Argomento: Quale stile si insegna prima? + Domanda bonus.

Ciao a tutti! big_smile


Tempo fa avevo inviato una domanda e qualche anima bella si era messa di impegno a darmi qualche consiglio.
Beh, sfrutto l'occasione per dire che anche io, pur con lentezza, sono migliorato.
Ora ho moooolti meno problemi col crawl e il dorso, i tuffi li provo solo più di testa e riesco anche a galleggiare anche se sono ancora un po' rigido (mi stanco ancora abbastanza velocemente, ma non cerco più con affanno il bordo).


Detto questo (ho guardato l'indice e non mi pare ci sia scritto da qualche parte!) ecco le domandine veloci:

1. tralasciando gli stili base (che io identifico con crawl e dorso) c'è un particolare ordine di insegnamento per gli altri due?
La mia adorabile istruttrice mi ha fatto provare la rana ma a me proprio non piace e vorrei imparare prima il delfino.
E' procedura FIN (/è meglio da un punto di vista didattico) che dopo crawl-dorso segua la rana o dietro mia richiesta potrò cambiare stile?

2. c'è qualcuno che anche se sa nuotare in piscina ha/aveva il timore di tuffarsi in uno specchio d'acqua dove non si vede il fondo?
Ho questa brutta impressione; sebbene ora non abbia problemi con l' "acqua alta" della piscina (4 m) se voi mi diceste di tuffarmi nel Po (4-5 m) o al mare avrei psicologicamente tantissima difficoltà. Per non parlare di specchi d'acqua "neri", quale può essere il mare di notte... anche ora sento l'ansia assalirmi. E questo mi dà un po' fastidio dopo tutti gli sforzi fatti in piscina. sad



Grazie!! smile

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Re: Quale stile si insegna prima? + Domanda bonus.

1) le priorità di insegnamento non sono assiomatiche ma dipendono dallo stato dei requisiti degli allievi,che vedono il primato di stile e dorso su rana e delfino solo da un punto di vista statistico,tanto è vero che per esempio in germania si insegna(va-ora non lo so) prima la rana e poi il resto per il suo maggiore carattere di istintività.
Personalmente consiglio di partire dalla rana solo in quei casi di manifesta predisposizione naturale associata a palese difficoltà verso le gambate diritte,ma poi farete una fatica boia a fare quagliare tutto con la maggioranza statistica.
Quanto al delfino in realtà le bracciate doppie sono più semplici (coordinativamente parlando) di quelle alternate,sia a pancia sotto sia pancia sopra,quindi non vedo problemi a proporle già durante l'ambientamento ed è un fatto che quasi tutti i bimbi le abbiano provate magare con ausilii sotto pancia o sotto schina o sotto ascelle ben prima di arrivare alla costruzione delle nuotate.
Dunque siamo davvero sicuri che nelle scuole (quelle buone intendo dire) si insegni davvero prima una cosa e poi quell'altra ?
Di fatto ed è espressamente consigliato dai più noti testi di metodologia,gli stili si dovrebbero impostare a livello grezzo tutti e quattro contemporaneamente,per il principio della multilateralità e del primato della coordinazione sulla standardizzazione (metodo a griglia).
Cioè tutti insieme nello stesso periodo,saltando da uno all'altro (globalità) prima di consolidarne uno sopra agli altri (metodo lineare),e solo in seguito sviluppare nuotate un pò meno grezze,però seguendo la logica del prima il più facile a livello coordinativo e poi il meno facile.
Il che significa,e qui si torna alla prima riga del discorso,per alcuni dorso e per altri stile libero,sulla base di una rilevanza statistica e dei requisiti di equilibrio individuali (alcuni stanno meglio pancia sotto,altri pancia sopra) pure loro su base statistica,e più tardi la rana che per una minoranza è istintiva e per la maggioranza è coordinativamente un gradino sopra,e per ultimo il delfino che essendo il più semplice a livello coordinativo però richiede una certa dose fisica che si sviluppa nel tempo.

Morale:
nella didattica non esistono assiomi.

primo corollario:
Il bravo istruttore osserva soppesa e ragiona.
Quello scarso brama assiomi che invece non esistono.

secondo corollario:
considerato la stupidità di un assioma e il fatto che l'allievo paga di tasca sua una scuola senza obblighi,nessuno può fare la multa a qualcuno che non possa nuotare uno stile,magari perchè la situazione articolare glielo vieta o perchè non gli va di nuotarlo.

2)
Significa che devi ancora ambientarti a dovere, e per il principio della progressività delle proposte,devi prima abituarti a stare nell'acqua con la testa sotto al corpo,poi a entrare in acqua lentamente da quella poosizione,e solo per ultimo provare a farlo con un tuffo.

Ciao

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Re: Quale stile si insegna prima? + Domanda bonus.

In un corso collettivo (ovviamente in una lezione singola la scaletta la costruisci a immagine dell'allievo!) io ho sempre data preferenza al delfino rispetto alla rana (nell'approccio, giusto o sbagliato ma spesso usato in molte scuole nuoto di fare stile e dorso in parallelo e introduzione di un terzo e quarto stile successivamente).
A mio avviso il delfino è più semplice da imparare in modalità "elementare", mentre la rana è molto tecnica e coordinativa e spesso i principianti non si muovono di un centimetro le prime volte.
Proprio per questo subentra l'aspetto psicologico: la rana (intesa come modo elementare di spostarsi nell'acqua) è ritenuta da molti "facile" e il delfino "difficile" (al posto di faticoso), per cui iniziare con la rana e avere difficoltà è psicologicamente demotivante. Mentre iniziare col delfino e vedere che bene o male ci si sposta è galvanizzante.
Poi... è ovvio che di fronte a un bel ranista naturale.... via con la rana... e ultimamente anche un bel suggerimento di fare pallanuoto (:-))
Purtroppo moltissime volte ti trovi con approcci, forse un po' datati, di si inizia dalla rana :-(

P.S. una mia collega trasferita a berlino mi ha confermato che lì si parte dalla rana... e si è messa lemani nei capelli per sistemare poi lo stile libero

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Re: Quale stile si insegna prima? + Domanda bonus.

Stessa cosa che capitava a me negli anni '70 quando da ragazzino mi ritrovavo a dover sistemare (in tedesco) le nuotate ai tedeschi al mare,non solo gli stili alternati,ma anche la rana stessa visto che più che altro nuotavano la "rana del commenda" (in verticale con braccine a cagnolino e testa fuori).

Difatti la logica della precedenza tedesca alla rana risiede nel fatto che il galleggiamento verticale,passaggio imprescindibile dell'ambientamento,dipende da una sensibilità percettiva della caviglia e da un lavoro di piedi più simile alla rana.
Per questo motivo l'idea di fornire al più presto anche quel tipo di percezione non è per niente sbagliata,anzi qualsiasi istruttore voglia insegnare ai bimbi a galleggiare in autonomia un input in quel senso è obbligato a darglielo.
Certo non è la stessa cosa che insegnare la rana grezza.
Ma questo dimostra tre cose:
che nel nuoto gli assiomi non vanno mai bene perchè castrano il ragionamento che è il cardine del lavoro didattico dell'istruttore;
che la scelta tedesca non è cosi peregrina per definizione,e che gli istruttori dotati di discernimento riescono anche in quel modo a sviluppare nuotate decenti;
che dunque la vera differenza non lo fanno un assioma sbagliato o uno giusto a prescindere,ma gli istruttori che insegnano coi paraocchi a pappagallo,oppure con discernimento fantasia e intelligenza.

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