare senza tubo, sia a pancia in su che in giù e, altro galleggiamento importante, anche a pallina! Cioè prendendoti le ginocchia e chiudendoti appunto come a formare una palla; dico importante perché vedrai che imparato questo ti diventerà anche facile alzare tutte e due i piedi contemporaneamente per appoggiarli al muro. Mi dicevi che ti fanno fare anche l'esercizio di stare con le mani sul bordo lasciando che le gambe vengano a galla, giusto? Bene, da lì stacchi pian piano le mani e rimani in galleggiamento, all'inizio basta anche un secondo per poi riattaccarle e rimetterti in piedi ....e così impari a galleggiare da solo! Se hai paura si tratta di fare piccoli passi alla volta. Per imparare a nuotare bisogna innanzitutto imparare due cose: a galleggiare e ad andare sott'acqua smile Ciao!
P.S. vedrai che quando andrai al mare e tuo figlio saprà già nuotare bene, a te resterà utile potergli andare dietro a nuoto fin dove non tocchi più nemmeno te! Ci avevi pensato? E' successo spesso che dei genitori abbiamo deciso di imparare a nuotare dopo i figli perché appunto al mare gli scappavano nuotando verso il largo! yikes

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Re: Problemi con acquaticità di base

ippocampo ha scritto:

bene, allora pian piano imparerai anche a galleggiare senza tubo, sia a pancia in su che in giù e, altro galleggiamento importante, anche a pallina! Cioè prendendoti le ginocchia e chiudendoti appunto come a formare una palla; dico importante perché vedrai che imparato questo ti diventerà anche facile alzare tutte e due i piedi contemporaneamente per appoggiarli al muro. Mi dicevi che ti fanno fare anche l'esercizio di stare con le mani sul bordo lasciando che le gambe vengano a galla, giusto? Bene, da lì stacchi pian piano le mani e rimani in galleggiamento, all'inizio basta anche un secondo per poi riattaccarle e rimetterti in piedi ....e così impari a galleggiare da solo! Se hai paura si tratta di fare piccoli passi alla volta. Per imparare a nuotare bisogna innanzitutto imparare due cose: a galleggiare e ad andare sott'acqua smile Ciao!
P.S. vedrai che quando andrai al mare e tuo figlio saprà già nuotare bene, a te resterà utile potergli andare dietro a nuoto fin dove non tocchi più nemmeno te! Ci avevi pensato? E' successo spesso che dei genitori abbiamo deciso di imparare a nuotare dopo i figli perché appunto al mare gli scappavano nuotando verso il largo! yikes

Grazie per la risposta, per il momento nuotare dove non si tocca mi sembra ancora inarrivabile smile Ma la motivazione c'è: devo imparare un po' a sconnettere le mani dal resto del corpo smile

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Re: Problemi con acquaticità di base

Ciao felpo.... Ho avuto adulti ai corsi di nuoto che dopo 5 lezioni non mettevano nemmeno la faccia sotto l'acqua:-) porta pazienza e vedrai che la paura passa..... È normale averne iniziando a nuotare a 40 anni.

"Poi, ovviamente, che tu stia facendo il morto (ma davvero la chiamate "stellina"?)"......
Ippocampo: anche noi parliamo di stella marina a pancia su e a pancia in giù, ma solo coi bimbi :-) :-)

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9 (modificato da felpo69 22-01-2015 09:19:28)

Re: Problemi con acquaticità di base

dolphin_mi ha scritto:

"Poi, ovviamente, che tu stia facendo il morto (ma davvero la chiamate "stellina"?)"......
Ippocampo: anche noi parliamo di stella marina a pancia su e a pancia in giù, ma solo coi bimbi :-) :-)

Grazie per la risposta. Sì la chiamano stellina, forse perchè suona meglio di "morto a galla" - vabbè, opinabile wink - Ma pure in inglese mi pare si dica "Star fish floating" che è proprio galleggiamento a stella marina, non è così?

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Re: Problemi con acquaticità di base

felpo69 ha scritto:
dolphin_mi ha scritto:

"Poi, ovviamente, che tu stia facendo il morto (ma davvero la chiamate "stellina"?)"......
Ippocampo: anche noi parliamo di stella marina a pancia su e a pancia in giù, ma solo coi bimbi :-) :-)

Grazie per la risposta. Sì la chiamano stellina, forse perchè suona meglio di "morto a galla" - vabbè, opinabile wink - Ma pure in inglese mi pare si dica "Star fish floating" che è proprio galleggiamento a stella marina, non è così?

Perchè durante i primi galleggiamenti si tengono braccia aperte e gambe aperte... così che visti dall'alto considerando anche la testa hai 5 punte e assomiglia a una stella marina :-)

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11 (modificato da felpo69 25-01-2015 21:17:25)

Re: Problemi con acquaticità di base

Smarcato il problema:) Allora dico il trucco, che magari serve a qualcun altro impedito come me
wink. Ho fatto una sessione senza insegnante, ed ispirandomi a questo video https://www.youtube.com/watch?v=AAfrEc9dCbc, anche se non c'era una scala come nel video, mi sono aiutato con la scaletta classica della piscina. La sicurezza di avere un punto in basso di ritorno, i gradini della scaletta, mi ha aiutato a raggiungere il galleggiamento indipendente. Ottima sensazione. Dopo un po' di esercizi, riesco anche a farlo verso il muro della piscina, senza la scaletta. Purtroppo non riesco ancora verso il "vuoto". Lo so, cambia niente, è un fatto psicologico. Vedremo smile

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Re: Problemi con acquaticità di base

Assomiglia al sistema che utilizzo io con gli adulti.
Mani al bordo poi allontanare i piedi il più indietro possibile,poi immeregere il viso e continuare ad allontanare i piedi poi fermmarsi ad "ascoltare" cosa succede al corpo.
Nove su dieci si sollevano i piedi e restano su.
Gli altri significa che hanno rigidità da risolvere in separata sede con esercizi di varia natura tutti con istruttore in acqua (se per caso avete sentito qualcuno dire che il nuoto si deve insegnare stando sempre fuori dall'acqua,avete avuto di fronte un perfetto incompetente che non conosce i più elementari principii della didattica).

Al secondo tentativo i piedi si sollevano poi tornano giù;a quel punto io dico loro che è successo perchè questa volta hanno dercato di farlo apposta,loro rispondono sempre di si e cosi riesco a trasmettere l'idea che più cercano di galleggiare e peggio è.
Poi in una fase successiva entro in acqua e li prendo per le mani e glielo faccio fare con schiena appoggiata al muro,giù la faccia e li tiro e loro non devono fare niente.
E il galleggiamento autonomo è raggiunto in brevissimo tempo.

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

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Re: Problemi con acquaticità di base

stefano '62 ha scritto:

Assomiglia al sistema che utilizzo io con gli adulti.
Mani al bordo poi allontanare i piedi il più indietro possibile,poi immeregere il viso e continuare ad allontanare i piedi poi fermmarsi ad "ascoltare" cosa succede al corpo.

Già, ma il problema mio sono proprio le mani, galleggiare mi viene facile, è staccare le mani che mi ( veniva ) difficile. Il trucco della scaletta ti consente di staccare le mani, verso l'alto, con la tranquillità di avere un "punto di ritorno" che di fatto non usi mai, ma che mi da sicurezza. Ora quello che vorrei fare è la stessa cosa, ma verso l'acqua aperta, che lo so a voi esperti sembrerà la stessa cosa, ma psicologicamente è per me difficile da fare smile

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14 (modificato da Thorpe 26-01-2015 23:51:32)

Re: Problemi con acquaticità di base

stefano '62 ha scritto:

Assomiglia al sistema che utilizzo io con gli adulti.
Mani al bordo poi allontanare i piedi il più indietro possibile,poi immeregere il viso e continuare ad allontanare i piedi poi fermmarsi ad "ascoltare" cosa succede al corpo.
Nove su dieci si sollevano i piedi e restano su.
Gli altri significa che hanno rigidità da risolvere in separata sede con esercizi di varia natura tutti con istruttore in acqua (se per caso avete sentito qualcuno dire che il nuoto si deve insegnare stando sempre fuori dall'acqua,avete avuto di fronte un perfetto incompetente che non conosce i più elementari principii della didattica).

Al secondo tentativo i piedi si sollevano poi tornano giù;a quel punto io dico loro che è successo perchè questa volta hanno dercato di farlo apposta,loro rispondono sempre di si e cosi riesco a trasmettere l'idea che più cercano di galleggiare e peggio è.
Poi in una fase successiva entro in acqua e li prendo per le mani e glielo faccio fare con schiena appoggiata al muro,giù la faccia e li tiro e loro non devono fare niente.
E il galleggiamento autonomo è raggiunto in brevissimo tempo.

Grande  ^^Utilizzo anche io un esercizio praticamente identico e  faccio notare loro che se provano ad alzare la testa i piedi affondano subito... cominciano a capire quindi che per galleggiare devono stare a stretto "contatto" con l'acqua senza scappare smile

esercizio davvero stupendo smile

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Re: Problemi con acquaticità di base

stefano '62 ha scritto:

Assomiglia al sistema che utilizzo io con gli adulti.
Mani al bordo poi allontanare i piedi il più indietro possibile,poi immeregere il viso e continuare ad allontanare i piedi poi fermmarsi ad "ascoltare" cosa succede al corpo.
Nove su dieci si sollevano i piedi e restano su.
Gli altri significa che hanno rigidità da risolvere in separata sede con esercizi di varia natura tutti con istruttore in acqua (se per caso avete sentito qualcuno dire che il nuoto si deve insegnare stando sempre fuori dall'acqua,avete avuto di fronte un perfetto incompetente che non conosce i più elementari principii della didattica).

Al secondo tentativo i piedi si sollevano poi tornano giù;a quel punto io dico loro che è successo perchè questa volta hanno dercato di farlo apposta,loro rispondono sempre di si e cosi riesco a trasmettere l'idea che più cercano di galleggiare e peggio è.
Poi in una fase successiva entro in acqua e li prendo per le mani e glielo faccio fare con schiena appoggiata al muro,giù la faccia e li tiro e loro non devono fare niente.
E il galleggiamento autonomo è raggiunto in brevissimo tempo.

lo faccio pure io sia con gli adulti che con i ragazzini più grandi che iniziano da zero :-) bene... sono contenta... 
Di solito non entro in acqua per problemi logistici ma lavoro con chi ha paura a staccarsi spostando le mani dal bordo alla superficie dell'acqua (senza sollevarle! per non modificare la linea di galleggiamento)  e tenendo le mie mani sotto le loro per dare loro sicurezza, ma facendo capire loro che stanno galleggiando da soli.
Quello che poi tu fai dall'acqua io solitamente lo faccio fare mettendoli un metro di fronte al muro e dicendo loro di sdraiarsi, con la sicurezza del fatto che trovano il muro di fronte. e poco alla volta li allontano dal muro.

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Re: Problemi con acquaticità di base

Esatto Dolphin, la sicurezza del muro, o di un punto di ritorno, é la chiave per gli imbranati come me. Ii l'ho usato come tecnica di autoapprendimento. Purtroppo la fifa é una cosa che va risolta fa soli. Gli insegnanti poco possono.😊

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Re: Problemi con acquaticità di base

felpo69 ha scritto:

Purtroppo la fifa é una cosa che va risolta fa soli. Gli insegnanti poco possono.😊

E invece no,gli insegnanti sono la chiave per la risoluzione della fifa.
Un allievo da solo non ha la minima speranza di vincere la fifa.
L'istruttore è l'alleato necessario perr aiutare l'allievo a vincere la fifa,mettendolo a proprio agio a tal punto che l'allievo avrà l'assoluta certezza che qualsiasi erore faccia se la caverà senza incappare in esperienze negative.
Senza quella certezza non accetterà mai di fare alcunchè.
Con quella certezza accetterà di fare qualsiasi cosa gli chiederete.
E qui però casca l'asino......
1) se l'istruttore è fuori dall'acqua l'allievo molto difficilmente sarà a suo agio negli esercizi,è possibile ma molto difficile.
2) se l'istruttore non è più che competente prima o poi richiederà qualcosa di inadeguato e pur senza provocare pericoli all'allievo,questi perderà quella fiducia che è la componente di base del suo agio,se addirittura l'istruttore è fuori la richiesta inadeguata produrrà un peggioramento della fifa.

Morale.
La fifa la vince l'allievo ma solo se l'istruttore dispone della sensibilità necessaria a trasmettergli la maggiore sicurezza possibile all'allievo in modo da fargli vivere nel modo migliore le esperienze necessarie a vincerla empiricamente,e della competenza necessaria a proporre le esperienze giuuste nel modo giusto e al momento giusto.

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

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Re: Problemi con acquaticità di base

stefano '62 ha scritto:

... ma solo se l'istruttore dispone della sensibilità necessaria a trasmettergli la maggiore sicurezza possibile all'allievo in modo da fargli vivere nel modo migliore le esperienze necessarie a vincerla empiricamente,e della competenza necessaria a proporre le esperienze giuuste nel modo giusto e al momento giusto.

L'istruttore ce la sta mettendo tutta big_smile Il problema è mio. Tra l'altro, raggiungo una sicurezza, faccio un piccolissimo errore, e devo ricominciare da capo. E' proprio un fatto di agilità mentale che ad una certa età diminuisce.

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Re: Problemi con acquaticità di base

Scusa la curiosità, ma la tua paura proviene da una brutta esperienza nell'acqua in passato o sei un po' pauroso per natura ...a volte sono anche i genitori che la trasmettono erroneamente ai figli essendo troppo protettivi. Io ho avuto diversi allievi così, in particolare una ragazza che nuotava bene ma in acqua alta aveva troppa paura yikes
Ciao!

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Re: Problemi con acquaticità di base

Nessuna esperienza negativa. Fifone non direi, ma negato per l'attività fisica 😊. L'incaponinento per il nuoto deriva dalle splendide sensazioni che dà quando riesco a fare qualcosa.

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21 (modificato da Capatosta 06-02-2015 20:43:40)

Re: Problemi con acquaticità di base

felpo69 ha scritto:

Nessuna esperienza negativa. Fifone non direi, ma negato per l'attività fisica 😊. L'incaponinento per il nuoto deriva dalle splendide sensazioni che dà quando riesco a fare qualcosa.

E' una delle affermazioni sul nuoto più belle e spontanee che abbia mai letto.
Vedi? c'è già qualcosa di attinente al nuoto in cui, per qualcuno, sei più bravo di tanti nuotatori provetti!
In bocca al lupo, di vero cuore!

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Re: Problemi con acquaticità di base

Raggiunto un obiettivo smile Adesso riesco a fare la spinta dal muretto, e rimanere su "a stellina" o "morto a galla" che dir si voglia, per un tempo determinato solo dalla voglia di riprendere fiato. Sensazione stupenda perché sembra di volare.
Chiederò al mio insegnante i passi successivi, ma i vostri suggerimenti saranno assolutamente apprezzati smile In pratica raggiunta questa posizione di massima tranquillità e, direi buon galleggiamento, mi sento imbarazzato a muovere alcunché, perché mi pare di disturbare l'equilibrio. Secondo voi, da questa posiziono ( stellina a faccia in giù ) ha senso provare a girare il volto e provare a prendere aria? O per fare la respirazione alla "stile libero" bisogna essere in movimento?

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